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14 EDITORIALE
21 POSTA
a cura di Rino Nicotra
di Marco Marinacci
16 IL CAVO E LE FORBICI
di Paolo Nuti
30 NEWS
a cura di Paolo Cognetti
68 ANTEPRIMA
Corel Word Perfect Office 2000 di Raffaello De Masi
INFORMATICA E DESIGN
Alle soglie del 2000 di Franco Paiamaro
ARTE INFORMATICA
Ragionando sull'elettronica di Ida Gerosa
10 ANNI FA
Turbo Babau di Raffaello De Masi
108
112
116
120
124
130
Frael Lehonard
Pentium III
PLAYWORLD
di Francesco Carlà
INTELLIGIOCHI
La grande corsa di Corrado Giusto™
TECNICA
AMD K6 III 400 MHz, l’antiPentium? di Luca Angelelh
re che passione! Velocità a confronto di P.Fravolini e L-Ange'eili
PROVE
Olidata Alicon 3 di Franco Paiamaro
Frael Leonhard Pentium III di Franco Paiamaro
Pacai Proxima Dual Processor di Luca Angeielli
Norton System Works 1.1 di Raffaello De Masi
Adobe PageMill 3.0 di Raffaello De Masi
Command Antivirus 4.5 di Raffaello De Masi
4
MCmicrocomputer n. 193- (numerazione editoriale)
SPECIALE MASTERIZZAZIONE
La masterizzazione dei CD-ROM da di¬
versi punti di vista: hardware, software,
supporti e procedure di scrittura.
Iniziamo il viaggio nel mondo
dei CD "fatti in casa"
affrontando un argomento
sicuramente interessante:
la realizzazione dei CD audio.
Perché CD "scritti" a velocità diverse
suonano in modi diversi?
OVERVIEW
134 Ulead WebRazor e Cool 3 di Bruno Rosati
138 Asus CD-S500 di Pierfrancesco Fcavolini
140 RECENSIONI CD-ROM
a cura di Dino Joris
148 ABC
Tips & Tricks un anno dopo di Raffaello De Masi
152 DIGITAL IMAGING
KPT5 Kai Power Tools 5.0 di Raffaello De Masi
156 COMPUTER & VIDEO
Novità multimediali di Bruno Rosati
INTERNET
162 Lavorare si. ma senza esagerare di Raffaello De Masi
166 Un uomo solo al comando di Raffaello De Masi
172 DESKTOP PUBLISHING
'0 famo strano? di Mauro Gandmi
176 LINUX
Linux 2.2 dì Giuseppe Zanetti
180 PD-SOFTWARE OS/2
E' arrivato il 1999 a cura de! Team OS/2 Italia
184 MACINTOSH
Panorama 3.1 di Raffaello De Masi
190 AMIGA
REBOL, il linguaggio dei liberi di Gabriele Santini
168 MATHEMATICA
Soluzione di problemi mediante ricerca in spazi di stati
a cura di Francesco Romani
Olidata Alicon 3
Direttore
Marco Marinacci
Vicedirettore
Rino Nicotra
Assistente di direzione
Roberla Rotili
Direzione Tecnica
Andrea de Prisco - Corrado Giustozzi
Hanno collaborato;
Luca A/igolollt. Francesco Fulvio Castellano,
Paulo Counelli Fiancescu Carla,
Rtllaolln Do Mnsc Villini Di Dm.
PioitiancoKO Fiavolini, Mnuio Gandmi,
Ida Gelosa, Dino Jotls,
Andina Montesi, Franco Palammo.
Francesco Romani, Bruno Rosari,
Galli mio Sanimi. Leo Sai un,
Giusoopo Zanotti
Copertina e direziono artistica
Paola Filoni
Grafica e impaginazione
Adiamo Saliar olii. Fabio Della Vecchia
Fotografia
Dono Tasso
Coordinamento produzione
Giovanna Molinai). Alessandro Usando
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SIETE PRONTI PER LO SPETTACOLO?
di Roberto Buffa
Giocare a un moderno videogame 3D. usare un sof¬
tware per il riconoscimento vocale, fare videoconfe¬
renza via Internet: tutte cose che richiedono ad un
moderno PC potenza in abbondanza! Come
solo un processore di ultima generazione è in grado
di fornire. Per venire incontro alle aspettative degli
appassionati ma anche dei professionisti più
esigenti. Intel ha realizzato il nuovo microprocessore
Pentium III. Pentium III è perfettamente compatibile
con tutto il parco di applicazioni esistenti, e riunisce
in sé il meglio delle generazioni precedenti.
Ma cosa offre esattamente in più rispetto al prede¬
cessore Pentium II? Innanzitutto fre¬
quenze più elevate: Pentium III debutta
infatti con una frequenza di 500 MHz.
abbattendo cosi un altro traguardo di
velocità fino a pochi anni fa ritenuto
impensabile, anche se tra le due versioni
inizialmente proposte c'è pure una più
economica ed "abbordabile" 450 MHz. Le
novità introdotte da questo nuovo pro¬
cessore vanno comunque ben oltre il
semplice incremento di frequenza e ri¬
guardano ottimizzazioni di vario genere
apportate alla sua architettura interna,
con l'obiettivo di renderlo più effi¬
ciente nell'eseguire i calcoli.
Da un punto di vista tecnico la principale innovazione
di Pentium III riguarda la tecnologia SSE (Streaming
SIMD Extension). Dietro tale sigla si nasconde
un insieme di 70 nuove istruzioni che questo
processore è in grado di eseguire. Queste istruzioni
permettono di svolgere calcoli molto complessi, fino
a quattro volte più velocemente rispetto a
Pentium II. Quali calcoli? Ad esempio quelli per
comprimere o decomprimere file, oppure quelli legali
alla creazione e gestione di scene 3D. Grazie a Stre¬
aming SIMD Pentium III vi permetterà di vedere film
su DVD senza bisogno di acquistare costose schede
aggiuntive, potrete poi fare videoconferenza via
Internet con un livello di fluidità in precedenza
sconosciuto, ma soprattutto avrete accesso
all'esperienza multimediale "definitiva" offerta dai
videogiochi in 3D di imminente rilascio.
Alte risoluzioni, effetti di luce spettacolari, ambien¬
tazioni così realistiche da sembrare vere e che pren¬
dono letteralmente "vita" grazie a Pentium III e a
Streaming SIMD.
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di Marco Marinacci
iù che un
editoriale
questo mese
questo spazio è
una comunicazione.
Sono alcuni mesi
che in un riquadro
nella posta parliamo
di un "piano di
ristrutturazione
destinato a portare
alla separazione operativa delle diverse
attività", passando attraverso la liquidazione
della Technimedia; nel numero scorso il
Liquidatore ha annunciato che il processo è
finalmente terminato.
Il 19 marzo è avvenuto il passaggio del
ramo di azienda editoria informatica,
costituito dalle riviste MCmicrocomputer e
BYTE Italia, dalla Technimedia alla Pluricom
S.r.l.; in pratica questo significa che la
pubblicazione delle riviste prosegue sotto il
nome di Pluricom e tutti gli accordi e i
contratti vengono trasferiti e mantenuti in
essere.
MCmicrocomputer dunque non è più edita
da una casa editrice attiva anche nei settori
dell'hi fi e degli
orologi e come
provider Internet.
Pluricom intende,
invece, affiancare
all'attività
dell'informazione
quella della
formazione,
attraverso una
divisione destinata ad
occuparsi di corsi; innanzi tutto,
naturalmente, nel settore dell'informatica, in
cui pensiamo di mettere la nostra esperienza
ormai pressoché ventennale a disposizione di
chi vorrà seguirci non solo attraverso le
pagine della rivista ma anche direttamente. I
corsi si terranno presso i nostri locali e
saranno rivolti sia agli esperti sia ai
principianti: quindi per i nostri lettori e... per i
loro amici.
Come al solito vi invitiamo a scriverci: oltre
che sulla rivista, a questo punto, potete
inviarci le vostre opinioni e le vostre richieste
anche relativamente ai corsi di
formazione.
Pluricom,
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e formazione
MCmicrocomputer è una pubblicazione edita da:
Pluricom S.r.l.
Viale Ettore Franceschint 73, 00155 Roma
Recapiti telefonici (15 linee r.a.) e posta elettronica:
Abbonamenti e servizi: 0643219201, fax 0643219301, laDDonamentngpluricom.iti |pluricom«gpluricom~1
Redazione: 0643219202, fax 0643219302, f ega.7ioni , °>piuncom~il (operatori). Uosta@pluncom 1 (lettori)
Pubblicità: 0643219203, fax 0643219303, pubbli@pluricom.it
Nota: al momento di andare in stampa il trasferimento del ramo di azienda è appena avvenuto
e. nella pagina del sommario, compaiono di conseguenza ancora le indicazioni legali relative alla Technimedia.
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MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
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IL CAVO
LE FORBICI
Come sviluppare Internet
Come è noto, lo sviluppo di Internet in
Italia è in ritardo.
Su un punto sono quasi tutti d’accordo:
questo ritardo può costare caro al Paese
Italia in termini di ridotta competitività con
gli altri Paesi europei e, quel che è peg¬
gio, gli Stati Uniti.
Viceversa sulle cause di questa patolo¬
gia e, soprattutto, sulle cure da adottare,
le opinioni sono contrastanti.
Abbonati Telecom che puntano alla ri¬
duzione della bolletta telefonica e politici
in cerca di facili benemerenze esprimono
la convinzione che il ritardo Italiano sia do¬
vuto al costo eccessivo, non tanto degli
abbonamenti offerti dagli Internet Access
Provider, quanto della telefonata.
Partendo da questo assunto, sono nate
una serie di iniziative, dalla raccolta di fir¬
me contro la famigerata TUT al gabellare
come agevolazione per Internet un'opera¬
zione di fidelizzazione (la "formula urba¬
na") proposta nel 1997 da Telecom Italia
in vista dell’arrivo, nel 1999, dei nuovi
operatori telefonici. L'ultima - in ordine di
tempo- tra le iniziative più significative è
stato l’inserimento nell’allegato all’ultima
legge finanziaria di una delega all'Autorità
per le Garanzie nella Comunicazioni per
l’introduzione di una tariffa telefonica atta
a favorire i collegamenti di lunga durata ad
Internet.
Sfortunatamente:
1 l’ipotesi iniziale è sostanzialmente sba¬
gliata, quanto meno nell'interpretazione
comune
2 la “formula urbana” non ha dato un
contributo sostanziale allo sviluppo di In¬
ternet e sta per palesare i suoi effetti a fa¬
vore di Telecom Italia
3 il Parlamento ha delegato l'Authority a
definire un provvedimento difficil¬
mente attuabile senza violare un
paio di principi che la comunità eu¬
ropea considera inderogabili
1 - L'ipotesi sbagliata.
Per motivi storici e politici, il costo
orario della telefonata urbana in Ita¬
lia è tra più bassi dell’Europa occi¬
dentale. Ci vuole molta fantasia per
attribuire alla TUT la colpa del ritar¬
do italiano.
Questa affermazione è certa¬
mente sgradevole per chi paga la
bolletta, ma è rigorosamente vera; dirò di
più: se si ha la pazienza di correlare su un
piano cartesiano popolazione, numero di
abbonati ad Internet e tariffe telefoniche
urbane, si scopre che i Paesi con la mas¬
sima penetrazione prò capite di abbonati
sono quelli a TUT elevata.
In Gran Bretagna vige la TUT, e le chia¬
mate urbane costano circa 6700 lire/ora
dalle 8 alle 18 dei giorni feriali e "solo"
4 200 lire/ora negli altri periodi off-peak.
Tariffe simili, 3 volte superiori a quelle ita¬
liane, sono in vigore in Germania (e in
Giappone), Ciò nondimeno in Germania,
Gran Bretagna (e Giappone) la penetrazio¬
ne Internet nelle famiglie è 4-6 volte mag¬
giore di quella italiana.
Se poi andiamo a vedere chi ci fa com¬
pagnia tra i Paesi a minore penetrazione
di Internet nelle famiglie, scopriamo che
sono proprio quelli con la TUT più bassa.
Con questo non voglio suggerire che
per colmare il gap italiano sia sufficiente
triplicare il costo delle telefonate urbane.
Credo viceversa che, se tra le cause del
ritardo ve n’è qualcuna di origine tariffaria,
debba essere cercata altrove. Per esem¬
pio nella frammentazione della rete in
quasi 700 aree urbane, con il risultato che
molti bacini di utenza di dimensione limi¬
tata sono tuttora costretti a collegarsi con
una chiamata interurbana. Oppure nel co¬
sto dei Circuiti Diretti Numerici, sostan¬
zialmente più elevato della media euro¬
pea, che si riflette negativamente sulla
velocità dei collegamenti.
2 - 1 retroscena della formula urbana.
A ottobre 1998, Telecom Italia contava
circa 120.000 sottoscrittori della "formula
urbana" (dichiarazione dell’lng Fogli al
convegno AIIP di Napoli). All'epoca gli ab¬
bonati paganti di Internet erano circa
600.000 (stima effettuata a partire dalle
dichiarazioni dai maggiori Provider nazio¬
nali, corrette sulla base dei dati di traffico
su siti di riferimento). A questi dobbiamo
aggiungere almeno 200.000 utilizzatori di
abbonamenti prova ed omaggio, comun¬
que alfabetizzati.
Ammesso che la formula urbana sia
stata sottoscritta esclusivamente da uten¬
ti Internet, il suo contributo alla alfabetiz¬
zazione telematica non arriva al 15%
dell’utenza. Se ipotizziamo che la metà
dei 120.000 sottoscrittori della formula ur¬
bana avrebbero comunque sottoscritto un
abbonamento, l’effetto promozionale del¬
la formula urbana non arriva all'8%
dell'utenza su rete commutata.
Una bella
Fidelizzazione
Un contributo significativo, ma non riso¬
lutivo.
La formula urbana, ovverosia lo spec¬
chietto delle allodole di un ipotetico rispar¬
mio del 50% sul costo della telefonata
non è bastato a raddoppiare o triplicare il
ritmo di crescita di Internet in Italia.
In compenso Telecom Italia ha incassa¬
to una bella fidelizzazione dei propri clienti
e l’opportunità di far migrare su TIN un
15% della clientela (pagante od omaggio)
dei propri concorrenti.
Vediamo come. A giorni, o al massimo
tra qualche settimana, alcuni nuovi opera¬
tori telefonici potranno disporre dei propri
archi di numerazione ed offrire agli Inter¬
net Access Provider la possibilità di spo¬
stare i loro modem sulle nuove reti Un
grave pericolo, per il vecchio monopolista,
che si vedrebbe costretto a pagare ai pro¬
pri concorrenti la "terminazione del traffi¬
co”. Stiamo parlando di una cifra che per
gli ultimi 8 mesi del 1999 può esse¬
re stimata tra 1 100 ed i 150 miliardi
Quando questo accadrà. Telecom
Italia potrebbe rifiutarsi di estendere
la "formula urbana" agli archi di nu¬
merazione dei nuovi operatori In
questo caso è probabile che i Provi¬
der che hanno scelto di spostarsi su
un nuovo operatore perdano, a fa¬
vore di TIN, gran parte del 15% di
utenza in precedenza fidelizzata da
Telecom Italia attraverso la formula
urbana. A conti fatti, stiamo parlan¬
do di 15-20 miliardi che Telecom
Il cavo, fibra, doppino o coassiale, e l’elemento por¬
tante dell’lnformation Technology Le forbici sono
quelle con cui qualcuno taglia il cavo. Qualche volta ta¬
gliare il cavo può essere utile o indispensabile: è il ca¬
so ad esempio delle tecnologie wireless o satellitari.
Talora, il cavo viene tagliato per errore: è il caso di nu¬
merose scelte economiche e politiche fatte in Italia
negli scorsi decenni dal monopolista uscente o da chi
aveva il dovere di indirizzarlo o controllarlo. In questo
caso è ancora corretto parlare di taglio, ma non neces¬
sariamente solo del cavo.
l'I Presidente di MC-link e vicepresidente dell'Associazione Italiana Internet Provider
16
MCmicrocomputer n, 193 - marzo 1999
Italia non potrebbe non versare ai concor¬
renti.
Per contro il "costo" per Telecom della
formula urbana, ovverosia il risparmio
complessivo degli abbonati si aggira sui
10-15 miliardi (ipotesi di calcolo: abbonati
medi '99, 1.200.000, sottoscrittori formu¬
la urbana 15% (solo privati), durata media
della telefonata 35-40 minuti al giorno;
prevalenza di chiamate dopo le 18.30,
scatti risparmiati per ogni abbonato 2-2,5
al giorno; canone di abbonamento 2.500
lire/mese).
Riassumendo. Telecom Italia spende
10-15 miliardi per non spenderne 15-20. I
nuovi operatori telefonici perdono 15-20
miliardi dì interconnessione; TIN acquisi¬
sce un'altra bella fetta di mercato.
Visti i risultati e visto che tutto questo
meccanismo doveva essere ben chiaro
agli addetti ai lavori anche 2 anni fa, resta
mcomprensibile la tenacia con cui si è so¬
stenuto e si continua a sostenere che la
formula urbana è stato un provvedimento
a favore dello sviluppo di Internet.
3 - Le facilitazioni
per i collegamenti di lunga durata.
L'intero arco parlamentare si è trovato
d'accordo bisogna favorire lo sviluppo di
Internet. E fin qui tutto bene. Poi ha pro¬
seguito: il sistema migliore per promuove¬
re lo sviluppo di Internet è abbattere il co¬
sto della telefonata Ahi: dati alla mano,
quest’ultima asserzione è infondata. Però
si fa bella figura con gli elettori.
Il risultato è una promessa che non po¬
trà essere mantenuta se non violando
due dei principi base della liberalizzazione
delle telecomunicazioni in Europa: quello
dell'orientamento delle tariffe ai costi e
quello dell'indipendenza delle tariffe dal ti¬
po di utilizzazione del servizio.
L'orientamento delle tariffe ai costi, è
uno dei cardini della riforma europea delle
telecomunicazioni: per contrastare il pas¬
so alla concorrenza messa in campo dalla
liberalizzazione, gli ex monopolisti hanno
la tendenza a mantenere alte le tariffe del¬
le risorse esclusive.
E 1 il classico caso di due piccioni con
una fava con tariffe elevate p.e. delle co¬
de urbane, da un lato si genera un mag¬
gior costo per i concorrenti, dall'altro si di¬
spone di risorse per sussidiare le perdite
generate da tariffe troppo basse per i ser¬
vizi soggetti a concorrenza.
Se, come nel caso della Commissione
europea, si punta allo sviluppo di nuovi
servizi e all’abbattimento delle tariffe at¬
traverso l'eliminazione di sprechi e l’ado¬
zione di nuove tecnologie, bisogna con¬
trastare la tendenza dei monopolisti a
sbarrare la strada ai nuovi operatori facen¬
do rispettare rigorosamente il principio di
orientamento ai costi.
L'indipendenza della tariffa dall'uso (va¬
le a dire una telefonata instradata attra¬
verso la rete pubblica deve avere lo stes¬
so costo indipendentemente dal fatto che
l'utente parli nel microfono o fischi nella li¬
nea utilizzando un modem) è una conse¬
guenza diretta del principio di orientamen¬
to ai costi, ma ha ulteriori implicazioni: se
la tariffa dipendesse dal tipo di utilizzazio¬
ne sì altererebbe pesantemente l'evolu¬
zione tecnologica e lo sviluppo naturale
del mercato imponendo l'adozione di so¬
luzioni pilotate per legge. Un tipo di inter¬
vento che la Commissione europea vuole
evitare.
Se le telefonate possono avere tariffe
variabili con la fascia oraria, con la distanza
e, volendo, anche con la durata, ma solo
se c'è una giustificazione legata ai costi,
e se la tariffa non può essere legata diret¬
tamente all'uso (p.e. collegamento ad In¬
ternet) che l'utente fa del servizio, applica¬
re alla lettera le indicazioni dell'allegato al¬
la finanziaria '99 è pressoché impossibile.
Una bella gatta da pelare. E soprattutto
un’ulteriore indicazione che Governo e
l'intero arco parlamentare non solo conti¬
nuano ad ignorare una serie di lacune nor¬
mative, ma quando prendono qualche de¬
cisione (sponsorizzazione della formula ur¬
bana, legge antipedofilia 269/98, collegato
alla finanziaria '99), tendono a sottovaluta¬
re le implicazioni delle proprie decisioni,
Cosa si può fare
per promuovere Internet?
Se, come abbiamo documentato, le ta¬
riffe telefoniche non sono il principale mo¬
tivo del ritardo e, d'altro canto, non è ra¬
gionevole ipotizzare e chiedere interventi
tariffari che stravolgano il quadro europeo
della liberalizzazione, cosa resta da fare?
Ho una proposta sintetica rendere In¬
ternet più utile e più piacevole
Nessuno si preoccupa del fatto che il
telefonino costi, nella sostanza. 650 lire al
minuto. E’ facile. E’ utile. In pochi anni gli
abbonamenti hanno superato quota 20
milioni Se Internet fosse facile ed utile
quanto il telefonino potremmo recuperare
il ritardo in pochi mesi. Sfortunatamente
l'impiego del mezzo telematico è un po'
più complesso di quello del telefono E
per semplificarlo non bastano né leggi né
decreti. Ma Governo e parlamento posso¬
no fare molto per rendere Internet piu uti¬
le: per esempio mettere a disposizione
del pubblico le basi dati pubbliche, prima
tra tutte quella della Gazzetta Ufficiale;
spingere gli uffici a pubblicare tutte le
informazioni utili al cittadino; realizzare
servizi di pubblica utilità accessibili via in¬
ternet. E dopo gli uffici pubblici si posso¬
no fare interventi su aziende come le Fer¬
rovie dello stato perché migliorino i loro si¬
ti informativi e forzino i tempi per i servizi
di prenotazione via Internet.
E se ci sono un po’ di soldi, potrebbero
essere investiti per finanziare la pubblica¬
zione delle mille basì dati che potrebbero
essere utili, ma per la cui consultazione
nessuno è disposto a pagare. Forse ba¬
sterebbe uno "sportello dell'editore tele¬
matico" per selezionare un po' di progetti
utili e trovare finanziamenti europei
Cosa si può chiedere
sul piano tariffario
Per concludere, sempre tenendo a
mente che le tariffe urbane italiane sono
tra le più basse d'Europa e quindi non so¬
lo non c'è spazio per una riduzione, ma ri¬
schiamo un aumento, ecco un piccolo pa¬
niere di interventi tariffari che potrebbero
favorire lo sviluppo di Internet senza viola¬
re il principio comunitario di orientamento
ai costi:
1 riduzione delle aree locali
2 introduzione della tariffa di prossimità
3 sostituzione della TUT con la TAT
4 riduzione delle tariffe dei Circuiti Diretti,
con particolare riguardo a quelle urbane
Il primo punto è chiaro a tutti: chi non
ha un provider nella propria area locale pa¬
ga una interurbana; diciamo che con l'ope¬
razione 147 TIN ha parzialmente colmato
il problema, peccato che sia un ulteriore
caso di sussidio incrociato che l’ex mono¬
polista avrebbe forse dovuto evitare
Tariffa di prossimità significa pagare la
tariffa urbana non solo all'interno delle
aree locali ma anche per le telefonate di¬
rette alle aree locali limitrofe. Rappresenta
cioè un netto miglioramento anche rispet¬
to ad una forte riduzione delle aree locali.
Dobbiamo augurarci che l'Autorità, che si
è più volte espressa pubblicamente a fa¬
vore di questa soluzione, riesca a condurla
in porto.
TAT significa Tariffa A Tempo. E sareb¬
be una vera mano santa per la navigazio¬
ne web di lunga durata: perchè con
l'ISDN si potrebbe abbattere la chiamata
durante la lettura della pagina e ripristinare
il collegamento al primo click in pochi se¬
condi, pagando cosi solo il tempo di tra¬
sferimento Non risolve il problema dei
lungo-chattistì, ma se la vogliamo dire tut¬
ta, mentre amo forum e news groups
(che godrebbero dell'agevolazione TAT)
ho qualche perplessità sull’utilità sociale
dei chat.
Da ultimo due parole sul costo dei CDN
(sostanzialmente superiore, in ambito ur¬
bano, alla media europea). La lentezza del
collegamento incide non solo sul piacere
della navigazione, ma anche sul costo del¬
la telefonata. E nel caso dei CDN ci sono
ampi spazi per ridurrne le tariffe rispettan¬
do il principio di orientamento ai costi. Su
questo tema i comitati "No TUT" hanno
pienamente ragione.
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
17
MCmicrocomputer
( Affrettatevi! L'offerta è limitala nel tempo)
anno
sole
eli.
I
/
un’occasione da non perdere!
( Affrettatevi! L'offerta è limitata nel
no)
Come specificato nell'editoriale (pag. 14), è appena avvenuto il passaggio di
MCmicrocomputer dalla Technimedia S.r.l. in liquidazione alla Pluricom S.r.l.
Ovviamente è confermata la validità degli abbonamenti in corso.
Per ragioni organizzative, in questo numero non pubblichiamo i dati per eseguire il
pagamento anticipato: chi vuole abbonarsi o rinnovare l'abbonamento (o richiedere
arretrati) può compilare e inviare il tagliando qui sotto. L'ufficio abbonamenti provve¬
der in seguito ad inviare i dati necessari per il pagamento.
Potete spedire il modulo per posta a Pluricom S.r.l., Viale Ettore Franceschini 73,
00155 Roma, o via fax al numero 064321920301, oppure inviare i dati per posta
elettronica all'indirizzo |abbonamenti(g)pluricom.it|
Pluricom
Nome, Cognome o Ragione sociale:
Indirizzo via/ p.zza: ....
CAP: . Città: .Prov.:.
Telefono:. fax. e-mail.
Abbonamenti:
(3 Nuovo abbonamento a 11 numeri (1 anno) Decorrenza dal n . Rinnovo abbonamento n
Italia
□ 50.000
Europa e Bacino Mediterraneo
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Americhe. Asia. Attica
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Oceania
□ 250.000
Arretrati:
Richiedo i seguenti numeri arretrati.
Al prezzo unitario di Lit. 15.000 (Italia) - Ut 20.000 (Europa e Mediterraneo) - Ut 25.000 altri Paesi
Per un importo totale di :
Pastai
Sorpresa dolce,
AMARA SORPRESA
Sorpresa dolce: martedì 23 febbraio
1999 ore 8.00 vado in edicola a comprare
Repubblica e indovinate cosa trovo?
Sì, ho veramente trovato, ben riposto
sullo scaffale, MC di febbraioI
Non credo ai miei occhi, la acquisto im¬
mediatamente e mi catapulto al lavoro
per iniziarla a sfogliare Isolo sfogliare.
SIC!, devo lavorare).
Amara sorpresa: apro l'mdicel?!? ma
dov'è? la sfoglio tutta ma non lo trovo.
Cosa? L’articolo su OS/2 naturalmente
Eh si, la rivista è dimagrita e anche OS/2
ci ha rimesso le penne. Alla faccia della
democrazia informatica da voi tanto de¬
cantata. Spero che sia solo una cosa tem¬
poranea. visto che siete rimasta l'unica ri¬
vista ad accorgersi che non esiste solo
Wmdows9xNx2xxx. Ah, dimenticavo, leg¬
go MC dal lontano 1985 e solo ora mi so¬
no deciso a scrivervi. Mi avete fatto pro¬
prio arrabbiare allora? Un po' sii Comun¬
que complimenti per la nuovissima rivista
e grazie per ospitare sul vostro sito il
Team OS/2 Italia.
Ciao a tutti e... buon lavorol
Rocco Fott, Tonno
E hm... velato rimprovero per il ritardo?.
In effetti MC, come detto un paio di
numeri fa, sta uscendo in un periodo
avanzato del mese. Non per giustificare
nulla ma, ricordo, il fatto che esca tardi si¬
gnifica anche che viene "chiusa" tardi
per esempio è vero che questo numero
esce dopo il 20 marzo, ma è anche vero
che sto scrivendo queste righe il 19 mar¬
zo. Insomma la rivista esce tardi ma tardi
non significa vecchia comunque Ciò non
toglie che, come promesso, la data di
uscita sarà anticipata nei prossimi numeri
in modo da riportarla all'inizio del mese.
Purtroppo è una delle sgradevoli conse¬
guenze della famigerata (posso dirlo?) ri¬
strutturazione della casa editrice che
termina oggi, come anticipato nell'edito¬
riale. Abbiate ancora un attimo di pazien¬
za e continuate a seguirci!
Quando alla rubrica OS/2, non abbiamo
deciso di mandarla in pensione nella ridu¬
zione di pagine della rivista, OS/2 non ci
ha lasciato le penne, ma è solo stato
"sfrattato" temporaneamente
m.m.
NUOVO FORMATO,
PUBBUCITÀ, CD-ROM
Ho appena letto l'editoriale del n 192 e
vorrei esprimere la mia opinione riguardo
alla presenza di allegati alla rivista
Per mia natura sono contrario agli alle¬
gati di tipo pubblicitario Idepliants di vari
negozi/produttori) e vorrei poter scegliere
se ricevere o meno gli allegati (come era
stato fatto tempo fa per MCdigestl So
che questa soluzione comporta degli ag¬
gravi gestionali e monetari, per cui penso
che riuscirete, come sempre, a trovare
una soluzione che riesca a soddisfare tut¬
te le esigenze, vostre e dei lettori
E se deciderete di allegare un CD-ROM
alla rivista il contenuto sarà sicuramente
di alto livello
Vi ringrazio per la gentile attenzione.
Luciano, Sesto San Giovanni IMII
Spettabile Redazione, sono un vostro
vecchio lettore ed abbonato, quindi trala¬
scio i meritati complimenti per venire su¬
bito al dunque pur apprezzando la riduzio¬
ne di prezzo le a chi non piace risparmia¬
re?! ed apprezzando la vostra onestà per
aver regalato ulteriori numeri ai vecchi ab¬
bonati, c'è qualcosa che mi manca. Sarò
in controtendenza, ma mi manca un po’
quel bel pacco di pubblicità coi prezzi che
mi serviva quasi come un catalogo di rife¬
rimento per avere sempre un’idea aggior¬
nata del costo dei vari PC ed accessori.
Mi direte che basta fare un salto nei ne¬
gozi per raccogliere pacchi di pubblicità e
prezzi, ma non è la stessa cosa che rice¬
verlo mensilmente. Per quanto riguarda
Scrivete a MCmicrocomputer!
Per scriverci avete a disposizione sia la posta tradizionale (Viale Ettore Franceschini
73, 00155 Romal. sia il fax della redazione 106432193021. sia l'e-maii. ali indirizzo
hic posta'ffpiyricom~i7] Ogni giorno i messaggi vengono girati alle persone di competen¬
za, per cui vi consigliamo di indirizzarvi alla casella della redazione piuttosto che a quella
dei singoli redattori E' più semplice per voi e, anche se sembra strano, per noi... E' diffi¬
cile che riusciamo a fornire risposte private (quindi non inviate francobolli o buste affran¬
cate): per le e-mail qualche volta succede. Voi provate, basta che non vi offendiate se
non vi rispondiamo. Vi assicuriamo comunque che leggiamo tutta la corrispondenza e
teniamo nella massima considerazione ciò che ci viene segnalato
eventuali CD inclusi nella rivista vi do
completamente ragione ho già tribolato
abbastanza per rimuovere sacchi di
"spazzatura" (non voglio dire che sia
sempre così) da amici alle prime armi che
non sapevano piu cosa fare avendo i PC
intasati dai tanti "regali" incautamente in¬
stallati. Per non parlare dei problemi dì al¬
cuni giochi DOS che "sputtanano" la
scheda sonora o ì files di configurazione e
non sempre si riesce a rimettere le cose
a posto in un attimo
Se ci sarà un CD incluso in MCmicro¬
computer saprò che si tratta di materiale
selezionato, interessante e non dannoso
Pur lamentando anch'io la lentezza dei
recapiti (ma so che non è colpa vostra),
resto vostro abbonato e vi saluto cordial¬
mente.
Giuseppe Leva
E ' vero, e sono numerosi i lettori che
sostengono che la pubblicità, quando e
informativa, è utile e gradita Come spes¬
so succede, e come dovrebbe essere
sempre, tutto sta nei contenuti: anche nel
caso del CD-ROM! E ribadisco il concet
to: non è che odiamo i CD, ma solo che
non abbiamo voluto "appiccicare" un CD
a tutti i costi alla rivista tanto per fare sce¬
na. infilandoci dentro materiale qualsiasi
m.m.
Maledetti virus
Mi rivolgo a lei dopo aver letto con atten¬
zione i suoi sempre divertenti articoli sui
virus, sia nella lubrica ABC sia nelle pro¬
ve. Perciò ho pensato di rivolgerle un que¬
sito cui altri non hanno saputo dare rispo¬
sta
Il mio computer (un Acer 166MMX por¬
tatile) è stato colpito da una pesante infe¬
zione da virus che lo ha devastato nei
suoi file. Grazie all'uso di due buoni antivi-
rus sono riuscito a uscirne senza troppi
danni, ripulendo quasi tutti i file presenti
sul disco e anche su alcuni dischetti Pur¬
troppo però ho ancora sull'HD due file
che non riesco a ripulire, vale a dire il SY-
STRAY EXE e l'EXPLORER EXE. cosi co¬
me mi avvisa il mio programma antivirus,
contro i quali esso non può nulla £' dav¬
vero tanto difficile disinfettare questi file?
I soliti sapienti mi hanno detto che l’uni¬
ca soluzione è formattare a basso livello
tutto l'hard disk. Possibile che non ci sia
una soluzione meno drastica?
Grazie e buon lavoro
Alessandro Tagliavacche
Monza
continua a pag 22
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
21
segue da pag. 21
N on è possibile ''disinfettare" come lei
dice, i file C:\WINDOWS\EXPLORER
EXE E C:\WINDOWS\SYSTEM\SYSTRAY
EXE perché si tratta di due dei piu importan¬
ti programmi di sistema operativo che ga¬
rantiscono la "tenuta" dell'interfaccia Win¬
dows, deputati, come sono, alla gestione
della gerarchia dei file sull'HD e della can¬
cellazione dei file non piu necessari II moti¬
vo per cui non accettano interferenze é che
essi sono sempre in funzione (strano, però,
non le pare, che siano poi stati attaccati dal
virus!)
Si può arrivare ad essi lavorando con un
antivirus sotto DOS, ma esiste una maniera
piu elegante per raggiungere lo stesso risul¬
tato Vediamo come
Occorre isolare questi due file dal siste¬
ma operativo tutto quel che occorre è un
floppy disk, Copiare questi due programmi
sul floppy con Explorer (già, proprio lui) Lan¬
ciare l'antivirus e ripulire il floppy. Ora rilan¬
ciare il sistema in MS-DOS e cancellare i file
infetti dalla directory Windows (battere
C:\>DEL CAWINDOWSNEXPLORER EXE e
C:\>DEL C:\WINDOWS\SYSTRAY EXE. Poi
copiare i file presenti sul floppy nelle stesse
locazioni. Se il virus non ha compromesso
le funzionalità di questi due file, al restart
dovremmo avere una macchina libera da
problemi.
raffaello de masi
Un modem senza patria
Sig. De Masi,
complimenti per i suoi divertenti articoli.
Quale mago dell'ABC dei computer, aiuti
una persona in difficoltà Prometto un pelle¬
grinaggio ad Atripalda.
Possiedo un modem esterno K56 com¬
perato, di seconda mano, da un rivenditore
che l'aveva ritirato per una permuta con una
scheda ISDN II modem mi era stato fornito
as-is, come si dice, con il software su un
CD nscnvibile e sema alcun libretto o scato¬
la originale. La marca mi è completamente
sconosciuta, RIPP, e ricerche su World Wi¬
de Web sono state sema risultato.
Sono riuscito a ben configurare il mo¬
dem, ma vorrei sapere se è upgradabile a
V90 Come posso fare?
Un'altra domanda, guai è il miglior com¬
promesso tra compressione e qualità dei di¬
versi formati d'immagine? Grazie
Mario Fabbri
nella componentistica essenziale, a pochi
costruttori
Se non ha idea di come fare per rintrac¬
ciare il produttore della sua periferica, può
aggirare l'ostacolo semplicemente ricavan¬
do le informazioni di cui necessita ricorren¬
do a questa procedura. In qualche punto del
modem, prevedibilmente sotto, dovrebbe
esserci un'etichetta (dovrebbe essere an¬
che sulla scatola originale, ma dice di non
averla) con una serie di specifiche. Non può
mancare una riga, che inizia con FCC (talvol¬
ta è contrassegnata con un punto rosso o
con un cerchietto) ed è rappresentata da
una stringa alfanumerica d'approvazione.
Con questa stringa alla mano vada al sito
Web http V/www kbb.corT) e trovi II sito FCC
corrispondente alla sua sigla
Ogni sito contiene un campo di ricerca, in
cui inserire la stringa la lei trovata. Risultato
della ricerca sarà il nome del costruttore e il
modello specifico del modem (attenzione,
potrebbe non coincidere con quelli stampi¬
gliati sul modem, ma non ha importanza)
Da qui, attraverso l'aiuto di un motore di ri¬
cerca. potrà raggiungere il sito adatto e veri¬
ficare quanto da lei desiderato.
Il piu alto rapporto di compressione otte¬
nibile su un'immagine passa attraverso il
formato JPEG, qualunque sia il tipo d'imma¬
gine da cui si parte. Non si tratta del forma¬
to che garantisce la più alta qualità, ma, a
meno che non lavori nel campo professio¬
nale (nel qual caso è d'obbligo il formato
UFF), quella indicata è la scelta migliore, vi¬
sto che è anche ben supportata dalla mag¬
gior parte dei package grafici, anche di mo¬
desta qualità
Raffaello De Masi
Cl SPIA DAVVERO
il Grande Fratello?
Caro De Masi
Cosa c'é di vero le di pericolosoI nel fatto
che il Pentium III contiene un numero di ri¬
conoscimento che viene "impresso " in tutti
i file da esso creati o, comunque, maneg¬
giati? Si potrà davvero risalire alla persona e
al computer che li ha generati? Questo vuo¬
le anche dire che chiunque, noto questo nu¬
mero d'identificazione Iche è prevedibile
che Intel, e, poi. in cascata, tutti / costrutto¬
ri. assemblatori e rivenditori conosceranno!
potrà essere monitorato Iper usare un ter¬
mine a lei caro) nella sua attività. Siamo dav¬
vero arrivati a quello che temeva Orwell?
Filippo Latino
P er scoprire se è possibile upgradare il
suo modem esiste una via sconosciuta
ma efficace Consideri che. ad onta del fiori¬
re delle marche e dei logo, la "meccanica"
interna dei modem può essere ricondotta,
M olto si è detto circa questa nuova ca¬
ratteristica del P III, ed è probabile che,
quando questa risposta sarà pubblicata,
molte ombre e dubbi in proposito saranno
finalmente fugati Resta comunque il fatto
che questa caratteristica, che peraltro Intel
non ha mai nascosto pur avendo sempre
adonato la tendenza a minimizzare, ha de¬
stato, al suo annuncio, non poche perples¬
sità.
Riassumiamo i fatti; una nuova caratteri¬
stica del neonato processore è la presenza
di un numero di serie, sotto forma di un co¬
dice a 64 bit, inserito in ogni chip al momen¬
to della produzione Lo scopo dichiarato di
questa presenza è quello di aumentare la si¬
curezza durante la manipolazione dei dati
Questo permetterebbe, a d esempio, acqui¬
sti più sicuri su Internet, visto che si potreb¬
be verificare che l'ordine e fatto davvero at¬
traverso una particolare macchina. Inoltre,
verificando davvero l'identità di chi c'è di
fronte, si permetterebbero più sicure transa¬
zioni tra due persone in contatto. Non ulti¬
mo. questo consentirebbe anche una sorta
di "imprimatur" su documenti e programmi,
garantendo una maggiore difesa contro la
pirateria.
Ovviamente le potenti organizzazioni
americane in difesa dei consumatori e della
privacy sono immediatamente insorte
L'Electronic Privacy Information Center, un
istituto di ricerca di Washington ben noto
per la correttezza dei suoi report e per le
opinioni tenute in gran conto nei giudizi, ha
espresso forti perplessità sulla cosa, indi¬
cando chiaramente come questa caratteri¬
stica permetta verifiche indesiderate dell'at¬
tività dei singoli, rimuovendo l'anonimato fi¬
nora fiore all'occhiello di Internet. Intel si è
difesa affermando che le compagnie che
utilizzeranno il Pili potranno disimplementa-
re questa funzione nelle loro macchine, ma
la risposta è stata che in pratica, si sta gio¬
cando sulla differenza tra sicurezza e pri¬
vacy, e che il diritto di restare anonimo di
chiunque è scelta personale del singolo,
non di chi gli fornisce la macchina.
Intel ha annunciato, comunque, che verrà
anche fornita un’utility per disabilitare la tra¬
smissione di questo numero, quando desi¬
derato. Come contraltare ha evidenziato co¬
me questa caratteristica possa essere utiliz¬
zata per cifrare file poi leggibili solo dal titola¬
re del numero, dimenticando, forse, che la
cosa può essere fatta anche attraverso un
comune pacchetto di cifratura Giustifica
inoltre tale necessità anche affermando che
la presenza di questo numero scoraggereb-
be trasferimenti e utilizzo piratesco dei pro¬
cessori
Sinceramente è mio personale parere che
queste giustificazioni facciano intravedere
un poco l'ordito; Ritengo, infatti, sia sacro¬
santo diritto del compratore, al momento
dell'acquisto, di poter disporre della sua
identità, quale utente, secondo scelte per¬
sonali, senza per questo dipendere da qual¬
cosa che un altro ci ha lasciato dentro. In al¬
tri termini nessuno comprerebbe un'auto¬
mobile permettendo comunque al costrut¬
tore di scoprire dove, con questa, va viag¬
giando.
Raffaello De Masi
22
MCmicrocomputer n, 193 - marzo 1999
V f N T U 1 TOHMIO
UNIVERSA!. SERIAL BUS
USB Exptcm bus 4 o 7 p orto
USB Clawic Kovboord
Collegate 4 o 7 dispositivi US8 ad ut sm
goto PC o l’IMAC, in cascata fino a 127.
Potete collegare e scollegare a caldo I di¬
spositivi ed automaticamente il PC ne n-
leva la presenza e II configura: scanner,
stampanti, macchine fotografiche digitali,
modem, TA ISDN, videocamere...
USB Parallel Printer Adaptor
Per collegare qualunque stampante pa¬
rallela al vostro bus USB, il PC o l'iMAC
ne rileva la presenza e la configura.
USB Serial Adaptor
Inserite qualunque dispositivo seriale co¬
me modem o TA ISDN al vostro bus
USB, il PC o l'iMAC ne nleva la presenza
e la configura. Perfetto per stampami se¬
riali, modem ad alta velocità V.90. mo
dem ISDN, digitai camera, scanner, in¬
put devices e tavolette grafiche.
USB Direct Connect
Il Direct Connect mette in rete due PC
fra loro tramite il bus USB. Nessuna
configurazione, collegate I cavi e siete
in rete. Ottimo per sincronizzare file, co
piare quantità di dati, condividere
stampanti, giocare in rete, collegare il
laptop al computer di casa.
Installa nel vostro PC un bus USB a 12
Mb. Totalmente Plug&Play senza In¬
stallazione. Aggiunge un secondo bus
USB a computer già USB.
USB Ethernet Adapter
Mette In rete un PC tramite il bus USB.
Nessuna configurazione, collegate i cavi
e siete in rete. Ottimo per sincronizzare
file, copiare quantità di dati, condividere
Un connettore
Una scelta
La soluzione
Se possiedi un PC
con Windows '98
o un iMac Apple
puoi già collegargli
dispositivi USB.
USB è il nuovo
connettore del futuro
ideato da Intel.
Compaq. Microsoft
e NEC: un unico BUS
a 12Mbit unisce tutti
i dispositivi esterni
del tuo PC fino ad
un massimo di 127!
Colleghi a caldo
modem, scanner,
videocamere, mouse,
joystick che vengono
immediatamente
riconosciuti
dal sistema.
Senza bisogno
di configurare
o di riavviare
il computer puoi
subito utilizzare le
periferiche installate.
Sono inoltre disponibili videocamere , modem e TA ISDN USB
Per ulteriori informazioni:
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VIA PAPACINO 23 - 10123 TORINO
TEL 011-535040 - FAX 011-540722
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"—^ TELEMATICA & NETWORKING
stampanti, giocare in rete, accedere ai
server aziendali ed alle risorse Intranet.
La tastiera USB e adatta a tutti I Pc e
Laptop con porta USB. 104 tasti,
membrana QuietType(tm) per tasti si¬
lenziosi e facili da premere. Tre tasti
QulcKeyttm) per facile accesso a Win-
dows(r) '98.
USB Ergo Mouse
L'Ergo Mouse USB é adatto a tutti i Pc
e Laptop con porta USB. Mouse 31»
stl ergonomico, totalmente plug&play
sostituisce qualunque mouse senale o
ps2 preesistente.
USB ClassicMouse
Il Classic Mouse USB è adatto a tutti
I Pc e Laptop con porta USB. Mouse 3
tasti, totalmente plug&play sostituisce
qualunque mouse seriale o ps 2 pree-
II Joystick da collegare al bus USB. Fi¬
no a 127 Joystick su una stessa mac¬
china! Impugnatura ergonomica, 4 bot¬
toni, trim e base con ventose.
USBCevlA-Ao AB
Il cavo USB è il cavo ideale ad alte pre¬
stazioni e doppia schermatura per col¬
legare i dispositivi USB al PC o all'HUB
USB, Il cavo USB A-B si utilizza per la
connessone di un dispositivo USB ad un
HUB o ad un Host USB. Il Cavo AA è una
prolunga di 5 metri, entro i limiti delle
specifiche USB.
USB Motherboard Cable
Il Motherboard cable USB rende di¬
sponibili porte USB tipo "A' alle mairv
board già dotate di interfaccia USB.
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p« chiunque abbu bisogno di tritare dote
«chete. mettendo i daposmor» dell'utente
numeosc SiTOOib tra cu il eottgamento a
dilata» esterni e la stampa de iodici i
torri
^ 7MM ^Oif
PROGETTO
FATTURAZIONE
PROFESSIONISTI
Inetepenublc p« emettere facilmcme fattn
punte prò ferma t fmirt parcelle compii
bé u « ter e!» * Euro Gestisce inagrirei»
commiarni', coHibonton r fetnaoh; effettua
itampr and» su ani «orni.
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300 CONTRATTI E
LETTERE COMMERCIALI
IN WINDOWS
Uni accolla di modelli di lauro commercia¬
li, contratti e documenuiioni; sono uulesem
pi p« Il peroro «esperi rulla rodanone 4
irsi, r per dii donWi ferme iliematM th
espnmesi
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PROGETTO DENTISTA III
Crise all sua ampia gamma di munenti e
bracini, d» pmoene di iflromaro e nsohet
le fnnopii predematd» «eronii al Inoro, e
il prodotto proróucnale sleale per la (empir-
la tesione di uno sudo dentlneo
Uro 149.000
pnoorno
AGENZIA IMMOBILIARE
PROGETTO AGENZIA
IMMOBILIARE III
% uro gestire» compirli e moderna de#'a
gentil pe la compravendei di immobili, te
rem. boi e capannoni, in Ir rane lunaorolea
da Kgarolarr la geseione degi annunci «imo-
tubane degli appuntameli
Uro 149,000
PROGETTO
AUTO AZIENDALI
Rap(re»nu il notrware ideali pe facrlearo 4
controllo costaree » un parto di autennturo
cotti dtOe automobi, pian&asone delie
operatami di manuteneone, presone ab
qual sono saie alWate. gtatwne dei contrai
ti di leasme. ecc
PROGETTO
CONDOMINIO III
PER WINDOWS
E il progamma che tonala le esigenti di turo
gi ammmistnton di condommo Getter
tabefc condommuL conto cerrete, ferme di
pagamento, lampe, Bicone Mano, ecc,
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PROGETTO
ALBERGO
PROGETTO ALBERGO II
PER WINDOWS
Permeile la gestione completa di un aibeigo di
prccofe-mwie dunensom, gestee: carnee
(definet pe updogia), fretto, posti letto,
pano, accomodamenti, pronroasom, cheti-
«,ett
Uro 149.000
PROGETTO
AUTOFFICINA II
PER WINDOWS
È fon*» a/chruae, «tatare t modificare
denti e femori, predispone e archiviare pro¬
strarli, gestire 4 magarono con reiaDss felini,
enettee fatture co romita fiscale, lampa¬
re, ecc
Uro 149.000
PROGETTO NEGOZIO
AL DETTAGLIO II
Finalmente un programma che facilita il lavo¬
ro nd tuo negono
Oltre alla gemer» de denti, de fcrmeon e del
magarono, il programma premete di ergane-
tare promcTO». rediger imtntan, intere
E word, ecc
" ,500 ° ^u».!
PROGETTO
RISTORANTE
m
PROGETTO RISTORANTE
PER WINDOWS
È un sdmre ratsonile e flessibile, di facile ed
«mediato unta», creato atfouamente pe
gestro miceli», asole calde, mense ed ibi
tipi tb esercii! di rotorawne
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PROGETTO
CARROZZERIA
PER WINDOWS
Olire le appieno procedure gemer* aiutali
ca de» e femaon, gestione lami prero, rea
lenone peotntm, gemme magarono, fa
tintone, scadennro e reakaroone prestn
IM
Uro 149,000
PROGETTO NEGOZIO
D'ABBIGLIAMENTO II
il programmi e basato su una mutua mdu-
dsvumento che petmetie 4 mostrare a ndto
parò tabelle conttmpceineamentt, al fine di
rendere piu Ideile 4 contilo de dio (denti,
fenwon, magarono. ect|
Uro 199,0d0
CAMPIONE DI SCACCHI!
Imposta il tyo di gioco e 4 listilo delTaistiu-
no 14 tuo IV | e 4 programma atei l'ambcn
te giusto mediante una fedele rappreanuaci
I» della scacthiera « JD Poni anche creare
un file pe 4 tuo sto vstb e potare con i tuoi
amici collegati a Interne
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CAMPEGGI
PROGETTO CAMPECCI
La solinone definitivi pe la gemer» 4 un
moderno eampegpo Pàscer automatica-
mence tutto il processo di Inoro, dall preno¬
tatone ala mutua dd campeggo II tutto
con una ««faccia pafea di immtdaio uu-
lino
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POKER! & BLACK JACKI
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ugge «posa >1 grado di ómroU. i tuoi
limo, le puntate, I credto e lasciati trascmare
dal poco, confidando, «caso4 bisogno,sul
pulsante 'tmeigena apo' che nasconde
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oue sul disco.
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PERIFERICHE
di Pierfrancesco Ftavolini
Primavera Epson... più colorata che mai!
Epson presenta due nuove stampan¬
ti a getto di inchiostro, nate con l'am¬
bizioso fine di segnare un nuovo rife¬
rimento per la stampa a colori di ele¬
vata qualità, la versione USB dello
scanner GT-7000 ed una nuova foto¬
camera digitale, la PhotoPC 750Z da
1.3 megapixel.
Epson Stylus Photo 750
La Epson Stylus Photo
750 si affianca e migliora
le già ottime caratteri¬
stiche della Photo
700, ed integra le
ultime innovazioni
tecnologiche Epson,
per mento delle
quali è possibile
ottenere una qualità
di stampa ancora
più elevata, unita ad
una velocità addirittura dop¬
pia rispetto alla precedente 700 con la
Stylus Photo 750 sono necessari appena
due minuti per stampare una foto in for¬
mato A4 Questi risultati sono stati otte¬
nuti grazie all'impiego della tecnologia
Epson Variable-sized Droplet e a notevoli
miglioramenti nella parte meccanica.
Grazie alla superiore qualità di stampa
fotografica e al costo altamente competi¬
tivo la Photo 750 è dedicata al mercato
amatoriale e domestico oltre che al set¬
tore fotografico.
Alla tecnologia già presente nella Photo
700, e cioè alta risoluzione (1440x720 dpi
e inchiostro a sei colori) la 750 incorpora
la nuova tecnologia Variable-sized
Droplet con Ultra Micro Dot Con questa
tecnologia è possibile avere dimensione
dei punti differenti tenendo conto della
densità del colore. Aree di alta densità
vengono coperte con gocce di inchiostro
grandi o medie, rispettivamente 19 o 10
picolitri; le parti a minore densità vengo¬
no stampate impiegando gocce molto
più piccole, da 6 picolitri. In questo modo
si riesce ad avere una altissima qualità di
stampa senza ridurre la velocità. La tec¬
nologia Variable-sized Droplet non e altro
30
che una variante della tecnologia piezoe¬
lettrica. In questa tecnologia vi sono dei
trasduttori piezoelettrici i quali ricevono
un impulso elettrico che li deforma. La
deformazione fornisce la spinta necessa¬
ria per espellere la goccia di inchiostro
dall’ugello. Nella tecnologia Variable-
Sized Droplet vengono applicati
impulsi elettrici di diver¬
sa intensità e fre-
I quenza e questo con-
j sente di avere gocce
I di diverse dimensioni.
I In pratica esistono due
tipi di impulsi, che defini¬
remo "A" e "B".
Applicando l'impulso
A verranno pro-
dotte gocce di
A inchiostro da 6
/ picolitri, con
5 l'impulso B si
B/'. J avranno gocce
I> da 10 picolitri
W Applicando
f contemporanea¬
mente i due impul¬
si viene prodotta una
goccia di inchiostro più grande, e precisa¬
mente da 19 picolitri, Con un accurato
controllo del processo di elaborazione
delle mezzatinte e alla matrice di stampa
1440x720 è possibile riprodurre corretta¬
mente e ad alta densità i dettagli più pic¬
coli. Oltre alla Variable-sized Droplet e
alle gocce di inchiostro piccolissime,
nella 750 è stato aumentato il numero di
ugelli, per incrementare la velocità di
stampa. La 750 integra infatti ben 48
ogelli, invece di 32, per ogni colore a cui
si aggiunge un miglioramento della mec¬
canica per avere una velocità superiore
anche alle risoluzioni più elevate.
L'utilizzazione di queste tecnologie
avanzate ha reso possibile un miglio¬
ramento sostanziale anche
nella stampa su carta
comune. Lo sviluppo d
una tabella di look-up
relativa allo spazio colo¬
re ottimizzata per la
stampa su carta comu¬
ne, ha permesso un
aumento nella gamma
dei colori riproducibi¬
li e un miglioramento nella resa cromati¬
ca. Epson Stylus Photo 750 integra, oltre
alla consueta porta parallela ed alla porta
seriale per Mac, anche una interfaccia
USB per il collegamento a iMac ed un
miglior trasferimento dei dati. Viene for¬
nita con i driver per Windows 95, 98 ed
NT 4.0. Sono stati inoltre migliorati i dri¬
ver di stampa, con la presenza inoltre di
una guida di riferimento on line ed una
guida al colore che consente di ottenere
il meglio nella stampa a colori. In bundle
con la stampante sono forniti i program¬
mi Adobe PhotoDeluxe Home Edition
3.0 ed Epson Photo Sheet per la gestio¬
ne delle immagini. Vengono inoltre forniti
un programma per la stampa di bigliettini
di auguri e di photo sticker, piccoli adesi¬
vi comodi per personalizzare le cose più
disparate, dal diario alle lettere e chi più
ne ha più ne metta Prezzo al pubblico
lire 499.000 IVA esclusa.
Epson Stylus Color 900
La 900 è una nuova stampante a getto
di inchiostro in quadricromia ad altissima
velocità, con ben 12 pagine al minuto in
bianco e nero e 11,5 pagine al minuto a
colori (in modalità economy) e risoluzione
fino a 1440x720 dpi, dedicata alle esigen¬
ze di qualità e velocità delle aziende
moderne. L'incremento delle prestazioni,
sia in velocità che in qualità di stampa, è
stato ottenuto grazie ad un accurato pro¬
getto e all'impiego di diverse tecniche
innovative: tecnologia Epson Variable-
sized Droplet perfezionata, driver
AcuPhoto Halftoning adattato alla tecno¬
logia Epson, aumento del numero di
ugelli e impiego di inchio¬
stri QuickDry e migliora¬
li menti meccanici.
/ La Stylus Color 900 con-
/ sente un buon rapporto tra
velocità e qualità di stampa
grazie al sistema Variable-
sized Droplet, già
descritto ampia¬
mente prima In
questo caso però
il sistema è ulte¬
riormente miglio¬
rato per ottenere
ben due gamme di
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
News
punti variabili a secon¬
da del tipo di stampa.
In pratica si possono
avere punti di gran¬
dezza 11, 23 e 38 pico-
litri oppure 3, 10 e 19
picolitri.
Attraverso il driver è possibi- 'v
le selezionare la modalità di stam-
pa piu adatta.
Nella Color 900 il numero di ugelli è
stato incrementato fino a 192 per il nero
e 96 per ogni colore. Questo comporta
un minor numero di passate per la stam¬
pa con conseguente maggiore velocità.
A questo scopo la velocità del carrello è
stata incrementata di circa il 40% rispet¬
to alla Stylus Color 850. E' stata inoltre
migliorata l’efficienza del controllo dei tre
motori impiegati nella stampante, rispet¬
tivamente carrello, trasferimento carta e
alimentazione carta, in maniera da ridurre
il tempo di caricamento ed espulsione
della carta quando si stampa con fogli
multipli.
Con l'adozione di inchiostri QuickDry,
ad alta densità e a veloce essiccamento,
viene ampliato l'intervallo di riproduzione
dei colori e si raggiunge una migliore e
più efficace riproduzione dei colori più
vivaci, anche su carta comune. Le cartuc¬
ce di inchiostro sono di maggiore capa¬
cità, in modo da fornire una autonomia di
stampa più elevata. Con una cartuccia di
inchiostro nero si stampano circa 1.200
pagine, mentre con una a colori si arriva
a 570 pagine.
La guida on line e la connessione USB
consentono facile collegamento ed uso
immediato. Inoltre è disponibile una
interfaccia per rete Ethernet/EtherTalk
opzionale per l'uso condiviso tra più uten¬
ti. Grazie al software Epson StylusRip,
disponibile per Windows e Mac dal giu¬
gno 1999, la 900 diventa una stampante
PostScript di alta qualità, compatibile con
Adobe PostScript Level 3. Prezzo al pub¬
blico lire 869.000 IVA esclusa.
Epson GT-7000USB
Si tratta della nuova versione, con inter¬
faccia USB, dello scanner GT-7000, che
si affianca ai modelli con interfaccia
SCSI. Lo scanner è dotato di una elevata
velocità di acquisizione (circa 6 secondi
per l'anteprima e 37 secondi per la scan¬
sione di un'immagine A4) e di una risolu¬
zione ottica di 600x1200 dpi, con 12 bit
di colore. Il sistema è poi capace di inter¬
polare risoluzioni maggiori fino a
9600x9600 dpi in uscita. Inoltre i 14 bit
colore in ingresso, che vengono poi con¬
vertiti in 8 bit colore in uscita, permetto¬
no di avere 68,7 miliardi di colori e 4.096
livelli di grigio, consentendo una acquisi¬
zione ad alta definizione anche in aree
molto critiche, come quelle scure.
Con il
lettore di
diapositi-
_____ ve e nega-
tivi fino a
^ 10x12 cm, che è
opzionale per il GT-
7000 e GT-7000 USB e
incorporato nel GT-7000PHOTO
si raggiunge una risoluzione ottica di
ben 600x2400 dpi grazie alla funzione
MicroStep Drive.
A corredo vengono forniti numerosi
programmi per la gestione delle immagi¬
ni e per il fotoritocco, oltre che per l'ar¬
chiviazione elettronica e la scansione
OCR di testi.
Il GT-7000USB viene venduto in una
confezione comprendente il cavo USB. i
driver TWAIN per PC e Mac ed il softwa¬
re di gestione EpsonScan II.
Con gli scanner Epson è possibile inol¬
tre acquistare uno dei servizi Epson
CoverPlus+. che consente l'estensione
della garanzia a tre anni On-Site. In prati¬
ca viene garantito un intervento On-Site
da tecnici specializzati entro un massimo
di tre giorni lavorativi dalla segnalazione
del guasto. Prezzo al pubblico lire
357.000 IVA esclusa.
Epson PhotoPC 750Z
La PhotoPC 750Z è una nuova fotoca¬
mera digitale capace di fornire in uscita
immagini interpolate fino a 1600x1200
punti, pari a 2 milioni
di pixel. Il sensore
CCD è da 1,3 milioni
di pixel (1280x960).
Grazie alla tecnolo¬
gia Epson Hyper
Picture Technology
HyPict la macchina
attua un processo di
elaborazione dei dati
in uscita dal senso¬
re, prima della con¬
versione Jpeg. In
questo modo l'imma¬
gine da 1.3 milioni di pixel presente sul
sensore viene interpolata fino a 2 milioni
ERRATA CORRIGE
Nella prova della fotocamera EPSON
PhotoPC 700. pubblicata sul numero di
gennaio 1999 di MCmicrocomputer, per
un nostro errore in sede di impaginazione
elettronica dell’articolo è stato involonta¬
riamente inserito il riquadro prezzi di un
altro prodotto (un notebook recensito
sullo stesso numero) Ce ne scusiamo
con i lettori e con la stessa EPSON Italia
il prezzo corretto della fotocamera è di
lire 1 082.000 IVA esclusa ed è distribuita
direttamente dalla sede italiana della casa
madre.
di pixel, con conseguente migliore qua¬
lità e fedeltà cromatica, che possono
essere ingrandite senza comprometter¬
ne la qualità. Le immagini fotografiche
riprese con la PhotoPC 750Z, quando
vengono stampate, risultano nitide, lumi¬
nose e con colori fedeli, anche nei forma¬
ti superiori al classico 10x15. La macchi¬
na è dotata di 4 megabyte di memoria
per l'immagazzinamento delle immagini,
espandibile fino a 32 megabyte con le
nuove Flash Memory Card da 24 e 32
mega opzionali.
In aggiunta allo zoom digitale 2x, la
fotocamera Epson incorpora anche uno
zoom ottico 3x, equivalente ad un obietti¬
vo 34-102 di una compatta tradizionale.
Grazie all'azione combinata di questi due
zoom è possibile avere zoom fino a 6x.
con un'ampia gamma di utilizzo.
Al fine di ottimizzare il consumo delle
batterie la PhotoPC 750Z adotta un
nuovo sistema di doppia illuminazione
del visore della fotocamera. Questo viso¬
re cattura direttamente la luce solare. E'
così possibile disinserire la retroillumina-
zione elettrica quando si opera con luce
ambientale (artificiale o solare) di livello
sufficiente.
Tra le nuove funzioni troviamo il Quick-
Tape, o scatto rapido, che consente di
scattare una serie di fotografie consecuti¬
ve, fino a 30, senza pause tra una foto e
l'altra, senza dover aspettare il consueto
tempo di salvataggio.
Inoltre la funzione Macro dà la possibi¬
lità di inquadrare parti-
k. colan e dettagli da
. una distanza mmi-
_ ma di 20 cm fino
a 80 cm. In que¬
sto modo si può
ad esempio uti-
, lizzare la foto¬
camera anche
k per la ripresa
/ di documenti.
La PhotoPC
750Z permette
di essere facilmente collegata ad un
televisore, per la visione diretta delle
foto, ad un computer e, tramite il cavo
seriale Direct Printer, anche alle stam¬
panti Epson Stylus. E' cosi possibile
stampare direttamente, ed in diversi for¬
mati. senza l'utilizzo di un personal com¬
puter. La PhotoPC 750Z viene fornita
con un'ampia dotazione di software a
corredo, che va dal driver TWAIN per
Windows e Macintosh ai vari programmi
per il caricamento delle foto nel compu¬
ter, la loro archiviazione e la successiva
elaborazione.
Il prezzo al pubblico è di lire 1.374.000
IVA esclusa
Per informazioni:
Epson Italia Spa
Numero verde 800-80IW1
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
31
• MULTIMEDIA
di Paolo Cognelti
Rio, MonsterSound e HomeFree: Diamond
alza il tiro nell'intrattenimento domestico
In un'affollata conferenza stampa
tenutasi a Milano, Diamond
Multimedia ha sfruttato l'interesse
creato dall'annuncio del suo Rio
PMP300 per fare il punto del suo
impegno nella distribuzione di audio
protetto e nella commercializzazione
di periferiche per intrattenimento
domestico sempre più evolute.
Dopo la grande battaglia che ha visto
Diamond vittoriosa nei confronti della
RIAA (Recording Industry As-
sociation of America), l'associa¬
zione dei discografici americani,
finalmente il lettore di file MP3
Rio PMP300 può invadere il
mercato.
La RIAA aveva cercato di
bloccarne la diffusione in quan¬
to il gioiellino di Diamond,
secondo loro, istigava alla diffu¬
sione di musica pirata, ma un
giudice Californiano ha respinto
l'accusa con la motivazione:
" Rio non viola le norme
dell'Audio Home Recording Act
(AHRA) che impone restrizioni
tecnologiche ad alcuni tipi di
periferiche per registrazione
audio Rio, infatti, non è in
grado di registrare, ma solo di
riprodurre, quindi non deve sottostare a
tali norme". Vittoria totale quindi, ma
non contenta Diamond è partita al con¬
trattacco accusando la RIAA di violazio¬
ne delle leggi antitrust e chiedendo i
danni per la ritardata commercializzazio¬
ne.
Allora che cos e Rio e perché spaven¬
ta tanto i discografici?
Chiunque è solito vagabondare per
Internet, sarà certamente incappato in
file con l’estensione MP3: tali file sono
brani musicali di dimensioni medio pic¬
cole, ma contenenti intere canzoni di
qualità paragonabile quasi a quella di un
CD; ciò è possibile con l'utilizzo del
compressore audio MPEG3.
Come si potrà facilmente indovinare,
la diffusione di tali brani ha preso imme¬
diatamente due direzioni, la prima lega¬
le. con grosse società che vendono
musica su Internet, la seconda "pirata":
sono sempre di più infatti i siti dove si
possono trovare centinaia di brani senza
nessun vincolo.
Ed è proprio per questo utilizzo dei file
MP3 che i discografici sono preoccupa¬
ti, fino ad oggi in maniera soft, in quan¬
to i brani erano ascoltabili soltanto da
computer, ma con l'uscita di Rio e di
prodotti similari tali brani potrebbero
invadere il mercato.
Per combattere questo fenomeno, la
RIAA ha ora lanciato l'SDMI (Secure
Digital Music Imtiative). alla quale la
stessa Diamond ha aderito, con l’o¬
biettivo di creare uno standard per la
sicurezza della musica digitale
Ma veniamo alle notizie tecniche
Rio Personal Media Player 300 è un
piccolo lettore del tutto simile a un
Walkman o mimdisk, ma con caratteri¬
stiche di ingombro (92x18x66 mm) e
peso (70 g) molto ridotti e in più non è
dotato di parti meccaniche mobili e
quindi esente da sobbalzi anche nelle
condizioni di vibrazioni molto forti.
All'interno 32 MB di FlashRAM con¬
sentono la memorizzazione di 60 minuti
di musica o 16 ore di audio qualità
"Voice".
La possibilità di utilizzare Flash Me¬
mory Card da 16 e 32 MB, porta il tota¬
le di musica ascoltarle a 90 o 120 min
All'esterno comandi familiari permet¬
tono di ascoltare la musica in tre moda¬
lità (Repeat One, Random e Repeat A-
B), metterla in pausa, saltare i brani o
tornare a brani precedenti ed "equaliz¬
zare" la musica su tre impostazioni pre-
defimte (Jazz, Classic e Rock).
Rio PMP300 è in vendita ad un costo
di lire 449.000 IVA inclusa, mentre le
FMC da 30 min e 60 min costano
rispettivamente lire 90.000 e 180.000
IVA esclusa.
Nella confezione, oltre il lettore e il
connettore per l'interfaccia parallela per
scaricare i file da computer, si trova
anche il software Jukebox MP3 realiz¬
zato da MusicMatch Corpo¬
ration e King Technology Corpo¬
ration; questo programma per¬
mette di convertire le tracce dei
CD Audio, inseriti nel lettore
CD-ROM, in file MP3 riducendo¬
ne di 1/12 l’ingombro. I file pos¬
sono essere organizzati, archi¬
viati o trasferiti direttamente su
Rio con semplici click del
mouse; una raccolta di 100 can¬
zoni MP3 sono date in omaggio
Per supportare pienamente
Rio e la musica legale. Diamond a crea¬
to un sito per tenere informati gli utenti
delle novità nel settore e dal quale è
possibile collegarsi con siti legali che
distribuiscono musica e altri contenuti
MP3 (cominciano a diffondersi anche
libri parlati, notiziari e altro); l'indirizzo è
|www HiqPqh com|
Contemporaneamente Diamond ha
stretto rapporti di collaborazione con
due dei siti più famosi di musica legale,
32
MCmicrocomputer n 193 - marzo 1999
Per informazioni:
Diamond Multimedia IQWERTYI,
Tel 02-8134488.
Liquid Audio e Audio Explosion, e ha
inoltre rilasciato le API per interfac¬
ciare software audio standard diretta-
mente con Rio.
La lunga presentazione di Rio fa
passare in secondo piano, se non
quasi scomparire, l'annuncio di altri
due prodotti: HomeFree Phoneline e
MonsterSound MX300.
La prima è una soluzione piena¬
mente compatibile con lo standard
Home Phoneline Networking
Alliance (HomePNA) che permette il
collegamento in rete di due o più com¬
puter attraverso il cablaggio telefonico
domestico: la velocita di trasmissione è
di 1 Mbit ad una distanza massima di
1500m In dotazione il software Win-
Gate Home 3.0 di Deerfield.com per
l'accesso di piu utenti ad Internet attra¬
verso un unico modem e un unico
abbonamento.
Il secondo prodotto è una scheda
audio di nuova generazione che com¬
pleta la famiglia degli acceleratori audio.
MonsterSound MX300 e basata sul
processore positional 3D audio Vortex
2/A3D 2.0 di Aureal Semiconductor,
che offre il suono interattivo "positional
3D" che sfrutta pienamente gli effetti
integrati nei giochi più recenti e le API
Microsoft DiretX 5/6.
Supporta fino a 96 tracce audio simul¬
tanee e fino a 16 tracce positional 3D,
offre il supporto Dolby Digital (AC-3) per
il supporto soft-DVD, la sintesi waveta-
ble con 320 voci di qualità; è compatibi¬
le con i giochi sviluppati utilizzando
DirectSound. DirectSuond 3D e suoi
derivati, e con la SoundBlaster Pro
La scheda è venduta ad un costo
indicativo di lire 155.000 IVA inclusa
e comprende software per la codifi¬
ca, lettura e organizzazione di file
MP3
La Vi per va in TV
E’ disponibile l'altra versione della Diamond Viper V550 della quale vi abbiamo
ampiamente parlato sul numero di gennaio
La nuova scheda si differenzia dalla sorella per non essere in standard TLX e per il
TV OUT, un'uscita video da collegare direttamente al televisore domestico per una
risoluzione di 800x600 punti
Riassumiamo brevemente le specifiche tecniche
La Viper 550 TV B è basata su un chip
NVIDIA RIVA TNT ottimizzato per
DirectX, ed è dotata di 16 MB di
SDRAM a 125 MHz che permettono
una risoluzione grafica fino a 1920x1200
pixel.
Molti gli effetti 3D hardware supporta¬
ti Alpha Blending, Anti-Aliasing. Bilinear
Mapping, Anisotropie Filtermg, Bump
Mapping, Environment Mapping.
Foggmg ecc.
Oltre al già citato TV OUT su connet¬
tore din a 4 pm. è presente un connettore DSUB-15HD SVGA.
Il driver software consente di modificare diverse impostazioni per l'uscita video,
come la posizione orizzontale e verticale e lo sfarfallio (flickering)
La configurazione minima richiesta prevede 16 MB di RAM, un lettore CD e uno
slot AGP libero: la scheda e compatibile con Windows 95 (OSR 2.11/98/NT 4 0 (SP
3).
• MANIFESTAZIONI
Grafici in gara
Idea Esse, esperta società distributrice di
soluzioni CAD, ha indetto, in collaborazione
con l'Accademia delle Belle Arti di Firenze,
la Seconda edizione della "Borsa di Studio
David Molinari", un'iniziativa nata con l'o¬
biettivo di offrire nuove opportunità a giova¬
ni di talento nel settore della grafica.
La partecipazione è riservata a opere a
tema libero, realizzate in digitale o trasferite
su supporto magnetico, e comprese in una
delle seguenti sezioni tematiche: forma e
colore, design, grafica, sequenze di foto¬
grammi (max 10).
Il bando si chiude il 20 aprile 1999.
Per informazioni:
Idea Esse,
Tel 055-959072
• SCHEDE AUDIO
Audio a quattro
dimensioni
Realizzata da Aztech e distribuita in Italia
da AddOn, arriva SG238, una scheda audio
caratterizzata da nuove tecnologie che la
pongono al vertice della categoria.
La nuova scheda realizzata in standard
PCI, attraverso la gestione di 128 polifonie
e lo sfruttamento del nuovo chipset Q3D,
aggiunge alla riproduzione sonora una
quarta dimensione rendendo possibile l'ag¬
giunta di effetti speciali come il "chorus",
il riverbero e altri configurabili direttamente
dall’utente
Tra le principali caratteristiche delTSG238
spiccano i nuovissimi chipset Trident 4D
Wave-DX DC'97 e AKM AK4542 16 Bit
AC'97 Codec E' inoltre compatibile con lo
standard DLS 1 0 (DownLodable Sound).
Alla già citata capacità di sintetizzare 128
voci polifoniche simultanee, si aggiungono
676 voci melodiche e la bellezza di 21 kit
di percussioni.
Attraverso una riduzione del fruscio pari
ad almeno 90 dB e all’utilizzo della periferi¬
ca AC'97 Codec, la scheda è in grado di
riprodurre CD audio con un'elevata qualità.
Viste le notevoli caratteristiche della sche¬
da. moltissimi produttori di applicativi e
giochi stanno introducendo nei loro prodot¬
ti i driver per sfruttarne appieno le poten¬
zialità.
Per ulteriori informazioni:
AddOn,
Tel 02-66988357
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
33
• MONITOR
• MULTIMEDIA
LCD: è l'ora dei 18"
Che il prossimo futuro
sia dei monitor a scher¬
mo piatto è ormai fuori
dubbio e le grandi azien¬
de, dopo aver invaso il
mercato con i display
da 15", che ora comin¬
ciano a raggiungere
prezzi abbordabili
anche per i comuni
mortali, iniziano a spe¬
rimentare dimensioni
maggiori
Questo mese sono arrivati
contemporaneamente in
redazione ben quattro comu¬
nicati di società, tra le piu impegna¬
te nel settore display, che annunciavano il
loro schermo da 18"
Vista la scarsità d'informazioni e la mini¬
ma differenza riscontrata in base ai comu¬
nicati, abbiamo deciso di riassumerli in
un'unica news Tutti, come detto, sono
schermi a matrice attiva da 18,1 ", la riso¬
luzione massima arriva a 1280x1024 pixel
a milioni di colori Per il semplice ordine
alfabetico iniziamo da Compaq il suo
TFT8000 si differenzia per la buona dota¬
zione di utility, due gli ingressi VGA per
due diversi computer
selezionabili da uno
switch posto sul
frontale e infine un
comodo hub USB
per due periferiche;
il prezzo consigliato
è di lire 6 030 000
IVA esclusa,
Da Mitsubishi
arriva l'LSA810W
con un costo di
7 490 000 + IVA
e Kit USB a quat¬
tro porte opzionale
Il Nokia LCD 8 OOX 1 , con
uno spessore di 83 mm. si
differenzia dagli altri per la vistosa mano¬
pola NavyKey che semplifica sensibilmen¬
te la regolazione di tutti i parametri, e il
dual input per due diversi computer.
Per ultimo ecco il ViewSonic VG180
ViewPanel, con spessore di 91 mm e un
costo di 6.407.500 IVA esclusa.
Per informazioni:
Compaq,
Tel 02-66188489.
Mitsubishi,
Tel. 167275902.
Nokia,
Tel 02-95255 254.
ViewSonic llmage Time).
Tel. 02-20 5621
40 MB nel portafogli
L'ingombro è quello di una normale carta
di credito, ma a guardarla si capisce subito
che è "figlia" dei CD-ROM l'inconfondibile
foro centrale e l'argenteo materiale ne tradi¬
scono le origini.
Stiamo parlano della HighMemory Card,
un nuovo supporto sviluppato da Digifour,
che ne detiene la licensing, e dell'abruzze¬
se Optimes, che ne ha sviluppato il proget¬
to e ne ha resa possibile l'industnalizzazio-
ne. A differenza di prodotti simili, che ven¬
gono ricavati per taglio da normali CD. la
HighMemory Card viene prodotta attraver¬
so un procedimento di iniezione del policar-
bonato in un apposito stampo premodella¬
to questo evita l'insorgere di inevitabili
imperfezioni dovute al taglio La HMC può
contenere 40 MB di dati con le stesse
caratteristiche dei normali CD-ROM e viene
lena attraverso lettori standard esclusi quel¬
li "Slot-in". Sono già in fase di testing card
da 100 MB e per CD-R
Per informazioni:
Media Advert,
Tel. 02-3451181
• HARDWARE
Asus sempre più portatile
Proprio sul numero scorso avevamo
annunciato l'arrivo in Italia dei nuovi portatili
Asus ed ecco che già la famiglia cresce
Presentate infatti le nuove versioni del
7300, tutte con monitor TFT da 13,3" e 64
MB di RAM ma con una gamma di proces¬
sori ampliata Vediamoli nel dettaglio.
L'entry level è dotato ora di 4.3 GB di
disco e Mobile Pentium II a 266 MHz.
seguito dal modello con Mobile Pentium II
a 300 e 333 MHz ambedue con disco da
6,4 GB; al top si posiziona il modello dotato
di Mobile Dixon Pentium II a 366 MHz
sempre con disco da 6,4 GB.
Nella famiglia 7000 arriva infine il piccolo
7200: dotato di monitor TFT da 12,1 " ha 32
MB di RAM, disco fisso da 3,1 GB e pro¬
cessore Mobile Celeron a 266 MHz.
Infine i prezzi, che vanno dai 3.120.000
lire del 7200, ai 3.990.000, 4.630.000,
4.990 000 e 5.650.000 dei vari modelli
7300. Tutti i prezzi sono IVA esclusa.
Per informazioni:
Athena Informatica, _
Tei 167378771 - limi-, affienali
• MANIFESTAZIONI
Mediartech '99
400 espositori, 30 mila mq di esposizio¬
ne. una settimana di spettacoli e conve¬
gni. una rassegna di multimedialità, due
festival a tema, una gara per programma¬
tori di videogame questo e molto altro
è Mediartech '99
La manifestazione, promossa dalla
Regione Toscana attraverso la Rete
Regionale per l’Alta Tecnologia e patroci¬
nata da vari ministeri, si terrà presso la
Fortezza da Basso dal 24 al 28 marzo
1999.
"Mediartech" - spiega il direttore artisti¬
co Gillo Pontecorvo - "è il luogo dove gli
artisti virtuali si incontrano con gli autori
dello spettacolo multimediale per conse¬
gnare alla società e all'industria i contenu¬
ti del futuro. Un concetto sintetizzato
nella formula Rinascimento Digitale"
All'interno della mostra, ma con apertu¬
ra dal 21 marzo, si terrà Virtuality &
Interactivity, la rassegna di arte multime¬
diale che tanto successo ha avuto lo scor¬
so anno.
Tra gli espositori, oltre a società di pri¬
maria importanza come Silicon Graphics e
Alenia, che presenterà i suoi simulatori
aeroportuali, sarà presente anche lo stato
della California a rappresentanza di impor¬
tanti società della Silicon Valley.
Sezioni particolari saranno riservate alla
Piattaforma Digitale, con Rai, Telecom,
Canal Plus, Mediaset e Infogrames, e ai
computer game, con Nintendo, Info-
grames, Interactive Labs ecc.
Evento particolare sarà Trip (The Reai
Italian Party), tre giorni di competizioni in
tempo reale per duecento giovani, geni
della programmazione provenienti da
tutto il mondo.
Per informazioni:
Mediartech,
Tel. 055-4368546
34
MCmicrocomputer n. 193- marzo 1999
pentium'H
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• NOTEBOOK
dì F. Fulvio Castellano
Toshiba cancella il passato e offre
una nuova gamma di portatili
In un incontro tutto esotico (prodotti
giapponesi, cucina russa al ristoran¬
te Yar (canale) di Milano), organizza¬
to per celebrare il terzo anno di atti¬
vità in Italia di Toshiba dopo la fuga'
e il rientro, la società giapponese ha
annunciato la sua strategia di pro¬
dotto con un rivoluzionamento della
gamma: Satellite 2520, Satellite 4030
CDS/CDT, Satellite
4060XCDT/4080XCDT, Tecra 8000,
Portégé 3020CT, Portégé 7020CT...
per finire con il sempre verde
Libretto 110CT.
Se 'perfezione in dimensioni portatili'
è uno slogan, beh diciamo che con la
sventagliata di nuovi annunci e di con¬
ferme di macchine portatili, Toshiba si
propone al vertice nel mondo e in
Europa come la società del mobile com¬
puting numero 1. E Dataquest lo con¬
ferma: Toshiba è al vertice mondiale nei
notebook, ha uno share del 25% in
Europa, è terza in Italia dopo Acer e
Compaq - con performance di crescita
notevoli per il prossimo quarto, Uno
scoppiettante Andrea Persegati,
Country Manager di Toshiba in Italia, ha
festeggiato con dati più che positivi il
terzo anno della società nipponica nel
nostro Paese, E veniamo ai prodotti,
dicendo subito che le catene di vendita
in Italia sono ora: MediaWorld,
MicroLink, Centro HL, Infoteca, CSS
(Computer Super Store), EssediShop e
altre, soprattutto per la Serie Satellite
2520
Si tratta di macchine facili da usare,
con configurazione standard totalmente
integrata che include il lettore floppy
disk, il CD-ROM 24X e il modem fax
incorporato da 56 kbps compatibile allo
standard V.90 con 'settaggio' che con¬
sente collegamenti automatici in ogni
parte del mondo. Tutti i modelli della
serie Satellite 2520 sono dotati di un
veloce processore AMD K6-2 da 300
MHz , di un capace hard disk da 4 GB e
Qui sopra il Satellite 4030C CDT, a fianco il
Satellite 4060XCDT
di 32 MB (Satellite CDS) o 64 MB
(Satellite CDT) di memoria standard
espandibile rispettivamente a 160 MB e
a 192 MB. Toshiba è oggi l'unico pro¬
duttore in Italia ad utilizzare un 'mobile
processor' AMD K6-2 sulle proprie mac¬
chine. Toshiba ha pensato anche ad un
sistema audio e video, dotando le mac¬
chine del Bass Enhanced System con
ampia scelta di schermi dal TFT da
12,1 " al DSTN da 13,0" Sulla scia del
successo ottenuto con la serie Satellite
4000, Toshiba ha ampliato la famiglia
con i nuovi Satellite 4030CDS/CDT,
4060XCDT e 4080XCDT. dotati di tutte
le caratteristiche di cui un utente di
notebook può avere bisogno.
I due nuovi modelli Satellite
4030CDS/CDT sono stati ridisegnati per
ottenere uno chàssis più sottile e più
attraente. Entrambe le macchine sono
dotate di un processore Intel Celeron®
da 300 MHz, di 64 MB di SDRAM stan¬
dard (espandibile a 192 MB), di 4,0 GB
di hard disk, del drive per floppy disk e
del CD ROM a 24 velocità integrati e di
uno schermo DSTN a colori da 13,0"
(CDS) e TFT a colon da 13,3" (CDT).
Inoltre, hanno integrato un modem 56K
con standard V.90 per permettere un
facile accesso a Internet, che include il
servizio di posta remota.
II Satellite 4060XCDT e 4080XCDT
sono dotati con il processore Pentium II
Intel. Il Satellite 4080XCDT non solo è
dotato dell'ultimo processore Intel
Pentium® Il da 366 MHz (il Satellite
4060XCDT ha invece un processore
Intel Pentium® Il da 333 MHz), ma
include anche 64 MB di SDRAM stan¬
dard espandibile a 192 MB, 6,0 GB di
hard disk (4,0 GB per il 4060XCDT), il
drive per floppy disk e il CD-ROM a 24
velocità integrati. Entrambi i sistemi
sono equipaggiati con uno schermo
TFT a colori da 14,1", con 2,5 MB di
Video RAM combinati a una risoluzione
di 1024 x 768 che supporta fino a
65.536 colori.
Tutti i portatili della serie Satellite
incorporano soluzioni docking. Il Port
Replicator offre la possibilità di connet¬
tersi a periferiche esterne quali: moni¬
tor, tastiera e mouse In più, i Satellite
4060XCDT e 4080XCDT sono compati¬
bili con la Card Station III attraverso una
periferica chiamata Spacer, disegnata
per compensare il design sottile dei
nuovi Satellite,
La serie Tecra 8000 è stata aggiornata
con gli ultimi e più potenti processori
Intel disponibili sul mercato. Il Tecra
8000 è un portatile innovativo che sup¬
porta un'unica scheda madre e permet¬
te all'utente di scegliere il sistema piu
adatto alle proprie esigenze. Dotato di
processori Pentium II da 366 MHz, 333
MHz, 300 MHz o 266 MHz. Toshiba
aggiunge alla gamma la disponibilità di
36
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
N e ws
II Tecra 8000
un hard disk da 13,1 GB, oltre a quelli
da 7,6 GB e 6,0 GB Infine, le dimensio¬
ni del display partono da 13,3 pollici con
una risoluzione di 1024x768 pixel, fino
ai 14,1 pollici con risoluzione di
1024x768, schermi TFT a colori a matri¬
ce attiva. Si tratta dunque di un portatile
high-end; memoria video integrata da
2,5 MB, nuovo velocissimo accelerato-
re video e grafico NeoMagic a 256-bit; i
top della gamma aggiungono a queste
prestazioni anche l'opzione del decoder
MPEG-2.
Il Portégé 3020CT è la soluzione
estrema di assoluta portabilità, nella sua
versione ultrasottile, ultraleggera e alta¬
mente performante. Pesa solo 1,32
chili per 19,8 mm di spessore II suo
formato compatto (257 x 216 x 19,8
mm) è abbastanza grande da poter con¬
tenere una comoda tastiera standard
con tasti distanti 18 mm l’uno dall’altro,
oltre a uno schermo a matrice attiva
TFT a colori da 10,4". Queste caratteri¬
stiche combinate tra loro garantiscono
condizioni di lavoro ergonomiche e
confortevoli. Il Portégé 3020CT è sup¬
portato inoltre da eccellenti performan¬
ce - un processore Pentium Intel da 300
MFIz con tecnologia MMX. un hard disk
da 6.0 GB. 32 MB di EDO DRAM stan¬
dard. 2 slot PC Card Type II e una batte¬
ria con un’autonomia fino a 3,5 ore
Il Portégé 7020CT continua la tradizio¬
ne Toshiba nell'offerta di prodotti ultra¬
sottili. Misurando solo 25 mm (in
media), per un peso di appena 1,89 chi¬
logrammi, questo sistema, come già il
suo predecessore, ha un design ergo¬
nomico comodo e facile da portare e
una struttura completamente in magne¬
sio. Infine, il Portégé 7020CT incorpora
una tastiera standard che permette una
digitazione comoda in qualsiasi situazio¬
ne ci si trovi.
Oltre a essere stato completamente
rinnovato esteriormente, il Portégé
7020 è stato dotato del più moderno e
del più veloce processore Intel
Pentium® Il da 366 MHz. di un hard
disk ancora più capiente da 6.0 GB, di
un maggior numero di memoria
SDRAM (64 MB di high-speed
Synchronous DRAM, espandibile a 192
MB) e di un display più grande (TFT da
13,3") per fornire agli utenti performan¬
ce sempre più elevate in un formato
ultrapiatto. Grazie all’introduzione di un
modem 56K con standard V.90 interno,
ogni utente potrà avere un facile acces¬
so all'email e a Internet anche quando è
in movimento. La batteria agii ioni di
litio permette di avere un'autonomia di
2,5 ore, che si trasformano in 5 con la
seconda batteria opzionale ad alta capa¬
cità.
Le soluzioni docking del Portégé 7020
non solo rimangono compatibili con
quelle del Portégé 7010. ma si espan¬
dono ulteriormente. La CD Network
Dock o DVD Network Dock opzionale
espande l’ambiente di lavoro dell’utente
con una scheda Ethernet 10/100
BaseT, il drive per floppy disk, i diffusori
stereo, il drive per DVD-ROM a 2 velo¬
cità o il drive per CD-ROM a 24 velocità
A fianco il Portégé 3020CT, qui sopra il Portégé
7020CT
e un’ampia gamma di porte (2 porte
USB, seriale, parallela, line in, line out,
video out. monitor esterno e 2 porte
PS/2) per il massimo dell’espandibilità.
Anche per la serie Portégé, il Port
Replicator standard offre tutte le porte
standard (seriale, parallela, PS/2) per
connessioni facili e immediate a moni¬
tor, tastiera e mouse esterni.
La nuova strategia di vendita Toshiba
studiata per mesi è un’operazione che
ha condotto la società ad avvicinarsi al
mondo retail e che ha visto la sua rea¬
lizzazione proprio alla fine di febbraio
Il Libretto 110CT
’99 a partire dalle grosse catene. Dove
si parla di un peso del 15% circa sul
mercato di Toshiba in Italia e della rea¬
lizzazione di una macchina specializzata
per questo tipo di canale. Parliamo di
Satellite 2520CDS/CDT e in questo filo¬
ne dovrebbe inserirsi il noto Libretto. Il
Libretto 110CT è una nuova pietra milia¬
re nel mondo dei mininotebook
Toshiba. Da quando nel 1996 in
Giappone è nato il primo notebook dalle
dimensioni ridotte, Toshiba ha continua¬
to a espandere la propria offerta di mini-
notebook.
Il cuore del Libretto 110CT è un pro¬
cessore Pentium® Intel® da 233 MHz
con tecnologia MMXTM da 1,6 volt.
Questa macchina è appena più grande
di un notepad e pesa poco più di 1
chilo II suo hard disk da 4.32 miliardi di
byte ha uno spessore di soli 8,45 mm.
Con 32 MB di EDO DRAM standard
(espandibile a 64 MB), il Libretto 110CT
è abbastanza grande per sostenere
qualsiasi versione standard completa di
Windows 95. 98 o NT, il tutto in un for¬
mato da taschino.
Per informazioni:
Toshiba,
Numero verde 800 -246808,
Lvmv toshiba/pc 4
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
37
• SOFTWARE
di Mauro Gandini
Adobe Acrobat 4.0: documenti senza confini
Dopo due anni dalla presentazione
di Acrobat 3, Adobe ci riprova
e presenta la nuova versione 4.
Con la versione 3, Acrobat è entrato
in quella parte di vita che potremmo
chiamare "maturità": oggi con l'arri¬
vo della nuova versione possiamo
senza dubbio parlare di evoluzione.
Nuove funzioni per la sicurezza
Acrobat 4 introduce la tecnolo¬
gia della firma digitale, metten¬
do a disposizione l'infrastruttu-
ra di sicurezza necessaria per il
passaggio di documenti confidenziali
o critici (moduli per la gestione del per¬
sonale, contratti, documenti legali, ecc.)
anche in applicazioni per l'e-commerce.
Firme Self-Sign - La tecnologia di
firma digitale di Acrobat consente all'au¬
tore di un documento PDF e a perso¬
naggi chiave all'interno di un'organizza¬
zione di "firmare" documenti elettronici
tramite un algoritmo unico, codificato e
criptato.
Strumento per la firma digitale -
Consente di aggiungere ad un docu¬
mento un campo di testo contenente le
informazioni relative alla firma, tra cui il
nome del firmatario, la ragione per cui il
documento è stato firmato, la data e
l'ora della firma. Questo strumento è
disponibile solo nella versione per
Windows.
Supporto per plug-in - È possibile
integrare in Acrobat plug-in per la certifi¬
cazione digitale realizzati da sviluppatori
terze parti e partner Adobe, per arricchi¬
re ulteriormente il controllo sulla sicurez¬
za dei documenti.
Nuovi strumenti
per l'annotazione elettronica
dei documenti
Nuovi strumenti per l'annotazione elet¬
tronica sono stati integrati in Acrobat 4.
rendendo la revisione di un documento
PDF intuitiva quanto con un documento
cartaceo: matita, timbro, evidenziatore,
testo sottolineato, testo barrato, annota¬
zione di testo, annotazione con collega¬
mento di un file, annotazione audio.
SlAdobe
[Acrobata
The estenuili Ioni for
univeruil i/oiurrwnt e.xihnngr
Confronto tra documenti
Con Acrobat 4 è possibile mettere a
confronto versioni diverse di uno stesso
documento, in due modi:
Ripristino fino alla firma - Per tenere
traccia di tutte le modifiche apportate al
documento, riportandolo indietro prima
delle ultime modifiche e dell'ultima
firma.
Confronto tra documenti - Per para¬
gonare due versioni di uno stesso docu¬
mento in versione di anteprima ed otte¬
nere un listato delle differenze che esi¬
stono tra i due file. In questo caso non
sono necessarie le firme digitali.
Cattura di intere pagine Web
Lo strumento per la cattura di pagine
Web consente di convertire in formato
PDF una pagina Web, o addirittura un
intero sito, mantenendone tutte le
caratteristiche grafiche, tipografiche,
cromatiche e tutti i collegamenti.
Questo strumento è attualmente
disponibile solo per Windows.
Nuovi strumenti
per i professionisti della grafica
Acrobat 4.0 offre nuove funzioni idea¬
te per la creazione e la produzione grafi¬
ca, particolarmente interessanti per i
professionisti della grafica, della stampa
e della prestampa.
Supporto di Adobe PostScript 3 -
migliore qualità dell'immagine, maggio¬
re affidabilità della stampa.
Correzione del testo - Per appor¬
tare modifiche al testo direttamente
nel documento PDF.
Correzione della grafica - Per
modificare un oggetto grafico incor¬
porato nel file PDF, aprendolo trami¬
te un’applicazione compatibile
Ottimizzazione della qualità con
un solo click - Acrobat 4.0 permet¬
te di ottimizzare un file PDF a secon¬
da del dispositivo di uscita (monitor,
• stampa d'ufficio, stampa professio¬
nale).
Stampa, dimensioni di pagina ed
altri miglioramenti - Tra gli altri
miglioramenti apportati ad Acrobat
4.0, citiamo: stampa in ordine inver¬
so; possibilità di selezione dell'area
da stampare; stampa a segnatura di
n-pagme.
Acrobat supporta i profili ICC per il
colore ed è possibile ora incorporare in
un documento PDF font TrueType
anche sotto Macintosh.
Caratteristiche avanzate
sempre più facili da utilizzare
Conversione migliorata dei docu¬
menti Word - I commenti del docu¬
mento diventano note di Acrobat, ven¬
gono mantenuti i collegamenti da riferi¬
menti incrociati e voci di sommario, la
numerazione di pagine e sezioni; le note
a piè di pagina e note in calce, i collega-
menti a siti Web. I titoli con gli appositi
stili di Word diventano segnalibri nel
documento PDF.
Conversione tramite drag-and-drop
Un file di grafica, foglio di calcolo, docu¬
mento di testo, file HTML o file di altro
genere può essere convertito in docu¬
mento PDF tramite il semplice trascina¬
mento sull'icona di Acrobat.
Adobe PDFMaker - Per convertire un
documento di Word, Excel o Power¬
Point in formato PDF, direttamente dal¬
l'interno dell'applicazione Microsoft.
Recupero di tabelle - Con lo stru¬
mento di selezione di tabelle e testo for¬
mattato, si può copiare ed incollare una
tabella da un file PDF ad un programma
per fogli di calcolo. •
Per informazioni:
Adobe,
nvmv.afloaEia
38
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
• PROCESSORI
di F. Fulvio Castellano
Intel: con il Pentium III Internet
più efficiente
Il processore Intel Pentium III contiene
le istruzioni Streaming SIMD (Single
Instruction Multiple Data) Extension per
Internet, nuove istruzioni utilizzate dagli
sviluppatori per accelerare l’elaborazione
delle immagini 3D. lo streaming audio e
video, il trattamento digitale delle imma¬
gini e il riconoscimento vocale. Queste
estensioni rendono possibile una miglio¬
re esperienza su Internet, offrendo
immagini elaborate e suoni ricchi anche
utilizzando gli attuali collegamenti
Internet, caratterizzati da scarsa larghez¬
za di banda.
Con tutta la potenza necessaria per il
software abilitato per Internet della
nuova generazione, il processore Intel
Pentium III continuerà ad offrire agli
utenti di PC una eccezionale espe¬
rienza anche in futuro.
Una novità è anche il numero di
serie del processore. Pentium III
offre una nuova caratteristica selezio¬
nabile legata al numero di serie del
processore. Se abilitato, il numero di
serie del processore, insieme ad altre
soluzioni di sicurezza, rende possibili
transazioni più sicure su Internet. I
responsabili IT delle aziende possono
utilizzare il numero di serie del pro¬
cessore per migliorare la gestione
delle risorse, rendendo più facile il
monitoraggio dei PC e delle applica¬
zioni in rete e migliorando la gestione
delle informazioni e il controllo degli
accessi ai dati sensibili dell'azienda,
per esempio per il 'trasferimento'
della firma nei documenti ufficiali impor¬
tanti.
L'evento ha sottolineato l’ampio sup¬
porto da parte del settore e la potenzia¬
lità del processore Intel Pentium III.
Ecco i settori che si awantaggeranno
dell'utilizzo delle nuove tecnologie:
• Navigazione: gli utenti possono navi¬
gare su Internet in nuovi modi, con ricer¬
che in 3D più veloci e più intuitive rispet¬
to alle ricerche basate su testo, e utiliz¬
zando comandi vocali per dire al brow-
ser dove portarli sul Web.
• Intrattenimento: i filmati 3D interatti¬
vi con finale aperto disponibili sul Web
Continua a pag. 4 1
Il nuovo processore ottimizza
audio, video, animazioni e imma¬
gini 3D, dando vita a Internet e
sarà disponibile inizialmente alle
frequenze di 450 e 500 MHz, men¬
tre la versione a 550 MHz sarà
disponibile solo nel secondo tri¬
mestre di quest’anno.
In quello che giustamente viene
considerato il tempio della nostra
memoria storica tecnologica passata
e presente, e parliamo evidentemen¬
te del Museo della Scienza e della
Tecnica di Milano, Intel Corporation
Italia in anteprima mondiale ha presenta¬
to alla stampa, in una affollata Sala
Colonne, il nuovo gioiello di casa Intel:
Pentium III (MCmicrocomputer di feb¬
braio '99, n.192, aveva dato alcune anti¬
cipazioni). Non è un processore che
segue numericamente il Pentium II: è
soprattutto un processore disegnato per
Internet, settori consumer e professio¬
nal. Fatta questa premessa vediamo di
che cosa stiamo parlando.
Dunque, Intel Corporation ha presenta¬
to il processore Pentium III, il processo¬
re più veloce di Intel, "progettato
espressamente per migliorare la fruizio¬
ne di Internet da parte degli utenti", ha
sottolineato Stefano Spocci. amministra¬
tore delegato di Intel Corporation Italia.
E non finisce qui...
Intel già prepara l'arrivo del Pentium III in versione Mobile
E cosi dopo aver lanciato il Pentium III, Intel inizia a concen¬
trare buona parte dei suoi sforzi del '99 sul fronte mobile Già
fra non molto è attesa una nuova uscita di Pentium II per note¬
book, con notevoli incrementi di prestazioni. Ma il vero 'jump'
arriverà dopo l'estate con i primi Mobile Pentium III che ospite¬
ranno il chipset 440Bx e un bus di sistema a 100 MHz. Ma sarà
bene ordinarci le idee. I nuovi Pentium II saranno rilasciati in
versioni a 400 e 433 MHz con cache integrata di livello 2 e
saranno i primi con tecnologia a 0,18 micron, vero elemento
differenziante rispetto ai predecessori a 333 e 366 MHz. In
autunno sarà la volta dei primi Mobile Pentium III (conosciuti
anche con il nome in codice di Coppermine) Il salto nel bus di
sistema ne costituirà la principale attrattiva, soprattutto per le
attese migliorie prestazionali. Il processore, stessa tecnologia a
0.18 micron, conterrà le istruzioni di streaming SIMD, che si
occupano di migliorare l'elaborazione grafica La frequenza di
clock oscillerà tra i 400 e i 500 MHz, per poi salire in tempo
molto breve. Il Mobile Pentium II supporterà anche la tecnolo¬
gia Geyserville. che consente ai notebook di ridurre i consumi
energetici. Intel non dimenticherà la fascia 'consumer', miglio¬
rando le CPU di tipo Celeron. In estate dovrebbe essere pronto
un modello a 333 MHz per poi salire a 366 MHz in autunno.
Per essi si prevede un impiego in macchine dal costo inferiore
ai 1 500 dollari, mentre Pentium II a 400-433 MHz andranno
sulla fascia 'professional'. Nel frattempo, e ciò sarà inevitabile,
saranno messi fuori catalogo i vecchi Pentium MMX e i Mobile
Pentium II da 233 e 266 MHz.
Insomma chi si ferma è... perduto.
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
39
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tra una varietà di sviluppi narrativi e finali
possibili. I partecipanti a videogame on
line potranno parlare tramite Internet
mentre stanno giocando, senza la
necessità di digitare messaggi per
comunicare con alleati e avversari.
• Comunicazioni: gli utenti possono
interagire con familiari e amici utilizzan¬
do software ottimizzato per videotelefo¬
nate. con immagini a tutto schermo e
suono nitido. Le nuove Chat room ren¬
deranno disponibili avatar in 3D che par¬
leranno in sincronia con la voce degli
utenti.
• Creatività: tool on Ime di facile utilizzo
permetteranno agli utenti di creare siti
Web personali ricchi di personaggi ani¬
mati in 3D, immagini digitali di qualità e
video realizzati personalmente. Il pro¬
cessore Intel Pentium III renderà le ope¬
razioni di mixaggio e compressione della
musica ancora più veloci e semplici, per
un pubblico on line sempre più vasto.
• Trattamento digitale delle immagini:
il nuovo software per il trattamento digi¬
tale delle immagini trasformerà le foto¬
grafie e i video in mondi 3D. nei quali gli
utenti potranno navigare tramite
Internet.
• Shopping: i negozi on Ime utilizzeran¬
no contenuti audio, video e 3D avanzati
per dare vita ai prodotti esposti. Gli
acquirenti tramite Internet potranno con¬
figurare le automobili con i loro colori,
materiali e accessori preferiti, oppure
muoversi all'interno del modello di un'a¬
bitazione ancora prima che venga
costruita.
• Sviluppo, gli sviluppatori di software
potranno liberare la potenza del proces¬
sore Intel Pentium III, utilizzando nuovi
tool per la creazione di contenuti digitali
e per lo sviluppo software, combinati
con plug-in ottimizzati.
Da questo mese Intel lancerà il servi¬
zio Intel WebOutfitter, che offre gratui¬
tamente ai possessori di processori Intel
Pentium III l'accesso a contenuti all'a¬
vanguardia, tool e suggerimenti per otti¬
mizzare la loro esperienza su Internet. Il
servizio Intel WebOutfitter, con la colla¬
borazione di fornitori di contenuti strate¬
gici. renderà disponibile agli utenti un
ottimo punto di partenza per sperimen¬
tare il meglio del Web sui loro PC basati
su processori Pentium III, nuovi plug-in,
miglioramenti, contenuti tematici e siti
ottimizzati relativi a una vasta gamma di
interessi, dall'arte alla musica.
Per informazioni:
Intel Corporation.
Tel 02-575441
41
• HARDWARE
di Franco Paiamaro
Silicon Graphics presenta le nuove workstation
basate su IA32 e NT
Silicon Graphics ha presentato una
gamma di stazioni grafiche basate
su Pentium II di Intel, implementanti
il sistema operativo Windows NT
4.0. SGI non ha, però, adottato un
chipset preesistente, né ha uti¬
lizzato una architettura stan¬
dard: le due nuove stazioni,
denominate SGI 320 e 540,
sono Wintel solo in superfi¬
cie...
In definitiva, una “Wintel
box” con lo stile e la tecnologia
Silicon Graphics.
Il chipset proprietario, interamente
progettato e realizzato da Silicon
Graphics, utilizza l'architettura IVC
(Integrated Visual Computing), comple¬
tamente compatibile sia con il Pentium
Il standard, sia con la versione Xeon;
implementa un Front Side Bus a 100
MHz, supporta due CPU Pentium II e
quattro Pentium II Xeon, e permetterà
l'aggiornamento a Pentium III.
Il Chipset Cobalt ha il controller della
memoria e l'interfaccia grafica integrati
e strettamente collegati, con una archi¬
tettura UMA (Unified Memory
Architecture), derivata da quella usata
nelle stazioni 02 con CPU MIPS; la lar¬
ghezza di banda del bus a 256 bit della
memoria principale è di ben 3,2 Gbyte
al secondo, ben sei volte di più di un
bus AGP 2x,
Il controller della memoria permette
l'allocazione dinamica della memoria
video sulla RAM di sistema, consen¬
tendo di utilizzare spazi di indirizza¬
mento (fino ad un GByte per la 320
e due Gbyte per la 540) per le tex-
ture, lo Z-buffer, video, frame buf¬
fer, i bus di I/O e tutte le applica¬
zioni DMA (Direct Memory
Access).
L'interfaccia grafica è la piu avan¬
zata attualmente disponibile per
Windows NT (per il momento, le
stazioni Cobalt 320 e 540 sono dispo¬
nibili esclusivamente con Windows NT
4 preinstallato sul disco rigido), con
funzioni di geometria 3D, shading, ligh-
ting, texturing, pixel-fill e full-frame
antialiasing interamente supportate in
hardware; il motore grafico è affianca¬
to ad un coprocessore di I/O, con due
bus PCI a 64 bit indipendenti, ed inte¬
grante delle interfacce S-Video, video¬
composito. IEEE-1394 con due flussi
Audio/Video non compressi contempo¬
ranei.
Il chipset Cobalt integra, inoltre, un
controller Fast Ethernet, audio a 16 bit
di alta qualità e, nella 320, un controller
EIDE, mentre la 540 è dotata di un
controller U2WSCSI LVD SCA.
La dotazione standard prevede per
entrambe una CPU installata, un banco
di memoria SDRAM di 128 Mbyte,
espandibile a 2 Gbyte nella 320 e 4
Gbyte nella 540; un disco da 6 Gbyte
IDE per la 320 ed uno da 9 Gbyte
U2SCSI per la 540, floppy da 3,5, e
CD-ROM 32x.
La Cobalt 540, oltre a supportare fino
a quattro processori Pentium II
Xeon, permette l'installazione di
una interfaccia di Digital Video
I/O, con il supporto per quat¬
tro flussi (2 in. 2 out) CCIR
601 BNC per l'editing video
non lineare professionale
(non disponibile per la
La Silicon Cobalt 540
La Silicon Cobalt 320
320), ed ha disponibili sei slot PCI full
length su due bus a 64 bit (tre sulla
320).
Entrambe le stazioni sono dotate di
porta RJ45 10/100 Mbit, porte audio,
due porte RCA per videocomposito,
due porte S-Video, due porte USB,
una parallela ed una seriale, due
porte Firewire ed una porta USB per
applicazioni future (attualmente non
supportate da NT4).
Il software in bundle
include, oltre al sistema
operativo, la versione LE
di Debabelizer, alcune utility
per la interoperatibilità tra
UNIX, Macintosh e Windows,
MacAfee Viruscan, Netscape Com-
municator e Intel LANdesk Manager.
Le due stazioni Cobalt, la 320 e la
540, si differenziano anche per le
dimensioni; minitower per la 320 e full
tower per la 540; quest'ultima permet¬
te, ovviamente, una maggiore possibi¬
lità di upgrade, offrendo ben due allog¬
giamenti liberi per dischi da 3,5 più
uno, sempre da 3,5, per dispositivi di
memorizzazione di massa rimovibili
(come Zip o Jaz), oltre a sei slot PCI
liberi (tre in più del 320).
Per queste macchine, la Silicon
Graphics ha studiato un innovativo
monitor TFT da 17,3 pollici visibili, il
1600SW da 1600x 1024 a 110 dpi, con
rapporto di 16/9 ed un contrasto di
200:1, l'ingresso del segnale video è
digitale, e necessita dell'interfaccia
OpenLDI LVDS.
Questo monitor è proposto anche
per macchine PC standard, con a cor¬
redo una scheda grafica con uscita-
digitale, ed è immediatamente disponi¬
bile.
La Cobalt 320 dovrebbe essere
immediatamente disponibile, ad un
prezzo (senza monitor) sotto gli otto
milioni; la Cobalt 540 dovrebbe inve¬
ce essere disponibile a partire da
fine marzo/inizio aprile.
Per informazioni:
Silicon Graphics Spa,
Tel. 02-575611.
lAnwv.sqi.7j
42
MCmicrocomputer n 193-marzo 1999
Analogico o Digitale?
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• HARDWARE
di F. Fulvio Castellano
IBM è leader nei server Unix e potenzia
la tecnologia dei supercomputer RS/6000 SP
Significativa collaborazione con
SCO, Sequent, Intel e altri OEM per II
(ri)lancio di UNIX in grande stile.
E' necessaria una premessa
Forte delle cifre relative al 1997
pubblicate da IDC (International
Data Corporation), dove IBM si con¬
ferma leader di mercato nel settore
dei server UNIX, i dati mostrano
come la famiglia di server RS/6000 di
IBM continui a superare la concorren¬
za di Hewlett-Packard e Sun in un t
mercato altamente competitivo e in
rapida crescita, IDC attribuisce parzial¬
mente il risultato alla campagna di e-
business di IBM
Secondo IDC. la posizione di IBM
in termini di gradimento è nettamen¬
te superiore rispetto a Sun e
Netscape. I dati di IDC illustrano il
vigore del mercato UNIX e dimostrano
come IBM offra le migliori soluzioni a
un'ampia gamma di esigenze, tra cui l'of¬
ferta di spazi Web, l'e-business, il
Business Intelligence, la pianificazione
delle risorse aziendali e il computing tec¬
nico.
La piattaforma IBM RS/6000 è compo¬
sta da una famiglia di computer basati
sul sistema operativo AIX: dall'offerta di
fascia alta dei sistemi paralleli SP (MPP)
ai midrange simmetrici multiprocessore
(SMP) sino ai server e alle workstation.
La famiglia RS/6000 rappresenta una
delle linee più scalabili sul mercato e
garantisce funzionalità di connettività tali
da consentire la condivisione di dati,
applicazioni e risorse con PC, mainframe,
workstation e server UNIX, che soddisfa¬
no le esigenze di tutti gli ambienti di rete,
dal piu semplice al più complesso
Il sistema operativo AIX di IBM, a parti¬
re dalla versione 3.2.5, 4.1 e 4.2 fino alla
più recente 4.3, è certificato ITAA 2000,
riconoscimento che ne attesta l'adesione
agli standard e l'adeguatezza ad affronta¬
re in tutta sicurezza il problema del cam¬
bio di secolo.
Questo significa che la piattaforma
RS/6000 di IBM possiede già oggi tutti i
requisiti fondamentali per affrontare la
sfida dell’anno 2000.
Fatta questa lunga ma doverosa pre¬
messa veniamo ora agli annunci avvenuti
nel corso di una conferenza stampa allo
'Spazio Aperto' della sede di IBM
a Segrate
(MI) in occasione del Busi¬
ness POWER World Tour per un incon¬
tro con gli esperti a livello mondiale del¬
l’area RS/6000.
Dunque, IBM ha annunciato la prossi¬
ma generazione del supercomputer
RS/6000 SP provvisto di microprocessori
che assicurano una potenza più che rad¬
doppiata ad un prezzo che rimane inva¬
riato. Uno degli elementi centrali del
sistema IBM SP è il microprocessore
POWER3. il diretto successore del Super
Chip POWER2 contenuto all'interno di
‘Deep Blue", l'elaboratore che nel 1997 è
riuscito a battere il campione mondiale di
scacchi Garry Kasparov. Il POWER3 è in
grado di eseguire fino a 2 miliardi di ope¬
razioni al secondo e dispone di una
potenza più che raddoppiata Ideale per
programmi di analisi e simulazione, utiliz¬
zati dai settori aerospaziale, automobili¬
stico e farmaceutico, il chip POWER3 a
64 bit supera le barriere di progettazione
ed è impiegato con grandi vantaggi
anche in ambito aziendale perché è in
grado di estrarre dati da ampi database.
Con questo nuovo SP e con il sistema
operativo AIX UNIX, IBM offre, allo stes¬
so prezzo, una doppia potenza di calcolo
e questo straordinario rapporto
prezzo/prestaziom consente ai clienti di
sfruttare in modo più economico la
potenza del Deep Computing per
migliaia di nuove applicazioni sia nel
campo scientifico sia in quello aziendale.
Cosa è il ‘Deep Computing? Per Deep
Computing si intende la capacità da
parte delle aziende di utilizzare
potenze di calcolo senza preceden¬
ti, programmi software avanzati e
algoritmi sofisticati in grado di risol¬
vere problemi complessi e di ricavare
I informazioni da un'enorme quantità di
dati. La rivoluzione di Internet compor¬
ta la creazione di quantità di dati senza
precedenti. Il sistema SP risulta ideale
nel trasformare tali dati in preziose
informazioni. I confini tra il calcolo tec¬
nico e commerciale sono labili, dal
momento che sia i ricercatori sia le
aziende analizzano quotidianamente
moltissimi dati. I punti di forza tecnologici
sono molti, ma qui ne osserveremo i
principali. L'SP è un sistema altamente
scalabile costituito da elementi detti
nodi. L'SP può essere costituito da uno,
due o centinaia di nodi. Le prestazioni del
sistema risultano scalabili in misura prati¬
camente proporzionale alla dimensione
Ciascun nodo contiene uno o più micro-
processori e la relativa RAM.
IBM offre diversi tipi di nodi che posso¬
no essere integrati in un sistema SP e
utilizzati, insieme per l'esecuzione di
complessi lavori di calcolo, o separata-
mente per attività più ridotte. Ad esem¬
pio. un'università può installare diversi
nodi SP utilizzando microprocessori IBM
604e a 333 MHz, come Web server, dal
momento che questo tipo di chip risulta
ideale per il carico di lavoro di tipo com¬
merciale. Allo stesso tempo, i ricercatori
universitari possono utilizzare i nodi
POWER3, ottimizzati per il calcolo scien¬
tifico e tecnico, ai fini della risoluzione di
complessi problemi di chimica o di fluido¬
dinamica. Mediante il sistema di gestio¬
ne SP, tutti i nodi possono essere gestiti
da un'unica console e appaiono sulla rete
come sistema singolo oppure come
diverse risorse di calcolo. Il POWER3.
introdotto per la prima volta lo scorso
ottobre nella più potente workstation
RS/6000 di IBM, la 43P modello 260, e il
microprocessore più avanzato dell'azien¬
da, in grado di eseguire fino a 8 operazio-
44
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
tJj-Ulf-
• INTERNET
Chi fa che cosa in Internet?
Young & Rubicam ve lo dice
ni per ciclo dì clock. I nodi POWER3 pos¬
sono essere aggiunti a qualsiasi sistema
SP esistenti o utilizzati per sostituire
eventuali nodi appartenenti a una genera¬
zione precedente. Fino a questo mese,
durante i cinque anni e mezzo intercorsi
dalla presentazione della piattaforma SP.
IBM ha distribuito oltre 5.500 sistemi SP
con oltre 55.000 nodi. E. dulcis in fundo.
arriviamo all'annuncio del rilancio di
UNIX. IBM si fa promotore, insieme a
numerosi partner del settore, di una
grande iniziativa legata al sistema opera¬
tivo UNIX, che darà luogo a una vasta
offerta, con aumento delle opportunità
commerciali per ISV e OEM. L'iniziativa
consiste nello sviluppo di un sistema
operativo UNIX per IA-64 di Intel, basato
sul sistema operativo AIX di IBM, inte¬
grato con la tecnologia del sistema ope¬
rativo UnixWare di SCO e PTX di
Sequent. IBM, inoltre, trasferirà la tecno¬
logia AIX su UnixWare di SCO, promuo¬
vendo l'offerta UNIX sul mercato IA-32.
Ne conseguirà un'unica linea di sistemi
operativi UNIX che girano su micropro¬
cessori IA-32. IA-64 e IBM. con sistemi
che vanno dagli entry-tevel ai grandi ser¬
ver aziendali IBM realizzerà investimenti
significativi per fare di questa linea il
numero uno tra i sistemi operativi UNIX.
Gli investimenti riguarderanno: il portmg
del portafoglio middleware IBM. lo svi¬
luppo del sistema operativo finalizzato
all'utilizzo di IA-32 e IA-64 di Intel e del¬
l'architettura Power di IBM, e investi¬
menti nel supporto tecnico e di marke¬
ting per gli ISV.
Intel offre un notevole supporto tecnico
e di marketing per fare di questo sistema
operativo il leader UNIX per piattaforme
Intel. IBM e Intel stanno creando un
fondo ISV di diversi milioni di dollari desti¬
nato al nuovo prodotto UNIX, in modo da
promuovere l'offerta di tool middleware
e dì applicativi per il nuovo ambiente da
parte delle aziende di software A sup¬
porto di questa iniziativa, IBM ha stretto
alleanze con SCO e Sequent. e ha otte¬
nuto il sostegno dei principali OEM e
ISV, SCO, azienda leader nel mercato
UNIX, e IBM collaboreranno al fine di
accelerare l'ottimizzazione del prodotto
UnixWare di SCO per IA-32.
Inoltre SCO e IBM opereranno congiun¬
tamente per lo sviluppo e la commercia¬
lizzazione del sistema operativo UNIX per
il mercato basato su IA-64. Sequent, for¬
nitore leader di sistemi UNIX high-end,
basati su Intel, prenderà parte a questo
sviluppo congiunto, contribuendo con la
propria tecnologia cc:NUMA e l'esperien¬
za nel campo dell'architettura Intel.
Per informazioni:
IBM,
Iwww- ioni. com/oroauctsA
Cosa succede online in tutto il mondo? In
un progetto completato in soli cinque gior¬
ni, Brand Futures Group, società del
network Young & Rubicam, la più grande -
per fatturato - agenzia pubblicitaria al
mondo, ha condotto una ricerca relativa al
mondo di Internet utilizzando la Rete stessa
come mezzo di comunicazione con gli inter¬
vistati. In uno scenario tecnologico in conti¬
nua evoluzione, per avere informazioni rap¬
presentative della situazione attuale è
necessario fissare in un'immagine la realtà:
un esempio di "instant intelligence" resa
possibile soltanto dall'utilizzo di Internet.
Lo studio, guidato dalla futurologa del
gruppo Marian Salzman. ha coinvolto il
network mondiale di Young & Rubicam Ine.
e ha permesso di tratteggiare il ritratto del
tipico "internauta" nei 42 Paesi che hanno
aderito all'iniziativa. Sorprendente la somi¬
glianza in tutti 1 42 Paesi coinvolti nella ricer¬
ca. una sorta di cultura universale, come a
sottolineare che quando si tratta di Internet
vengono meno le differenze, anche le più
radicate come quelle tra Stati Uniti ed
Europa. Il tipico utente della Rete, a pre¬
scindere dunque dalla nazionalità, viene
percepito come un giovane di età compre¬
sa tra i 18 e i 35 anni, istruito, benestante,
curioso e padrone della tecnologia. Quando
si parla di Web ci si riferisce generalmente
agli uomini, ma in alcuni Paesi - come
l'Australia e gli Stati Uniti - sono le donne le
vere padrone della Rete e anche la presen¬
za dei più anziani sta aumentando rapida¬
mente. Oggetto della ricerca sono state
inoltre le compagnie locali e globali che
operano nella Rete, i motori di ricerca, le
offerte di prodotti e l'utilizzo online. In tutto
Si chiama In-Media ed è il primo corso di
multimedialità sviluppato in Italia.
In-Media è creato dalla FARM, una giova¬
ne realtà romana, per avvicinare gli utenti
all'utilizzo dei più importanti software di
authonng multimediale oggi disponibili.
Il programma, distribuito su sei CD-ROM
più uno contenente i software illustrati,
attraverso una navigazione accattivante e
istruzioni semplici e particolareggiate, guida
l'utente e lo introduce in quello che è oggi
uno dei settori a più alto coefficiente di svi-
il mondo i motori di ricerca continuano ad
essere utilizzati come il sistema più como¬
do. facile e veloce per reperire informazioni
online: il grande vincitore, sempre secondo
la ricerca, è Yahoo!, giudicato dagli utenti di
quasi tutti i Paesi "giovane, moderno e ori¬
ginale" e apprezzato per la sua forte carat¬
terizzazione.
Ma cosa si fa quando ci si collega a
Internet? Senza eccezione di nazionalità e
di sesso, si comunica con le chat e via e-
mail, si fa la spesa, si controlla il proprio
conto bancario, si prenotano posti in aereo
o a teatro, si gioca e ci si tiene informati su
quanto avviene nel mondo.
David Greenwald, Client Service director
della sede milanese di Young & Rubicam e
co-autore con Gianluca Dettori - ammini¬
stratore delegato di Lycos Italia - del libro
"Fare marketing con Internet" appena pub¬
blicato da Apogeo, ha fornito al Brand
Futures Group un’attenta analisi di come gli
utenti Internet stiano affinando le tecniche
di ricerca per rendere più produttivo il
tempo trascorso online. "Le nuove tecnolo¬
gie ci hanno fornito possibilità incredibili per
accedere a un'enorme quantità di informa¬
zioni" - fa notare Greenwald - "Adesso la
chiave del successo è scoprire i mezzi e gli
strumenti più adatti a filtrare tutto quello
che c'è nella Rete per prendere soltanto ciò
che ci interessa veramente”
E' questa la vera sfida per il millennio che
sta arrivando e che non può trovare nessu¬
no impreparato.
Per informazioni:
Young & Rubicam,
imwv. vounq-rubicamin
luppo II corso è articolato in cinque sezioni:
teoria, pratica, esercizi, interviste e applica¬
zioni. Ognuno dei sei CD parte da una rea¬
lizzazione tematica e si sviluppa spiegando¬
ne la realizzazione.
L’opera è disponibile al costo di lire
189.000 IVA esclusa.
Per informazioni:
FARM.
Tel. 06-6833005.
Www. tarrmLCQOl
• MULTIMEDIA
... e io studio il "multimedia"
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
45
• SOFTWARE
di F. Fulvio Castellano
Tempi di risposta delle applicazioni
sotto controllo con Candle ETEWatch
% TraniKtiom Complatad »
«un
1 1 Stcond
■ Ape >
• »opJ
Con i dati raccolti da ETEWatch si possono creare viste differenti
usando diversi strumenti. In questo caso ETEWatch compara i
tempi di risposta di quattro applicazioni nell'arco di tempo di una
settimana.
Al vertice del mercato mondiale tra
le società che sviluppano e forni¬
scono soluzioni per ‘Networked
Businesses', Candle Corp., tramite
la Southern Europe Oivision (Italia,
Spagna, Portogallo), ha presentato i
nuovi strumenti per il monitoraggio
End-To-End (ETE) dei tempi di
risposta delle applicazioni:
‘ETEWatch for Networked
Applications'.
In uno di quei luoghi che non ti aspet¬
ti e che abbiamo dimenticato nel
tempo, cioè Villa Campari di Sesto San
Giovanni, accanto allo stabilimento
della Campari, ecco che ritrovi un ango¬
lo, un luogo che ricorda la vecchia
Milano... beh, Il dentro, è stato fedel¬
mente ricostruito e riportato agli splen¬
dori dei tempi andati, e per il piacere
dei nostri occhi, il famoso Bar
Camparino della Galleria del Corso. Da
vedere.
E' qui che con molto buon gusto
Candle Corporation ha organizzato una
'ristretta' conferenza stampa per pre¬
sentare la soluzione rivoluzionaria per
misurare l'efficienza delle applicazioni:
ETEWatch consente una misurazione
efficace dei tempi di risposte
reali delle 'apps', cosi come
vengono percepiti dall'utente.
Si tratta di uno strumento
innovativo in grado di misura¬
re con esattezza il tempo che
un utente impiega per ottene¬
re una risposta all'applicazione
software interrogata e di pre¬
sentarlo sotto forma di utili
report grafici. Le informazioni
così ottenute rivestono un'im¬
portanza fondamentale nella
stipulazione e nell'implemen-
tazione di accordi sui livelli del
servizio (i cosiddetti 'service
level agreement').
ETEWatch si integra in una
suite di soluzioni che com¬
prende ETEWatch for Networked
Applications, in grado di supportare
applicazioni Lotus Notes, SAP R/3 e
PeopleSoft, così come eventuali appli¬
cazioni sviluppate internamente, e
ETEWatch for Web Browser, la soluzio¬
ne ideale per monitorare il funziona¬
mento di applicazioni mission-critical
basate su browser quali siti Internet,
intranet ed extranet.
"ETEWatch è in grado di ottenere
informazioni precise sul funzionamento
delle applicazioni - ha dichiarato
Massimo Delpero, Country Manager di
Candle Souther Europe con sede a
Milano - grazie all’utilizzo di 'agenti'
posizionati su diversi desktop all'inter¬
no dell'azienda,
Partendo dalla singola posta¬
zione, ETEWatch è in grado di
monitorare i tempi di carica¬
mento, le istruzioni, le attività
e anche il livello dì interesse
mostrato da un utente su una
specifica applicazione.
Inoltre, importante, è in
grado di registrare con assolu¬
ta esattezza il tempo di rispo¬
sta end-to-end di ogni transa¬
zione: dal momento in cui
viene lanciata dal desktop,
passando attraverso la rete e i
diversi server in grado di ela¬
borarla. fino al ritorno del¬
l'informazione al desktop di
partenza e al completamento
della transazione".
In altre parole, ETEWatch consolida le
informazioni raccolte dai desktop agent
in un repository ODBC-compatibile e le
utilizza per generare report dettagliati di
diverso genere.
Questo prodotto è stato progettato
per fornire agli IT manager e ai busi¬
ness manager un quadro chiaro e com¬
plessivo relativo alle performance delle
applicazioni.
Grazie a ETEWatch si possono trova¬
re le risposte a numerose domande
quali: 'questa applicazione viene ese¬
guita in maniera efficiente?'; 'quale
impatto ha sulle applicazioni una modi¬
fica dell'ìnfrastruttura (ad esempio l’ag¬
giunta di un server)?'; 'l'applicazione è
veloce, oppure lenta, o mostra proble¬
mi in un'area particolare?'; 'siamo in
grado di concordare con l’utente i più
appropriati service level agreement
relativi alle singole applicazioni?'.
ETEWatch può, infine, aiutare in
maniera significativa i responsabili del
business a monitorare le prestazioni
complessive e il comportamento delle
applicazioni, traducendo i risultati in
risparmio di tempo, aumento di effica¬
cia e produttività.
Per informazioni:
Candle Southern Europe,
Tel. 02-7391.304
ETEWatch mette a disposizione dell'utente una grande varietà dì
repon per poter indagare a fondo sull'origine dei problemi
46
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Stupefacente leggero
La Camera di Commercio di Milano
presenta lo "Sportello 2000"
Uno 'sportello informatico aperto'
su Camera di Commercio, Inps,
Inail, ufficio Iva. Interattivo e inte¬
grato grazie allo scambio di infor¬
mazioni con tutti i principali
archivi sulle imprese di Comuni,
Province, Inps, Inail, Tribunale,
Amministrazione Finanziaria, Enti
locali.
Sembra proprio che la pubblica ammini¬
strazione volti pagina II primo sportello
virtuale per le imprese, 'Sportello 2000'.
sarà in grado di utilizzare la telematica per
mettere in contatto l'impresa con la pub¬
blica amministrazione. Il progetto è stato
presentato alla stampa nel Parlamentino
del Palazzo ai Giureconsulti di Milano
dalla Camera di Commercio di questa
città, che da sola emette 800 atti al gior¬
no e 165.000 all'anno: il 35% riguarda
professionisti e grandi utenti. Si tratta del
primo software applicativo in Italia per PC
che recepisce le direttive sugli sportelli
telematici previste dalla legge Bassanmi e
permetterà all'utente di avere sul proprio
computer uno sportello sempre aperto su
Camera di Commercio. Inps. Inail. Ufficio
Iva - ora integrate e interattive grazie allo
scambio di informazioni - e pronto per
essere esteso allo sportello unico per
l’impresa e a tutti i principali archivi sulle
imprese di Comuni, Province, Inps, Inail,
Tribunale, Amministrazione Finanziaria,
Enti locali. Obiettivo immediato è la
gestione delle anagrafi camerali - registro
ditte, albo artigiani, albi e ruoli - i cui prin¬
cipali utenti sono notai, commercialisti,
associazioni, aziende per costituire, modi¬
ficare, far cessare le società, depositare il
bilancio, pagare il diritto fisso annuale.
(Per ora la consegna della domanda alle
amministrazioni pubbliche dovrà essere
ancora manuale, anche se la modulistica,
compilata attraverso il software, sarà in
carta legale già pronta da consegnare agli
sportelli). Entro fine anno la domanda
potrà essere inoltrata per via telematica,
appena sarà recepita la tanto sospirata
'firma elettronica' - necessaria per valica¬
re i documenti - da un regolamento mini¬
steriale che tarda ad arrivare. "Sportello
2000 è la rivoluzione della e nella pubblica
amministrazione - ha dichiarato Carlo
Sangalli, presidente della Camera di
Commercio di Milano. - Il primo sportello
virtuale in Italia è un passo importante per
la semplificazione amministrativa e la
riduzione dei costi, per l'impresa - che
ora 'perde' per tutti gli adempimenti, non
solo in CdC. dai 10 ai 15 giorni lavorativi
all'anno in pratiche e code - e per la
nostra amministrazione che ora riceve
solo il 10% delle pratiche su floppy disk.
Ora è possibile dare forma e realtà ad
uno storico scambio di ruoli. Ora è la
Camera di Commercio che va diretta¬
mente a casa delle imprese sfruttando
quello che gli sviluppi tecnologici della
l&CT ci ha messo a disposizione e che le
recenti norme Bassanim ha riconosciuto
come validi." Saranno avvantaggiati da
Sportello 2000 professionisti, asso¬
ciazioni e grandi utenti - quasi 3500
soggetti - che insieme interessano il
35% del lavoro del registro imprese.
Da quest'anno i tempi di attesa sono
stati più che dimezzati rispetto al '97.
Tra l'altro è stato attivato un nuovo
sistema di informazione gratuito
computerizzato: attraverso il numero
verde 167-268220 arrivano media¬
mente 60 telefonate al giorno e entro
48 ore la CdC richiama l'utente.
Quella di Milano è forse l'unica pub¬
blica amministrazione che si fa carico
di richiamare direttamente l'utente e di
fornire informazioni.
Fra poco verranno messi all'Interno del
Salone 4 self-service gratuiti, per informa¬
zioni scritte. Massimo Sordi, presidente
di CEDCamera, azienda specializzata della
CdC, spiegando il programma, ha dichia¬
rato: "Il software 'Sportello 2000' indica
come preparare tutti gli elaborati da con¬
segnare ai diversi uffici competenti
(CCIAA, IVA, INPS, INAIL) eliminando i
possibili errori di formulazione grazie a
una guida facile e intuitiva del sistema
attraverso semafori verdi o rossi: per evi¬
tare la ripetizione dei dati, basta una sola
immissione perché il programma archivi
e ripeta i dati in ogni documento richiesto
dalle diverse amministrazioni e in tempi
diversi." E le imprese milanesi? Si può
dire che sono particolarmente preparate a
utilizzare una pubblica amministrazione
informatizzata rispetto a quelle del resto
del paese: tra il '93 e il '97 i servizi infor¬
matici sono cresciuti del 41,5; sui 3,7
milioni di aziende italiane solo 1,1 milioni
di unità è dotato di mezzi informatici,
sono 300.000 i lettori di CD-ROM e
35.000 i lettori CD-I, 150.000 le imprese
collegate a Internet su 500.000 utenti
totali A Milano gli Internet provider sono
45 su un totale nazionale di 183
Il pacchetto di Sportello 2000. un CD
con vari manuali e guide, oltre ai migliora¬
menti e gli aggiornamenti per un anno -
obiettivo: studi commercialisti in primis -
costerà 450.000 lire.
A noi è sembrato troppo costoso.
Per informazioni:
Camera di Commercio di Milano.
ìwww.nvx.amcQnui
48
MCmicrocomputer n 193 - marzo 1999
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luglio IWH ■ Svezia
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specializzate, lo dicono gli addetti ai lavori, lo testimoniano più di 9 milioni di schede madri vendute lo scorso
anno: il che significa che un PC su dieci in tutto il mondo è equipaggiato con mainboard Asus.
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• MONITOR
di F Fulvio Castellano
Nokia presenta il nuovo monitor "globale"
per il desk communication da videoconferenza
Il nuovo monitor Nokia 447DTC a
17” è la soluzione più efficiente per
le comunicazioni di rete.
La nostra intervista con Domenico
Murdaca, Sales Manager per l'Italia e
la Grecia di Nokia Display Products
In un contesto di mercato in crescen¬
te competizione che si sta preparando
a sfidare un panorama internazionale,
la corretta comunicazione all’interno
delle aziende - e delle stesse con i
clienti e i partner - gioca un ruolo sem¬
pre più strategico, mentre la flessibilità
e la possibilità di ridurre i costi organiz¬
zativi rappresentano elementi determi¬
nanti per il successo del business.
Consapevole di queste nuove esigen¬
ze, Nokia Display Products ha presen¬
tato il monitor 447DTC appositamente
ideato per rispondere alle esigenze di
comunicazione in ambienti LAN (Locai
Area Network), WAN (Wide Area
Network) e ISDN, permettendo agli
utenti di risolvere le numerose proble¬
matiche logistiche, territoriali e di fuso
orario.
Oggi, tre PC su quattro operano in
reti locali o WAN e sono sempre più
numerose le aziende che scelgono
d'instaurare una connessione video fra
i propri dipendenti.
Per informazioni:
Nokia Display Products.
Tel. 02-95255254
Incontro con Domenico Murdaca
Come si posiziona Nokia
nel mercato italiano?
Sin dal 1979, Nokia produ¬
ce e commercializza monitor
per PC e workstation, sia in
| versione OEM. cioè per
I terze parti, sia in versione
"brand' che attualmente rap¬
presenta più del 50% delle
vendite totali. Il mercato
brand a livello mondiale è
suddiviso in cinque aree
commerciali; Nokia Display
Products in Italia fa parte
dell'area 'Central Europe' cui
fanno capo i Paesi di lingua tedesca - inclusa
la Svizzera, l'Europa Orientale e il bacino del
Mediterraneo sud orientale, inclusa la ex-
Yugoslavia. l'Italia, la Grecia, la Turchia e
Israele. L ufficio italiano è stato aperto nel
gennaio '97 e da allora ha conseguito risultati
significativi. Con riferimento al mercato
Italiano. Nokia focalizza le proprie strategie
sui monitor brand di fascia medio/alta desti¬
nati principalmente ad aziende medio/grandi.
con particolare riferimento a banche, assicu¬
razioni e. in generale, a un'utenza business.
Quali sono le strategie e il trend per il
futuro?
Da un punto di vista commerciale, la nostra
strategia si articola su due livelli in modo da
rispecchiare il piu possibile le esigenze dei
nostri target di riferimento. I clienti "corpora¬
te" sono affidati al canale dei 'corporate
reseller’ dove Nokia Display Products ha una
funzione di promoter e di finalizzazione delle
trattative Per il mercato business e domesti-
| co abbiamo creato una rete di dealer selezio¬
nati denominati Nokia Point. In Italia sono
presenti circa 50 Nokia Pomt dislocati su
tutto il territorio italiano, il cui obiettivo princi¬
pale è di rispondere alle esigenze del merca¬
to SOHO. della piccola azienda e dei liberi
professionisti. Per quanto riguarda il mercato
consumer, di tipo residenziale, abbiamo un
accordo con Vobis che è molto forte in que¬
sta fascia di utenza. Nokia Display Products è
presente in tutti i segmenti di mercato e i
risultati conseguiti dalla filiale italiana dopo
due anni di attività sono positivi e anche le
previsioni degli analisti di mercato sono inco¬
raggianti Infatti, gli utenti cominciano a con¬
siderare il monitor come una periferica indi¬
pendente dalla configurazione del PC e.
secondo gli analisti, in Italia su IO monitor
venduti, 4 hanno un marchio diverso da quel¬
lo del PC. Queste stime con¬
fermano l'importanza strate¬
gica del mercato brand dove
Nokia Display Products è già
uno dei principali leader di
mercato grazie ad una
gamma prodotti estrema-
mente ampia e competitiva
che comprende modelli a
17", 19". 21" e la famiglia
LCD
Per la videoconferenza,
qual è la visione di Nokia
Display Products e quale il
suo approccio al mercato?
Nokia Display Products presenta un nuovo
modo di intendere la videoconferenza pro¬
fessionale. contrapponendo alla concezione
tradizionale l'innovativo concetto di desktop
communication o videoconfernza da scriva¬
nia. Grazie al nuovo monitor Nokia 447DTC,
l'utente potrà gestire l'attività quotidiana e
collegarsi in videoconferenza direttamente
dalla propria scrivania senza dover andare in
costose sale dedicate Anche il procedimen¬
to è molto semplice: basta cliccare su un'ap¬
posita icona per collegarsi con clienti, partner
e fornitori in qualsiasi parte del mondo si tro¬
vino Nokia 447DTC è l'unico monitor al
mondo a essere dotato di videocamera a
colon integrata, di funzioni audio avanzate,
con subwoofer, amplificatore, funzione di
echo-cancellation e cornetta telefonica incor¬
porata che permette di effettuare, eventual¬
mente, telefonate via Internet
C'è una diversità di attacco al mercato
rispetto alla concorrenza?
Nokia Display Products si differenzia dalla
concorrenza non solo per l'eccellente qualità
e per /'interessante rapporto prezzo/presta-
ziom dei propri prodotti, ma anche per una
politica commerciale che privilegia il rapporto
con un numero limitato di partner estrema-
mente focalizzati. In Italia abbiamo seleziona¬
to tre distributori, 50 partner specializzati e
alcuni 'corporate account' poiché vogliamo
costruire partnership di lunga durata in grado
di garantire agli utenti il supporto, i servizi e la
qualità tipici dei prodotti Nokia
Come risponde il mercato italiano alla
videoconferenza, quali futuri sviluppi,
qualche paragone con altri stati europei?
Sicuramente il mercato della videoconfe-
renza in Italia non è ancora completamente
50
MCmicrocomputer n 193 - marzo 1999
• INTERNET
sviluppato come può esserlo negli USA o in
altri paesi del Nord Europa. Nokia Display
Products ritiene, però, che questo sia un
settore potenziale per il futuro e che il con¬
cetto di desktop videoconference acqui¬
sterà sempre maggiore importanza per
tutte le aziende che guardano avanti.
Attualmente, il mercato Italiano è sicura¬
mente da sviluppare, anche se le previsioni
sono già molto promettenti. L'approccio dei
potenziali clienti è quello tipico dei paesi del
bacino del mediterraneo, molto sensibili al
prezzo, anche se gradualmente anche noi
italiani stiamo sviluppando una maggiore
attenzione ai prodotti di qualità molto avan¬
zati tecnologicamente.
In che modo la videoconferenza cam¬
bierà il nostro modo di lavorare?
La videoconferenza da scrivania cambierà
sicuramente il modo di lavorare in azienda e
aprirà nuovi orizzonti nell'organizzazione
stessa del lavoro. L'impatto della videocon¬
ferenza nel prossimo futuro sarà paragona¬
bile alla rivoluzione tecnologica attuata con
l'introduzione della posta elettronica o del
fax, che hanno completamente cambiato il
modo e i tempi della comunicazione azien¬
dale. Ciò non significa che la videoconferen¬
za risolverà tutti i problemi e che non dovre¬
mo più spostarci per ragioni di lavoro, ma
sicuramente ci permetterà di essere più
efficienti, di aumentare la produttività inter¬
na, riducendo notevolmente, per esempio, i
costi legati agli spostamenti.
Per concludere, ci può dare una breve
descrizione del prodotto?
Il monitor Nokia 447DTC è un nuovo
monitor professionale per 'desktop com-
mumcation' che si rivolge ad un target pro¬
fessionale. Questo innovativo monitor a
17" <1280x1024 a 85 Hzl è in grado di eli¬
minare l'eco e i disturbi acustici tipici di
soluzioni per videoconferenza, grazie a un
processore di segnale digitale. Dotato di
videocamera CCD a colori super VHS, il
monitor è dotato di un'interfaccia utente
integrata e innovativa, mentre una manopo¬
la inserita nella parte frontale del prodotto
consente di accedere alle funzioni principali
e di regolare l’immagine. Inoltre, il monitor
447DTC può essere proposto da solo o in
'bundle' con il prodotto Intel Pro Share.
Grazie a un accordo siglato a livello euro¬
peo tra Nokia e Intel, siamo in grado di offri¬
re ai nostri utenti un prodotto per videocon¬
ferenza affidabile, efficiente e l'esperienza
di due aziende leader nei rispettivi mercati
di riferimento - conclude Murdaca.
IJfWt
di F. Fulvio Castellano
Microsoft: la didattica del 2000
su Internet
Le Università di Venezia e di Roma
hanno realizzato assieme a
Microsoft “Apprendere In Rete", un
nuovo progetto didattico moderno
e innovativo che sviluppa
un’interazione maggiore fra studenti
e docenti su Internet e volto
a promuovere la cooperazione
fra le scuole.
"Internet è una grande risorsa cultu¬
rale e consente alla scuola di far fronte
ai suoi compiti di insegnamento e
apprendimento in modo più produttivo
e efficace di quanto non si sia potuto
fare fino ad oggi" ha dichiarato
Roberto Maragliano, professore di
Tecnologie dell'Istruzione e dell'Ap¬
prendimento all’Università di Roma
Tre. "L'obiettivo di Apprendere In Rete
è di promuovere standard educativi
idonei a valorizzare le caratteristiche
individuali e di mettere al centro del
percorso formativo il soggetto che
apprende".
"Si tratta di un progetto didattico
moderno e innovativo che sviluppa
un'interazione maggiore fra studenti e
docenti e favorisce un ruolo attivo del
soggetto, facendo leva sulla necessità
di responsabilizzarlo nella costruzione
delle conoscenze", ha sottolineato
Gianni Michelon, direttore del CIRED -
Centro Interfacoltà per la Ricerca
Educativa e Didattica - e docente
dell'Università Ca' Foscari di Venezia.
“Apprendere In Rete pone al centro
dell'attività didattica la cooperazione
degli allievi con i compagni e con gli
insegnanti, e enfatizza la collaborazio¬
ne fra le scuole per realizzare progetti
di ricerca, sviluppo e condivisione del
sapere".
"Siamo lieti di aver messo a disposi¬
zione delle Università di Venezia e
Roma Tre la tecnologia e la nostra cul¬
tura informatica per realizzare un pro¬
getto così importante per le scuole ita¬
liane". ha commentato Paolo Valcher,
direttore del Mercato Education di
Microsoft m Italia.
"Apprendere In Rete rappresenta un
valido esempio di come la multimedia¬
lità e la telematica possono essere
efficacemente utilizzate dagli inse¬
gnanti per sperimentare nuovi modelli
didattici e stimolare l'apprendimento
dei ragazzi".
Apprendere In Rete può essere fruito
secondo due approcci differenti propo¬
sti rispettivamente dall'Università di
Venezia e l'Università di Roma Tre.
Entrambi i modelli didattici stimolano
gli studenti a realizzare collegamenti
fra i vari ambiti disciplinari. Il primo pro¬
pone agli insegnanti 24 temi suddivisi
in otto aree tematiche (italiano e itine¬
rari antologici; storia e studi sociali,
scienze della terra e geografia, arte,
musica, cinema e fotografia; lingua
straniera, matematica e geometria,
scienze naturali, chimiche, fisiche e
ambientali; informatica) a seconda del
livello scolastico; il secondo, invece,
individua tre aree di lavoro, Scrittura,
Audiovisione, Pubblicità, comuni a tutti
e tre i livelli scolastici, alle quali fanno
riferimento le diverse materie di inse¬
gnamento.
Apprendere in rete permette a tutte
le scuole di confrontarsi e scambiarsi
le proprie esperienze sull'utilizzo delle
aree di lavoro messe a disposizione,
superando qualsiasi distanza geografi¬
ca. A questo scopo è stato istituito in
via sperimentale, fino a giugno, anche
un newsgroup, microsoft.public.it.edu-
cation.air (il server del newsgroup è
msnews.microsoft.com) a disposizio¬
ne di studenti e insegnanti.
Ognuno potrà dare il proprio contribu¬
to con suggerimenti e idee per coope¬
rare attivamente nella produzione della
conoscenza
L'obiettivo è di creare un vero e pro¬
prio archivio a disposizione dell'attività
didattica, con materiale aggiornato e in
continua evoluzione, in grado di rispon¬
dere da vicino alle reali esigenze della
scuola.
Per informazioni:
Microsoft,
microsoft.public. it. education. air
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
51
AZIENDE
• PREVISIONI
Le previsioni tecnologiche 1999 elaborate
da PriceWaterhouseCoopers
La 'Technology Forecast 1999' pre¬
sentata da Eric M. Berg a Milano nel
corso di una affollata conferenza
stampa, è divenuta negli anni la bib-
bia dell'l&CT nel mondo. Dalle tic alle
soglie di una totale trasformazione
agli ultimi sviluppi informatici: 50
volte più veloci i nuovi accessi ad
Internet per soddisfare una domanda
che si stima di 30 GBit di dati per per¬
sona, al giorno.
E' proprio diventato un 'must' l'appun¬
tamento annuale con la PriceWater¬
houseCoopers per la presentazione di
quella che nel mondo informatico - e
non solo quello - viene ritenuta ormai la
bibbia dell'IT e delle tic, giunta quest’an¬
no alla decima edizione. La presentazio¬
ne è stata effettuata a Milano da Eric M
Berg, direttore Servizi Strategici presso
il Technology Center di PWC di Mento
Park, Silicon Valley, California.
Forse non tutti sanno chi è la
PriceWaterhouseCoopers. Con 25.000
consulenti in tutto il mondo ed un fattu¬
rato di circa 4 miliardi di dollari (oltre
• STRATEGIE
La nuova strategia di
Per l’anno 2000 il mercato delle soluzioni
personali o di rete per la gestione dei
documenti commercializzate attraverso le
catene commerciali e il canale 'office' rag¬
giungerà, a livello globale, la notevole cifra
di 90 miliardi di dollari, partendo dai 40
miliardi attuali Parola di James A
Firestone, incontrato a Milano per una
rapida visita alle varie sedi europee dopo la
recentissima nomina (settembre '98) a
Presidente di Xerox Channels Group e di
Corporate Officer e Vice President di
Xerox Corporation
In un simile contesto di forte crescita
6.600 miliardi di lire) a livello globale,
PriceWaterhouseCoopers Management
Consultants Services (MCS) fornisce
supporto ai clienti che intendono massi¬
mizzare le proprie performance azienda¬
li, attraverso l'integrazione della tecnolo¬
gia, il cambiamento organizzativo ed il
miglioramento della attività di business.
PriceWaterhouseCoopers (PwC) ha rea¬
lizzato a livello globale un fatturato com¬
plessivo pari a 15,3 miliardi di dollari
(oltre 25.000 miliardi di lire) con un incre¬
mento del 19,9% rispetto al '97 dalle
due organizzazioni, Price Waterhouse e
Coopers & Librand, prima della fusione.
Oggi PwC è la piu grande organizzazio¬
ne internazionale di servizi professionali
Con la fusione realizzata nel 1998,
conta oggi su 146 000 professionisti in
150 paesi.
E ora una sintesi delle previsioni tecno¬
logiche nelle tic. Il mondo delle teleco¬
municazioni sta definitivamente entran¬
do in una fase di inarrestabile sviluppo e
radicale trasformazione in analogia con
quanto accaduto al mondo dei computer
negli ultimi 30 anni.
Il traffico sulle reti a voce cresce circa
dell'8% all'anno, mentre quello sulle reti
Internet cresce del 1000% nello stesso
periodo di tempo.
Xerox Channels Group
Xerox vuole porsi da protagonista in que¬
sto 'lucroso' mercato. Con ravvicinarsi del
terzo millennio, i produttori di tecnologia
stanno rapidamente cercando di adattarsi
a una clientela sempre più esperta
Sempre più spesso questi clienti gestisco¬
no direttamente le proprie decisioni di
acquisto, affidandosi a punti vendita, VAR
e fornitori di apparecchiature per ufficio
per la soluzione delle proprie necessità. La
loro sempre maggiore comprensione della
tecnologia, inoltre, li rende giustamente
esigenti.
Sempre più copiatrici/stampanti digitali.
Di questo passo il traffico su rete rap¬
presenterà tra il 2004 e il 2005 il 99%
del traffico di Internet. I nuovi accessi ad
Internet saranno 50 volte piu veloci per
rispondere ad un fabbisogno individuale
di dati stimato pari a 30 gigabyte al gior¬
no. pari cioè a 20 volte l'intero testo
dell'Enciclopedia Britannica comprensi¬
vo di grafici ed immagini.
L'accelerazione dell'innovazione tecno¬
logica. un numero senza precedenti di
nuovi fornitori che cercano spazi nel set¬
tore delle tic e un'innumerevole quantità
di prodotti e servizi capaci di impattare
significativamente nell'attività delle
aziende così come nella vita privata dei
consumatori, rappresenteranno il moto¬
re di un irrefrenabile cambiamento.
Un'ondata di 'deregulation' si sta
estendendo virtualmente in ogni merca¬
to del pianeta e l'inizio del '99 vedrà
1*80% del mercato globale delle tic in
corsa per la liberalizzazione, che porterà
all'emergere di un grande numero di
nuovi entranti, lo sviluppo di alleanze
inedite ed il moltiplicarsi degli operatori
di nicchia. Accanto alla liberalizzazione
andrà avanti il processo di consolida¬
mento del settore che vedrà entro il
2002 4 o 5 grandi alleanze a livello glo¬
bale per i servizi di telecomunicazioni.
più veloci, a colon, in rete; più color inkjet
e più ’all-in-one' multifunzioni, copia-
trici/stampanti/fax/scanner a basso costo,
collegati in rete. A seguito di uno studio
denominato 'Xerox 2005', la società ha
identificato cinque business group a forte
crescita, tra i quali spicca Xerox Channels
Group, e gli altri sono documenti Services,
supplies, commercial printing and publi-
shing. office document products.
Per informazioni:
Xerox Spa.
Tel 02-921881
52
MCmicrocomputer n 193 - marzo 1999
• STRATEGIE
N e ws
di F Fulvio Castellano
Cisco: due accordi strategici con Omnitel
e Motorola per i servizi Internet
Prevista (con Omnitel) la creazione
di infrastrutture di comunicazione su
protocollo IP. L’alleanza (con
Motorola) prevede la realizzazione di
reti wireless basate su Combinato
Internet, voce e video.
Una conferenza stampa con molta. ..
rete al fuoco, quella svoltasi a Milano e
organizzata da Cisco Systems Italia.
Annunciati due importanti accordi stra¬
tegici con Motorola e Omnitel di caratte¬
re tecnologico e introdotta la nuova stra¬
tegia e una suite di nuove soluzioni per le
VPN Enterprise, ma sarà opportuno
andare con ordine.
Cisco Systems Ine e Motorola Ine.
hanno annunciato la prima fase di un'al¬
leanza strategica volta allo sviluppo ed
alla realizzazione di reti wireless di nuova
concezione basate su Internet. Da que¬
sta collaborazione nascerà la prima piat¬
taforma completamente IP per il merca¬
to wireless, che unirà diversi standard
mondiali di servizi wireless ed introdurrà
una piattaforma aperta basata su Internet
per offrire servizi integrati dati, voce e
video su reti cellulari
Cisco Systems e Motorola hanno in
programma di investire circa un miliardo
di dollari in un periodo di quattro-cinque
anni per offrire Internet wireless.
Entrambe le società prevedono di regi¬
strare congiuntamente la tecnologia e di
sviluppare prodotti ad essa complemen¬
tari. Inoltre, le due aziende hanno inten¬
zione di creare quattro Internet Solutions
Center internazionali per supportare la
diffusione delle innovazioni nel mercato
wireless e per incoraggiare le terze parti
a sviluppare e creare nuovi prodotti e ser¬
vizi basati su standard Internet aperti.
Cisco Systems e Motorola hanno in
programma di partire subito con una
nuova categoria di prodotti e servizi avan¬
zati trasmettendo segnali IP senza fili
(over thè airi. L'idea è di unire l'economi¬
cità e la mobilità dei dispositivi wireless
con la potenza di accesso ai grandi volu¬
mi di informazioni disponibili in Internet..
Per esempio: i venditori che usano
dispositivi portatili per accedere in modo
sicuro alla rete aziendale ed ottenere
informazioni aggiornate sui loro clienti; gli
abbonati che usano telefoni cellulari per
inviare e ricevere in modo sicuro e-mail
audio; o editori, radio/telecromsti che
diffondono - on-demand - storie in forma
di dati, audio e video ai propri abbonati,
sia che si tratti di un evento sportivo, di
una notizia di cronaca locale o della parti¬
ta di pallacanestro della squadra di
vostra sorella (o fratello).
Le due società sono posizionate meglio
di chiunque altro per guidare una tranquil¬
la migrazione da reti basate su circuito a
reti wireless basate su Internet. Gli ope¬
ratori ed i Service provider, per esempio,
potranno offrire servizi dati, voce e video
in bundle su una piattaforma interamente
basata su IP Ciò significa che hanno la
possibilità di guardare oltre l'attuale oriz¬
zonte
La visione architetturale condivisa da
Motorola e Cisco Systems consiste in
una piattaforma aperta basata su Internet
m grado di lavorare con tutti gli standard
wireless (come GSM - Global System
for Mobile Commumcation; CDMA -
Code Division Multiple Access; TDMA -
Time Division Multiple Access, ecc.). Di
conseguenza, i dispositivi lavoreranno
sempre e ovunque in tutto il mondo, non
solo ma l'architettura è apena a chiun¬
que desideri diventare uno sviluppatore,
un fornitore o un utente di servizi integra¬
ti dati, voce e video su reti wireless.
In rapida successione vediamo alcuni
esempi importanti
- Le VPN (Virtual Private Network, che
vedremo meglio più avanti) delle grandi
aziende basate su tecnologia wireless IP-
based amplieranno in modo naturale l'u¬
biquità delle Intranet a collegamenti
wide-area, ad uffici remoti, ad utenti
mobili ed a telelavoratori. Per esempio,
un impiegato in viaggio d'affari per il
mondo avrà accesso senza problemi alla
Intranet aziendale senza la necessità di
connettersi via cavo.
- Il Messaging unificato tramite accesso
wireless basato su Web consentirà ad
un utente con un telefono cellulare di
inviare e ricevere simultaneamente mes¬
saggi vocali, messaggi di posta elettroni¬
ca e fax mentre conversa usando lo stes¬
so telefono. Gli utenti non avranno più
bisogno di utilizzare diverse caselle vocali
per l'ufficio e per casa in quanto saranno
tutte consolidate in un'unica casella
basata su Web
- Il Wireless Commerce attraverso l'uti¬
lizzo di smart-card integrate nei dispositi¬
vi wireless consentirà agli utenti di effet¬
tuare transazioni in tempo reale, come
l'acquisto o la vendita di merci, l'acquisto
di biglietti aerei o dell'ultimo best-seller; il
tutto, mentre si parla al telefono e si
naviga in Internet contemporaneamente.
I primi Internet Solution Center -1 centri
di test, certificazione, training e dimostra¬
zioni dei nuovi prodotti, che porteranno
soluzioni end-to-end ai clienti di Cisco
Systems e Motorola - saranno aperti a
San José (California) ed a Swidon (Regno
Unito), oltre ad altri due di cui uno negli
Stati Uniti ed uno in Asia. Questi centri
dimostrano l'impegno di Cisco Systems
e Motorola per la realizzazione di un'ar¬
chitettura aperta con interfacce API
(application programming interface) e per
coinvolgere le terze parti nella creazione
e nello sviluppo di nuove soluzioni wire¬
less basate su questa architettura.
E arriviamo all'accordo con Omnitel.
Messo in rilievo che Cisco System è
leader mondiale nel networking per il
mondo Internet, e che Omnitel è il
secondo operatore mobile europeo,
annunciano congiuntamente la definizio¬
ne di un accordo per lo sviluppo di nuove
tecnologie di rete per infrastrutture inte¬
grate voce, dati e video: Omnitel e Cisco
Systems lavoreranno alla creazione di
una infrastruttura di comunicazione basa¬
ta su protocollo IP. alla definizione e al
consolidamento di nuovi standard che
favoriranno l'accesso a Internet attraver¬
so telefoni cellulari. Le due aziende
hanno messo a punto un piano di lavoro
triennale che prevede il raggiungimento
dei primi obiettivi pianificati già nel corso
dei prossimi sei mesi. La tecnologia svi¬
luppata consentirà ad entrambe le
società di trarre vantaggio dalle recipro¬
che esperienze. Omnitel potrà ottimizza¬
re ulteriormente i costi operativi ed offri¬
re nuovi servizi ai propri clienti, mentre
Cisco avrà al suo fianco un partner in
grado di affrontare con successo le sfide
del mercato delle telecomunicazioni
Per informazioni:
Cisco.
Tel 039-6295299
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
53
• STRATEGIE
di F. Fulvio Castellano
Parte l'offerta
3Com di Storage Area Network
L'inizio di una strategia di alleanze
(accordi con MTI, Legato, Data
General) e l'annuncio di una nuova
linea di prodotti dedicati disponibili
nel '99 segnano l'ingresso della
società - all'avanguardia nel
networking - nell'area delle Storage
Area Network.
I prodotti Storage Area Network
saranno venduti con il marchio
StorageConnect.
I nuovi òevice di 3Com saranno forniti
come parte integrante di configurazioni
mteroperabili pre-testate per dare luogo
a soluzioni SAN (Storage Area
Network) in grado di soddisfare specifi¬
che esigenze di business La strategia
di alleanze è la logica intenzione di
assicurare la totale compatibilità con
prodotti di terze parti e sviluppare solu¬
zioni SAN affidabili 3Com ha siglato in
proposito accordi con tre aziende di
punta del settore e cioè Data General,
MTI e Legato La collaborazione con la
prima ha l'obiettivo di sviluppare e qua¬
lificare una soluzione SAN ad alta
disponibilità che supporti l'accesso
costante ai dati aziendali 'mission criti¬
cai' Gli elementi chiave che compor¬
ranno questa soluzione sono gli array
Fibre Channel della serie CLARuON
FC5000. il software di gestione dello
Storage Navisphere e la soluzione
software per l'alta disponibilità
Application Transparent FailOver
3Com, con le altre due società, si pro¬
pone di sviluppare una serie di funzio¬
nalità che consentano di effettuare il
backup dei dati senza interferire sul
traffico di rete o sull’accesso alle risor¬
se aziendali. Insieme a MTI e Legato.
3Com metterà a punto una soluzione
interoperabile di 'backup-LAN-free'
contribuendo con la fornitura di hub e
tool di gestione della nuova gamma
Storage Connect Fibre Channel. MTI
metterà invece a disposizione i RAID
array e le librerie su nastro, mentre
Legato contribuirà con le sue applica¬
zioni di protezione dati NetWorker e
SmartMedia.
Si tratta del primo passo verso un'of¬
ferta di soluzioni SAN completa 3Com
pianifica per i prossimi mesi lo sviluppo
di un primo strumento di gestione ad
hoc. Transcend Tools per SAN, e inten¬
de in seguito integrare le SAN nelle
architetture LAN/WAN - assicurando
applicazioni quali il ’disaster recovery'
ai siti remoti e negli ambienti 'campus 1
- e fornire nel contempo servizi in
ambito sicurezza, della gestione del
traffico e del fault management.
Per informazioni:
3Com,
Tel 02-253011
• MERCATO
Naturai MicroSystems Corporation apre la filiale italiana
Il sempre più effervescente e lucroso
mercato italiano delle telecomunicazioni
annovera ora un altro 'player' di prima
grandezza nel settore 'open telecommu-
mcations': si tratta di Naturai Micro¬
Systems Corporation (NMS), leader nelle
tecnologie OTIc hardware e software per
sviluppatori di soluzioni di comunicazione
ad alto valore aggiunto Grazie a una sene
di prodotti e tecnologie all'avanguardia
rende possibile la convergenza tra tecno¬
logie di comunicazione e di elaborazione
di sistemi e applicazioni telefoniche via
computer In Europa NMS nasce nel '95
con l'acquisizione da parte di Naturai
MicroSystems della società francese VOX
SA, un'azienda solida, avanzata e in cre¬
scita, specializzata in piattaforme ad alto
valore aggiunto per fax. switch e ricono¬
scimento vocale. L'apertura della filiale
italiana si inserisce in una strategia che
negli ultimi mesi ha visto NMS ampliare la
propria offerta fino a comprendere servizi
di consulenza, di progettazione e di svi¬
luppo per II supporto di avanzate tecnolo¬
gie. soluzioni di alta capacità, integrazione
su reti globali, modelli e piattaforme di
multiprogrammazione. nonché sistemi ad
architettura aperta Sono state annunciate
le prime piattaforme/mterfacce di rete
CompactPCI 'hot swap' e le schede DSP
per soluzioni di elaborazione vocale e di
telecomunicazioni a valore aggiunto. Le
schede Quad E1 Alliance Generation
CompactPCI soddisfano i requisiti di affi¬
dabilità e di disponibilità richiesti dalle
infrastrutture PSTN (Public Switched
Telephone Network), supportando al
tempo stesso tool di sviluppo applicativo
standard per sistemi operativi UNIX e Win
NT.
Inoltre, è stata presentata la release 2 0
del proprio software System Signalmg 7
(SS7) per la serie di schede di telecomu¬
nicazioni TX La release 2.0 consente agli
sviluppatori CT di costruire applicazioni di
Intelligent Networking (IN) basate su
Central Office per servizi avanzati quali
messaggistica e il pre-pay, oltre ad assi¬
curare un miglior controllo delle chiamate
e a offrire innovative funzionalità per i ser¬
vizi basati sulla telefonia IP di prossima
generazione E' stato presentato anche
RealTime NaturalFax, un upgrade del pro¬
prio software NaturalFax che fornisce agli
sviluppatori di fax server e di IP telephony
gateway una-soluzione fax IP in tempo
reale a costi contenuti e alte prestazioni.
RealTime NaturalFax è stato creato per
aziende come NetCentric, leader nei
sistemi fax IP in tempo reale ai fax server
utilizzando la linea di schede Natural-
Fax/AG di NMS (disponibili con 8, 24 e 30
porte) oppure la scheda fax PCI a quattro
porte NaturalFax/QX.
Infine, ecco NaturalEdge, una nuova
gamma di servizi che comprende consu¬
lenza di progettazione e supporto per aiu¬
tare i clienti NMS nella messa a punto di
prodotti di tic assolutamente all'avanguar¬
dia e prevede Systems architecture e
engineering, design Consulting, develop-
ment e servizi integrativi.
Per informazioni:
Naturai MicroSystems Italia,
Tel 011-5683425.
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• STRATEGIE
dì F. Fulvio Castellano]
British Telecom e Microsoft insieme
nella telefonia
Servizi per collegamenti a Internet e
trasmissione dati attraverso cellula¬
ri. Grandi manovre in vista sulla
telefonia cellulare via Internet con la
controllata Cellnet di BT.
Per sfruttare al meglio le potenzialità
della trasmissione wireless, cioè senza
fili, il gigante britannico delle tic, British
Telecom, e quello statunitense del
software, Microsoft, hanno annunciato
un accordo per lo sviluppo di una nuova
serie di servizi. Tramite telefonim e
agende elettroniche gli utenti potranno
collegarsi ad applicazioni Microsoft e a
Internet usando e-mail e siti Internet
personalizzati. Da tempo Microsoft era
a caccia di un partner in ambito tic per
valorizzare al massimo le potenzialità
dei suoi prodotti software. Ma la
società di Bill Gates doveva risolvere
anche un altro problema. Contrastare
l'alleanza formata lo scorso anno dai
'big' della telefonia cellulare: Motorola,
Ericsson, Nokia e Psion, società inglese
avanzata nella produzione di agende
elettroniche. I quattro hanno creato una
società, la Symbian, con sede negli
USA, con il proposito di sviluppare un
sistema operativo per telefonini o agen¬
de elettroniche che potesse essere un
serio concorrente di Windows CE. il
sistema operativo "formato ridotto’ di
Microsoft.
La prima mossa dell'attivissimo nume¬
ro 1 del software è stata quella di vara¬
re una joint-venture con gli statunitensi
di QualComm, società che detiene tra
l'altro la licenza esclusiva per la trasmis¬
sione wireless CDMA: grazie a questo
accordo Microsoft ha cominciato a svi¬
luppare la tecnologia necessaria per
offrire servizi Internet alle società di
telefonia mobile. L'accordo con British
Telecom, meglio dire con la sua control¬
lata per la telefonia cellulare Cellnet, è il
primo test reale dei servizi possibili.
Del resto, era nota la necessità per
Microsoft di offrire ai suoi utenti la pos¬
sibilità di usare qualunque prodotto
software anche tramite apparecchi
wireless.
Microsoft, infine, avrebbe in program¬
ma una profonda ristrutturazione inter¬
na: la riorganizzazione passerà attraver¬
so la suddivisione delle attività in quat¬
tro aree, anziché l'attuale distribuzione
per linee tecnologiche: privati, clientela
affari, home/office e programmatori. La
vera svolta potrebbe riguardare
Windows 2000, il nuovo sistema opera¬
tivo - lievemente in ritardo - destinato a
favorire una maggiore integrazione tra
NT, il prodotto per aziende e Windows
98, pensato per il settore consumer.
Per informazioni:
Microsoft,
Tel. 02-703921
• MERCATO
Internet e Telecomunicazioni: due mondi in grande fermento
Continua senza incertezze il processo di
concentrazione delle grandi società inte¬
ressate sempre più a Internet. Dopo gli
scalpori suscitati dalle acquisizioni di
Netscape da parte di AoL. di Excite da
parte di AtHome e di Geocities da parte di
Yahoo!, è ora la volta di Lycos, un altro
famoso motore di ricerca Lycos, che ha
una capitalizzazione vicina ai 20 miliardi di
dollari (circa 34mila miliardi di lire) è stata
acquistata da USA-Network, una popolare
rete di televisione via cavo specializzata in
’home shopping' La fusione con Lycos
apre un nuovo capitolo nelle grandi mano¬
vre che stanno interessando tutto il setto¬
re del Web. Questa acquisizione costitui¬
sce l'inizio di una nuova era per il com¬
mercio elettronico. L'integrazione delle
potenzialità di vendita della rete cablata
con quelle di Internet potrebbe essere
portata alle estreme conseguenze grazie
alla fusione tra due operatori leader nel
settore del commercio online. In base al
complesso accordo, USA-Network otterrà
il 61% del nuovo gruppo, gli attuali azioni¬
sti di Lycos il 30% e gli azionisti di
TicketMaster, diversi da USA-Network, la
restante quota. Gli azionisti di Lycos e
TicketMaster riceveranno anche dei 'war¬
rant'. che potranno esercitare solo se la
capitalizzazione della nuova società supe¬
rerà 1 45 miliardi di dollari.
Sul versante informatica-tic ha fatto
scalpore la pronta risposta del colosso
delle telecomunicazioni MCI-WorldCom
all'accordo tra Microsoft e British
Telecom La società statunitense ha infat¬
ti siglato una joint-venture del valore di 17
miliardi di dollari (circa 29mila miliardi di
lire) con EDS, la società fondata dal miliar¬
dario Ross Perrot diventata numero due
nel mondo - dopo IBM - nei servizi infor¬
matici. E' bastato appena un mese al
nuovo amministratore delegato di EDS,
Dirk Brown (per inciso è il manager che
ha portato Cable & Wireless al secondo
posto tra le società tic in Inghilterra), a
perfezionare l'accordo con la più dinamica
società del settore. WorldCom ha infatti
acquisito circa 50 società negli ultimi 10
ahm. L'accordo tra EDS e MCI-
WorldCom, il maggiore mai realizzato tra
società di informatica e di telecomunica¬
zioni, prevede uno scambio di 'asset'
della durata di 10 anni e il trasferimento di
12mila addetti. EDS. che in Italia gestisce
i servizi informatici della Banca di Roma di
cui è anche azionista, rileverà inoltre per
1.6 miliardi di dollari SystemHouse, la
divisione computer di MCI EDS darà in
outsourcing a MCI-WorldCom la maggior
parte della propria rete globale. Global
Network, in modo che la società di tic
gestirà tutti i servizi di comunicazione dati
e voce per EDS e i suoi clienti. L’accordo
dovrebbe generare un fatturato stimato in
circa 7-8 miliardi di dollari a favore di MCI-
WorldCom e di 6-7 miliardi di dollari per
EDS.
56
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
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FrontPage’ - linee T3 multiple
Oracle e CAP Gemini danno vita al primo
"Competence Centre Oracle Applications"
Il nuovo centro 'tutto italiano' offrirà
servizi di consulenza aziendale,
soluzioni ERP e applicazioni a livel¬
lo di mercato mid-size manifatturie¬
ro e industria di processo. Il centro
di competenza sarà guidato dalla
sede italiana di Cap Gemini.
Nel comunicato stampa congiunto rila¬
sciato dalle sedi italiane di Oracle e Cap
Gemini nel corso di una conferenza
stampa a Milano si legge: "Oracle Italia e
Cap Gemmi Italia annunciano l'inaugura¬
zione di un 'competence centre' euro¬
peo specificamente dedicato alle soluzio¬
ni ERP Oracle Applications nell'ambito
del mid-size market nel settore manifat¬
turiero e dell'industria di processo. Il cen¬
tro di competenza sarà guidato dalla
sede italiana di Cap Gemini e, nella prima
fase di implementazione, vedrà coinvolte
25 persone”. Ci sembra che il messag¬
gio sia molto chiaro: sono le due realtà
italiane di Oracle e Cap Gemmi 'a far da
cavia' - come si suole dire - e dar vita ad
una operazione che. se tutto andrà bene,
e non vediamo perché non dovrebbe,
sarà 'esportata' negli altri paesi europei.
Una iniziativa lodevole sotto tutti i punti
di vista, e vediamo quali e perché
L'avvio di un 'competence centre' Cap
Gemini (la multinazionale francese nel
software tra le più importanti d'Europa)
rientra nella strategia di Oracle volta a
rafforzare il proprio impegno verso i
clienti con un business pian, Il centro for¬
nirà servizi di consulenza aziendale, aiu¬
tando le aziende a indirizzare problemati¬
che specifiche facendo leva sulle esclusi¬
ve funzionalità offerte da Oracle
Applications Release 11. soprattutto nel¬
l’ambito della gestione della produzione
continua, della gestione estesa delle
catene di fornitura, dell'integrazione del
front office con il back office, e di proble¬
matiche specifiche quali quelle dell'anno
2000 o il passaggio alla moneta unica
europea La presentazione è stata effet¬
tuata da Roberto Lorim, direttore busi¬
ness Solutions Oracle Italia e da Jean
Michel Petolat, direttore generale Cap
Gemmi Italia. "Il settore del mid-market
(aziende che fatturano attorno ai 350
midi rappresenta per Oracle una realtà di
proporzioni importanti, al punto che è
stata istituita una 'business unit' ad essa
dedicata" - ha ricordato Lormi,
L'alleanza prevede: progetti comuni
'cross-industry 1 , nell'industria di proces¬
so per aziende medie e grandi, process
con approccio sub-settoriale (industrie
alimentare, tessile, abbigliamento carta e
affini, chimica, farmaceutica, gomma e
plastica, pietra e vetro, metal). Quali i
benefici? A partire dalla maggiore effi¬
cienza fino alla fidelizzazione dei clienti
con: automazione e supply chain, svilup¬
po infrastrutture flessìbili, analisi proatti¬
va del business, estensione del business
via Internet, aumento della 'customer
satisfaction' Il tutto uguale a: riduzione
dei costi, aumento profitti, risposta al
mercato. La strategia comune Cap/Ora-
cle nelle aziende di processo è, dunque,
l'offerta di soluzioni costruite attorno al
prodotto OPM (Oracle Process Manu¬
facturing), soluzioni integrate standard
(ERP) per specifici settori tipo materie
plastiche/alimentari/acciaio, metodologia
di implementazione Cap Gemini, concet¬
to di 'price-in-a-box'. visione pan-euro¬
pea. Nell’ambito della decennale partner¬
ship tra le due aziende si stanno sempre
più integrando le rispettive competenze
per generare soluzioni a valore aggiunto
per i loro comuni clienti, come dimostra¬
to dagli oltre 50 progetti ERP sviluppati
con successo in collaborazione Cap
Gemini può. a tal proposito, vantare i 4
più grandi progetti europei degli ultimi
due anni su referenze quali Auchan,
Legrand ed Accor in Francia insieme al
Ministero degli Esteri del Belgio e in que¬
sti giorni in UK, quali Avesta (British
Steel) e Wesleyan Insurance. Con attività
partite nel '97, Cap Gemmi Italia ha rapi¬
damente sviluppato proprie competenze
attraverso il riutilizzo di componenti,
approcci e standard propri del Gruppo e
ampiamente sperimentati: i passi d'im-
plementazione seguono la metodologia
Cap Gemini 'Perform', standard di qualità
certificato ISO 9001, di cui parte inte¬
grante è AIM, l'Applications Implemen-
tation Methodology di Oracle.
Per informazioni:
Oracle Italia,
Tel. 02-249591
• RISULTATI
di F. Fulvio Castellano
Microsoft super: vola a oltre +75% rutile del secondo trimestre '99
In compenso - e scusate se è T>oco - il
fatturato è salito 'solo' del 38% a 4,94
miliardi di dollari (circa 6mila miliardi di
lire) Il successo è dovuto principalmente
ai buoni risultati fatti registrare da
Windows NT. il sistema operativo per
aziende, da Office 97 e dalla vasta gamma
di prodotti consumer, per esempio l'enci¬
clopedia multimediale Encarta 99. Ma.
nonostante i risultati positivi che hanno
fatto volare le azioni a Wall Street di oltre
10 dollari toccando la quota record di 166
dollari, nella società di Redmont si espri¬
mono perplessità circa le possibilità di cre¬
scita per il prossimo anno a causa dell'in¬
certa situazione internazionale. Per quanto
riguarda la filiale italiana di Microsoft si
prevede una crescita per il '99 tra il 20 e il
30%. Nel '98 Microsoft Italia ha registrato
un giro d'affari pari a 650 miliardi di lire.
Quest'anno punta a una forte crescita nel¬
l'ambito dei sistemi operativi di rete,
soprattutto verso le piccole aziende Sarà
lanciata la nuova versione di Office e di
Windows NT (che si chiameranno Office
2000 e Windows 2000), mentre sul fronte
del mercato consumer ci sarà una nuova
versione di Encarta e novità per quanto
riguarda i giochi. L'Italia per Microsoft rap¬
presenta tra il 4 e il 5 per cento del fattura¬
to del gruppo. In Europa è il quarto merca¬
to dopo Inghilterra, Germania e Francia.
Per informazioni:
Microsoft Spa.
Tel. 02-703921
58
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
News
i masmii di F. Fulvio Castellano
Compaq costituisce AltaVista Company
per l'e-commerce
La nuova società - già nota per il suo
mitico motore di ricerca - ha il compi¬
to di sviluppare il commercio elettro¬
nico sullo storico sito e, nel frattem¬
po, definisce un importante accordo
con Microsoft per servizi di posta elet¬
tronica Hot-Maii.
Forse quello che è considerato come
uno dei motori di ricerca del Web più
noti, AltaVista, creato da Digital
Equipment e oggi proprietà di Compaq
Computer dopo l'acquisizione del seco¬
lo, diventa una società indipendente. La
decisione di creare una sussidiaria con¬
trollata al 100 per cento da Compaq
intende fare di AltaVista uno dei princi¬
pali contenitori di informazioni e un cen¬
tro nevralgico per il commercio elettroni¬
co. Con questa iniziativa Compaq impri¬
me una spinta decisiva alle attività Onli¬
ne che ha ereditato lo scorso anno da
Digital II compito della neonata azienda
è quello di concentrarsi sullo sviluppo
del sito AltaVista non solo dal punto di
vista della tecnologia ma anche e
soprattutto da quello del business. La
sede della società, destinata a diventare
pubblica quanto prima, sarà a Palo Alto,
nella Silicon Valley, ma non si sa quante
persone verranno impiegate
Contemporaneamente all'annuncio
della nascita di AltaVista Company,
Compaq ha comunicato di aver siglato
un accordo con Microsoft finalizzato alla
cooperazione nell'ambito delle attività
onlme In base all'accordo Compaq rea¬
lizzerà una versione personalizzata per
gli utenti di AltaVista del servizio di
posta elettronica Hot-Mail che fa capo a
Microsoft Network che. in cambio, adot¬
terà proprio AltaVista come motore di
ricerca principale. Nel quadro dello svi¬
luppo di AltaVista Company rientra
anche la recente acquisizione di
Shoppmg.com, uno dei siti di business
elettronico di maggior successo, da
parte di Compaq.
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• MERCATO
Assinform: il mercato aggregato IT e TLC
in Italia cresce del 9 per cento
Il mercato dell'Informatica e delle
telecomunicazioni, nel primo seme¬
stre del 1998, è cresciuto del 9%
rispetto allo stesso periodo del '97
ed è risultato pari a 38.080 miliardi di
lire. Nei primi sei mesi l'informatica
ha mostrato una vitalità cui non era¬
vamo più abituati da anni. Per le tic il
mercato ha generato un volume
d affari pari a oltre 25.500 miliardi,
con una crescita del 9,9 per cento.
In quel gioiello architettonico dove
trova sede la Sala del Parlamentino del
Palazzo ai Giureconsulti di Milano,
Assinform - Associazione Nazionale
Produttori Tecnologie e Servizi per
l'Informatica e la Comunicazione - ha
presentato alla stampa le rilevazioni
sull'andamento del mercato italiano
dell'informatica e delle tic relative al
primo semestre '98. Nel periodo osser¬
vato, il mercato ICT (informatica e tic
insieme) è risultato pari a 38.080 miliar¬
di di lire, in crescita del 9 per cento sul
periodo corrispondente dell'anno
prima. ''L'andamento rilevato è molto
positivo - ha dichiarato Giulio Koch,
Presidente di Assinform - sia perché la
crescita è superiore a quella già buona,
del 7,9 per cento, rilevata nello stesso
periodo dell'anno scorso, sia, e soprat¬
tutto, perché essa consegue finalmen¬
te al buon andamento di entrambe le
componenti".
Nei primi sei mesi del '98 l'informati¬
ca si è attestata a quota 12.580 miliar¬
di, con una crescita del 7,2% sul '97
quando già un progresso del 4,2% era
bastato per indurre ad un moderato
ottimismo. Le telecomunicazioni - un
fenomeno tutto italiano - continuano a
crescere a tassi di tutto rispetto. Nella
prima metà dell’anno, la domanda di
apparati e servizi è risultata pari a
25.500 miliardi, in crescita del 9,9%, un
tasso poco discosto a quello stimato
nel '97, e ciò pur a fronte delle riduzioni
tariffarie che hanno caratterizzato
soprattutto il comparto della telefonia
mobile. "Questi andamenti positivi - ha
affermato Giancarlo Capitani, Vice
Presidente di Gartner Consulting Italia,
la società di ricerca che collabora con
Assinform al monitoraggio del mercato
ICT - appaiono solo in parte correlati al
quadro congiunturale Nelle tic è in atto
un processo di investimento guidato da
programmi pluriennali e dall'avvento di
nuovi gestori e servizi. Nell'informatica,
le spinte a risolvere problemi come
quelli dell'Anno 2000 si sommano alla
domanda di sistemi e soluzioni di
nuova generazione, finalmente recepiti
come strumenti essenziali per la com¬
petitività d'impresa".
La vera novità del periodo sotto
osservazione rimane la ripresa informa¬
tica, passata dagli 11.730 miliardi del¬
l'anno prima ai 12.580 di quest'anno
(+7,2%) sulla spinta di una domanda
sempre più qualificata. E' cresciuta, ad
esempio, la domanda di progetti e solu¬
zioni di System integration, di sistemi a
base Internet/lntranet, di servizi per l'a¬
deguamento all'Anno 2000 e all'Euro,
di soluzioni ERP ed altro. Il comparto
hardware (4,450 miliardi) ha combinato
la dinamica più sostenuta con un aggiu¬
stamento del profilo emerso agli inizi
dello scorso anno. E questo a vantag¬
gio non solo dei PC, ma anche dei
grandi sistemi (incredibile ma vero). Più
in particolare, la crescita dei PC è stata
determinata da un forte incremento del
valore unitario delle installazioni. E
infatti, mentre la crescita in unità è
caduta rispetto ai primi sei mesi del '97
(del 12,4% contro 18,4), quella in valo¬
re è addirittura cresciuta del 14,4 con¬
tro il 7 dei primi sei mesi del '97. Il
mercato del PC è dunque aumentato
per effetto del passaggio a configura¬
zioni più potenti e per la rapida afferma¬
zione dei PC-Server. Per quanto inferio¬
re rispetto all'anno prima, l'andamento
rilevato nel segmento dei minicompu¬
ter (+6% in unità e +3,2 in valore) si è
confermato positivo e in linea con le
attese (bene i Web server, data
warehousing, ERP).
Ancora in forte rallentamento è risul¬
tato il comparto delle workstation
(-4,3% in unità e -7,9% in valore), in
quanto soffre sempre più della concor¬
renza esercitata da PC di fascia alta con
prestazioni comparabili.
Sostanzialmente positive - a dispetto
dei valori apparenti - le dinamiche rile¬
vate per i grandi sistemi. La contrazio¬
ne della domanda in valore è infatti tra¬
scurabile (-2,5%) rispetto al trend degli
ultimi anni (lo scorso anno era a -15%).
Alla buona dinamica del segmento
software e servizi di informatica (7.113
miliardi, in crescita dell'8,9%) hanno
contribuito soprattutto i servizi.
L'andamento del mercato dell’infor¬
matica per settori economici riconfer¬
ma una volta di più il ruolo trainante
delle banche (+9%) e il recupero del¬
l'industria che, per quanto collocata
attorno al valore medio di crescita del
mercato, ha concorso in misura deter¬
minante al buon risultato dei primi sei
mesi dell'anno (+6,8%). Le note fiac¬
che - per non dire dolenti - vengono
invece ancora una volta dalla Pubblica
Amministrazione (PA), che, pur con un
+5%, rimane il fanalino di coda della
classifica della dinamica settoriale della
domanda. In più è da notare che il valo¬
re medio rilevato per la PA cela valori di
crescita profondamente divergenti tra
PA Centrale e Locale. Quest'ultima
sembra infatti muoversi su dinamiche
addirittura superiori rispetto alla media
del mercato, confermando indiretta¬
mente la ormai cronica lentezza 'luma-
cosa' della PA centrale, con un divario
sempre più profondo.
"Il quadro generale positivo - ha con¬
cluso Koch - incoraggia Assinform a
continuare a premere sull'autorità di
governo affinché prendano corpo i
provvedimenti più utili ad accelerare
l'avvento della società dell'informazio¬
ne nel nostro Paese. E ancora a lancia¬
re nuove iniziative di ricerca specifica-
mente indirizzate a cogliere le tenden¬
ze del mercato del lavoro nei settori
osservati, in particolare quello del¬
l'informatica, da tempo al centro di
tumultuose trasformazioni".
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Assinform,
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60
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
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• SVILUPPO
di F Fulvio Castellano
Informix introduce il concetto di Smart Data
Federation
La società di Mento Park presenta i
piani di sviluppo di una nuova gene¬
razione di motori database. I prodot¬
ti supporteranno una gamma com¬
pleta di standard aperti quali Java,
ActiveX, OLE DB, CORBA e COM+.
In occasione dell'annuale Informix
Partner Forum, Informix Corporation, il
leader tecnologico nel campo delle solu¬
zioni database per le aziende, ha presen¬
tato un piano biennale di rilascio delle
nuove release dei propri server databa¬
se.
Il piano rappresenta un formidabile
passo avanti nella strategia di Informix,
sempre più focalizzata sullo sviluppo di
soluzioni all'avanguardia per i segmenti
in maggior crescita nel mercato databa¬
se. Il cuore di questa strategia e rappre¬
sentato dai piani di rilascio delle nuove
versioni dei server database Informix,
destinati agli utenti che desiderano otte¬
nere un concreto vantaggio competitivo
dalle proprie soluzioni di fascia alta in
ambiti quali il data warehousing, l’OLTP
e il commercio elettronico
I nuovi prodotti favoriranno l'integrazio¬
ne tra server database e application ser¬
ver e faciliteranno il flusso di dati tra le
applicazioni OLTP e di data warehousing
grazie al supporto dei principali standard
di sviluppo a componenti quali Java,
ActiveX e OLE DB. Entro il 2000, questi
motori saranno in grado di supportare
dati eterogenei in un ambiente che
Informix chiama Smart Data Federation,
Con questa definizione Informix indica
un ambiente completamente aperto,
che consente di accedere, analizzare ed
aggiornare i dati aziendali senza limita¬
zioni, indipendentemente dal motore
database, dal sistema operativo e dal-
l'hardware utilizzati.
In altre parole, Informix non condivide
la visione di alcuni operatori del mercato
database che tentano di soddisfare tutti
i clienti senza prenderne in considerazio¬
ne le differenze in termini di esigenze,
dimensioni, e peculiarità dei singoli
mercati nei quali essi operano
Visionary consente di aprire
una finestra sui dati
dell'azienda
Con un annuncio specifico. Informix ha
presentato Informix Visionary. potente
tool di visualizzazione in grado di aprire
una finestra su tutti i dati dell'azienda,
posizionandosi come strumento ideale
per accedere ai dati in un ambiente
completamente aperto. Questo nuovo
prodotto consente a tutti gli utenti azien¬
dali, anche senza background tecnico, di
sviluppare soluzioni di facile utilizzo, fles¬
sibili e a basso costo, atte a facilitare i
processi decisionali
Un piano biennale traccia le linee guida
per lo sviluppo di nuovi motori database.
I clienti necessitano di soluzioni che
possano garantire processi di business
più efficienti e processi decisionali più
efficaci. Informix si sta impegnando
nello sviluppo di nuovi motori database
volti a soddisfare tali esigenze e concen¬
tra da tempo i propri sforzi di ricerca e
sviluppo per garantire supporto al busi¬
ness process con soluzioni OLTP e di
commercio elettronico, e per incremen¬
tare il business value con soluzioni di
data warehousing e supporto alle deci¬
sioni.
Business process: il motore
database come application
server
A metà del 1999, Informix introdurrà
un nuovo motore database estensibile
per Internet con funzionalità di applica¬
tion server, volto a migliorare le presta¬
zioni e ridurre i costi dei nuovi ambienti
applicativi multi-tier. Questo data engi-
ne, con nome in codice "Centaur", è
basato sull'innovativa tecnologia relazio¬
nale a oggetti di Informix. Centaur è il
primo motore database per Internet in
grado di integrare i dati complessi e
strutturati gestiti su server con le funzio¬
nalità di programmazione proprie dei
server Java e COM+. Centaur risulta
ideale per supportare lo sviluppo e il
deployment di applicazioni Internet sca¬
labili per la gestione dei nuovi processi
di business, che richiedono applicazioni
innovative nell'ambito del commercio
elettronico e del media asset manage¬
ment.
Concretizzando il concetto di dati
senza barriere (Smart Data Federation),
Centaur assicura il supporto di tutti gli
standard di sviluppo delle applicazioni
Internet, sia Microsoft che Unix, e con¬
sente di abbattere il total cost of owner-
ship (TCO) sfruttando al meglio gli stan¬
dard preesistenti nell'ambito di tool di
sviluppo, infrastrutture dei sistemi e skill
degli utenti: Informix proporrà soluzioni
predefimte per aree applicative, ad
esempio il commercio elettronico, utiliz¬
zando Centaur come piattaforma tecno¬
logica. Grazie al sostegno di Centaur,
questo tipo di soluzione sarà in grado di
assicurare un deployment più rapido ed
efficace delle applicazioni di commercio
elettronico e media asset management.
Business value: il motore
database per analisi avanzate
Il piano biennale prevede anche il rila¬
scio di nuove versioni del motore data¬
base a parallelismo esteso progettato
per le applicazioni legate ai processi
decisionali. Nella seconda metà del
1999, Informix introdurrà un motore
database denominato 'Yellowstone", in
grado di sfruttare le caratteristiche di
scalabilità lineare dei server Informix a
parallelismo esteso avvalendosi delle
architetture SMP, MPP, NUMA e dei
sistemi cluster Yellowstone consentirà
di migliorare significativamente il pro¬
cesso di realizzazione dei data warehou-
se per quanto riguarda la dimensione
dei dati, le prestazioni e le funzionalità
analitiche dell'applicazione. Yellowstone
sarà in grado di valorizzare le informazio¬
ni in tutto l'ambito aziendale e di con¬
sentire a un numero sempre maggiore
di utenti di accedere ai data warehouse.
contribuendo a migliorare il processo
decisionale La capacità di Yellowstone
di gestire efficacemente un maggior
volume di dati con un maggior numero
di utenti utilizzando meno hardware si
traduce in una significativa riduzione del
TCO e dei punti di caduta dei sistemi
preposti a fornire supporto alle decisio¬
ni. Yellowstone sarà strettamente inte-
62
MCmicrocomputer n 193 - marzo 1999
■ WA
grato con Informix Decision Frontier
Solution Suite e con i nuovi template di
data warehousing predefmiti per j mer¬
cati retail, finance e delle telecomunica¬
zioni. rendendo possibile effettuare il
rapido deployment delle applicazioni di
analisi Red Brick Warehouse, che è
stato incorporato all'interno di Decision
Frontier Solution Suite in seguito alla
recente acquisizione di Red Brick
Systems da parte di Informix, è anch'es-
so destinato a svolgere un ruolo fonda-
mentale nella strategia Informix per le
soluzioni di business value. Red Brick
Warehouse risulta, infatti, il principale
motore data smart scalabile della suite
Informix. L'integrazione della linea di
prodotti Red Brick con tutti i componen¬
ti di Decision Frontier Solution Suite,
compreso il tool ROLAP MetaCube,
verrà completata nella seconda metà
del 1999 Grazie al supporto per Red
Brick Warehouse, attualmente fornito
attraverso il tool ETL Informix
DataStage. i dati sono in grado di migra¬
re liberamente tra i prodotti Informix
Dynamic Server e Red Brick
Warehouse. dando vita a un sistema
totalmente integrato per l'analisi dei
dati. Nel 2000, Informix introdurrà sul
mercato un data engine ad alta disponi¬
bilità per le aziende denominato
"Independence" Questo motore, in
grado di assicurare eccezionali capacità
di recupero grazie alle funzionalità di
data failover automatiche, consentirà di
incrementare la scalabilità delle configu¬
razioni hardware di tipo cluster e non.
Proponendosi come la soluzione definiti¬
va per gli utenti di data warehouse,
Independence offrirà prestazioni tali da
garantire l'incremento della produttività
e l'efficienza dell'azienda, riducendo al
minimo l'interruzione delle applicazioni
business-critical. Grazie alla maggior
capacità di gestione dei dati transaziona-
li. Independence offrirà anche funziona¬
lità più sofisticate di analisi statistica e
delle tendenze-
li fondamento della Smart
Data Federation: standard
aperti per l'integrazione
trasparente dei dati
Entro l’anno 2000, la convergenza di
diverse tendenze in atto renderà indi¬
spensabile l’adozione di sistemi comple¬
tamente aperti. Sviluppi quali l'aumento
esponenziale delle transazioni Internet,
la crescita di data warehouse contenenti
diversi terabyte di dati e la necessità di
fornire informazioni sempre più comple¬
te ed affidabili ai decisori aziendali,
anche tramite i sistemi ERP di tipo
legacy. contribuiranno a modificare radi¬
calmente il modo di operare delle azien¬
de. Il supporto di standard aperti rappre¬
senta l'unica strada percorribile per
poter soddisfare la domanda di sistemi
realmente interoperabili generata dai
mutamenti in atto. Informix si trova nella
situazione ideale per posizionarsi come
leader negli ambienti totalmente aperti
del 2000, grazie alla capacità di incorpo¬
rare differenti componenti, API, applica¬
zioni e dati all'interno di un'unica infra¬
struttura altamente gestibile e scalabile
Questo approccio aperto caratterizzerà
le aziende realmente capaci di trasfor¬
mare i propri dati in vantaggio competiti¬
vo. Inserendo in modo trasparente il
motore database Informix nel cuore del¬
l'ambiente IT. risulterà possibile integra¬
re, aggregare e consolidare dati di qua¬
lunque tipo indipendentemente dalla
tipologia di rete, di sistema operativo, di
hardware e di componenti, colmando il
divario tra applicazioni che gestiscono i
processi e le applicazioni che offrono
supporto alle decisioni. I nuovi e potenti
motori database di Informix saranno in
grado di supportare e valorizzare i muta¬
menti in atto nell'ambito dell'elaborazio¬
ne delle informazioni aziendali grazie
all'introduzione di tecnologie e metodo¬
logie di sviluppo innovative come Java,
ActiveX, CORBA, COM+ e Internet,
Tuttavia, mentre le tecnologie di elabo¬
razione si evolvono rapidamente, le
modalità di implementazione rimangono
immutate e risultano sempre più dipen¬
denti dalle tecnologie dei motori databa¬
se per operare efficacemente in
ambienti dinamici.
Quale azienda leader nel settore della
tecnologia database, Informix è oggi in
grado di offrire nuovi livelli di business
process e business value. gettando un
ponte tra queste due realtà mediante
un'architettura dei sistemi estremamen¬
te versatile, capace di integrare tutti i
dati disponibili all'interno di un'infrastrut-
tura unificata. La strategia Informix
Smart Data Federation, basata su motori
database aperti capaci di supportare
questa unificazione, rappresenta il prere-
quisito per la realizzazione e il deploy¬
ment delle applicazioni aziendali di
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MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
63
MACINTOSH
[ I-flaflKEll
Nel DTP è lotta
senza quartiere
Se ne sentiva parlare da circa due anni
con il nome in codice K2 per paura di un
concorrente ingombrante, Quark, proprieta¬
ria di XPress, aveva addirittura tentato la
scalata alla Adobe con un'OPA (offerta pub¬
blica di acquisto) Ora è stato ufficialmente
presentato come InDesign, il nuovo softwa¬
re per l'editoria elettronica, sviluppato da
Adobe e costato la bellezza di tre anni di svi¬
luppo ad un team di circa 100 programma-
tori. Con InDesign la Adobe vuole riconqui¬
stare quella leadership di mercato strappa¬
tale da Xpress. InDesign è basato su una
struttura modulare che fa perno sul pro¬
gramma vero e proprio, un'applicazione di
soli 2 MB, per allargarsi con moduli e plug-
in realizzati dalla stessa Adobe e da altre
società. I punti forza del software sono la
piena integrazione con i programmi grafici
della stessa Adobe e con i rispettivi formati
file: neH'impaginato, attraverso operazioni di
copia-incolla o di drag-and-drop, si possono
inserire immagini di Photoshop, di lllustrator
o file PDF, senza perdere le caratteristiche
originarie, cosi livelli, trasparenze, scontorm,
testi, ecc., rimarranno perfettamente edita¬
gli anche all'Interno di InDesign Tutto que¬
sto avverrà attraverso l’utilizzo di cinque
librerie Adobe Graphics Manager per la
gestione degli elementi sul video, CoolType
per i caratteri, Rambow Bridge e Adobe
CSM per la gestione del colore, e PDF
Library. Per rendere meno traumatico un
eventuale passaggio dai software attuali al
nuovo prodotto, Adobe ha pensato bene di
utilizzare l'interfaccia grafica già standardiz¬
zata per Photoshop e lllustrator e rendendo
i comandi personalizzabili inserendo tra gli
optional addirittura un set di scorciatoie
uguali a quelle di XPress.
Il nuovo programma non ucciderà l'ormai
storico PageMaker e sarà disponibile entro
la primavera; non è prevista per il momento
la traduzione in italiano, ma il pacchetto
verrà venduto con sillabazione e dizionari
nella nostra lingua.
Per informazioni:
Adobe, _
Lvww acini ir; r.nnl
SOFTWARE
Da Napoli con furore
Almeno dalla quantità dì informazioni
che ci arrivano in redazione, la Turnover
di Napoli sembra oggi uno dei distributori
più attivi in ambiente Macintosh: non
passa mese infatti che il suo, già vasto,
listino non si arricchisca di nuovi interes¬
santi prodotti
Il lungo elenco questa volta si apre con
la conferma dell'immediato arrivo dei
nuovi annunci NewerTechnology dei
quali abbiamo già parlato nel report sul
MacWorld di San Francisco sul numero
scorso
Ecco un breve riassunto:
uSCSI, adattatore USB-SCSI
per collegare qualsiasi periferi¬
ca a iMac o ai nuovi G3,
uFIash-CF e uFIash-SM
due lettori di card a tecnolo¬
gia CompatFlash e Smart¬
Media, compatibili Mac e
Windows 98; uDrive, per
restituire il lettore floppy
ai nuovi nati di casa
Apple; uHub, un concen¬
tratore USB con sette porte per le
periferiche e una per il collegamento ad
un ulteriore hub,
uTV e una periferica che aggiunge fun¬
zioni di input/output video e TV tuner a
tutti i Macintosh dotati di interfaccia
USB
La sorgente video, Pai o NTSC, può
essere visualizzata su una finestra da
120x160 fino al full screen; la compres¬
sione in tempo reale avviene attraverso
un CODEC MPEG.
Tutte le periferiche NewerTech hanno
un case in linea con il nuovo stile Apple
ma a differenza di altre sono fatte in
modo da essere facilmente
impilabill.
Per i bisognosi di upgrade,
arrivano finalmente le sche¬
de più potenti per più o
meno tutti I modelli d
Macintosh e compatibili
Iniziando dal basso trovia¬
mo le MAXpowr G3-L2B da
installare nello slot della
cache di secondo livello dei
Macintosh 5400, 5500, 6360,
6500, XX Anniversario, Performa serie
54XX, 5500, 6360, 64XX, Umax C-500 e
C-600 e PowerComputing PowerBase
Le versioni sono tre: una 300 MHz con
512 KB di cache a 150 MHz, una 300
MHz con 1 MB di cache a 200 MHz e
infine una potente 400 MHz con 1 MB di
cache a 200 MHz. Tutte saranno disponi¬
bili da marzo.
Ad aprile arriveranno invece le nuove
MAXpowr G3 PDS per Power Mac
6100, 7100 e 8100.
Due le configurazioni MAXpowr G3
PDS 6100 266 MHz/512k/133 MHz e
MAXpowr G3 PDS 7100/8100 266
MHz/512k/133 MHz - 300 MHz/1
MB/200 MHz
Le MAXpowr G3 PDS girano automati¬
camente alla giusta velocità
del Bus. in questo modo un
266 MHz G3 può girare a 240
I MHz o alla potenza massima
/ di 266 MHz in relazione al
/ computer utilizzato
Al top della gamma si posizio¬
nerà invece la MAXpowr G3
per G3 a 466 MHz.
La MAXpowr G3 466 MHz/ 1
MB/233 MHz ha 1MB di backside
cache su Bus a 233 MHz ed è
attualmente la più veloce scheda sul
mercato Creata sia per i nuovi Blu e
Ghiaccio Yosemite che per la ‘vecchia"
serie G3, la CPU si installa nel ZIF socket
sulla scheda madre
Tutte le schede MAXpowr G3 utilizzano
la tecnologia Newer patent-pending che
mantiene l upgrade al massimo della
configurazione possibile relativamente al
modello sul quale sono installate
Passiamo ora agli altri prodotti nuovi o
aggiornati.
MacLan: arrivato alla versione 7.2,
supporta ora le funzioni IP e Remote,
diventando una soluzione completa per
la condivisione di risorse in
rete mista.
Per l'utenza "mobile"
Turnover ha reso disponibili
i dischi XcaétPro; compati¬
bili con gli slot di espansio¬
ne dei PowerBook serie
G3, sono hard disk Ultra-
DMA con 512 KB di cache
completamente "hot swap-
pable", collegabili cioè
anche a computer acceso.
Disponibili in tagli da 2, 4 e 6 GB posso¬
no funzionare da disco di avvio e suppor¬
tano le funzioni di Energy Saver dei por¬
tatili.
Un'altra novità nel settore "Storage"
64
MCmicrocomputer n 193-marzo 1999
News
• SOFTWARE
Explorer e Outlook 4.5
Presentati in pompa magna al MacWorld
Expo di San Franóso a gennaio, sono final¬
mente disponibili in italiano stiamo parlan¬
do di Internet Explorer e Outlook Express
4.5 per Macintosh.
I ritocchi più importanti, oltre al definitivo
debellamento di alcuni bug. sono:
- Il completamento automatico dei form:
attraverso la configurazione di alcuni para¬
metri delle preferenze, tutte le informazioni
personali possono essere inserite nei form.
che generalmente è costretto a compilare
chi compra via Internet o è solito registrarsi
a servizi che richiedono l'inserimento di dati
anagrafici, con un semplice click del mouse.
- Anteprima di stampa: è finalmente finito
il tempo del "chissà cosa uscirà dalla mia
stampante se stampo questo sito", una
comoda Anteprima mostra il documento
prima della stampa con la possibilità di
"costringere" la pagina Web ad entrare in
un foglio.
- Contenitore pagine: permette di memo¬
rizzare una pagina di partenza sul lato sini¬
stro della finestra per poi consultarne i link
nella parte destra
- Installazione facilitata: come già in Office
98. niente più paura se bisogna reinstallare
il sistema, i due programmi penseranno
autonomamente a rimettere gli elementi
necessari nel nuovo System
- Integrazione con Sherlock: il sistema di
ricerca del Mac OS 8.5, può essere chiama¬
to direttamente senza dover tornare al fm-
der
- Formattazione automatica: i messaggi in
arrivo possono facilmente essere resi più
leggibili attraverso cinque strumenti di for¬
mattazione; addio messaggi resi mcom-
prensibili dal passaggio attraverso troppi
gateway internet
- Supporlo ad AppleScript: i due program¬
mi sono ora completamente pilotabili attra¬
verso il linguaggio a Macro Istruzioni di
Apple.
Internet Explorer e Outlook Express sono
scaricabili gratuitamente all'indirizzo
Iwww oneroso» com/italv/id
Per informazioni:
Microsoft,
Tel 02-703921
Per informazioni:
Turnover,
Tel 081-666 883,
l-vvnv, lu'ncvc cori
• INTERNET
Accelerare, filtrare e analizzare il Web
Alias di Udine, fedele alla sua specializza¬
zione, continua ad ampliare il suo listino con
prodotti orientati alla soluzione di problema¬
tiche per il networking.
Questo mese è la volta di WebDoubler di
Maximum Development, un proxi server
per piccoli e medi gruppi di lavoro e Funnel
Web di Active Concepts, una soluzione
completa per l'analisi del proprio Web
WebDoubler implementa due funzioni
principali: cache e filtro sicuro.
La funzione cache è basata su un mecca¬
nismo ad alte prestazioni sviluppato da
ClearWay Technologies e implementa un
modello producer/consumer che permette
di condividere a tutta" la rete le pagine scari¬
cate da un singolo utente Supporta dimen¬
sioni multi-GigaByte su piu dischi.
Il filtro dell'HTTP avviene tramite lo stan¬
dard PICS che permette di creare regole
precise per la navigazione. Altre funzionalità
sono; il Virtual Private Network Gateway,
attraverso il quale Web Doubler può dare
l’accesso ad un'intera rete ad Internet attra¬
verso un singolo indirizzo IP e una sola con¬
nessione; Tunnelmg SSL per creare una
connessione punto-punto virtuale e accede¬
re a pagine riservate.
Il software è predisposto per accettare
espansioni via plug-in, alcuni dei quali sono
già in fase di realizzazione e permetteranno
il cache look ahead. per scaricare pagine
preimpostate ad un orario prestabilito, log
avanzati e proxy autenticati
Un plug-in già disponibile è AdScreen che
permette di rimpiazzare i banner pubblicitari
con del testo per velocizzare la navigazione.
WebDoubler è disponibile a lire 1.750.000
IVA esclusa.
Veniamo ora a Funnel Web. un software
che permette di analizzare professionalmen¬
te il proprio Web. esaminando i log prodotti
dai server di qualsiasi piattaforma. Il pro¬
gramma è in grado di esaminare l'impatto di
ogni pagina del proprio sito, i carichi a cui il
server è sottoposto, il profilo del visitatore
tramite il dominio, la nazione, il browser,
ecc. Tutti i dati sono mostrati attraverso piu
di 30 report grafici personalizzabili con sem¬
plici funzioni attraverso un’interfaccia ideata
per non complicare la vita degli utenti
Per informazioni:
Alias.
Tel 0432-508305.
livww aftas"71
arriva da DataZONE con i suoi
DataBOOK con capacità da 2 a 14 GB
Le dimensioni contenute e l'alta velo¬
cità ne fanno uno strumento molto utile
per il backup.
Disponibili con kit di colle¬
gamento USB. Parallela e
PCMCIA sono collegabili
praticamente ad
ogni tipo di com¬
puter Mac OS o
Windows com¬
patibile; il soft¬
ware di backup
per i due siste¬
mi operativi è a
corredo e può essere sfruttato anche
per passare dati tra i due standard.
Aprire e consultare sul proprio compu¬
ter dischi, rimovibili o CD-ROM Win¬
dows è una cosa quasi normale per un
utente Macintosh, ma il contrario? A
risolvere il problema ci pensa
MacOpener 4, e finalmente CD-ROM.
Zip e dischetti in formato Mac OS pos¬
sono apparire anche sulla scrivania di
Windows.
MacOpener fa parte dei software per
l'integrazione di DataViz, recente acqui¬
sizione di Turnover, già sviluppatore di
MacLinkPlus, il software di transcodifica
di formati diventato ormai uno standard
e giunto alla versione 10.
Sempre DataViz è la software house
che ha presentato Documents To Go
un potente software per Mac OS e
Windows per trasportare il contenuto di
organizer compatibili Palm OS su qual¬
siasi tipo di PC. Il software permette la
sincronizzazione automatica dei dati.
Per chiudere, una lunga serie di perife¬
riche e adattatori Microtech.
Iniziamo con il Mii ZiplOO Drive, il più
piccolo drive Zip oggi sul mercato, appe¬
na piu grande del disco stesso e dispo¬
nibile con interfaccia USB o per portatili.
Per chi vuole portarsi in giro lo Zip
Drive senza l'ingombrante alimentatore,
ecco lo ZipXpress che, utilizzando il
Micro Power Management System,
sfrutta l'alimentazione dello slot PC
Card.
Piccolo e compatto anche il MicroCD
un lettore di CD-ROM studiato per l'uso
con i portatili con interfaccia USB.
Tutte le periferiche descritte sono
distribuite con software per Mac OS e
Windows 3.1. Windows 95, Windows
98 e NT
MCmicrocomputer n. 193-marzo 1999
65
• HARDWARE
• SOFTWARE
PI e Lombarda i traslucidi da strada
Non è che se ne sappia poi molto, logica¬
mente nulla è ufficiale, ma come al solito i
siti dei Rumors sono scatenati alla caccia
anche del piu piccolo segreto e soltanto
dopo la presentazione
ufficiale potremo dire
chi è stato il piu bravo,..
Stiamo parlando del
nuovo portatile di fascia
bassa di casa Apple,
attualmente conosciuto
con il nome in codice
PI, che probabilmente
sta per Portable 1.
Il PI dovrebbe essere
presentato entro la
prima metà del 1999,
e ricalcherà nelle
linee e nei materiali
quelle degli ultimi
nati di casa Apple
linee rivoluzionarie, materiali traslucidi e
supercolorati Le indiscrezioni parlano di
una macchina equipaggiata con un G3 a
300 MHz molto probabilmente senza cache
montato su una scheda madre con bus a
80/100 MHz e tecnologia I/O PCI
La RAM standard dovrebbe essere di 32
MB espandibile attualmente, attraverso un
unico slot, a 320 MB, ma. quando disponi¬
bili SO-DIM più grandi, la RAM potrà arriva¬
re fino a 512 MB.
L'hard disk dovrebbe essere da 4 GB
ATA-3 IDE e il lettore CD un
24x o un 4x DVD-ROM.
Per l'interfacciamento
esterno saranno disponibili
uno slot PC Card Type II, una
Fast Ethernet 10/100BaseT.
IrDA, Modem a 56K, due
USB e 1 o 2 Firewire
Per il mercato americano è possibile sia
presente un sistema di trasmissione
senza fili di un sistema chiamato Data
PCS o simile
La sezione video sarà
affidata a un LCD da
12" a matrice attiva,
pilotato da un controller
ATI Rage Pro 128 con 2
MB di SGRAM. con
risoluzione massima
1024x768 o 832x624 a
milioni di colori.
Non avrà porte per
video esterni ma questo
potrebbe essere ovviato
da un software che per¬
metta il collegamento
di un monitor esterno
attraverso la Firewire.
Essendo stato pen¬
sato per un uso casalingo avrà quasi sicura¬
mente connettori in/out S-video per il colle¬
gamento a TV o videoregistratori.
La parte audio sarà affidata a due altopar¬
lanti e per l'm/out ci saranno due mini-jack
per audio a 16 bit.
Parallelamente in quel di Cupertino si sta
sviluppando anche il progetto per un porta¬
tile piu potente, nome in codice Lombard
Lombard sarà dotato di processore più
potente a 366 e 400 MHz con 1 MB di
cache ma sarà già pronto per accettare i G4
disponibili entro la fine dell'anno.
Il display sarà un 14" TFT, pilotato da una
ATI con 8 MB di VRAM, cosa che potrebbe
permettere di avere output simultaneo su
LCD, CRT e TV; disponibile un connettore
video out VGA.
La memoria base dovrebbe essere di 64
MB con disco fisso da 10 GB Ultra DMA
Cosa c’è di vero in tutto questo lo potre¬
mo sapere soltanto dopo la presentazione
ufficiale, vista la segretezza che regna da
un po' di tempo nel Campus Apple, intanto
gustiamoci queste due immagini che non
sono altro che ipotesi e progetti realizzati da
ragazzi delle università americane
Semplici studi quindi, ma proprio da studi
come questi nascono poi le belle linee che
tutti possiamo
ammirare nei
Macintosh dell'ul¬
tima generazio¬
ne.
Per informazioni:
Apple Computer,
Tel 02-273637 2
•■•■■■■ acn e 'I
AppleWorks
è ufficiale
Ripescando un nome glorioso per II suo
software, Apple Computer ha ufficialmente
presentato AppleWorks 5, figlio di
ClarisWorks 5 riacquistato dalla estinta con¬
sociata Claris. ClarisWorks è a tutt'oggi il
software più utilizzato in ambiente
Macintosh, la facilità d'uso e l'essenzialità
dei suoi moduli di videoscnttura, database,
foglio elettronico, disegno e comunicazio¬
ne. sono alla base del grande successo.
Parallelamente Apple ha presentato
anche il nuovo sito dedicato agli utenti del
software, sito che si configura come una
preziosa risorsa per gli oltre 16 milioni di
utenti.
Per informazioni:
Apple Computer,
Tel 02-273 6372
pvww.appiejj
• UTILITY
Spring Cleaning fa 3
E' quasi primavera e come ogni brava
domestica dovremmo prepararci a fare le
pulizie annuali al nostro computer, pulizie
che non dovrebbero limitarsi al semplice
case ma arrivare in fondo fino al disco rigi¬
do. Il nostro disco contiene spesso decine
e decine di file inutili derivanti da installazio¬
ni di software seguite da disinstallaziom ina¬
deguate, da file "Leggimi" assolutamente
inutili, file di Aiuto mai utilizzati e file di pre¬
ferenze abbandonati nell'apposita cartella
chissà da quanto tempo; per non parlare
poi di Font e file duplicati (avete mai prova¬
to a vedere quanti Simple Text avete?) o di
spazio occupato dall'inutile codice Fat
Binary dei programmi compatibili 68xxx e
PPC. Il lavoro di pulizia può essere facilitato
con l’uso dell'utility Spring Cleaning di
Aladdin, la società creatrice di Stufflt.
L'ultima versione, la 3.0, oltre ad essere
notevolmente migliorata nel riconoscimen¬
to di file inutili e nella dismstallazione di
applicazioni, contiene ora nuove funzioni di
test, per controllare l'integrità dei file, e di
restore. nel caso aveste rimosso qualcosa
di indispensabile.
Un programma al quale sinceramente non
si può rinunciare, provare per credere.
Per informazioni:
L. .'. a : adamsvs còni
66
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
• TECNOLOGIE
di F. Fulvio Castellano
Tecnologia software per l'audio 3D stereo sui Macintosh del futuro
Tra Apple Computer e Spatializer Audio
Laboratories e stato siglato un accordo In
base al quale tutti i Powerbook, gli iMac e
i Power Macintosh della casa di Cupertmo
saranno equipaggiati entro il '99 con tec¬
nologie software audio di prossima gene¬
razione 3-D stereo, N-2-2, enCompass e.
per la prima volta in concessione, la rivolu¬
zionaria Vi.B.E, (Virtual Bass Enhance-
ment), targate Spatializer
Di questo importante accordo si può dire
che si tratta di funzionalità acustiche
esclusive e all'avanguardia: le tecnologie
Spatializer vengono attualmente utilizzate
dai principali produttori nell'elettronica di
consumo e nel settore del multimedia,
oltre che nei principali studi di registrazio¬
ne. L'accordo siglato con Apple prevede
la concessione da parte di Spatializer di
tecnologie quali
- 3-D Stereo, una tecnologia di espansio¬
ne stereo che accetta gli input stereo e
garantisce all'utente intensità e vividezza
di campo sonoro senza paragone utilizzan¬
do due sole casse audio;
- N-2-2, il fiore all'occhiello di Spatializer,
è una tecnologia di virtualizzazione basata
su HRTF, che offre la riproduzione realisti¬
ca del suono surround multicanale da due
comuni altoparlanti o cuffie, invece che
dai cinque o più speaker comunemente
utilizzati;
- EnCompass, una tecnologia di posizio¬
namento audio 3-D interattiva che localiz¬
za con straordinaria precisione fonti sono¬
re differenti in ampi spazi tridimensionali,
offrendo un'ineguagliabile esperienza a
tutti gli appassionati di software multime¬
diali e di videogiochi;
- Vi B.E., l'innovativa tecnologia Virtual
Bass Enhancement, progettata per miglio¬
rare in modo significativo la percezione
delle basse frequenze in tutti i tipi di alto¬
parlanti sia multimediali che tradizionali.
Spatializer Audio Laboratories è al verti¬
ce nel mondo nello sviluppo, concessione
e vendita di tecnologie progettate per i
settori entertainment, dell'elettronica di
consumo e dell'informatica. Le sue avan¬
zate tecnologie audio sono state incorpo¬
rate nei prodotti audio, video e DVD del¬
l'elettronica di consumo dai leader di mer¬
cato quali Panasonic, Toshiba, Hitachi,
Sharp, Sanyo e Proton e nei sistemi multi¬
mediali dei PC e delle periferiche di
Compaq, AST, Dell, Gateway 2000,
Fujitsu. Seiko-Epson. Nec, Micron e
Labtec.
Per informazioni:
Apple Computer,
Tel 02-273 6372
l '.viv'iv appiè. i\
Signature Cd-Rom Printer
Stampante per Cd con superficie
'i W "printoble' bianca o silver
Tecnologia di stampa ink-jet termico
a colon in tricromia/monocromatico
Software specifico e driver di stampa
in dotazione (Windows 3.x/95/98/NT).
Importazione diretto per l’Italia.
PlusColor - Plastic Card Printer
Stampanti per Badge / Tessere Magnetiche / Smart
Cord a sublimazione termica. Qualità di stampa foto¬
grafica - velocitò fino a 800 card /ora • codifica
magnetica / microchip stampo su
tessere in pvc formato ISO driver per
Windows 3.x/95/98/NT e Macintosh
i Software Card Manoger per
l'impostazione e la stampa delle Card
Importazione diretta per l'Italia
Stampanti per Codici a Barre ed Etichette
Tecnologia di stampa termica / trasferimento Lineo compie
ta di stampami da ufficio e industriali velocità di stampa do
2 ips a 8 ips. Interfacciabili a Windows 3.x/95/98/NT
oppure comandabili do DOS Software di gestione e crea¬
zione codici a barre. Importazione diretta per l'Italia
Lettori Magnetici / Codici a Barre
lettori / scrittori di pista magnetico ISO
Standard Emulazione di losliero / seriole
Lettori CCD per codici a barre lettori / prò
grommatoci Smart Card , — », *
Plastic Card - Smart Card - Badge
Qualsiasi tipologia di Plastic Card slam
paté o bianche con banda magnetica
(alta o bassa coercilivilà, 3 trocce) Smart
Card (memoria o microprocossore)
Proximity Card (tessere di prossimità por
controllo decessi)
PLUS TECHNOLOGIES - Direzione e Uffici Commerciali: Milonofiori Strada 1 Pai FI - 20090 Assago (MI)
Tel. 02/89.200.896 - Fax 02/89.200.537 - www pluslechnologies.it
MCmicrocompuier n. 193 - marzo 1999
67
Corel Word
Perfect Office 2000
di Raffaello De Masi
Verso la metà degli anni
Ottanta, ero ancora al di sotto
della quarantina, Atripalda
stava vivendo un momento di
crisi da cui solo difficilmente
riuscì a risollevarsi. Uno dei
suoi figli più amati, che poi
sarei io, si era sposato, per
giunta con una ragazza della
città (Avellino, che, proditoria¬
mente, era assurta ingiusta¬
mente a ruolo di capoluogo di
provincia, calpestando i diritti
culturali, storici, sociali e
umanistici della Perla del
Sud). Allora ero, lo ricordo be¬
ne, bellissimo, più o meno
come adesso, e la mia sem¬
piterna città cadde in un tur¬
bamento profondo Tanto per
intenderci, le mamme con figlie nubili si
chiusero in casa vestendo a lutto, ragaz¬
ze in età di marito tentarono di gettarsi
dal ponte sul fiume Sabato (ma con
scarsi risultati, visto che dall'altezza di
due metri in un corso d’acqua che è un
"pisciariello", nei periodi buoni, l’unica
cosa che si può ricavare è un attacco di
dissenteria o un'epatite virale), zie so¬
lerti videro improvvisamente vanificati
gli sforzi e i danari spesi per farsi prepa¬
rare i filtri d’amore dal locale Mago d'Ar-
cella (già, proprio quello che avete visto
a Mediaset, anche lui è mio conterra¬
neo). Insomma, poco mancò che non ci
fosse una petizione in Parlamento, e
questo solo perché, fin dal 1861, non ri¬
conosciamo la sovranità della cosiddet¬
ta capitale d’Italia E le borse di mezzo
mondo crollarono del 30% in un solo
giorno; la crisi del '29 sembrò, al con¬
fronto. una mano persa di telesina.
I miei genitori non osavano farsi ve¬
dere per strada, il sindaco, con tutta la
giunta, venne a perorare e a finanziare
una mia possibile azione di divorzio,
perfino il mio vecchio professore di lati¬
no delle medie fu cooptato per convin¬
cermi! Ma io, tosto, non ce¬
detti (ah, quale perverso erro¬
re!) e con la mia leggiadra
consorte veleggiai verso un
futuro radioso che piu bianco
non si può, nemmeno con i
mesoni di Tau Ceti (e che dia¬
volo, fatemi "sparà ’na po¬
sa”).
Se andate oggi a vedere gli
annali di quell’anno non trove¬
rete traccia di questo spetta¬
colare evento. I servizi segreti
di molti paesi hanno congiun¬
tamente lavorato per eliminare
anche il ricordo di quel giorno,
la gente, ad Atripalda, se chie¬
dete di allora, finge di non ri¬
cordare e da risposte evasive,
dopo essersi ben guardata at¬
torno. E a mia moglie, a distanza di tanti
anni, tagliano ancora le gomme della
macchina un giorno sì e uno no.
E qualcuno, proprio per stornare l'at¬
tenzione da me anche nel campo
dell'informatica, pregò una tal Word
Perfect Company di approntare un wp
di grande qualità da opporre alla cre¬
scente popolarità di MSWord e alla stel¬
la. già un poco appannata, di Wordstar.
Ecco quindi vedere la luce un wp alter¬
nativo dalle caratteristiche rivoluziona¬
rie, che diede una violenta scrollata al
sonnacchioso MSWord (fin troppo lega-
L ambiente di videoscnttura di Word Perfect; la finestra di lavoro, molto pulita
e intuitiva, non nasconde tool molto potenti e raffinati Si noti, ad esempio,
nella figura 2 l'estrema disponibilità di forme del bulletmg isegnatura del capo-
versoi
68
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
La personaliHabilità dell'ambiente è tanto ampia e articolata da raggiungere anche particolari trascurabili
to al DOSI. Scomparsi poi gli avversari,
la partita si giocò (e si continua a gioca¬
re) tra questi due grandi, con terzo inco¬
modo un pacchetto Lotus che però non
ha dato, sinceramente, mai l'impressio¬
ne di voler combattere in campo aperto,
accontentandosi di occupare un gradino
un po' più in basso, e decretando l’ap¬
passimento o la scomparsa prematura
di una serie di pacchetti, per cosi dire,
di basso tonnellaggio come i vari
Works.
Word Perfect Office
2000, il vantaggio di
una alternativa
C'è gente che al ristorante ordina il
piatto del giorno e chi invece chiama lo
chef per farsi cucinare una pietanza di
suo proprio gusto, c'è chi compra una
Fiat e chi una Lancia, c'è chi va a caccia
col fucile e chi con l'arco, chi apprezza
le grazie della Ferilli e chi di Naomi, chi
usa il PC e chi il Macintosh, chi legge le
altre riviste e chi MC. Inutile dire chi ha
ragione (tranne che nel caso di Naomi),
ma non è detto che la scelta dei piu sia
sempre quella giusta e gratificante.
Ecco perché abbiamo accettato con
piacere l'invito di Rino di dare un'oc¬
chiata (solo un'occhiata, per l'amor di
Dio, speriamo di fornirne una prova
completa e ben piu esauriente al piu
presto) alla versione Beta di WP Office
2000 inviataci dal buon Corrado Poddu
direttamente dalle gelate lande canade¬
si. Come dicevamo, si tratta della ver¬
sione Beta 2, con diverse caratteristi¬
che non ancora operative o non com¬
pletamente abilitate, ma valeva la pena
vedere cosa si profila all'orizzonte, visto
che sono, oltre tutto, già abbastanza no¬
te tutte le caratteristiche di Office 2000
di Microsoft
Per definizione, WP02000 è, in osse¬
quio al trend inaugurato dalle preceden¬
ti versioni della sua componentistica,
una "soluzione integrata per l'ufficio
che offre in sequenza alta velocità, faci¬
lità d'uso, accessibilità, integrazione, ca¬
pacità grafiche e un forte orientamento
verso Internet". Le caratteristiche sono
state volutamente indicate e organizza¬
te in base all'efficienza (ricordo che
quando, diversi anni fa, provai la versio¬
ne WPerfect per Mac evidenziai come
la sua più gradevole caratteristica fosse
la velocitò) ed è possibile affermare, al¬
meno in questo primo contatto, che
l’obiettivo velocitò è stato fortemente
centrato. Corel tiene a precisare di aver
incorporato nel suo software le richie¬
ste formulate dal governo degli Stati
Uniti, dalle grandi
corporazioni inter¬
nazionali, dalle as¬
sociazioni di utenti,
con lo scopo di
rendere il più pos¬
sibile il suo softwa¬
re e i prodotti da
esso realizzati tra¬
sparenti e compati¬
bili. A Corel è stato
inoltre chiesto di
collaborare con al¬
tre compagnie, nel
campo hardware e
software, per ga¬
rantire la più com¬
pleta integrazione
di nuovi prodotti.
Oggi WP02000
L'impressionante nu¬
mero di toolbar visuali!-
:abili contemporanea¬
mente E non sono tut¬
ti!
Quattro Pro, il potente
spreadsheet che, per
primo, introdusse il
concetto di tridimensio¬
nalità nei fogli di calco¬
lo Si notino i marker
delle caselle contenenti
formule
•iti ai
•ni*
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
69
Lo scenano manager in azione A proposito, bentomate formule con la chioc¬
ciola!
Buone le possibilità di chartmg. coadiuvate dall'Advisor che permette di e se¬
guire elaborate previsioni in chiave grafica
Eccolo, il grande Para¬
dox. un inchino al som¬
mo e subito al lavoro>
si presenta come
un potente am¬
biente di lavoro do¬
ve, come non mai,
l'integrazione e la
rapida accessibilità
delle parti è regola
giornaliera e comu¬
ne Accanto alle
applicazioni princi¬
pali, che vedremo
tra poco, sono
sempre presenti
un gruppo di ac¬
cessori, assistenti
di lavoro (rispondenti a nomi come Reai
Time Preview, PerfectExpert, Perfect-
Prmt) che coordinano le varie attività
verso l’esterno e quelle di scambio tra
le diverse applicazioni
Inoltre WP02000 ha capacità avanza¬
te nel campo della grafica (non a caso
ha per cognome Corel, no?) sia di tipo
rappresentativo sia di presentazione. La
grafica è bivalente nei due campi della
vettoriale e del bitmap, con applicazioni
per la rapida conversione tra i due am¬
bienti, e davvero pregevole è l'ambien¬
te di creazione di WWW II recente ac¬
cordo tra Corel e Trellix. nome leader
nel settore, ha permesso di realizzare
una potente implementazione dell'am¬
biente, e la tecnologia proprietaria Corel
di NetDocs dedicata a progettisti IT per¬
mette la gestione, nell'ambito di una
società, di applicazioni su multiple piat¬
taforme mirate a uno stesso progetto
su WWW attraverso un server centrale,
con la possibilità di updating individuale
o multistazione a tempi preprogrammati
e di ottenere log di risultati in senso in¬
verso.
Inoltre è garantito un alto livello di
compatibilità con l'esterno, visto che
vengono accettati e scambiati protocolli
anche molto particolari, come quelli pro¬
dotti da pacchetti come SAP, WORLD-
DOX, ODMA.
I pezzi del mosaico
WP02000 viene offerto in quattro im¬
plementazioni principali; la Academic, la
Standard, la Advanced e la Enterprise.
Tutte si distinguono essenzialmente per
i moduli presenti, che vanno, per la pri¬
ma, dalle applicazioni essenziali, all'ulti¬
ma, dove sono implementati add-m co-
r,
«or il « «•••»«
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titdtl aaav
La classica struttura a tabella di un DB. e un esempio di report di grande effetto
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Calertelar e Memos, ci
ricorderanno lutto, ma t
dati, bisogna metterce¬
li!
imparando anche
da quelli già creati.
E’ assicurata la
compatibilità con
tutte le versioni
precedenti di
Quattro, Excel e
Lotus 1-2-3. La
compatibilità
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H». Marno
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k .canna al
canarxo lo
mogia a la beltà
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ThitC*#** ' Satodad )
me il motore di interpretazione vocale
Dragon, Paradox, e il NetDocs di cui pri¬
ma Avremo modo, ci auguriamo, di
mostrarne estesamente le caratteristi¬
che in futuro, ora ci limiteremo a rac¬
contarle rapidamente.
Word Perfect 9 è, ovviamente, l'appli¬
cazione Leader; word processor raffina¬
to ed elegante, con un certo sapore ra¬
refatto e vagamente snob che non gua¬
sta, offre una sene di caratteristiche ori¬
ginali che faranno la gioia di chi adora le
utility che rendono facile la vita. Final¬
mente inserito un pulsante di auto-
scroll, che permette di far scorrere lun¬
ghi documenti senza fatica e senza usa¬
re il mouse (simulando, pur in mancan¬
za, la funzione propria dell'lntellimouse);
la finestra principale si arricchisce di al¬
cuni nuovi tool ricavati direttamente da
WWW (Browse, Previous-Next, Back-
Forward, interessante il primo, che per¬
mette di spostarsi saltando su pagine,
note, legende, commenti), di un Block-
Fit-lt che permette all'utente di imporre
a un testo di occupare un certo spazio,
di tool di scrittura, sillabazione, ortogra¬
fia per più di quindici linguaggi. Impaga¬
bile l'opzione del Font Embedding, che
permette di "vedere" un documento,
su altre applicazioni e su altre macchi¬
ne, rispettando il carattere anche se
non è presente, mentre l'SGML Editor
offre un ambiente di gestione della
struttura del documento molto pratico e
facile (cosa che invece è stato sempre
un po' il tallone d'Achille di MSWord).
Non manca la nuova versione di Tex-
tArt, un editor grafico di carattere e di
testo che stavolta può lavorare anche
su multiple linee, e dispone di una gal-
lery con numerosi stili in 2 e 3 D
Quattro Pro è il ben noto spread¬
sheet, approdato alla riva Corel dopo al¬
terne vicissitudini e fortune Anche qui i
progressi sono notevoli, con una nuova
gestione del page Break che esclude gli
spazi bianchi generalmente invece pre¬
senti nella gestione WYSIWYG Presen¬
te ora un marker delle celle contenenti
formule, oltre quello già esistente dei
commenti, e oggi i dati sono organizzati
in maniera completamente nuova in
modo che i file prodotti siano i più pic¬
coli possibile Cosi due soli gruppi di va¬
lori, "distanti" sullo spreadsheet un
gran intervallo di celle, occupano fisica¬
mente sul disco (e in memoria) lo stes¬
so spazio, con incrementi, anche, nella
velocità di gestione inimmaginabili pri¬
ma, con la gestione effettiva dello spa¬
zio visualizzato.
Buona la nuova implementazione del
Go To, che permette di trovare formule,
variabili, funzioni e commenti sul foglio,
e il formato dei numeri è stato altresì
"legato" alle condizioni della cella. Mi¬
gliorata è anche la sequenza per l'auto¬
matizzazione delle formule, come pure
è stata inserita l'utility SpeedFormat,
che applica formati predefimti alle celle
WWW compren¬
de anche un Web Query tool (per lan¬
ciare Query Web e importare dati da
WWW) e un ambiente di pubblicazione
diretta in pagina HTML
Presentazioni e
database
Corel Presentation 9, il tool di presen¬
tazione, è stato completamente ridise¬
gnato, richiedendo minori risorse di si¬
stema e minore impegno all'utente. Ma
molta attenzione merita Corel Central,
una vera e propria agenda personale
fortemente integrata nelle sue funzioni.
E' incluso in esso un Day Planner, un
Calendar. che permette di automatizza¬
re molte operazioni, un Memo molto
pratico da usare, un Corel Central Card
File, via di mezzo tra brogliaccio e data¬
base personale organizzato in card e
cardfile. E ancora un Address Book, che
ha anche il pregio di creare hyperlink a
indirizzi e-mail, un Alarm, funzionante
anche come timer, e una utility per la
sincronizzazione e il trasferimento dati
con un PalmPilot.
E passiamo a Paradox, quello che si
dice "un pezzo da novanta", e incluso
solo nella versione Enterprise, più po¬
tente e costosa. Troppo poco lo spazio
per accennare a questo potente DB,
ben noto all'utenza professionale, ma
l'affermazione, peraltro personale, che
questo programma
ha ben pochi rivali,
in ambito PC e ol¬
tre, ha ben poche
possibilità di essere
smentita. SQL.
VQB, motore di da¬
tabase ancora più
potenziato, nuova
caratteristica di
"Vertical Database
Tempiale", tutonal
in linea di rara qua¬
lità. driver IDBC per
interfacciamento,
attraverso Java di
accesso standard
SQL con programmi
scritti m questo lin¬
guaggio, possibilità
di creare tabelle im¬
mediatamente ge¬
stibili in HTML, sup¬
porto ed esportazio¬
ne verso i più dispa¬
rati formati sono so¬
lo alcune delle ca¬
ratteristiche di que¬
sto vero leviatano,
che però si mostra
ancora facilmente
disponibile per es¬
sere usato a diversi
livelli.
E infine, fragola
sulla torta, ecco la presenza, in alcune
edizioni, di Dragon Naturally Speaking,
in versione 3, l'ambiente di dettatura
senza pause già ben noto ai nostri letto¬
ri. Non è dato di sapere, oggi, quando
l'implementazione italiana sarà disponi¬
bile. E poi, ovviamente, il solito Acrobat
(peccato manchino l'Exchange e il Di-
stiller), una immensa libreria di font e di
immagini e due linguaggi di Scripting, il
Microsoft VBA e Perfect Script, un inte¬
ressante ambiente di scripting dotato
anche di un compilatore.
Conclusioni
Troppo poco lo spazio a disposizione,
troppo modesta la documentazione pre¬
sente sul CD, non tutte implementate le
funzioni. Ma, da quello che abbiamo vi¬
sto, l'eterno avversario ha ben poco da
stare tranquillo! Corel Word Perfect Of¬
fice 2000 offre davvero la soluzione inte¬
grale ai problemi d'ufficio permettendo,
dall'interno di una sola entry di avvio, di
raggiungere tutto quanto necessita per
la realizzazione di un progetto.
Come d’altro canto già orientato Offi¬
ce 2000, l’apertura e l'integrazione ver¬
so WWW è pressoché totale; quello
che stupisce è invece come questi ri¬
sultati siano stati raggiunti rispettando
pienamente i termini di velocità di ese¬
cuzione e di facilità d'uso iniziale. Arri¬
vederci alla prova definitiva! Kg
MCmìcrocomputer n. 193 - marzo 1999
71
INFORMATICA E DESIGN
Alle soglie del 2000
Qual è l’importanza del Design nell’informatica? Quanto incide nella qualità di un personal
computer, di una periferica, di un'applicazione software?
di Franco Paiamaro
Per rispondere a queste domande è
necessario chiarire questo punto:
cosa si intende genericamente per
Design? Sarebbe facile fraintendere: il
Design è una disciplina progettuale,
nella quale si ricerca il miglior equilibrio
tra morfologia funzionale, semplicità
progettuale e realizzativa. forma ed er¬
gonomia. non è propriamente Arte, an¬
che se particolari oggetti "di Design”
lo possono diventare (per esempio, la
Ferrari Testarossa è esposta perma¬
nentemente al Museum of Modero
Arts di New York), non è fine a se
stessa e soprattutto, non è la semplice
ricerca di una sterile "estetica" La
migliore definizione del Designer (e
quindi del Designi l'ha data George
Nelson quasi venticinque anni fa "un
Industriai Designer è un artista perché
modella le cose nello
sforzo di donare ordine
e bellezza ad una massa
di materia e, cosi facen¬
do, infonde un contenu¬
to emotivo in un ogget¬
to inanimato".
Tradizionalmente, il
design è sempre stato
considerato un costo
aggiuntivo difficilmente
ammortizzabile nel set¬
tore dell'informatica per¬
sonale di massa, a cau¬
sa della estrema com¬
petitività del mercato
(leggi guerra delle pre¬
stazioni e dei prezzi) e
della sensazione, comu¬
ne a molti assemblatori.
che il design sia un semi
abbellimento estetico T
tro, il design è di difficile
zione ad una produzione
di personal computer,
dove il 60% del merca¬
to è rappresentato da
macchine assemblate,
cioè costruite con com¬
ponenti di vana prove
nienza, scelti in base a ci
teri di compatibilità e pri
zo all'origine; questo prò
ma non esiste nel merca
station di alta gamma, ne
nei supercomputer, dove
polavori di Design da oltre venti anni.
Qualche esempio: quasi tutti i compu¬
ter di Cray Supercomputers, le macchi¬
ne di Silicon Graphics, il bellissimo
lui steve jodsi.
le macchine di Tandem Computers
in questi casi, il costo stratosferico del¬
le macchine in un certo senso rendono
"obbligato" il "disegna¬
re" l'aspetto e la funzio¬
nalità morfologica del
prodotto, appagando an¬
che cosi l'acquirente, il
Design di questo tipo di
macchine è attentamen¬
te studiato per conferire
all'oggetto un aspetto fi¬
sico correlato alle sue
prestazioni, perché que¬
ste prestazioni sono to¬
talmente astratte dal lo¬
ro contesto fisico (fac¬
ciamo un esempio
l'aspetto della carrozze¬
ria di una Ferrari è rap¬
presentativa delle sue
funzioni e prestazioni,
ed e progettata per es-
L'innovativa linea delle nuove workstation Silicon Graphics
72
MCmicrocomputern, 193 - marzo 1999
sere morfologicamente ed estetica-
mente funzionale sia in movimento,
sia ferma, per contro, un computer è
totalmente statico, e talvolta, come
nel caso dei supercomputer, il risultato
è "fruito" in un luogo dove non è
nemmeno possibile vedere la macchi¬
na!). Ovviamente, esistono esempi di
Design anche nei personal computer,
anche se, in realtà, que-
Un esempio di trend di successo il Design Apple
dell'lMac, utilizzato anche per il G3, e adottato da
molti produttori di periferiche come Agfa. OPS,
Wacom
sto è lo stesso correlato ad un deter¬
minato tipo di macchina, di mercato e
di produttore, i PC Olivetti erano firma¬
ti da Ettore Sottsass, e le macchine
Apple sono sempre state oggetto di
un'attenta ricerca formale. Come si
vede, comunque macchine di un certo
pregio e con una architettura "chiu¬
sa", in quanto integralmente realizzate
dai rispettivi produttori. Storicamente,
è più facile trovare esempi di Design,
oltre che di una corretta progettazione
ergonomica e funzionale, nelle periferi-
scanner e di¬
spositivi di input: Hewlett-Packard po¬
trebbe essere considerata un riferi¬
mento. assieme a Logitech.
Oggi
Il Design è ormai un elemento irri¬
nunciabile, un ingrediente fondamen¬
tale nella progettazione di una qualsia-
Giulio Angtlini: Estetica o Design?
Abbiamo intervistato il professor Giulio Angelini, direttore dell'ISIA (Istituto Superiore del¬
le Industrie Artistiche) di Roma, un Istituto Statale al quale si accede con un diplomo di ma¬
turità: il corso duro quattro anni, trotta di Industriai Design nel senso più ampio del termine
e rilascia un titolo di studio equiparato al diploma dell'Accademia di Belle Arti.
L'ISIA è lo prima scuola di Design istituito in Italia,
di Franco Paiamaro
Professore, cosa è il Design Informatico per il pubblico?
"Il Design è modellare la tecnologia per risolvere i problemi degli utenti di quella tecnolo¬
gia, e consiste necessariamente nel creare un'interfaccia tra la tecnologia e l'utente. Però il
pubblico percepisce il Design semplicemente come “estetica del prodotto" e difficilmente rie¬
sce a comprendere la vastità e l'impatto che il Design ha sulla progettazione del prodotto
stesso: e questo a prescindere dalla natura del prodotto.
L'evoluzione del Design contemporanco, dovuto anche aU'affcrmazionc dell'elettronica, e a
motivazioni di carattere culturale e linguistico legato all'emergere di nuove estetiche e di
nuove mode, anche nel consumo degli oggetti, ha portato ad una riaffermazione del ruolo
del design (sia nella configurazione di prodotti, sia di servizi) a livello sociale globale: il Desi¬
gner dovrebbe cercare di introdurre un'innovazione tecnologica dei “tipi" e dei segni preposti
a questo tipo di comunicazione c semantica".
Qual è la differenza tra Design e Estetica?
Per semplificare, potremo considerare le differenze tra l'insegnamento in Accademia e
all'ISIA: in Accademia si insegna, per l'appunto, Estetica, all’ISIA si insegna Semiotica: questo
implica la formulazione di un pensiero orientato all'osservazione e alla creazione di un proprio
linguaggio formale nel giovane artista, il quale produce, secondo il proprio sistema formale, un
oggetto artistico, che viene interpretato dall'osservatore anche sulla base delle proprie espe¬
rienze personali, mentre il giovane Designer si deve porre il problema della interpretazione di
quanto osservato in segni, e "vestire" o creare un oggetto partendo da stilemi: non è la "bellez¬
za", ma la "comunicazione" dell'idea, olire, owiamentc, alla ergonomia, funzionalità, produci¬
bili. cd equilibrio che definisce un oggetto di Design. Fondamentale, poi, la presenza di un
utente anziché un osservatore, in quanto l'opera d'arte ben raramente supera la barriera della
tangibilità: vedere, ma non toccare; il Design deve essere "tangibile", o meglio, "intcragibilc".
Inoltre il Design presenta molteplici sfaccettature, che, al pari delle varie tecniche artistiche,
potrebbero essere categorizzate: Product Design. Car Design, Graphic Design.. A mio avviso la
differenza è netta, ma non assoluta: non a caso, inizialmente il Design si definiva Applied Arts;
il Design come Arte, e l'Arte "applicata" all'oggetto di uso comune, come il Design.
Il computer c ormai parte della nostra vita, cd è sempre più presente, in tutte le sue
forme, nel nostro ambiente quotidiano; quali sono le possibili evoluzioni e le morfologie
che questo oggetto potrebbe assumere nell'immediato futuro?
“In un certo senso, la miniaturizzazione dell'elettronica ha risolto il problema di modellare
le forme di questa tipologia di oggetti in base al contenuto; basta pensare ad un tipico og¬
getto di design italiano, il televisore Algol di Brionvcga, dove la caratteristica forma era do¬
vuta principalmente alla lunghezza del tubo catodico; oggi, con i fiat panel display, una
morfologia come quella sarebbe pressoché impensabile, È anche vero però che grazie
all'avanzare della tecnologia si è avuta una ricaduta molto ampia, dal punto di vista del Desi¬
gner, delle aziende, degli utenti: ha liberalizzato c velocizzato i progetti, i tempi di produzio¬
ne sono bassissimi, oggi possiamo avere la realizzazione immediata della produzione a seguire
il prototipo, e i tempi "canonici" dedicati alla progettazione sono ormai ristrettissimi; l'obso¬
lescenza é rapidissima, il rinnovamento continuo c la completa indipendenza tra forma e fun¬
zione, salvo che per l'interfaccia uomo/macchina portano ad una libertà, goduta dai designer
attuali, invidiabile; ma è anche importante ricordare che Design vuol dire anche vincolo, limi¬
te: limili ergonomici, ecologici, produttivi..., e che la libertà di forma deve comunque rispet¬
tare regole ben precise.
Mi sembra però molto interessante l'attuale atteggiamento di “revisione ideologica" nei
confronti dell'impiego dell'elettronica all'interno del prodotto di Design, clic é stato operato
con l'implementazione della fuzzy logie, dove è l'interfaccia clic cerca di interpretare le ri¬
chieste dell'utilizzatore, anziché il contrario; rappresenta, a mio awiso, un contributo impor¬
tante del Design applicato al mondo dell'informatica, anche in quelle applicazioni "embed-
ded", che si formalizzano nelle interfacce utente, cosi trasparenti, ma allo stesso tempo pre¬
senti ed identificabili negli oggetti di uso quotidiano. Noi scherziamo (ma neanche troppo)
sulla "CPU anche nella scarpa da tennis"; non dobbiamo dimenticare che la microelettronica
dovrebbe portare un fattore di semplificazione agli oggetti, e non ad un'inutile complicazione
che può solo confondere e frustrare l'utente (chi non si ricorda i videoregistratori dei primi
anni '80?).
Per il futuro? L'astrazione dello "scatolone" dalla sua interfaccia è un punto di arrivo fonda-
mentale per l'evoluzione della tecnologia informatica; prendiamo per esempio il cellulare. A
mio awiso il cellulare odierno ha trovato una sua giusta, equa ricomposizione delle funzioni
all'interno di un dispositivo altamente tecnologico, e dalle grandi potenzialità: l'integrazione di
più funzioni potrebbe portare ad una complessità mgcstibile, ma l'uso intelligente del design
applicato all'interfaccia utente ha permesso una utilizzabilità del dispositivo eccellente.
Si deve arrivare al design dell'interfaccia pura, senza doversi preoccupare della fisicità dello
"scatolone": questo é l'atteggiamento progettuale per ridefinire il PC".
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
73
tesa ventata di
rinnovamento nel¬
lo stanco panorama di
scatoloni tutti uguali, sia per
forma, sia per colore (beige, . .), Il
futuro è comunque nello studio dell'in¬
terfaccia, in quanto arriveremo ad un
annichilamene dell’oggetto PC, il qua¬
le verrà sostanziato e tangibilizzato
dall'interfaccia (qualunque essa sia), in
effetti, TiMac è semanticamente inte¬
ressante anche perché ha integrato il
"PC" nell'unico segno irrinunciabile (il
L'unità dischi scalabile 4500 di Tandem Computerà, un oggeno particolarmente interessante dal punto di
vista formale, è anche estremamente funzionale
pie, un oggetto voluto da Steve Jobs
(ancora lui), dall'aspetto giocoso e alle¬
gro, costruito con plastiche traslucide
e dalle forme tondeggianti e inconsue¬
te: l'obiettivo era di ripetere il grande
successo che ebbe, ai suoi tempi, il
primo Macintosh; nei primi mesi di
vendita. l'iMac ha letteralmente fatto
impazzire il pubblico, tanto che la ri¬
chiesta era superiore alla capacitò di
produzione e distribuzione di Apple. In
un certo senso, si è creato un fenome¬
no di costume, una moda; anche per
poter offrire un "family feeling", un
Design coordinato, le aziende che pro¬
ducono periferiche si sono immediata¬
mente messe a produrre oggetti con
l'aspetto "traslucido" dell'iMac: in al¬
cuni casi, non si è fatto altro che sosti¬
tuire la qualità del materiale plastico,
utilizzandone uno trasparente (e man¬
tenendo invariata la forma dello stam¬
po), ed in altri si é lavorato sulla morfo¬
logia della scocca, oltre che sui mate¬
riali. ma m entrambi i casi si è potuto
proporre un oggetto coerente
all'aspetto dell'iMac
Apple ha continuato proponendo lo
stesso Design anche per le macchine
di fascia medio-alta, dotate di proces¬
sore G3, e tutta
l'operazione ha
portato una
si periferica o componente informati¬
co; e questo, perché il PC è divenuto,
al pari di moltissimi altri apparecchi un
oggetto quotidiano. Proprio come un
complemento di arredo, un veicolo o
un effetto personale, l'oggetto infor¬
matico è entrato nella nostra vita di
tutti i giorni; non e più possibile igno¬
rarlo, e ovunque andremo, ci trovere¬
mo a doverlo usare, per lavoro, per
svago o per studio. Il design è un ele¬
mento fondamentale anche nella pro¬
gettazione delle interfacce utente dei
software applicativi, ed è la base dei
moderni sistemi operativi. Le GUI
(Graphical User Interface) sono ormai
arrivate ad uno stato dell'arte quasi im¬
possibile da migliorare, a meno di non
cambiare totalmente il concetto stes¬
so delle GUI, e ciò sarà forse possibile
quando si concepirà un sistema di in¬
terfacciamento diverso dallo schermo
bidimensionale; in fondo, quando nei
primi anni '70 si passò dalla stampante
di console allo schermo CRT si fece un
gran passo, che permise alla Xerox di
creare le basi delle GUI con il progetto
Wimp (il "padre" di tutte le interfacce
grafiche).
Un esempio di quanto il Design
abbia giocato un ruolo impor¬
tante nel lancio e nel suc¬
cesso di un prodotto
informatico recente¬
mente, è rappresenta¬
to dall'iMac della Ap-
Tastiera " Nature" di Mi¬
crosoft si tratta di una
tastiera ergonomica¬
mente corretta E facile
da usare e consente un
limitato affaticamento
dei polsi, il fatto che non
vi siano regolazioni da
effettuare permette un
uso più immediato
74
MCmicrocomputer n, 193 - marzo 1999
monitor), rappresentante, per l'appun¬
to, l'interfaccia uomo/macchina.
Il Design è particolarmente presente
nei sistemi portatili, soprattutto per
quanto riguarda i palmtop, i penpad e i
sistemi di comumcazione/elaborazione
dati ibridi (come il Nokia 9100). Qui il
design diventa essenziale, in quanto la
funzionalità ed utilizzabilità dei prodotti
sono strettamente legate alle loro ri¬
dotte dimensioni, ed è necessario at¬
tuare un attento
studio ergono-
II sottosistema dischi per Mac di LaCie "Joule ' (ZIBA Designi la configurazione verticale lo differenzia visi¬
vamente dalle soluzioni convenzionali, e ne sottolinea le funzionalità 'plug&play". l'utente puO peisonaliz-
zare ed aggiornare la configurazione del proprio sistema con facilita ed efficienza.
Il Computer Dialogue di Apple un concetto spenmentale di PC a comando vocale, con morfologia distribui¬
ta e separata; da notare l'interfaccia a schermi separati
mico per evitare situazioni formali diffi¬
cili da gestire da parte dell'utente, si
tratta di oggetti che rappresentano, ol¬
tretutto. una nuova tipologia funziona¬
le, difficile da collocare morfologica¬
mente e ancor più difficile da gestire
dal punto di vista dell'interfaccia si
tende ad imitare modelli preesistenti
(l'agenda completa di penna, il regi¬
stratore portatile o il telefono cellula¬
re) Ricordiamo, a questo punto, come
il Design abbia gestito il fenomeno dei
telefoni cellulari, che inizialmente non
si sapeva come presentare e proporre
al pubblico, se non come "cornetta"
telefonica senza fili (i primi Motorola);
l'innovazione tecnologica aveva creato
una nuova tipologia di prodotto, che
doveva, quindi, essere “disegnata": il
Designer si è trovato nella situazione
di dover "inventare" un oggetto che
già esisteva fisicamente e funzional¬
mente. ma non, si badi bene, morfolo¬
gicamente, ed infatti, non è un caso
che uno dei cellulari di maggior suc¬
cesso (lo StarTac) sia una rielaborazio¬
ne del comunicatore del Comandante
Kirk di Star Trek. «SS
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
75
1935 - La bellezza del Partenone, Veneri Ninfe Narcisi: tutte bugie.
L’arte non è l’applicazione di un canone di bellezza, ma ciò che l’istinto e il cervello
possono concepire, indipendentemente da ogni canone.
Pablo Picasso
Ragionando
sull'elettronica
Riflessioni sulle sue potenzialità e...
sull'arte possibile
di Ida Cerosa
Nell’esplorare il variegato mondo
dell'arte che usa II computer, ho l'op¬
portunità di incontrare persone che,
con molta intensità, riflettono e opera¬
no e poi continuano a riflettere su
quello che stanno facendo e su quello
che vorrebbero fare,
Trovo importante analizzarne le ope¬
re, i pensieri e i comportamenti perché
diventa anche una stimolante occasio¬
ne di confronto, una verifica, quasi un
rimbalzo di idee, una ripercussione di
intenzioni.
E in particolare, attraverso il diver¬
tente, policromo universo di Internet è
possibile incunearsi dentro un’umanità
multiforme, ma che spesso ragiona in
maniera simile. E' possibile instaurare
rapporti interessanti che portano
all'esplorazione e qualche volta al ca¬
povolgimento di opinioni che sembra¬
vano talmente certe e verificate da
averle già codificate ed archiviate nella
nostra memoria.
Con una di queste persone si è in¬
staurato un "dialogo" insolito e at¬
traente.
T!> 1 *' '[■ *
Mariangela Guatteri
Mariangela Guatteri
Proprio conoscendoci attraverso In¬
ternet è nato uno scambio circa alcuni
valori estetici e so¬
ciali con Mariange¬
la Guatteri, una
computer artista
molto intelligente e
intensa che defini¬
rei soprattutto una
studiosa.
Infatti dal mo¬
mento in cui ha ini¬
ziato a lavorare con
un computer e a
produrre immagini
e poi a fare installa
ziom/eventi, anche
lei si è posta tante
domande per capi¬
re quello che stava
facendo, se era
giusto farlo, e si è
chiesta il significato
vero dell'arte e in
particolare di quella
elettronica.
Sono del 1996 alcune sue riflessioni
"Sono ormai diversi anni che mi do¬
mando come sia realmente possibile
76
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
IDA GEROSA
e-rnail
hlto //w.v.v mchnk i/mdirl k/arte
me un'infinita sequenza radioattiva,
senza più porsi l'obiettivo di definire ed
esaltare la bellezza e nemmeno di im¬
maginarla; l'arte che non mi dava tre¬
gua e risultava sempre piu evanescen¬
te. sino a diventare invisibile "
Mi sembra che
la Guatieri ragioni
sull'arte e la tecno¬
logia, quindi la
scienza, con una
visione singolare,
ma sicuramente
interessante Lei
ama l'arte, l'arte
che ha bisogno di
un computer, e la
deve sviscerare
per sentirla più
sua
Anch'io sono
convinta che l’arte,
e la scienza in ge¬
nerale. apparten¬
gano a due mondi
estremamente vi¬
cini, affini, e che il
fascino dell'una in¬
fluisca sull'altra e
viceversa. Penso Mariangela Guatteri
che entrambi viva¬
no un continuo processo di ricerca sulla
natura del mondo e su quella dell'uma¬
nità, per trovare nuove informazioni.
nuove armonie, che poi adoperano per
costruire nuove opportunità, nuovi in¬
canti.
L'arte, come del resto la scienza, si è
sempre appropriata di tutti i materiali e
di tutti i vantaggi che ogni periodo stori¬
co ha offerto, per seguire le intuizioni
che facevano prevedere gli sviluppi e il
progresso L'arte per la crescita e la tra¬
sformazione sociale, la scienza per il
bene dell'umanità
L'arte deve essere destabilizzante
per porre l'attenzione su ciò che sta ac¬
cadendo e per evitare di passare vicino
a importanti occasioni di eventuali svi¬
luppi futuri, senza vederli.
Deve essere in grado di comunicare,
sotto qualunque forma, anche la più ati¬
pica e fuori dai canoni tradizionali. Ha la
necessità di appropriarsi di quanto in¬
contra, per rappresentare bene sia
l'espressione della sua essenza che la
trasmissione della creatività di chi la
usa Anche se credo che non contamini
e che non rimanga contaminata, ma
che anzi migliori l'oggettività e la visio¬
ne di quello che ''tocca".
In particolare l'arte elettronica, con la
sua evanescenza, con la sua instabilità,
può stimolare la comprensione del
mondo contemporaneo anche in modo
subliminale.
Quest'arte di oggi ha una rilevanza
particolare perché è l'espressione del
realizzare nella pra¬
tica e nei contenuti
l'abbinamento tra
arte e tecnologia.
Una delle maggiori
difficoltà che ho
dovuto affrontare
riguardava un pro¬
blema di definizio¬
ne dei due termini
Pensavo infatti
che per riuscire ad
afferrare la questio¬
ne fosse necessa¬
rio individuare al¬
meno un minimo
comune denomina¬
tore delle due paro¬
le, non tanto filolo¬
gico quanto invece
di tipo concettuale.
In altre parole mi Mariangela Guatteri
pareva che il nodo
della riflessione
avrebbe dovuto allacciare relazioni tra
territori vastissimi dei quali non si cono¬
scono precisi confini, dal momento che
questi sono in continuo mutamento.
Allora, soprattutto, mi ponevo il pro¬
blema rispetto al territorio dell'arte che
mi sembrava quello maggiormente in¬
stabile e sfuggente, la cui unica costan¬
te e prerogativa è l'atto di incursione, di
sconfinamento e ladrocinio in altre aree
L'arte che si appropria indistintamen¬
te dei materiali più antichi come di quel¬
li più recenti e delle tecnologie che di
questi consentono le manipolazioni; l'ar¬
te che avoca a sé il diritto e il dovere
sociale e politico di condurre all'interno
della propria prassi di ricerca i linguaggi
altrui con estrema disinvoltura, l'arte
che ha la capacità di svelare meccani¬
smi comportamentali, comunicativi, psi¬
cologici. ideologici, linguistici, smontan¬
doli e riassemblandoh o semplicemente
spostandoli dal territorio di appartenen¬
za al proprio; e anche l’arte che a certi
livelli e in determinati periodi storici si
pone come elemento destabilizzante,
proprio perché contamina tutto ciò che
tocca, contaminandosi essa stessa co-
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
77
nostro vivere, del nostro vedere, del
nostro sentire, sotto le forme piu diver¬
se, siano esse cinema o televisione o
video o installazioni.
Invito tutti i lettori ad entrare nella di¬
scussione circa questo argomento, pro¬
ponendo le loro convinzioni e inviando¬
le alla mia e-mail o in redazione. Po¬
tremmo aprire un piccolo spazio e farlo
diventare un "coacervo di pensieri"
Vera artista
Mariangela come ogni artista è legata
ad indagini che portano alla creazione
dell'opera. Indagini che fanno capire
meglio le intuizioni, anche se è neces-
I I
Mariangela Guatteri
sano cominciare a costruire il lavoro per
vedere il risultato e quindi sapere come
procedere e se. alla conclusione, è buo¬
no.
Quante volte capita di assentarsi dal¬
la realtà del momento, e di cominciare
a fluttuare attraversando le spire della
fantasia; e quante volte capita di la¬
sciarsi catturare completamente da im¬
magini che sembrano reali e affascinan¬
ti e poi, durante la realizzazione, notare
che certi particolari si perdono, e quello
che avevamo "visto" si trasforma un
po’ fino a non essere più il "buon Lavo¬
ro" che sembrava... Ma la Guatteri si
affida con sicurezza alla ricerca che la
porta a comprendere come deve proce¬
dere. Queste parole che la rappresenta¬
no, sono del 1997.
“Ho visioni troppo sintetiche perché
possano essere descritte
Mariangela Guatteri
Le descrizioni sono scelte di elemen¬
ti dì un insieme; per un motivo o per
l'altro si privilegia Qualcosa e si trala¬
sciano altre cose, si crea un nuovo ordi¬
ne o un nuovo disordine tutto lungo la
lìnea dell’inizio e della fine delle parole.
Ora ne viene fuori un'altra visione E
mentre si scelgono gli elementi dell'in¬
sieme e si sceglie come disporli sulla li¬
nea del tempo finito, si scelgono le pa¬
role che maggiormente ci corrispondo¬
no e la sintassi e la punteggiatura per
coordinarle al meglio
Vorrei provare a creare una visione
dalle parole, delegare alle parole il pen¬
siero di un'immagine capace di divenire
suono, e di qualcosa che sia più sinteti¬
ca di un 'immagine
Nel 1997 nasce, anche in seguito a
queste valutazioni, il lavoro "Reai Na-
me". L'autrice cosi lo presenta
“Rea! Name è il titolo di un ciclo di la¬
voro tecnicamente basato sull'immagi¬
ne fotografica e l'elaborazione digitale.
Alcune fotografie Isoprattutto polaroidI
scattate in periodi di tempo anche di¬
stanti tra loro e che non erano state
realizzate appositamente per questo ti¬
po di lavoro, vengono scelte per creare
dittici e trittici digitali che, successiva¬
mente, restituisco su pellicola fotografi¬
ca e stampo in grande formato.
Reai Name proviene, per quanto ri¬
guarda il mio lavoro, dagli schemi dì
configurazione dei sistemi di posta elet¬
tronica m cui l'utente digita il proprio
reai name associato all'indirizzo e-mail.
Le immagini che produco prendono
l'avvio da queste due parole: reai na¬
me, ed ogni lavoro ha, nella parte alta
della composizione, inglobato nell'ope¬
ra. il mio nome, la scritta Reai Name e
due date: l'anno in cui è stata scattata
la foto meno recente e quello in cui e
stato realizzato il lavoro.
Ho visto l'opera video nata da queste
dichiarazioni. Soprattutto la parte finale
dimostra un intuito straordinario.
La realizzazione è emozionante, ren¬
de pienamente la sensazione del tra¬
smettere, del comunicare.
Il video è costruito in maniera sempli¬
ce, ma efficace. L'immagine in movi¬
mento è "tirata” fino a diventare un "fi¬
lo ideale" che unisce tutti i componenti
del mondo virtuale creato da Internet
L'aggancio è dato dal "suono" che è
composto da parole Parole tagliate, so¬
vrapposte, doppiate, triplicate, con
l'eco, allargate, smozzicate
Un lavoro di notevole sensibilità
Come dicevo la nostra artista e so¬
prattutto una donna di grande intelli¬
genza. piena di quell'emotività costrutti¬
va che la porta a ragionare su tutte le
situazioni con cui viene a contatto.
Vorrei che alcune sue parole rimanes¬
sero come un'eco, parole che la descri¬
vono bene. Sono del novembre 1998
"Sono le quattro e ventisette del
mattino, l'ora dei lupi. L'ora in cui i pen¬
sieri sono nitidi e taglienti, cosi tanto
che se non li trascini fuori da te, ti lace¬
rano il corpo
La scrittura non ha la stessa fluidità e
densità di pensiero Nella veglia dì
un'insonnia che si protrae ormai da ore
ho avuto il coraggio di alzarmi, immer¬
germi m una luce gialla e artificiale,
troppo forte per i miei occhi, e affionta-
re questo flusso ininterrotto e provare a
mantenerne, nella scrittura, la fluidità e
il ritmo.
Non posso piu permettermi di perde¬
re di giorno questi pensieri che mi attra¬
versano nell'oscurità e nell'orizzontalità
della notte che ha silenzi preziosi e irri¬
petìbili, cosi spietati, di una sincerità di¬
sarmante.
I ricordi del giorno devono appiattirsi
in un flusso mentale libero da qualsiasi
confine: ma nella luce e nella coscienza
vigile, i rumori di fondo aumentano
Devo tenere gli occhi chiusi e impara¬
re a scrivere come se fossi un cieco,
per non sottrarre spazio e concentrazio¬
ne alla dimensione delle mie visioni,
che non sono più immagini ma suoni in¬
teriori, i suoni del pensiero " «e
78
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
imri inside e Proanon Pentium sono marini registrati e MMX t un marchio ai Intel Corporation.
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riniti In
a cura di Andrea de Prisco
Turbo Babau
di Raffaello De Masi
II CalComp M83 era un plotter a colon formalo A3 con capacita di digitizer.
Aveva 8 penne, un alimentatore automatico per i fogli e una velocità di traccia¬
mento di tutto rispetto.
tre Agfa presenta il suo primo prodotto
dedicato alla registrazione diretta su pelli¬
cola fotografica di immagini prodotte al
computer. Sony presenta in anteprima il
suo nuovo driver per supporto magneto-
ottico, e Texas una potente workstation
destinata al controllo dei processi di pro¬
duzione industriale. Si sentiva la mancan¬
za. nel catalogo Unibit di un 386, ed ec¬
coci accontentati, mentre la rassegna
della stampa estera ricorda come Byte
abbia offerto buona parte del suo nume¬
ro all'area dell'Intelligenza Artificiale (De
Masi, che pioniere che sei! Speriamo
che comprendano il tuo gemo prima del¬
la morte, corna facendoli.
Un computer ordinario
e un bel plotter
Corrado Giustozzi testa il nuovissimo
Commodore PC40-III, basato su processore 286 e Winche¬
ster da 40 MB. venduto a un prezzo di circa cinque milioni, un
po' elevato dati gli standard della casa. Bellissimo, invece, il
Calcomp M83, un plotter formato A3 a sei penne utilizzabile
anche come digitizer. tecnologicamente piuttosto avanzato e
dotato di completa emulazione HPGL e CPGL. Costa tre mi¬
lioni e passa, ma si tratta di un prezzo, per l'epoca, non trop¬
po elevato.
La mania degli emulatori e delle schede che garantiscono,
indefettibilmente, la moltiplicazione delle prestazioni non mo¬
rirà mai! Ecco il Commodore A2620, una scheda a processo¬
re 68020 che, mano sul fuoco, promette di montare un over-
boost sul vostro Amiga I risultati, almeno quanto afferma
AdP. sono soddisfacenti, ma c'è un piccolo neo. L’affaruccio
costa la bellezza di circa tre milioni, pressoché il costo di un
computer della classe DOS. Ne varrà la pena? c'è stato qual¬
cuno che, la spesa, l'ha fatta?
Molto interessante è. invece, l'articolo su Covox Voice Ma¬
ster, un campionatore audio che permette di convertire se¬
gnali sonori, come ordini vocali, in sequenze preordinate e
macroistruzioni per un computer (MS-DOS e Windows). L'ap-
parecchietto. di costo molto ridotto e dotato di una piccola
cassa amplificata, alimentata da una batteria a secco, può es¬
sere arricchito e personalizzato da moduli aggiuntivi, che ren¬
dono compatibili l'oggetto con i più diffusi applicativi presenti
sul mercato, permettono di leggere file di wp, aggiungono al
sistema operativo messaggi di saluto e avvisi vocali di errore.
Questi moduli fanno lievitare un po’ il prezzo, ma occorre ri¬
cordare che. con il solo prodotto di base, è già garantita la
compatibilità con pacchetti come AutoCAD, QuickBasic, PC-
Write, Microsoft Works. SmartWORKS, TurboC e Sidekick.
Abbandonatevi poi al supporto di sei
modelli di memoria, combinabili attraver¬
so la "mtxed mode programmmg ". Sen¬
za mettere il naso fuori dell'ambiente, un
debugger integrato che lavora a livello di
sorgente, vi esegue il codice passo pas¬
so. fissa i punti d'arresto, valuta le
espressioni. Fatevi viziare da una libreria
che non ha paragoni sul mercato.
Se mio padre fosse ancora vivo e fos¬
se passato, in questa bella giornata di
sole, per il mio studio stamattina avreb¬
be detto, spiandomi da dietro le spalle:
"Figlio mio. prenditi un po' di riposo, e
non ti preoccupare, che ci vado a parla¬
re io, con AdP". Queste parole in li¬
bertà. di sapore vagamente pitigrilliano.
sono invece tratte da una pagina pubbli¬
citaria della Borland, intesa ad invogliare
l'utente a comprare la nuova versione
del suo C. Il pubblicitario ci chiede come
sia possibile che il lettore possa resiste¬
re all'emozione di programmare in un
solo ambiente operativo, e come faccia a non avere / brividi
osservando le performance professionali del nuovo linguag¬
gio lo francamente vi confesso che / brividi non li avevo, a
meno che la scatola del pacchetto non l'avesse in mano
Naomi, che a quei tempi aveva diciannove anni e vi lascio im¬
maginare tutto il resto. Basta cosi, altrimenti AdP mi taglia...
Olivetti presenta, nientemeno che allo Sporting Club di
Montecarlo, le sue nuove macchine compatibili con l'architet¬
tura MicroChannel della famiglia PS/2 IBM Interessante un
pacchetto distribuito dalla Elcom di Gorizia che permette di co¬
struire cartellonistica stradale e pubblicitaria con un Mac, men-
80
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
anni fa
Beh, I computer parlano da
molto più di dieci anni. Ma nel
1989 erano dotati parlino di
orecchie! In prova su MC n. 83
la soluzione "Voice Master" per
impartire, finalmente, comandi
vocali: "HAL ... apri quello stra¬
maledetto portello!!!"
Lotus Agenda era un vero e
proprio manipolatore di infor¬
mazioni e di dati basato su tec¬
niche proprie dell'intelligenza
artificiale. Ottimo per organizza¬
re facilmente le Informazioni
senza rigide regole e schemi
formali predeliniti. Se no che In¬
telligenza è?
Il prezzo è molto mteres-
Lo stesso costa la prima
implementazione di Mi¬
crosoft Power Point per
Mac, la prima edizione
di questo fortunato pac¬
chetto che, stranamen¬
te, è molto caro come
prezzo (costa come Ex¬
cel e Word insieme).
Il resto è routine, con
uno spreadsheet per
macchine Archimedes
molto tradizionale, un
drive esterno per Amiga,
un bel WP per Macinto¬
sh, ormai sparito
nell'oblio più profondo.
La presenza di rubriche
è ancora altissima, ma i
listatoni fiume sono
sempre più rari. e. come
il solito, una curiosità.
Maurizio, da Firenze,
aprirebbe un club Amiga
e per Amiche, bravo
Maurizio! Oggi, a distan¬
za di dieci anni, forse è
sposato con una delle se¬
conde. A risentirci! «e
Lotus
Agenda,
un pacchetto avanti con i tempi
Ed ecco finalmente una prova software di un pacchetto
molto pregevole; si tratta di Lotus Agenda, un pacchetto
dalla filosofia del tutto originale che, avveniristico per l'epo¬
ca, non riuscirà purtroppo a scuotere l'utenza pigramente
legata alle tecniche del database tradizionale e dello
spreadsheet formato Pitagora (si pensi che. ancora, una lar¬
ga fetta della vecchia utenza è legata a dinosauri come Visi-
Cale).
Agenda è invece un vero e proprio manipolatore di infor¬
mazioni e di dati che, liberatosi dai formati propri delle due
categorie precedentemente descritte, si basa su tecniche
proprie dell'intelligenza artificiale per organizzare le infor¬
mazioni da inserire nei file senza rigide regole e schemi for¬
mali predefmiti.
Gli estensori dell’articolo (Petroni e Sandulli) si dilungano
sulla tecnica di funzionamento del programma, che ha del
sensazionale se si pensa che, ancora oggi, l'idea appare
fresca e passibile di utilizzo. A me personalmente ha fatto
venire in mente quello che scrivevo nella rubrica dedicata al mente la carta dell'editing grafico.
Prolog, dove le informazioni si scrivevano di getto, senza sante, poco più di mezzo milione,
preoccuparsi troppo di
dove metterle, e le ri¬
chieste di soluzione non
rispettavano alcuna re¬
gola (fatte salve certe
direttive imposte dal lin¬
guaggio e, peraltro, po¬
co impegnative in termi¬
ni di sintassi). Che, in
ogni caso, il pacchetto
meriti molta attenzione
lo dimostra l'ampiezza
della prova, estesa su
ben nove pagine
Altrettanto meritevole
d'attenzione è ByLine di
Ashton Tate, un pac¬
chetto destinato all'edi¬
ting da scrivania, con ri¬
svolti di database e pre¬
dilezione per l'ambiente
WP Gira rigorosamente
sotto DOS (e questo
forse ne giustifica la
parziale cattiva fortuna,
in un momento in cui
Ventura e PageMaker
giocavano prepotente-
Mentre Microsoft propone II suo PowerPoint per Macintosh il buon (si fa per dire...) De
Masi ci delizia con un 'introduzione all'articolo a dir poco tellurica. Scomoda perfino un tal
Piccioni, concorrente di Colombo, che dotato di macchina del tempo, di un Macintosh e
del succitato pacchetto, la fa in barba all'esploratore genovese nuscendo a spuntare ben
dodici navi grazie proprio alla miglior presentazione del progetto davanti alla Regina Isa¬
bella. Per Colombo, e per i lettoh, ormai non c'è piu scampo...
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
81
di Francesco Cariò
Elder Scrolls:
Redguard
Autore. Bethesda (Usai / Format: Pc Cdrom / Giud: +-H-+
Un buon segno nell'evolu¬
zione dei videogame è che
si fa sempre più fatica a dar¬
li un'etichetta di genere,
ome si fa a dire che cos'è
questo Redguard, per
esempio? Questo simulato¬
re fantasy mescola con abi¬
lità e successo elementi di
adventure classica a situa¬
zioni da piattaforma saltella¬
rle, il tutto in un'atmosfera
da rpg e da action game
soggettivo. A me di
Redguard piace l’immensità
senza confini dello scenario
di gioco e la velocità di ani¬
mazione del motore 3d, uno
dei migliori nel suo genere.
Chi ha voglia di essere un
mercenario alzi la mano.
Redguard è ambientato nel
difficile mondo di Tamriel
come gli altri titoli della serie
Elder Scrolls, ma 400 anni
prima degli altri accadimenti.
Noi siamo Cyrus, uno dei
meglio definiti e articolati
personaggi che mi sia mai
capitato di incontrare nella
mia veterana carriera di
simulante Nato nel paese di
Hammerfell, a dispetto del
suo nome partenopeo.
Cyrus è uno dei nobili e fieri
Redguard.
La vita di Cyrus (tutto det¬
tagliato in uno dei migliori
manuali che abbia mai trova¬
to in una scatola di un simu¬
latore ) è cambiata per
sempre quando il nostro
involontario eroe si è trovato
a dover accoppare, in un
duello
improvvisato,
il marito della
sorella che
aveva appena
minacciato la
sorella mede¬
sima. A cau¬
sa di questa
serie di ne¬
fandezze,
Cyrus si trova
a dover la¬
sciare m tutta
fretta le vec¬
chie abitudini
e a partire
con una certa
velocità per la
sua nuova e
forzata carrie¬
ra di merce¬
nario.
Provato e
reso esperto
e cinico dalle
molte espe¬
rienze da
mercenario.
Cyrus ritorna
ad Hammer¬
fell dopo pa¬
recchi anni
alla notizia
della sparizio¬
ne di sua
sorella.
Immis¬
chiato suo
malgrado in
questioni
politiche e
sociali legate
al nuovo as¬
setto istitu¬
zionale di
Hammerfell,
vedremo pre¬
sto che Cyrus
è pronto a sacrificare ogni
cosa (alla Machiavelli) pur di '
trovare la sorella.
Il mondo del gioco è com¬
plesso come il personaggio
di Cyrus e comprende molte
razze di creature con perso¬
nali accenti e sembianze
Questo fa davvero di
Redguard un living 3d world
come promesso dalle note
della scatola, e se la grafica
è leggermente datata rispet¬
to alle recenti produzioni,
Note da PW
La mia nota idea secondo la quale tutta l'industria digi¬
tale deriva in un modo o nell'altro dai videogiochi, ha l'aria
di stare facendo molti progressi. Mettete per esempio la
mia passione più recente, la finanza on line. Due anni e
più fa vi misi a parte (come faccio da 15 anni su MC .)
delle mirabolanti possibilità che su siti come Yahoo
Finance (nel frattempo questo genere di siti si sono molti¬
plicati...) sono messe a disposizione di volenterosi e prati¬
canti trader giocosi come il sottoscritto. Non so se ram¬
mentate, ma si poteva gestire un portafoglio titoli, verifi¬
care cambiamenti e spostamenti, insomma organizzare
un vero e proprio financial game contro se stessi o contro
altri amici.
Nel frattempo le possibilità sono di molto aumentate,
soprattutto con l’avvento un paio di anni fa dei broker on
line, idea abbastanza rivoluzionaria che permette a tutti di
trasformarsi in agenti di cambio simulati e di comprare e
vendere azioni a Wall Street in tempo reale.
Questa innovazione geniale ha modificato la stessa per¬
cezione dell'industria finanziaria mondiale, dando una
prova tangibile di come Internet sia in grado di riscrivere
le regole del commercio e della comunicazione del piane¬
ta E noi che siamo immersi nella simulazione e nel simul-
mondo da anni e anni ci troviamo subito a nostro comple¬
to agio in questi nuovi ambienti, a patto di ricordarsi sem¬
pre che i soldi però non sono simulati, ma ce li tolgono
davvero dal conto corrente.
Indirizzi utili:iwww nate* corri l.vww r'ftar^TdTiOn POPI.
Index
Nelle prossime pagine vi aspettano due game in primo piano
e cioè Ultima Online Second Age della Origin e Gangsters il
divertentissimo strategy di Eidos la casa di Lara
A seguire le news di Panorama. Saluti...
82
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
niente di simile si è mai
visto in un mondo di queste
dimensioni e complessità
La cosa più straordinaria
di Redguard (per la quale
dovreste davvero procurar-
velo...) è che i cittadini
hanno cosi tante attitudini
realistiche e cosi ben preci¬
sate che può capitare di
pensare che esistano sul
serio, come in un romanzo
di altissima qualità. E questo
anche con personaggi così
minori che sembra incredibi¬
le che gli autori abbiano
curato tutto fino a questo
livello di qualità. Ho dovuto
pensare che fare delle storie
di Tex o di Dylan Dog o di
Nathan Never con un moto¬
re del genere sarebbe una
cosa straordinaria. Anche se
poi il feedback è che spesso
mi è toccato riparlare dozzi¬
ne di volte con la stessa
gente per avere delle infor¬
mazioni.
Al contrario di molti adven-
ture game Redguard non è
affatto lineare. Il gioco è
spezzato in 3 sezioni princi¬
pali che devono essere com¬
pletate nell'ordine. Le avven¬
ture minori possono invece
essere completate in qualun¬
que ordine, e insieme con i
puzzle sonò davvero splendi¬
damente realizzate ed inte¬
grate a dovere con la storia
principale, non dando mai
quella spiacevole sensazio¬
ne di gratuità che avrete
ricevuto decine di volte risol¬
vendo un adventure.
Ma quello che davvero
pagate in Redguard, e vale
la spesa, è la sensazione di
immersione realistica in un
credibile mondo di fantasia
interattiva.
Close Combat 3
Casa: Microsoft / Format Pc Cdrom / Giud +++-S-
Ho sempre giudicato que¬
sta di Close Combat una
delle serie più intelligenti e
vincenti in circolazione, e
questo per un paio di buone
ragioni che passo senz'altro
ad elencare.
La prima è la scarsa com¬
petizione che un wargame
orientato alla seconda guerra
mondiale come CC incontra
in un mercato tormentato da
rpg fantasy e da guerre stel¬
lari di vario tipo. La seconda
ottima ragione è che il reali¬
smo di una simulazione col¬
legata ad un evento realmen¬
te accaduto è infinitamente
maggiore e più sensibile di
quello di una simulazione
fantastica. E cosa cerchiamo
in fondo noi nei videogame
se non divertimento e simu¬
lazione?
Abbandonato il claustrofo-
bico ma popolare scenario
dello sbarco in Normandia
(uno degli eventi fondamen¬
tali della seconda guerra
mondiale...), CC3 si è spo¬
stato nei villaggi vicini ad
Arnhem e si concentra su un
periodo ampio che va dal
1941 alla fine della guerra in
•{■(disastro), -H- (non simulare),
-H- (interagire con cautela),
4—i—f-r (<j a simulare l.-i-r-r-f-r
(interagisci o muori)
Europa sul fronte est del tea¬
tro bellico Atomic, gli autori,
hanno immaginato CC3
come un'evoluzione invece
di una rivoluzione dei due
precedenti titoli della serie,
sperando di continuare a por¬
tarsi dietro i molti seguaci dei
primi due CC Secondo me
questa speranza ha molte
probabilità di trasformarsi in
realtà.
Scopo della simulazione è
comportarsi al meglio nelle
vicende che riguardano l'in¬
vasione della Russia, la bat¬
taglia di Mosca e la tremen¬
da ritirata tedesca (o avanza¬
ta russa fate voi...) fino alle
mura di Berlino, con disfatta
finale dell'esercito germani¬
co. E qui si vedono i primi
grossi cambiamenti nel
gameplay: invece di fissarsi
su una sola operazione, in
CC3 abbiamo un'ampia
varietà di battaglie, di terreni
e di armamenti. Il terreno
include anche campi coperti
di neve, cittadine, foreste e
altri teatri tatticamente inte¬
ressanti e pieni di novità gra¬
fiche Ogni mappa è poi sen¬
sibilmente più grande di
quelle di CC e CC2, anche se
ancora (uno dei pochi proble¬
mi di questo game ..) non
arrivano (le mappe) a com¬
prendere una visuale suffi¬
ciente a donare la tanto desi¬
derata flessibilità tattica
necessaria per certe mano¬
vre che tutti i wargamer vor¬
rebbero fare. Comunque trat¬
tasi di rispettabili 500 metri
Come sempre vincere una
battaglia, o magari addirittura
perfezionare il proprio livello
strategico fino a risultare vit¬
torioso in grandi operazioni,
è il goal di tutte le nostre
manovre. Comprese quelle
di riarmo e di commercio bel¬
lico, che risultano fondamen¬
tali durante lo svolgimento
delle campagne Questo non
vi permetterà di cambiare il
corso della storia (la
Germania deve perdere la
guerra anche in CC3...), ma il
vostro obiettivo, rispettabile,
è di fare meglio della vostra
controparte reale. E questo
anche grazie ad un arsenale
che è in grado di comprende¬
re armamenti per tutti i gusti.
Si possono combattere
campagne, operazioni più
complesse e singole batta¬
glie. In ognuna delle tre pos¬
sibilità CC3 dà grandi soddi¬
sfazioni soprattutto per una
ragione: il ritmo dell'interazio¬
ne è abbastanza veloce da
tenere sveglia la truppa e la
mente, ma nello stesso
tempo sufficientemente
lento da dare il tempo di pen¬
sare ed evitare la necessità di
riflessi alla Quake, fuori luogo
in un wargame. Il tutto in uno
scenario grafico eccezionale,
combinato con una colonna
sonora dello stesso pregevo¬
le livello. Tutte le volte che ci
gioco mi viene fatto di pensa¬
re a quanto avrei voluto che
CC3 esistesse quando ci toc¬
cava giocare alla guerra con
inerti soldatini.
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
83
Pw Panorama
Company, un reai time strategy game
della I.Magic che mi e capitato di poter
giocare per una mezzoretta all'ultimo
ECTS di Londra del settembre scorso.
La cosa più straordinaria di questo
action game è che controlliamo un
gruppo di mercenari in un immenso
mondo 3d attraverso una camera flot¬
tante. una specie di steadycam interat¬
tiva che fa venire un po' il mal di mare,
ma che assicura anche un'esperienza
visivo-simulante finalmente nuova II
plot non e granché visto che siamo
come al solito alla ricerca di taglie e
discutibili onori virtuali, ma quello che
conta sul seno sono le novità della
visione e dell'interazione
Pro Pilot 99
Nonostante
si vanti di esse¬
re: 'The Com¬
plete Flight
Simulator'. Pro
Pilot '99 deve
in realta veder¬
sela con due
grossi concor¬
renti in fatto di simulazione aerea civi¬
le Flight Simulator 98 and Flight
Unlimited. Insomma se non riesce a
scavarsi una nicchia personale è desti¬
nato al fallimento. E sembra proprio
che ci sia riuscito, mettendo a posto i
numerosi problemi della versione pre¬
cedente e precisando ulteriormente il
suo modello di simulazione di volo,
carente nelle release precedenti rispet¬
to a FS.
Il mio giudizio è che graficamente è
di ottima qualità e quindi trova proprio
in questa forza visiva e spettacolare il
suo motivo di esistere Flight Simulator
è una simulazione migliore. Flight
Unlimited e piu istruttore di volo, Pro
Pilot è più immediato e spettacolare.
Ci vediamo in aprile,
Vs. Francesco Carla
Come ogni mese vi presenterò i titoli più attesi in uscita,
raggruppati per generi, per vostra estrema comodità
Braveheart
A distanza di un bel po' di anni dal
celebre film con Mei Gibson, ecco la
versione interattiva e poligonata delle
vicende del famoso eroe della resisten¬
za scozzese contro i perfidi albiom, nel
senso di inglesi Realizzato da un team
di autori scozzesi doc, Braveheart
mette in scena un motore di grande
livello e continua la nuova tendenza ad
usare anche in questi game, abbastan¬
za orientati all'avventura, motori tridi¬
mensionali. Questo per generare facil¬
mente molta piu grafica e per conce¬
dersi una regia più vivace e varia E
tutto questo fu iniziato da Alone in thè
Dark molti anni fa, nella cui serie sta
per uscire il numero quattro
sta per prendere forma. E con i tempi
che corrono si tratta di certo di un mix
di azzardato splendore visuale misto a
rigoroso controllo degli scenari e dei
tempi tipici di un gioco di ruolo.
Qualche altro mese di pazienza, plea-
se...
Nascar Pinball
Per gli appassionati dei flipper e con¬
temporaneamente delle corse Nascar,
l'uscita di Nascar Pinball ha tutta l'aria
di essere una buona notizia.
Dai tempi della sene di pinball fanta-
sy non siamo piu eccessivamente tra¬
scinati dalla gioia di vedere un altro flip¬
per materializzarsi sui nostri screen
(anche se alcuni dei momenti di massi¬
ma addiction ai videogame della mia
veterana camera li ho passati proprio
con dei pinball simulati, tipo David's
Midnight Magic della Broderbund...
infernale!).
Questo 3D Ultra Nascar e molto
meglio graficamente di quanto non sia
come gameplay. sebbene vi permetta
di impersonare uno dei 4 grandi piloti
del circo Nascar, Dale Earnhardt. Bill
Elliott. Bobby Labonte e Terry Labonte
Ma praticamente e tutto qua.
Lands of Lore 3
A quanto
pare la West-
wood si appre¬
sta a riprovarci.
In questa indu¬
stria ormai dav¬
vero infestata
dai sequel (so¬
lo nel settore
degli rpg fanta-
sy sono attesi
anche Wizar-
dry 8 e Might
and Magic 7 ,)
l'uscita del leggendario masterpiece
della casa di Las Vegas sta già facendo
la sua sensazione.
Tra orchi ed elfi, l'ultima incarnazione
del tentativo degli autori di Command
& Conquer di mixare adventure ed rpg
Shadow Company
Una nuova ondata di interessanti 3d
game potrebbe essere in dirittura d'ar¬
rivo e questo grazie alle finalmente
autentiche novità degli hardware in cir¬
colazione (Pentium 3 e nuove schede
acceleratoci Voodoo 3).
Per esempio sto tenendo particolar¬
mente d'occhio questo Shadow
84
MCmicrocomputer n, 193 - marzo 1999
L. 2.023.000 (Monitor e IVA esclusi)
Evolvetevi Frael, per combinare liberamente tra
centinaia di possibilità la configurazione del vostro
PC. per avere una soluzione realmente a misura
delle vostre esigenze, per non accontentarvi di
soluzioni precostituite.
Evolvetevi Frael. per poter scegliere in tempo reale
la vostra configurazione solo tra le soluzioni più
aggiornate che il mercato propone, senza
abboccare a false occasioni.
Evolvetevi Frael, per poter contare su proposte
aggiornatissime, su un servizio tempestivo e
affidabile, sull'esperienza di chi ha fatto della
migliore tecnologia la propria missione.
Evolvetevi Frael. per migliorare, per crescere,
per essere liberi.
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P5A AGPx2 con Wake on LAN • SVGA Acceleratrice
3D ASUS V3400 RIVA128 TNT 16MB TV RAMDAC
250 MHz • 64 MB DIMM SDRAM PCI00 • Hard Disk
10 GB Ultra-DMA 5400 rpm • CD ROM ASUS 50x
Ultra-DMA DDSS-II 7500KB/S 10400rpm • SOUND
BLASTER 128 PCI • WinModem 56K DIGICOM •
Speakers 120W PRIMAX • Mouse PS/2
Software: WINDOWS'98+CD
CD Videoguida Win'98 CD • CD Videoguida Internet
• MINI-OFFICE • Preventivi & Fatturazione • Budget
Familiare • Banca & Finanza • Leggi italiane "Vocal"
EVOLVETEVI FRAEL
AMD
3&ISIOW!
di Corrado Giustozzi
La grande corsa
Sappiamo tutti che la potenza di calcolo dei computer cresce
continuamente. Sono anni che succede, e probabilmente continuerà a
farlo. Ma abbiamo mai posto mente a quanto sia rapida questa crescita?
E che succederà se il ritmo di raddoppio dovesse rimanere immutato per
i prossimi anni? Sentiamo l'opinione di Dani Ferrari.
Per una volta tanto il tema della
rubrica sì discosta, almeno in apparen¬
za, dai temi di carattere ludico che di
solito sono più frequenti Ma alla fine,
come vedremo, il discorso non è cosi
estraneo allo spirito di queste pagine.
Ce lo presenta il "solito " Dani Ferrari,
che tuttavia questa volta non veste i
consueti panni dello stakanovista
dell'lntelligioco Siccome mi sembrava
un intervento interessante e degno di
nota ho pensato di pubblicarlo m que¬
sta sede, che è quella da cui Dani per
anni ci ha .. tormentati con le sue elu¬
cubrazioni intelligiochistiche. In questa
occasione Dani riflette invece sul futu¬
ro dell'informatica e le sue conseguen¬
ze culturali e sociali, un tema che ben
potrebbe configurarsi come mtelligioco
se non avesse una valenza ben più
allarmante. Nessuno può tuttavia
negare che è solo grazie alla crescita
esponenziale della potenza di calcolo
dei computer che una macchina ha
potuto battere il campione del mondo
dì scacchi: abbiamo all’epoca discusso
moltissimo del fatto che Deep Blue
fosse solo un... cretino velocissimo.
La tattica spinta all'infinito diventa stra¬
tegia: e dunque, si domanda Dani,
cosa succederà quando avremo mac¬
chine mille volte o un milione di volte
più potenti di quelle di adesso?
Ma soprattutto, potrà davvero suc¬
cedere?
Buona lettura Noi ci risentiamo il
prossimo mese. C. G.
Al tempo dei tempi, quando gli
uomini erano uomini e i computer
erano mainframe, l'ancor giovane
informatica sbalordì il mondo per l'in¬
credibile rapidità con cui cresceva la
potenza delle nuove macchine: la
capacità di calcolo raddoppiava ogni
due anni. All'inizio, la cosa non fece
gran sensazione: molte tecnologie
hanno una prima, breve fase di svilup¬
po tumultuoso. "Passerà presto",
dicevano gli esperti, "fra pochi anni le
cose si assesteranno, e anche l'infor¬
matica diventerà un settore maturo"
Non passò decennio dopo decennio,
la potenza dei calcolatori continuava a
crescere a un ritmo che il mondo non
aveva mai visto.
Poi vennero i PC. Questi giovani
rampolli mostrarono subito una viva¬
cità impressionante, una voglia di cre¬
scere addirittura superiore a quella dei
loro predecessori Ben presto si
cominciò a parlare di raddoppio della
potenza ogni 18 mesi. Molti si strac¬
ciarono le vesti: ricordo articoli in cui si
deprecava l'assurdo spreco costituito
da memorie RAM di 256K, quando
con 64K si riusciva già a far tutto; o di
passare al processore 80286 quando
eravamo ancora lontani dall'esaurire le
potenzialità dell’8088. Ma i PC conti¬
nuarono a correre.
Circa tre anni fa. mi venne la curio¬
sità di vedere come stavano andando
le cose: continuava davvero questo
straordinario ritmo di progresso, un
raddoppio della potenza ogni 18 mesi?
Presi in esame l'ultimo quinquennio,
misi insieme i dati pubblicati sulle
Riviste, mi feci i miei calcoli... e trovai
che il tempo di raddoppio era sceso
ancora: 13 o 14 mesi. Roba da pazzi.
Avevo appena finito di fare i conti, che
su MC apparve un articolo di Corrado
Giustozzi per singolare coincidenza,
aveva esaminato anche lui lo stesso
problema, con una metodologia note¬
volmente diversa dalla mia, ma trovan¬
do alla fine esattamente gli stessi
risultati
Ecco, vorrei che vi fermaste un
momento a ragionarci su: ci siamo tal¬
mente abituati ai miracoli che non ci
fanno più né caldo né freddo Un
ritmo simile significa che in dieci anni
la potenza delle macchine diventa 500
volte maggiore: aumento che concer¬
ne sia la velocità di elaborazione, sia la
quantità di informazioni registrate e
trattate, sia tutte le altre variabili II
tutto a parità di consumi di energia (e
di costi, o quasi). Sarebbe come se ci
dicessero che fra dieci anni avremo
elicotteri grandi come una villa di
Berlusconi, capaci di trasportare 500
persone in Giappone in 5 minuti, con¬
sumando un litro di carburante. Se
questa non è rivoluzione...
Questa accelerazione del ritmo di
sviluppo mi ha messo sull'avviso; e
cosi da allora ho istituito una sorta di
osservatorio. I criteri di valutazione
che ho fissato sono i seguenti: Tizio
86
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
decide di fare un mega-upgrade del
suo PC, cambiando CPU, mother-
board, memoria RAM, hard disk e CD¬
ROM. Per questa operazione ha fissa¬
to un budget di un milione e mezzo
(netto di IVA). Tizio non è di gusti
molto sofisticati: compra ai migliori
prezzi che trova in giro, senza badare
troppo ai marchi o simili sottigliezze:
cerca solo la potenza bruta.
All'inizio di ogni anno, mi faccio il
conto di quel che Tizio può permetter¬
si di comprare col suo milione e
mezzo. Ovviamente, bisogna fare
delle scelte: si può spendere più per la
RAM e risparmiare qualcosa sull'hard
disk, eccetera, questo comunque spo¬
sta ben poco. Bene, vediamo i risulta¬
ti.
AH'1.1.1996, Tìzio poteva permetter¬
si:
CPU: AMD K6-II 3D 400 MHz
MB Microstar AGP-ATX da 100 MHz
RAM: 192 MByte PI00
Hard Disk Drive da 12.700 MByte
DVD Hitachi 4x
Totale
Lit.
290.000
Lit.
125.000
Lit.
434.000
Lit.
399.000
Lit.
Lit.
235.000
1.485.000
CPU: Pentium 75 MHz
Lit.
270.000
MB. anonima, cache 256 K
Lit.
275.000
RAM 8 MByte
Lit.
380.000
Hard Disk Drive da 850 MByte
Lit.
330.000
CD-ROM Mitsumi 4x
Lit.
220.000
Totale
Lit. 1.475.000
Un anno un po' più debole.
Precipitano i prezzi della RAM e del CD¬
ROM, cresce la capienza dell’hard disk,
ma per avere un processore un po' più
potente abbiamo dovuto pagarlo piu
caro. Insomma, in qualsiasi altro settore
con progressi del genere si griderebbe
al miracolo, alla rivoluzione, le azioni
delle Società produttrici andrebbero alle
stelle... ma per i ritmi dell'informatica,
insomma... quasi storciamo la bocca, ci
saremmo aspettati qualcosa di più! Ah,
una cosa: in questo caso e nel seguen¬
te, la RAM è stata dimensionata
"a saldo”: avanzavano un po' di
soldi con cui non si vedeva bene
cosa comprare, li abbiamo spesi li,
anche se 64 MByte sarebbero
stati pienamente adeguati.
Ed eccoci ai giorni nostri: cosa si
può comprare all' 1.1.1999?
C'è un "collo di bottiglia" nella
RAM: 8 MByte sono pochi per un
sistema cosi. Ma con questi prezzi, è
tutto quel che Tizio può permettersi.
Niente paura. Basta aspettare un
anno, e il problema della RAM si risol-
CPU: AMD K6 233 MHz.
MB: Asus TX E 97, cache 512 K
RAM: 96 MByte
Hard Disk Drive da 6500 MByte
CD-ROM 24x
ve Ecco quel che Tizio può avere per
suoi soldi all'1.1.1997:
i
Totale
CPU: Cirix 686 P166+
Lit.
279.000
MB: con chipset Triton 2VX- cache 512k
Lil.
189.000
RAM 64 MByte
Lit.
438.000
Hard Disk Drive da 2550 MByte
Lit.
375.000
CD-ROM 12x
Totale
Lit
Lit.
199.000
1.480.000
Lit.
Lit.
Ut.
Lit.
Lit.
Lit. 1
Sono stati dodici mesi formidabili.
Questo finalmente è un sistema su cui
si può far girare bene Windows 95, e
nella RAM ci sguazziamo. Migliora
molto il processore, triplica la capacità
dell'hard disk. Per inciso: io ho com¬
prato il mio attuale sistema nei primi
mesi del '97, e il dimensionamento
che ho scelto è molto vicino a quello
indicato (solo il processore è un Cirix
P200, e la Mother Board è una
Asustek) Finora non ho avuto bisogno
di cambiare nulla.
Altri 12 mesi, ed ecco la lista degli
acquisti di Tizio all" 1.1.1998:
Francamente... non sapevo
più cosa metterci dentro
Non serve tutto quello sca¬
tafascio di RAM (anche se i
venditori cominciano a offri¬
re sistemi con 128 MByte),
e un hard disk da 12,7 Giga
può essere necessario solo
a uno studio professionale che produ¬
ce filmati. D'altronde, per avere un tan-
tmello di più come processore, biso¬
gnava passare al Pentium II 400, e
costava troppo con ben poco guada¬
gno.
Bando alle chiacchiere. Di quanto è
cresciuta la potenza in questi tre anni?
La CPU (e relativa motherboard) è la
parte piu difficile da stimare: sappiamo
tutti che queste valutazioni dipendono
dal tipo di programmi considerati: se si
considerano programmi che sfruttano
il nuovo set di istruzioni 3D l'incremen¬
to è sensazionale, in caso contrario lo
è molto meno. Dopo varie
discussioni con Corrado,
abbiamo congiuntamente
stimato che l’aumento di
potenza rispetto al Pentium
75 di soli tre anni prima è di
circa 10 volte.
La RAM è cresciuta di ben
24 volte, la capacità dell'Hard Disk di
15. Il DVD, rispetto al CD-ROM, pre¬
senta un aumento di capacità di 16
volte, e un aumento di velocità dello
stesso ordine di grandezza. Notate
anche che Tizio all' 111999 spende un
po' meno che all'inizio per il gruppo
CPU - MB (che è cresciuto meno), e
un po' di più per i vari sistemi di
memorizzazione (che sono cresciuti di
più), il che attenua un po', ma solo un
po’, la differenza.
Tutto sommato, e tenendo conto del
fatto che la CPU è pur sempre l'ele¬
mento più importante del sistema,
direi che una valutazione piuttosto pru¬
denziale è un aumento medio com¬
plessivo di 12x. Ciò corrisponde a 3,6
raddoppi (log 12 / log 2): 3,6 raddoppi
in 36 mesi vogliono dire (tenetevi
forte!) un raddoppio della potenza ogni
10 mesi. E magari, visto che la
valutazione di 12x è prudenzia¬
le, in realtà è anche un po'
meglio: diciamo un raddoppio
ogni 9 o 10 mesi. Quattro di
meno rispetto a quello che
avevamo stimato appena tre
anni fa, e che era già una cosa
da mozzare il fiato.
Continuerà? Tutto fa pensare
di sì. Finché Intel dominava incontra¬
stata poteva imporre i suoi ritmi, e se
aveva voglia di sonnecchiare un po',
chi poteva protestare? Ma ora Intel ha
alle spalle il fiato della concorrenza. E
così, tutte le case produttrici sono
costrette a correre come il vento: chi
rallenta è perduto. L'esame dei proget¬
ti attualmente ai diversi stadi del pipeli¬
ne di ricerca conferma che, almeno
per i prossimi dieci anni, le cose più o
meno dovrebbero continuare a progre¬
dire a questo ritmo. Magari acceleran¬
do ulteriormente.
Take stock. Fermatevi e considerate
un po' la cosa. Se la baracca continua
a marciare così per i prossimi dieci
anni, nel 2009 ci ritroveremo con com¬
puter 4000 e passa volte più potenti di
quelli attuali. Roba da pazzi. E allora,
quali sono le implicazioni di tutto que¬
sto? Che razza di futuro ci si prepara?
Facciamo anzitutto una considerazio-
425.000
249.000
267.000
435.000
109.000
485.000
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
87
IMnITtetc: riti
ne. Sappiamo tutti che il cervello
umano e il computer sono due cose
molto diverse: non solo è diverso
(diversissimo!) l'hardware, sono com¬
pletamente diverse anche le strutture
dati che vengono elaborate, e gli algo¬
ritmi per trattarle Inoltre il cervello,
plasmato dall’evoluzione, si è sviluppa¬
to in modo da trattare con estrema
efficienza certi problemi (quale il rico¬
noscimento figurale: riconoscere un
gatto quando ne vedo uno, eccetera),
mentre è totalmente inefficiente in altri
settori quali i calcoli numerici, che ai
fini evolutivi erano irrilevanti II compu¬
ter si è sviluppato inizialmente come
una sorta di "stampella" al cervello
umano, specializzandosi proprio in quei
compiti per i quali il cervello umano era
meno dotato. Tuttavia, sia il cervello
che il computer elaborano informazio¬
ni; in teoria, dovrebbe esser possibile
compararne in qualche modo la poten¬
za. Inoltre, per diversi che siano i due
sistemi, sappiamo che un computer
può essere programmato in modo da
funzionare (nei modesti limiti delle sue
attuali capacità) secondo quelli che
riteniamo essere i modi di funziona¬
mento del cervello umano Edelman,
che è stato il più feroce critico dell'ana¬
logia fra cervello e computer propugna¬
ta dalla psicologia cognitivista, ha
sostenuto i suoi argomenti proprio pro¬
grammando un computer secondo i
paradigmi usati (si ritiene!) dal cervello
umano.
In pratica, le difficoltà che si incon¬
trano nell’effettuare tali stime sono tali
da rendere i risultati quanto mai alea¬
tori e discutibili Comunque sia. alcuni
dei numeri che ho visto girare colloca¬
no il rapporto di potenza fra un buon
PC e il cervello nell’intorno di 1 a
10 000, una stima che. a occhio e
croce, mi sembra ragionevole E quin¬
di. pur con tutte le cautele del caso,
prendiamo temporaneamente questo
numero per buono.
Be', c'è da stupirsi che con una
potenza cosi limitata le, come vedre¬
mo, assai mal sfruttata) il PC riesca a
fare tante cose. Ma. quanto tempo ci
vorrà, al ritmo attuale, perché la poten¬
za dei PC cresca di 10.000 volte?
Tenetevi forte undici anni. Vale a dire
praticamente domani. Può darsi che il
rapporto non sia di uno a diecimila,
magari è cento volte più lento, è di
uno a un milione. Questo ci darebbe
nientemeno che., cinque anni di
tempo in più.
Naturalmente avere una potenza
pari a quella del cervello umano non
vuol dire saper fare quel che sa fare
un uomo Ma certamente vuol dire
che la capacità del computer di svol¬
gere una sempre più larga parte dei
lavori umani aumenterà a dismisura.
Già oggi il computer si trova dapper¬
tutto, con macchine di simile stermi¬
nata potenza, quali saranno i compiti
in cui la presenza umana sarà ancora
insostituibile? lo ho difficoltà a indivi¬
duarli Si creeranno nuove occupazio¬
ni? Forse, ma non è facile. Quando le
macchine hanno sostituito i muscoli,
si sono creati nuovi lavori che sfrutta¬
vano le capacita del cervello. E quando
le macchine sostituiranno il cervello?
Troveremo qualche altra cosa... ma
avremo sempre il fiato del computer
alle spalle, non è che fra undicianni il
progresso dell’informatica si fermerà
Cosa avverrà quando avremo macchi¬
ne con una capacità di elaborazione
diecimila volte superiore a quella della
mente umana? (Il che, continuando
cosi, avverrà fra appena 22 anni).
Il mondo non andrà a carte quaran¬
totto. si troveranno certo nuovi equili¬
bri Ma trovarli richiede tempo.
Saranno necessarie profonde trasfor¬
mazioni sociali, e le trasformazioni
sociali non avvengono m un batter di
ciglia; purtroppo, il tempo è proprio
quel che ci manca Quella che stiamo
vivendo è una rivoluzione epocale, che
verrà ricordata nei secoli dei secoli
Probabilmente darà origine a un
mondo migliore. Ma trovarsi in mezzo
a una rivoluzione epocale può essere
maledettamente scomodo. I nostri
uomini politici ci promettono sempre
milioni di nuovi posti di lavoro; sarà, se
lo dicono loro, ma temo proprio che
non si rendano conto delle dimensioni
del problema
Per l'intanto, c'è un altro ordine di
considerazioni da fare Vedete, un pro¬
gramma (e a maggior ragione un siste¬
ma operativo) ha un arco di vita limita¬
to. Certo, potremmo usare ancora i
vecchi programmi dei tempi del DOS:
in genere, funzionerebbero benissimo
Ma. c'è qualcuno che li usa? Quando
la potenza del PC cresce di 5 o 6
volte, un programma va ristrutturato,
per metterlo in grado di sfruttare le
nuove capacità Quando la potenza
cresce di 20 o 30 volte, un programma
va buttato si può fare qualcosa di radi¬
calmente migliore. Cosi, via via che il
ritmo di crescita accelera, le software
house hanno sempre meno tempo per
mettere a punto i programmi I quali
per contro diventano sempre più com¬
plessi. Cosi abbiamo sistemi dal fun¬
zionamento sempre più imprevedibile,
la cui release viene seguita dalla distri¬
buzione di giganteschi "Service Pack"
per correggere gli innumerevoli bug
(Sappiamo tutti, ad esempio, che per
Windows NT sono stati distribuiti Ser¬
vice pack di decine e decine di Mega,
che correggono centinaia di errori) E
prima di averli corretti tutti, il program¬
ma è diventato obsoleto e bisogna
inventarne un altro. Che sarà, natural¬
mente, pieno di nuovi bug Ci sarebbe¬
ro, io credo, progetti piu ambiziosi da
sviluppare: già con la potenza disponi¬
bile oggi si potrebbero probabilmente
fare cose rivoluzionarie Ma farle
richiederebbe anni di lavoro: e come si
possono investire anni di lavoro su
qualcosa che in tali anni si trasforma
completamente?
E cosi... andiamo avanti Abbiamo
messo in piedi un meccanismo diaboli¬
co e meraviglioso, che non siamo più
capaci di governare Avete tutti letto
Dio sa quanti articoli che denunciano la
crescente maffidabilita dei sistemi ope¬
rativi e dei programmi; io oggi ho già
avuto il mio crash quotidiano, e tutti i
professionisti con cui parlo denunciano
una crescita esponenziale di problemi
e malfunzionamenti, la cui origine resta
spesso del tutto oscura. Col crescere
della potenza, cresce inevitabilmente
la complessità dei programmi; e dimi¬
nuisce la nostra capacità di padroneg¬
giare queste situazioni sempre più
intricate. Questo stato di cose sembra
destinato a peggiorare rapidamente, a
meno che il computer non riesca a
prendere sulle sue spalle il grosso del
peso, programmando sé stesso
Chissà se e quando ciò potrà avvenire
Si sta facendo molto in questo campo,
ma i risultati per ora sono abbastanza
modesti. E cosi, stiamo cambiando il
mondo, stiamo vivendo in diretta la più
grande trasformazione che il nostro
pianeta abbia mai visto, ma non siamo
capaci di far funzionare un banale PC in
modo affidabile, perché come pos
siamo imparare a farlo, se nel tempo
che ci mettiamo a imparare il PC cam¬
bia sostanzialmente 7
Le trasformazioni epocali, ve l'ho
detto, sono scomode Nell'età di
Pericle, quando Atene era "la scuola
dell'Ellade" e creava le basi su cui si
sarebbe sviluppata tutta la nostra
civiltà, Tucidide scriveva che l’Attica
aveva avuto più guai negli ultimi
venl'anrn che in tutti i suoi secoli di
storia Erano momenti straordinari e
meravigliosi, ma... non per chi li vive¬
va!
Dani Ferrari
«e
88
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Linea Octavc 6600
Linea Ethanc 9800
Processori *
linci IVntiiim 11
l)c*clnitc»
linci IVinium MMX
Tìltamouk
AMO K6
( !Iii|hci Intel 430TX
Memoria
16/32 Min io SI
espandibili .1 12X Mimo
SI2 Klmc < lavile
Memory II livello
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OmM
di Luca Angelell i
AMD K6 III 400 MHz
Bene e male, bianco e nero, Inferno e Paradiso, Cristo e anticristo, Pentium e antiPentium.
AMD con la nuova gamma di processori rafforza la sua posizione di antagonista di Intel.
Il bene e il male. SI
tratta di due catego¬
rie distinte nelle quali
l'uomo tende a cata¬
logare inesorabil¬
mente le cose o me¬
glio le azioni dei suoi
simili. Molto spesso
si tratta di una sem¬
plificazione che ri¬
sparmia il tempo,
speso in considera¬
zioni più approfondi¬
te che dovrebbero
portare ad una cata¬
logazione più precisa
oppure all'afferma¬
zione della impossi¬
bilita di una definizio¬
ne cosi netta. Spie¬
ghiamoci: si potreb¬
be dire che non esi¬
ste solo il bianco e il
nero, ma una conti¬
nua gradazione di gri¬
gio, oppure non esi¬
ste il male assoluto
come non esiste il bene assoluto, non
esiste il cattivo, ma solo persone alle
prese con la difficoltà del vivere ..Con¬
siderazione buomsta spesso messa a
dura prova dagli incontri e dalle espe¬
rienze quotidiane Per altro la netta ca¬
talogazione ha il vantaggio della sinte¬
ticità ovvero la trasmissione di un de¬
terminato concetto recepibile imme¬
diatamente dagli astanti. Dunque bene
e male, bianco e nero, Inferno e Para¬
diso, Cristo e Anticristo, Pentium...
accidempolina, manca il contrario di
Pentium, ovvero l'antiPentium. Po¬
tremmo noi poveri umani informatici
sopravvivere senza la speranza dell'av¬
vento dell'antiPentium- 1 Giammai, an¬
che perché l'homo informatico è
profondamente inserito, ahilui, nella
logica di mercato e sa che i sui inte¬
ressi di consumatore sono salvati dalla
concorrenza leale fra più produttori e
dalla possibilità di scegliere fra prodot¬
ti diversi ed equipollenti
Orbene il nostro homo informatico è
sopravvissuto finora con questa spe¬
ranza: che fosse disponibile un pro¬
cessore dalle prestazioni eguali o su¬
periori a quelli del Pentium in modo da
poter interrompere lo stretto connubio
Wintel (Windows + Intel) a favore del¬
la pluralità del mercato e della discesa
dei prezzi. Va riconosciuto ad AMD lo
sforzo fatto in questi anni per creare
l'antiPentium, sforzo che comunque
ha avuto come effetto la produzione di
processori sempre più efficaci, ma co¬
munque in grado di competere sul
mercato per prestazioni con la fascia
media e bassa della produzione Intel.
Buon ultimo, cronologicamente, dob¬
biamo ricordare l'AMD K6-2 400. pro¬
cessore dalle ottime prestazioni ven¬
duto ad un prezzo assai inferiore a
quello di un Pentium II 400 MHz Pur
non raggiungendo l'efficienza di que¬
st'ultimo il K6-2 è in grado di ''motoriz¬
zare" sistemi assai efficienti con pre¬
stazioni complessive non eccessiva¬
mente distanti da quelle del concor¬
rente Intel.
Il K6-2 non è l'antiPentium, forse po¬
tremmo parlare di antiCeleron (o sa¬
rebbe meglio definire il Celeron l'an-
tiK6? Accipicchia anche i dualismi of¬
frono diversi punti di vista!), ma non si
può andare oltre.
Appare ora sull'orizzonte del mondo
PC un nuovo contendente. l'AMD K6 III,
che sia lui quello che molti aspettano?
AMD K6 III
In pratica siamo di
fronte ad una evolu¬
zione del precedente
K6-2. La nuova CPU
utilizza il nucleo CXT,
l'ultima evoluzione
del K6, in unione con
una cache di secon¬
do livello da 256 kB
direttamente integra¬
ta sul chip Questo
significa che la ca¬
che L2 funziona alla
stessa frequenza di
lavoro del processo¬
re con un incremen¬
to importante delle
prestazioni. E quello
che accade sui pro¬
cessori di Intel: nel
caso del Pentium II
e III la cache di se¬
condo livello è inte¬
grata sulla scheda
che supporta il pro¬
cessore e funziona a metà della fre¬
quenza di lavoro della CPU ed ha una di¬
mensione di 512 kB Nel Celeron la ca¬
che di secondo livello è da 128 kB e
funziona alla stessa frequenza del pro¬
cessore Facciamo un attimo mente lo¬
cale con un esempio concreto: conside¬
riamo un Pentium II. un Celeron A e un
AMD K6 III tutti funzionanti a 400 MHz.
nel primo la cache da 512 kB funziona a
200 MHZ, nel secondo i 128 kB di L2 la¬
vorano a 400 MHz. nel terzo la memoria
tampone da 256 kB funziona a 400
MHz.
Abbiamo già visto in passato come a
parità di clock un Celeron a 450 MHz ha
una efficienza molto prossima a quella
di un Pentium II 450, e questo perché la
superiore frequenza di lavoro della ca¬
che del Celeron compensa quasi com¬
pletamente la differenza nelle dimensio¬
ni Tant'è che la prossima generazione
di Pentium prevede ['utilizzo di una ca¬
che da 256 kB funzionante alla stessa
frequenza del processore, caratteristica
che è già stata messa in atto nell'ultima
versione dei Pentium Mobile Dunque
sia Intel che AMD convergono sulla in¬
tegrazione della memoria tampone di
secondo livello sul chip, soluzione di fat-
90
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Eccolo dunaue l'antiPentium in, a sovrastare il concorrente Pentium III
to volta anche alla semplificazione della
produzione industriale visto che chip e
memoria vengono realizzate contempo¬
raneamente durante il processo di
"stampa" del die. Soluzione in parte già
praticata da Intel con il Pentium Pro e
successivamente lasciata cadere per
difficoltà appunto nel processo di realiz¬
zazione, difficoltà evidentemente ora ri¬
solte.
Torniamo al K6 III il fatto che la cache
di secondo livello sia integrata nel chip
trasforma la memoria tampone presente
sulla scheda madre in una cache di terzo
livello, dunque in via teorica ora la piat¬
taforma super Socket 7 è da questo
punto di vista avvantaggiata rispetto alla
soluzione Pentium II. In quest'ultimo ca¬
so i livelli di cache sono solamente due.
Dunque sulle più moderne schede ma¬
dri super socket 7 è possibile avere 1 o
2 MB di cache di terzo livello livello (la
Fic ha annunciato da tempo la disponibi¬
lità del modello PA 2013 con 2 MB di
cache) operanti a 100 MHz, 256 kB di
cache sul K6 III funzionanti alla stessa
"velocità" del processore e 64 kB di ca¬
che di primo livello, quantitativo comune
a tutti i K6 e doppio di quello disponibile
sul Pentium II, III e sul Celeron. Questa
struttura ha due vantaggi, il primo è
quello di un aumento delle prestazioni
dovuto all’introduzione del terzo livello di
cache anche se funzionante a soli 100
MHz, il secondo è un aumento di pre¬
stazioni su quelle macchine dove il bus
di sistema è posto a soli 66 MHz. con
un gap rispetto alla soluzione ottimale
(100 MHz) inferiore percentualmente a
quello che si ha utilizzando un K6-2 nelle
stesse condizioni Questo perché come
tutti i suoi predecessori il K6 III 400 ha
come valore possibile dei moltiplicatori
6x il che rende possibile il raggiungi¬
mento della velocità di funzionamento
nominale anche a partire da una scheda
madre operante a 66 MHz (66*6=400).
Questa possibilità apre la strada alla
possibilità di upgrade di sistemi un poco
datati che possono esser ringiovaniti
con la sola sostituzione della CPU
Le condizioni dell'upgrade sono quelle
di sempre: la possibilità di impostare il
corretto valore della tensione di alimen¬
tazione, il corretto fattore di moltiplica¬
zione e la possibilità di utilizzare un bios
aggiornato che ovviamente supporti, fra
l'altro, la Write Allocation La tensione di
alimentazione del nucleo del K6 III diffe¬
risce da quella del K6-2 essendo di 2.4 V
(Vcore) contro i 2.2 V. Si tratta, secondo
la AMD di una caratteristica che sarà
modificata nel tempo man mano che il
processo di produzione sarà affinato fino
a tornare a valori pari a quelli del K6-2 o
addirittura inferiori per le prossime ver¬
sioni Mobile (adatte all'impiego con i PC
portatili dunque particolarmente parchi
quanto a consumo di corrente e calore
prodotto durante il funzionamento).
Attualmente sul mercato sono stati in¬
trodotti i K6 III funzionanti a 400 MHz,
per la fine di aprile è prevista la com¬
mercializzazione della versione a 450
MHz Versioni con clock ancora piu alto
probabilmente saranno rilasciate quando
il processo di produzione passerà dagli
attuali 0.25 mm a 0.18 mm (fine 1999?).
Il fatto di avere una tensione di alimen¬
tazione più elevata rispetto al predeces¬
sore ha comunque accanto a svantaggi
come un assorbimento di energia più
elevato anche per la presenza della L2
Ecco l'interno del PC "muletto ~ inviatoci da AMD per le prove II sistema è basato su di una scheda madre
Pie PA 2013 con I MB di cache Nulla distingue ovviamente il sistema da un qualsiasi altro PC con proces¬
sore Socket 7
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
91
Norton System Information
lnt*l Pdttm II 460 WM»i»H ***0*8 11*00 **10*8111*00
Figura I - Indice sintetico delle Norton Utilities In rilievo il <6 III 400 m grado di
sopravanzare il rivale Pentium III che pur funziona a 450 MHz
Figura 2 - Suite multimediale di Norton In rilievo gui i processori Intel, che Ira
l'altro offrono prestazioni pressoché coincidenti Indietro i due AMD, pur atte¬
stati su valori soddisfacenti
Wlntunt 98
"**** r *" CM* *«•
Figura 3 - Wmtune 98 Se i dati relativi alla sola CPU mostrano una preminenza
degli Intel a 450 MHz. il K6 III Si difende bene pur lavorando a soli 400 MHz. gli
altri test mostrano i vantaggi della cache dei secondo livello del K6 III, in grado
di sopravanzare i concorrenti negli altri test I dati sono ritenti alle prestazioni
del Pentium II 450 preso come riferimento unitario li test relativo all'HD non e
indicativo in quanto la macchina AMD monta un componente assi più veloce di
quello usato sul PC Slot I prese a riferimento
Winluna 98
Figura 4 - Artificiosamente abbiamo moltiplicato le prestazioni relative alla sola
CPU ottenute da K6 III a 400 MHz per un lettore proporzionale al rapporto del¬
le diverse frequenze di tunzionamento 1450/4001 per estrapolare * risultati a
450 MHz In questo modo ipotizziamo un confronto diretto fra un P III a 450
MHz e un K6 III alla stessa frequenza II risultato sede la preminenza, seppur
ridotta, de! Pentium II riferimento unitario è sempre il Pentium II 450 MHz
cache sul chip e una necessità di dissi¬
pazione piu elevata (questioni di relativa
importanza per i normali PC "fissi") il
vantaggio di essere disponibile su sche¬
de madri un poco datate, impossibilitate
all’uso del K6-2 per la mancanza dei 2 2
volt di alimentazione.
Chiaramente con il K6 III la AMD fa un
grande sforzo per proporre sul mercato
il primo vero antiPentium e non nascon¬
de affatto questo ambizioso obiettivo I
prezzi ufficiali al momento della presen¬
tazione sono rispettivamente di 284 dol¬
lari per il 400 e 476 dollari per il 450,
pezzi unitari relativi a lotti da 1000 pezzi.
Le prestazioni
Grazie alla collaborazione con l'AMD
Italia siamo riusciti a provare uno dei pri¬
mi prototipi della versione a 400 MHz
giunta in Italia Vista la novità la AMD ha
provveduto ad inviarci direttamente una
macchina prototipo con il nuovo chip. In
pratica si tratta di un vero e proprio mu¬
letto, proprio come in FI, dove viene pro¬
vata la funzionalità e compatibilità del
nuovo processore La scheda madre uti¬
lizzata è una Fic PA 2013 basata sul chi-
pset Via MVP 3 ed è dotata di 1 MB di
cache, purtroppo la versione di questa
scheda madre con cache da 2 MB non
era disponibile al momento della realizza¬
zione di questo PC, ma dovrebbe essere
m distribuzione quando leggerete queste
pagine II passaggio da 1 a 2 MB dovreb¬
be consentire un aumento delle presta¬
zioni complessive dell’ordine di grandez¬
za del 3% a quanto ci è dato sapere. Ov¬
viamente ci premureremo di controllare
questi dati appena possibile.
Il sistema è dotato di 64 MB di RAM
su DIMM PCI00. una scheda video
Creative basata sul chimnVidia TNT e 16
MB di RAM video. L'HD è un IBM da
UWSCSI da 10.000 giri collegato al con¬
troller Adaptec AHA 2940UW. il CD¬
ROM un Plextor Ultraplex anch’esso SC¬
SI HD e controller SCSI a parte si tratta
di una macchina "normale” accessibile
quanto a prezzo da un’ampia fascia di
utenti, Dopo un controllo sulla configura¬
zione e sulla stabilità della macchina ab¬
biamo deciso di lasciare i settaggi ed i
driver come impostati in casa AMD, an¬
che se i driver Detonator utilizzati per la
scheda video portano ad un problema
con uno dei test video che effettuiamo
Visto che si tratta di un conflitto specifi¬
co. non riscontrato con altri software o
prove abbiamo deciso di saltare il test Vi¬
deo con Wintune 98.
Veniamo dunque alle prestazioni. In fi¬
gura 1 abbiamo i risultati raggiunti con il
bench sintetico di Syslnfo delle Norton
Utilities, versione contenuta nelle Norton
System Works. A confronto con il nuovo
arrivato abbiamo messo il vecchio Pen¬
tium Il 450, il nuovo Pentium III 450 e
l’AMD K6-2 400. Il sistema sul quale ab¬
biamo misurato le prestazioni degli Intel
è molto simile a quello della AMD, utiliz¬
zando la stessa scheda video, la stessa
quantità di RAM, il CD-ROM SCSI Plex¬
tor 20x su controller Adaptec 2940UW e
un HD EIDE 8.4 GB Ultra DMA.
È evidente il salto nelle prestazioni ri-
92
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Figura 0 - 3DMark99 risultalo complessivo A sorpresa i K6 hanno il soprawen- Figura 6 - 3DMark99 CPU Geometry Speed A prescindere dalla deferenza
io sul Pentium III 450 grazie all onimo lunmg della macchina prototipo, ma an- nella frequenza di funzionamento la superiorità del Pentium III in questo tipo di
che grazie alle prestazioni del chip. In evidenza il K6 III lesi 6 evidente
spetto al K6-2 ottenuto grazie alla cache
di secondo livello integrata sul chip. Fra
l'altro il valore è superiore a quello del
Pentium III che pure lavora a 450 MHz
ovvero con un vantaggio di più del 10%.
È un risultato che fa pensare ed è il pri¬
mo punto a favore della acclamazione
del K6 III quale antiPentium. Interessan¬
te osservare come le prestazioni del
Pentium II 450 siano molto vicine a quel¬
le del Pentium III, visto che il test non
utilizza le nuove istruzioni SSE caratteri¬
stiche del nuovo processore di Intel. Fa¬
nalino di coda il K6-2. Che dire, è un risul¬
tato che già conoscevamo.
In figura 2 i vari processori affrontano i
bench multimediali di Norton In questo
caso i risultati cambiano con i due Pen¬
tium che ottengono risultati assai simili
fra loro e superiori a quelli dei concorren¬
ti AMD. Un poco sotto tono il K6 III che
comunque si comporta più che egregia¬
mente avvantaggiandosi in modo sensi¬
bile rispetto al K6-2. Segue il grafico, fi¬
gura 3, dei risultati conseguiti con Wmtu-
ne 98 In pratica osserviamo come la ca¬
che di secondo livello porti ad un aumen¬
to delle operazioni eseguite dal K6 III ri¬
spetto al K6-2 nell'unità di tempo, per
quanto riguarda gli interi. La FPU del K6
III risulta avere delle prestazioni similari a
quelle del predecessore. In entrambi i
casi siamo comunque su livelli inferiori a
quelli dei due Pentium che comunque, e
questo va sottolineato con chiarezza la¬
vorano a 450 MHz contro i 400 MHz dei
due AMD Per questo la superiorità dei
Pentium va data per scontata, è la di¬
mensione del gap che deve essere os¬
servata Ricordiamo che il test Video 2D
è stato saltato sulla macchina AMD
Quanto poi alla grafica 3D e OpenGL
scopriamo come le istruzioni 3DNow!
portino il duo AMD a competere diretta¬
mente con i Pentium, superandoli pur
funzionando ad una frequenza inferiore
Nei test relativi alla memoria ed all'ac¬
cesso ai dischi sotto cache è ovviamente
il K6 III a 400 MHz ad avere la meglio
grazie ai suoi 256 kB di L2 cache on
chip II test relativo al disco rigido non
aggiunge nulla alla nostra prova se non
ribadire che un disco UWSCSI a 10.000
giri è più veloce di un normale EIDE a
5400 rpm I valori sono stati normalizzati
rispetto ai valori ottenuti dal Pentium II
450. considerato dunque come riferi¬
mento unitario.
Per confrontare meglio l'efficienza del
nucleo dell'AMD K6 400 rispetto a quella
del Pentium III a 450 MHz abbiamo ipo¬
tizzato che l'incremento delle prestazioni
della sola CPU sia lineare con l'aumento
della frequenza di lavoro. Dunque abbia¬
mo moltiplicato i risultati ottenuti dal K6
III in modo da ottenere i vaoli teorica¬
mente possibili ad un K6 III a 450 MHz
E' un'approssimazione abbastanza gros¬
solana che comunque dovrebbe avere il
pregio di evidenziare ora le differenze re¬
lative fra i due processori (fig. 4). Riferi¬
mento unitario è sempre il Pentium II
450. In questo modo vediamo come le
prestazioni del K6 III, alle prese con que¬
sto test, non sono lontane da quelle del
Pentium con un gap, soprattutto per
quanto riguarda la FPU molto contenuto
Dunque dovremmo concludere che,
quanto alla sola efficienza del processore
il Pentium conserverebbe ancora un cer¬
to, anche se limitato, vantaggio.
Passiamo ora al 3DMark99, suite di te¬
st che considera le prestazioni del siste¬
ma alle prese con operazioni inerenti la
resa grafica 3D. Ovviamente a parità di
scheda video e memoria di sistema le
differenze sono da imputarsi al proces¬
sore. In figura 5 riportiamo i risultati com¬
plessivi calcolati come media di tutti i te¬
st eseguiti dalla suite. Come riferimento
abbiamo tenuto il Pentium III 450. Le
prestazioni dell'AMD K6-2 e K6 III sono
espresse in termini percentuali rispetto a
quelle del riferimento. Grazie soprattutto
alle istruzioni 3DNow! sono i due AMD
ad avere la meglio sul Penti.um III, con in
testa ovviamente il K6 III. È un risultato
inatteso soprattutto per quanto riguarda
il K6-2 dovuto soprattutto all'attentissima
messa a punto del sistema test AMD
Nondimeno il risultato deve far pensare
soprattutto i patiti di giochi, voraci di ca¬
pacità 3D, che possono ottenere presta¬
zioni elevatissime anche e soprattutto
con i K6 In figura 6 andiamo a vedere il
risultato relativo alla sola capacità di cal¬
colo "geometrico" della CPU. Indubbia¬
mente il Pentium III ha la meglio, anche
a prescindere dalla superiore frequenza
di lavoro.
Conclusioni
Il fatto di poter confrontare le presta¬
zioni di un K6 III a 400 MHz con quelle
di un Pentium III a 450 MHz è già un fat¬
to degno di assoluto rilievo. Che poi
l'AMD K6 III abbia al meglio in qualche
prova indica l'estrema competitività del
nuovo processore di Intel. Dal punto di
vista delle pure prestazioni di calcolo il
K6 III è estremamente vicino al Pentium
III (con software che non utilizza le nuo¬
ve istruzioni SSE, in pratica la totalità di
quello disponibile ad oggi in commer¬
cio), ma va riconosciuto che manca an¬
cora un poco per il sorpasso definitivo. Il
vantaggio dei tre livelli di cache è estre¬
mamente sensibile con le applicazioni di
tipo office dove il K6 III 400 è in grado di
rivaleggiare ad armi pari con Pentium II
o III funzionanti a 450 MHz e spesso so-
pravanzarh. Il vantaggio si mantiene con
le applicazioni 3D soprattutto se il
software utilizza le istruzioni 3DNow! di
AMD. Altrove il nuovo chip di AMD risul¬
ta un poco inferiore al concorrente.
Quanto ai prezzi i processori di AMD ri¬
sultano più economici dei Pentium III.
Dunque una guerra aperta che si com¬
batte su due fronti, le prestazioni ed i
prezzi.
Dunque il K6 III è l'antiPentium? La ri¬
sposta è complessa, ma in sintesi pos¬
siamo attribuire questo titolo prò tempo¬
re al nuovo processore di AMD, in atte¬
sa che qualcuno porti sul mercato una
CPU in grado sopravanzare, senza ecce¬
zione alcuna, il Pentium di Intel.
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
93
Selleroni, ancora selleroni
Torniamo a parlare
ancora di Celeron A. Si
tratta di una storia infi¬
nita, ma motivata dalle
novità apparse sul
mercato Sullo scorso
numero abbiamo illu¬
strato come fosse
possibile overclockare
un Celeron 300A per
farlo lavorare a 450
MHz con prestazioni
paragonabili a quelle di
un Pentium II 450
MHz Ora se avete
l'accortezza di guarda¬
re i grafici riportati
nell'articolo sull'AMD
K6 III potete vedere,
fra l'altro, come il nuo¬
vo Pentium III, pur uti¬
lizzando l'ultima ver¬
sione delle DirectX
(6 1), non riesce a di¬
staccare il vecchio PII
portando a risultati nei
test assai vicini al predecessore La ra¬
gione sta nel mancato utilizzo delle
nuove istruzioni SSE del Pili nei pro¬
grammi attuali. Quindi per proprietà
transitiva se un Celeron 450 ha presta¬
zioni simili ad un Pentium II 450 allora
ha prestazioni vicine a quelle di un
Pentium III 450, in mancanza di
software facente uso del nuovo set di
istruzioni Intel.
Dopo questa breve premessa venia¬
mo al quid: del Celeron esistono due
versioni caratterizzate per il diverso
La funzione dell'unico iumper presente sulla sche¬
da dì conversione da Socket 370 a Slot I interrom¬
pe il collegamento fra il pin 821 e il processore In
pratica impone alla scheda madre Icon chipsel BXI
dì funzionare a 100 MHz Con Questa operazione e
possibile overclockare t Celeron 300A portandoli a
funzionare a 450 MHz E' importante l'utilizzo di
grasso silicomco fra dissipatore e processore
formato. La prima è dedicata all'utilizzo
su schede madri Slot 1. la seconda
(PPGA) utilizza per la connessione alla
scheda madre il Socket 370, uno zoc¬
colo, alla maniera dei processori per
Socket 7 (e anche dei vecchi Pentium
classe P54 e P55) sul quale sono ripor¬
tati i contatti presenti sullo Slot 1 La
ragione di questa scelta di Intel è moti¬
vata ufficialmente dalla volontà di ridur¬
re i costi per le schede madri destinate
a PC di fascia bassa, destinati appunto
all'utilizzo dei processori Celeron In
pratica secondo la visione di Intel, il
Celeron va ospitato su schede madri
con Socket 370 basate su chipset tipo
il 440 LX, EX o ZX, più economici del
440 BX da utilizzarsi preferibilmente su
schede per Pentium II e III funzionanti
con bus di sistema a 100 MHz. Questa
scelta, economicamente comprensibi¬
le. impedirebbe di fatto la possibilità di
un overclocking del Celeron 300A nella
versione PPGA a 450 MHz.
Senza contare che chi possiede già
una scheda madre Slot 1 è impossibili¬
tato all'utilizzo dei Celeron A versione
PPGA, il che non sembrerebbe un
grosso problema visto che comunque
di tutti i Celeron, da 300 a 400 MHz
esistono le due versioni dedicate ai
due diversi "attacchi". Purtroppo, per
l'utente finale, il costo del Celeron PP¬
GA e SEPP (versione dedicata allo Slot
1) è diverso con un vantaggio del pri¬
mo sul secondo a parità di clock
L'industria informatica, all'uscita del
Socket 370, ha proposto sul mercato
degli adattatori da Socket 370 a Slot 1,
permettendo cosi l'utilizzo dei Celeron
A versione PPGA an¬
che su schede madri
Slot 1. Di per sé l'og¬
getto non sembrereb¬
be avere una impor¬
tanza sostanziale e
sembrerebbe destina¬
to ad un uso di nicchia
ovvero a tutti quelli
che per ragioni dispa¬
rate si trovassero a di¬
sporre di scheda ma¬
dre e Celeron con at¬
tacco diverso Ma la
realtà supera l'immagi¬
nazione: alcune sche¬
de di conversione of¬
frono delle possibilità
insperate Sullo scorso
numero abbiamo visto
che per overclockare
un Celeron 300A a 450
MHz è necessario in¬
terrompere il contatto
fra il piedino B21 e la
scheda madre. Se
quest'ultima non prevede questa pos¬
sibilità, sia da bios o con un jumper, la
soluzione è quella di dotarsi di nastro
isolante, forbici e pazienza.
Con la scheda di conversione che
presentiamo questo non e più neces¬
sario: grazie ad un ponticello è possibi¬
le interrompere il collegamento ed im¬
porre il funzionamento a 100 MHz a
tutte le schede madri con chipset Intel
BX In pratica l'operazione è semplicis¬
sima e quasi istantanea II risultato, po¬
sto che il processore sopporti l'incre¬
mento di clock, è garantito. Inoltre l’in¬
sieme Celeron 300A PPGA e scheda di
conversione ha un costo molto vicino a
quello del Celeron 300A SEPP e a se¬
conda delle fluttuazioni del mercato
probabilmente di qualche migliaia di li¬
re inferiore.
Il dissipatore di calore da utilizzare
con il Socket 370 è del tipo che si uti¬
lizza per il Socket 7 ovvero tutti quelli
dedicati ai vari K6, 6x86. Pentium
MMX, M2 e quant'altro, facilmente re¬
peribili e dal costo decisamente infe¬
riore a quelli utilizzati per i Pentium II,
Pentium III e Celeron SEPP.
Per informazioni rivolgersi a:
Bit Shop Computer
Via Nino Bixio 1 -35131 Padova
Tel 049 8753048
Fax 049 8755177
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MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Asus P5A e AMD K6
Figura I - Bencn sintetico da Syslnfo delle Norton Utilities II vantaggio
delle AOpen AX59pro con Wnte Allocauon abilitata è evidente rispetto alla
Asus P5A
Figura 2 - Norton Multimedia Benchmark I risultati del confronto Ira AO¬
pen e Asus sono gli stessi aualitativamente di Quelli ottenuti in figura I La
conclusione è semplice, la mancanza della attivazione della Wnte Alloca-
tion comporta una perdila sensibile delie prestazioni del sistema
Abbiamo ricevuto molte lettere
riguardanti II problema della Asus
P5A con la Write Allocation degli
AMD K6 (MC 191 pag 74). Ricor¬
diamo brevemente la questione:
la Write Allocation è un meccani¬
smo presente sulle CPU AMD fin
dal K5 che permette di velocizza¬
re l'esecuzione di talune operazio¬
ni di lettura e scrittura. Banalizzan¬
do, il processo consiste nella
scrittura nella memoria tampone
di primo livello di dati successivi
ad una certa richiesta di informa¬
zioni non presenti già nella cache.
Di per sé il processo è più lento
della semplice lettura dei dati in
memoria, ma è probabile che i
dati memorizzati siano quelli che il
processore andrà ad utilizzare nel¬
le operazioni successive. Trovan¬
do le informazioni direttamente
nella velocissima memoria tam¬
pone la velocità di esecuzione ne
risulta ovviamente incrementata.
Nell'AMD K6-2 400 (nucleo CXT)
questa caratteristica è stata mi¬
gliorata rispetto alle generazioni
precedenti e accompagnata da al¬
tri meccanismi in grado di aumen¬
tare l’efficienza del processore
complessivamente di un 10-12%,
o anche più a seconda della orga¬
nizzazione del codice utilizzato nei
programmi.
Queste caratteristiche per es¬
sere sfruttate devono essere abi¬
litate via bios della scheda madre.
Si tratta di operazioni del tutto tra¬
sparenti all’utente finale che
usualmente non sono riportate
fra i settaggi del bios direttamente acces¬
sibili. L'unico modo per sapere se il siste¬
ma abiliti o meno la Wnte Allocation sui
K6 è quello di utilizzare una utility che in¬
terroghi il sistema e riporti le impostazioni
riguardanti questa particolare feature. Di
queste utility ne esistono diverse. Fra
queste abbiamo scelto setk6 di Andreas
Stiller della tedesca c't Magazine. Come
ci è stato fatto notare in diverse lettere
esistono due versioni di questo program¬
ma setk6 e setk6v2. che differiscono per
il fatto che la seconda è adatta al K6-2 ed
è la versione che abbiamo suggerito di
utilizzare Entrambi i programmi possono
essere reperiti sul sito della c't Magazine
e sono liberamente scaricabili ( www,
heis e.d e/ct/ftp/pcc Qnf iq.shtmli. L'utiiizzo è
semplice, basta scompattare (i file scari¬
cati hanno estensione exe e sono auto
scompattanti) l'utility in una certa direc¬
tory e lanciare l'applicativo setk6, possibil¬
mente da una finestra dos. La risposta del
sistema indica o meno l'attivazione della
Write Allocation sul sistema. Ora nel caso
il bios non abbia già attivato l'opzione è
possibile agire manualmente digitando,
sempre nella finestra dos oppure da avvio
esegui di W95/98, il comando setk6 /on.
A questo punto il meccanismo della Write
Allocation è abilitato. Questo procedimen¬
to è assai utile per utilizzare con la massi¬
ma efficienza i processori AMD dell'ulti¬
ma generazione su schede madri un poco
datate, per le quali non è reperibile un
bios aggiornato, ad esempio la Asus
TX97. Su schede basate sul chipset Intel
TX è possibile utilizzare i K6 con l'accor¬
tezza di impostare la corretta tensione di
alimentazione, utilizzare l'ultima versione
del bios disponibile e utilizzare una utility
come setk6. Su queste schede madri la
frequenza di lavoro del processore va rag¬
giunta partendo da una frequenza di fun¬
zionamento della scheda madre di 66
MHz e utilizzando un moltiplicatore eleva¬
to, disponibile sui processori AMD. Per i
settaggi, solitamente non riportati sui ma¬
nuali è necessario consultare il sito del
produttore la scheda madre. Nel caso del¬
la Asus TX97 è sufficiente una gi¬
ta virtuale m lwvw.asus.com twl
Quello che abbiamo scoperto
durante le nostre prove è che l'ul¬
tima scheda madre della Asus, la
P5A non attiva la Write Allocation
da bios. Il risultato è una perdita
delle prestazioni valutabile intorno
al 10 % con il K6-2 400, e co¬
munque consistente con tutti i
K6. Il problema è reso ancora più
fastidioso dal fatto che non è
possibile attivare manualmente la
funzione con setk6 pena il blocco
del sistema. Ora da alcuni lettori
ci segnalano che con alcune ver¬
sioni del bios precedenti a quelle
da noi provate (versioni preceden¬
ti la 1004) l'attivazione manuale
funziona.
Purtroppo anche con l'ultima
versione del bios disponibile sul
sito Asus, la 1005, il problema si
ripete malgrado il nuovo bios ri¬
porti esplicitamente il supporto
degli AMD K6-2 380 e 400. Il pro¬
blema della Write Allocation non
è presente su altre schede per
super Socket 7 provate come la
Soyo 5EHM, la Chaintech, la AO¬
pen AX59pro, la Fic PA 2013 per
le quali l'ultima versione del bios
permette il completo supporto
delle CPU AMD.
Attenzione queste considera¬
zioni non significano che la Asus
P5A non funzioni correttamente,
tutt'altro. Si tratta di un prodotto
estremamente valido e molto
stabile, decisamente ben realizza¬
to. Il problema e l'efficienza con i
processori AMD K6 e soprattutto K6-2 le
cui prestazioni risultano parzialmente pe¬
nalizzate rispetto a quelle possibili con
schede concorrenti. Nelle figure riportia¬
mo due test effettuati con le Norton Utili¬
ties (versione contenuta nel pacchetto
Norton System Works) e replicabili da
chiunque ne sia dotato. In figura 1 trovia¬
mo l'indice sintetico delle prestazioni del
System Information, nel secondo grafico i
risultati ottenuti con la Suite Multimediale.
Il sistema adoperato è lo stesso nei due
casi ad eccezione dell'utilizzo di due sche¬
de madri diverse, la Asus P5A e la AOpen
AX59pro.
I risultati parlano da sé e non hanno bi¬
sogno di commenti. Dunque i consigli so¬
no sempre gli stessi, al momento di ac¬
quistare una scheda madre Socket 7 per
utilizzarla con un AMD K6 controllate l'atti¬
vazione della Wnte Allocation dal rivendi¬
tore prima dell’acquisto a scanso di suc¬
cessive sorprese Quanto alla Asus P5A
speriamo che il problema sia risolto il più
presto possibile.
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
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di Pierfrancesco Fravolini e Luca Angelelli
Masterizzare
che passione!
Velocità a confronto
Con la qualità raggiunta dall'ultima generazione di masterizzatori e di software dedicati alla produzio¬
ne amatoriale di CD-ROM, confrontare vari CD ottenuti eseguendo copie a diverse velocità ridurrebbe il
paragone alla semplice misurazione del tempo impiegato per l'esecuzione di ogni singola copia. Le co¬
se cambiano se il contenuto dei CD è composto da brani musicali: copie di CD audio eseguite a velo¬
cità diverse "suonano" in modo diverso. Perché?
Questo non solo ci è sembrato un argomento interessante ma anche l'elemento di paragone utile ad
analizzare le differenze determinate dalle diverse velocità di utilizzazione.
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MCmlcrocomputer n. 193 - marzo 1999
Masterizzare che
passione!
Traxdata TraxRchiver
Il primo sistema stand-alone di scansione e archiviazione di documenti
Il TraxRchiver è un’unità stand alone per l'archiviazione di documenti cartacei presenta¬
ta dalla Traxdata. Il sistema è in grado di leggere e registrare tutti i documenti direttamen¬
te su un sicuro, economico e perfettamente compatibile CD-R.
Si presenta come un compatto sistema da scrivania, realizzato con soluzioni tecnologi¬
che all'avanguardia, ed esegue una scansione veloce e automatica ad alta qualità di pagi¬
ne singole e/o fronte-
retro di qualsiasi for¬
mato. dal B4 al bigliet¬
to da visita, contenenti
testo, fotografie e gra¬
fica
Una volta effettuata
la scansione le immagi¬
ni vengono visualizzate
sul display a colori LCD
da 6 pollici con funzio¬
nalità "touch-panel'' e
quindi archiviate in un
CD registrabile
Ciascun supporto e
in grado di contenere
fino a 20.000 pagine di
informazioni che pos¬
sono essere consultate
facilmente utilizzando
un qualsiasi lettore CD¬
ROM. sia m locale che
in rete
Il TraxRchiver. per
facilitare le funzioni di
lettura digitale e archi¬
viazione. integra al suo
interno una CPU, un
masterizzatore e un
Hard Disk. Inoltre, gra¬
zie al controllo automa¬
tico dell'immagine è
possibile ridurre la di¬
mensione dei docu¬
menti m modo tale che
solamente l'area real¬
mente impressa venga
registrata, risparmian¬
do cosi spazio prezioso
sul CD
Per informazioni:
Traxdata Italia S r I
Via Ponchielli. 4
20063 Cernusco Sul
Naviglio (Mll
Tel. 02/92112092
Nato inizialmente come supporto
digitale di altissima qualità per l'audio,
il CD e stato poi proficuamente impie¬
gato in tutti quei campi in cui era ne¬
cessario memorizzare una grande
quantità di dati.
I seicentocinquanta megabyte di
dati archivìabili, uniti alla discreta ve¬
locità raggiunta dai lettori più recenti,
hanno fatto si che sia stato ormai
considerato il supporto principe per la
distribuzione del software e di pubbli¬
cazioni contenenti una grande quan¬
tità di dati (basti pensare alle enciclo¬
pedie multimediali su CD-ROM)
Da qualche anno a questa parte so¬
no presenti sul mercato i masterizza¬
toti per CD-ROM. delle macchine cioè
che permettono non solo di leggere,
ma anche di scrivere i CD-ROM La
possibilità di avere un masterizzatore
in casa o in ufficio ci permette di
creare le nostre raccolte personali di
dati o programmi.
L’archiviazione dei
documenti
L'utilizzazione del supporto CD¬
ROM per l'archiviazione è estrema-
mente vantaggiosa. I dischi costano
pochissimo, poche migliaia di lire, e
questo rende inutile il ricorso a sup¬
porti riutilizzabili ben più costosi Da
buon giornalista conservo ormai tutti
gli articoli che scrivo in un CD-ROM,
soprattutto da quando, per un fortuito
blocco del computer in ufficio, ho per¬
so praticamente tutti gli articoli che
avevo scritto dall'inizio della carriera.
Su un CD entrano una quantità sconfi¬
nata di articoli, basti contare che me¬
diamente un mio testo si aggira attor¬
no ai 15K, e che in un CD-ROM è
possibile registrare fino a 650 me¬
gabyte, in un singolo CD potrei me¬
morizzare più di 40.000 articoli (se
mai li scriverò: dovrebbero essere più
di 7 articoli al giorno per i prossimi 20
anni! Mi sembra difficile ). Ma l'uni¬
versalità del supporto consente anche
l'immagazzinamento di immagini, file
sonori, ecc. E’ quindi possibile me¬
morizzare anche documenti cartacei,
quelli che fino a poco tempo fa (e an¬
cora oggi) venivano archiviati sotto
forma di microfilm. E' proprio di que¬
sti giorni la presentazione da parte
della Traxdata, di un apparecchio
stand alone per la lettura e Tarchivia-
zione di documenti cartacei di qualsia¬
si tipo, anche a colori, su supporto
CD-ROM.
Nell'ufficio del futuro quindi gli
scaffali non saranno occupati da in¬
gombranti raccoglitori contenenti
quintali e quintali di carta, ma da snel¬
li contenitori di dischetti CD-ROM. e
sarà quindi molto più facile ricercare
e visionare un particolare documento,
senza soccombere sotto montagne di
carta
Masterizzare,
masterizzare
Come abbiamo detto prima ogni ap¬
plicazione basata sul CD deriva diret¬
tamente dallo standard CD audio. Da
questo standard sono poi nati altri
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
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Masterizzare che passione!
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Con un programma di editing video possiamo creare e montare il nostro hlm per riversarlo poi si CD-Video
standard, ognuno adatto alla memo¬
rizzazione di un determinato tipo di
dati- Ecco quindi lo standard per i
"dati" da computer (il CD-ROM pro¬
priamente detto), quello per i filmati
(Video-CD). il CD interattivo (CD-I), il
Photo-CD, per le fotografie, ai quali
poi sono stati aggiunti formati partico¬
lari come i CD mixed mode, adatti a
contenere sia dati che audio e i CD
multisessione nei quali i dati possono
essere registrati in più riprese.
Il bello è che tutti questi standard,
derivando da uno standard iniziale,
quello per i CD audio, sono tutti piut¬
tosto simili. Questo non significa che
un lettore casalingo di CD audio pos¬
sa leggere un CD-ROM contenente
dati o un CD Video, ma che i lettori
per computer possono leggere CD
audio; e cosa più importante i maste-
rizzatori possono registrare CD in pra¬
ticamente tutti i formati esistenti
Questo apre la porta a numerosissi¬
mi impieghi della coppia computer-
masterizzatore, ben più interessanti
della solita archiviazione di dati e di
programmi o creazione di CD audio.
Memorizzare un film
Uno dei formati nato successiva¬
mente al CD audio è quello per il vi¬
deo. Il video CD non è altro che un
normalissimo CD-ROM che contiene
al suo interno uno o piu filmati video
ed un programma per farli visualizzare
sulle macchine dedicate. I filmati de¬
vono essere compressi in MPEG 1
secondo lo standard Video CD I mo¬
derni lettori DVD supportano piena¬
mente i Video CD e sono quindi in
grado di leggere CD contenenti filma¬
ti secondo questo standard. Ecco
quindi nascere la possibilità di crearci
da soli i nostri Video CD Fermo re¬
stando che questo argomento non
può essere certamente esaurito nel
poco spazio a nostra disposizione, e
che verrà ampiamente ripreso in futu¬
ro, vediamo di capire quali sono i pas¬
si fondamentali per la realizzazione di
un Video CD casalingo Innanzi tutto
serve del materiale da utilizzare come
sorgente, e cioè una bella videocas¬
setta contenente, per esempio, i pri¬
mi passi del figlioletto, oppure le noz¬
ze del cognato, o la straordinaria esi¬
bizione delle Frecce Tricolori ripresa
alla Festa dell'Anna. Bene, una volta
scelto il filmato da mettere su CD bi¬
sognerà acquisirlo e qui giungono in
nostro aiuto le varie schede di acqui¬
sizione video che già conosciamo, pri¬
me fra tutti il Rambow Runner della
Matrox, (o la Marvel che è la versione
integrata Mislique-Rambow Runner) o
una delle tante schede Miro Video,
ecc Una volta acquisito e trasferito
sull'hard disk il nostro bel filmato (at¬
tenzione ad utilizzare hard disk gran¬
di, data l'esuberanza dei filmati AVI
acquisiti) basterà convertirlo in MPEG
1 secondo lo standard CD Video, con
uno dei programmi appositi, il piu fa¬
moso dei quali è lo Xing MPEG Enco-
der che consente di convertire filmati
e musica secondo varie modalità e
che supporta pienamente lo standard
Video CD.
A questo punto, una volta converti¬
to il file basterà darlo in pasto al no¬
stro programma di masterizzazione di¬
cendogli di creare un Video CD Du¬
rante la creazione del Video CD sarà
lo stesso programma di masterizza¬
zione (nel nostro caso Easy CD Crea¬
tor della Adaptec) ad inserire anche il
software necessario per la visualizza¬
zione del contenuto del disco creato
Come abbiamo già detto, ritorneremo
sull'argomento in maniera più partico¬
lareggiata Per adesso ci basti sapere
Job Wizaid Setecl a Slieam Piotile
fi A.rtoO-J.Lave. 3
Si 12»
Si 11»
Si 6*
Si 2 sac
Si 28».
• JmPEGI
S .fcj VrteoCD
^ NISC
tì nix
• ’M StoonWo* i
To aorte aedi antan porte:
WbinkiFltaiteiHoa
Video MPEG 1 352.288
25 Ftamet/sec. 15/3IPB
1150kMt/sec
Auto MPEG 1121 UIOO Ite Sto»
224 kbc/iec
Averti >
AmJe
L encoder MPEG della
Xing. uno dei più com¬
pleti, consente di con¬
vertire dati audio e vi¬
deo in numerosi tot-
mah
98
MCmicrocomputer n, 193 - marzo 1999
che disponendo di un lettore DVD e
del CD cosi realizzato, potremo rive¬
dere le evoluzioni aeree della nostra
pattuglia preferita, oppure le perfor¬
mance canterine di nostro figlio, di¬
rettamente sul PC,
Giocare con la
Musica
L'utilizzazione principe del CD, oltre
all'archiviazione di dati, resta comun¬
que con la musica. Mentre nel setto¬
re specifico sono usciti da tempo sul
mercato apparecchi che consentono
di registrare CD audio come con un
normale registratore a cassette, c'è
sempre chi tale operazione la esegue
con il computer Tutti e due i sistemi
hanno i loro prò e i loro contro. Certa¬
mente l'insieme computer-masteriz-
zatore ha dalla sua la enorme versati¬
lità d'uso: come abbiamo già detto
con il masterizzatore possiamo regi¬
strare su CD-ROM qualsiasi cosa, da¬
ti, audio e filmati, mentre un CD-re-
corder (cosi si chiamano i registratori
Cakewalk è un programma di sequencmg MIDI che consente di utilizzare anche tracce audio, come se si
trattasse di un registratore multitraccia E' quindi possibile, anche con l'aiuto di programmi di "rendering"
MIDI, registrare i dati MIDI ed audio nello stesso progetto e Masterizzarli su un CD audio lavorando diretta¬
mente in digitale
Il CD-tecorder Traodala hi TraxaudioI è un apparecchio hi-fi che consente di registrare direttamente audio in
Iormato digitale sia da un altro CD che, tramite gli ingressi analogici dagli altri apparecchi dell'impianto,
quali radio, registratori a nastro o giradischi.
su CD hi-fi) è dedicato solamente alla
copia di brani musicali. Di sicuro que¬
st'ultimo può dalla sua vantare un’im¬
mediatezza d'uso che l'altro sistema
non ha, la maggiore stabilità di funzio¬
namento (il CD-recorder non rischia i
classici "blocchi" tipici dei PC) e la
qualità audio è mediamente migliore.
Ma a parte l'uso scontato come
mero copiatore, il masterizzatore col¬
legato ad un computer può essere
utilizzato in maniera molto più creati¬
va se decidiamo di essere noi stessi a
"creare" la musica, oppure se deci¬
diamo di intervenire con programmi
appositamente progettati per "modifi¬
care" il messaggio musicale.
Cosi l'appassionato di registrazione
potrà portare su CD, e quindi su un
supporto molto più robusto ed affida¬
bile, le registrazioni da lui effettuate,
magari ripulendole da rumori e scric¬
chiolìi e ravvivandole con l'uso accor¬
to di equalizzatori e processori di di¬
namica (software naturalmente). Ci
sono in commercio una quantità di
programmi adatti a questo scopo, pri¬
mi fra tutti SoundForge e WaveLab,
due programmi utilizzati anche negli
studi di registrazione. Con questi pro¬
grammi su può intervenire in maniera
pesante (o leggera che si voglia) sul
file audio, per modificarne le caratteri¬
stiche, aggiungere echi e riverberi,
equalizzare e correggere, togliere il
rumore e chi più ne ha più ne metta.
Inoltre chi è musicista potrà utilizza¬
re programmi come Cakewalk o Cu-
base che non sono altro che portento¬
si sequencer midi, cioè programmi
che collegati ad apparecchiature mu¬
sicali MIDI le fanno suonare. Questi
programmi, uniti alle ultime schede
audio a 128 voci ed insieme alla pos¬
sibilità di gestire contemporaneamen¬
te dati MIDI e file audio (è quindi pos¬
sibile registrare una traccia MIDI con
la tastiera e tracce audio suonando di¬
rettamente ad esempio la chitarra, e
mixare il tutto) consentono di creare
in casa la propria musica, con una
qualità altissima, spesso di poco infe¬
riore a quella che si ottiene negli stu¬
di di registrazione.
P. F.
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
99
Masterizzare che passione!
La Catena di riferimento
Al momento della ideazione e programmazione di questo speciale uno degli aspetti
più delicati è stata la scelta degli apparecchi su cui eseguire le varie prove. L'obiettivo
era quello di indagare sui problemi della masterizzazione, a partire dai lettori di CD per
passare ai controller SCSI, agli scrittori, ai supporti Un progetto ambizioso destinato
ad occupare parecchio spazio sulla rivista ed a protrarsi nel tempo. Per controllare o
meglio ideare una procedura di misura avevamo necessità di apparecchi in prova di
qualità molto buona per evitare che problemi o tolleranze eccessive di un anello della
catena nascondesse / problemi del processo di copia e scrittura di CD R.
Per questa ragione abbiamo scelto come catena di riferimento un trio di apparecchi
che rappresentano quanto di meglio, per ciò che viene riferito dagli addetti ai lavori e
per quanto suggeritoci dalla nostra esperienza, il mercato consumer è in grado di of¬
frire. Il lettore scelto è il Plextor UttraPlex 40max. lo scrittore il Plextor PleXwriter
8/20 ed il controller SCSI il sicuro Adaptec 2940UW
Plextor Family:
UltraPlex 40max,
Plexwriter 8/20
Plextor è un costruttore che nel
tempo si è conquistato una solida fa¬
ma dovuta alla elevata qualità dei suoi
prodotti, qualità intesa sia come livel¬
lo di prestazioni che come affidabilità
nel tempo. Caratteristiche che ovvia¬
mente si ripercuotono sul prezzo fina¬
le del prodotto, normalmente un poco
superiore a quello dei concorrenti, ma
e una differenza che molti utenti finali
sopportano volentieri
Il lettore UltraPlex 40max è un di¬
spositivo di lettura del tipo CAV (Con¬
stant Angle Velocity) ovvero la rota¬
zione del disco ha la caratteristica di
avere una velocità angolare costante
il che comporta che il laser segue la
traccia spirale sul disco con una velo¬
cità lineare che aumenta andando
dall'interno all'esterno del CD-ROM.
Questo significa che l'effettiva velo¬
cità di lettura varia a seconda della
zona considerata, da un massimo di
40x ad un minimo di 17x secondo le
specifiche della casa madre II che si¬
gnifica che l'UltraPlex è in grado di
estrarre i dati contenuti sul disco con
un rateo che va da 6000KB/S a
2550KB/S, .il che non è certo poco. Il
tempo di accesso alle tracce è di 85
ms. Il lettore è poi dotato di una ca¬
che di 512 KB per velocizzare le ope¬
razioni di lettura e trasferimento dei
dati al sistema nonché diminuire il ca¬
rico della CPU L'interfaccia utilizzata
è Ultra SCSI capace di un transfer ra¬
te di 20 MB/s di picco, dato da tenere
in considerazione quando si collega il
lettore al controller e si configura
quest'ultimo. Una delle caratteristi¬
che peculiari dei lettori Plextor è l'at¬
tenzione che la casa pone alla lettura
dei dischi audio l'UltraPlex 40max è
in grado di eseguire l'estrazione dei
file audio con una velocità massima
che va da 17x a 24x Ora come ben
sanno gli utenti più esperti nel caso
dei file audio non è certo la velocità di
estrazione la caratteristica più impor¬
tante. Nel settore dell'alta fedeltà è
oramai fatto accertato e quantificato
l'importanza del jetter di lettura nel ri-
100
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Masterizzare che passione!
Plextor Plexwriter 8/20
e Ultraplex 40max
Costruttore:
Plextor S.A./N V min/www Dioxior w
Distributore-,
Altee srl
Vie degli Aldobrandeschi, 4?
Roma
tei,; 06/665001
Fox 06/66418380
www.rirtoc.il
Prezzi: liva esclusa)
Plextor Plexwritor 8/20 Ut I 080.000
Plextor Ultraplex 40nmx Ut 249 000
sultato sonoro finale. Il jetter è un
problema dovuto ad un errore di tem-
porizzazione nella lettura dei dati inci¬
si sul disco. Di fatto i dati numerici, la
famosa sequenza di 1011010101, è
sempre la stessa ma la fluttuazione
temporale dell'istante di commutazio¬
ne (e quindi di lettura) fra un livello e
l'altro (10) induce un errore che si tra¬
duce in una perdita della informazione
originale ovvero in un aumento del ru¬
more e in una perdita di risoluzione
del convertitore D/A. Il jetter può in¬
sorgere per una mancanza di sincroni¬
smo in tutti i passaggi che subiscono
i dati digitali (audio) che vanno dalla
lettura del supporto fino alla conver¬
sione. Un attento studio di tutti i cir¬
cuiti e la sincroniz-zazione sotto un
unico clock permette una riduzione
del jetter e dunque dei suoi effetti.
Da tempo la Plextor afferma di porre
grande attenzione al jetter nelle ope¬
razione di estrazione audio (Digital
Audio Extraction, DAE) progettando
con attenzione tutti i circuiti interes¬
sati, ovvero tutto il lettore.
Un altro problema che può accade¬
re durante la lettura di file in formato
audio è la possibilità che una perdita
dei primi campioni o meglio che il
punto di inizio della lettura non coinci¬
da perfettamente con l'inizio della
traccia. Questo errore di sincronismo
del lettore può essere costante oppu¬
re variare da un'estrazione all'altra. Il
risultato può essere una presenza di
click o rumori similari all'inizio della
I supporti TDK Reflex CD-R74 sono Tra Quelli che Plextor consiglia per l'uso con lo scrittore Plexwriter 8/20
alla velocità 8x lcaratteristica ancora non riportata esplicitamente sulle confezioni) Questa ragione assieme
alla reputazione che i prodotti TDK hanno conquistato presso gli addetti ai lavori ci hanno spinto ad utilizza¬
re il supporlo Reflex come riferimento.
traccia audio estratta, il che certo non
è cosa gradevole. Nessuno dei lettori
Plextor provati presenta questo pro¬
blema, men che meno il nostro Ultra¬
plex 40max, a testimonianza dell'at¬
tenzione che i progettisti della Plextor
dedicano a queste problematiche.
Per tornare alle caratteristiche più
spiccatamente informatiche questo
lettore è in grado di leggere le infor¬
mazioni contenute nei CD TEXT, e so¬
prattutto è un dispositivo MultiRead
ovvero in grado di leggere i supporti
CD RW (CD riscrivibili). Per raggiunge¬
re l'elevate velocità di rotazione da
17x a 40x (ovvero 8590 giri al minuto),
è stato impiegato un sistema dinami¬
co di stabilizzazione della rotazione del
disco e un motore elettrico privo dei-
contatti striscianti. Il filmware è conte¬
nuto su di una memoria flash e può
essere aggiornato all'occorrenza via
Il retro di scrittore e lettore Plextor è praticamente simile. L'indirizzo ID e la terminazione sono selezionabi¬
li tramite i \umper posti a sinistra sul pannello di fondo. Le altre opzioni vanno lasciate come impostate m
fabbrica.
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
101
' Masterizzare che passione!
software direttamente dall'utente.
Nella confezione troviamo il manua¬
le di installazione, il software Plextor
Manager, una utility che permette il
miglior sfruttamento del lettore
(estrazione audio con velocità deter¬
minabile, copia di CD...), le viti per il
fissaggio e l'utensile per l'estrazione
manuale del disco in caso (mai da noi
verificato) di inceppamento irreversi¬
bile. L'installazione è semplice e se¬
gue i canoni di tutti i dispositivi SCSI
ovvero il controllo e la selezione di un
ID libero, la terminazione dell'ultimo
dispositivo della catena.
L'UltraPlex 40max è compatibile
con i sistemi operativi: DOS, Win¬
dows 95/98/NT, UNIX, OS/2, Solaris,
Macintosh, Nowell NetWare ed è ga¬
rantito per due anni.
Lo scrittore scelto a riferimento è il
Plextor PleXwriter 8/20. Caratteristica
essenziale dell'apparecchio è la velo¬
cità di scrittura massima pari a 8x ov¬
vero 1200 KB/s. Siamo di fronte ad
uno dei primi dispositivi in grado di
raggiungere questa velocità, davvero
elevata che comporta la soluzione di
una serie di problematiche tecniche
non indifferenti: riuscire ad incidere i
pit sul supporto con la precisione e la
definizione necessaria mentre il disco
ruota ad una velocità (effettiva) che fi¬
no ad un paio di anni fa era appannag¬
gio dei migliori lettori è effettivamen¬
te un' impresa. Il che fra l'altro impo¬
ne l'uso di supporti all'altezza, ben bi¬
lanciati dinamicamente per evitare vi¬
brazioni eccessive e soprattutto utiliz¬
zanti un polimero adatto in modo che
il pit risulti definito anche per esposi¬
zioni al fascio laser molto brevi. Per
questo la Plextor ha definito una lista
di supporti compatibili con la velocità
di scrittura massima, in modo che
l’utente finale possa orientarsi sul
mercato e acquistare solo i prodotti
"garantiti".
Il PleXwriter risulta molto veloce
anche in lettura permettendo velocità
che vanno da 9x fino ad un massimo
di 20x in modalità P CAV, Partial Con¬
stant Angle Velocity, ovvero lettura a
velocità angolare costante parziale.
Questa modalità impone l’uso della
modalità di lettura CLV (Constant Li¬
near Velocity, velocità lineare costan¬
te), nella parte più interna del disco
per poi passare alla modalità CAV
man mano che il pick up laser si allon¬
tana dal centro del CD-ROM. Il tempo
di accesso è di 170 ms è l'interfaccia
utilizzata è SCSI-2 o Fast SCSI (10
MB/s massimi).
Le velocità di scrittura permesse
Adaptec AHA 2940UW
Quando si parla di controller SCSI il pensiero va immediatamente ad Adaptec ed ai suoi
prodotti. Inutile nascondere come la casa americana sia leader del mercato e che i suoi con¬
troller SCSI di fatto rappresentano uno standard ed un riferimento con cui tutti i concorrenti
devono misurarsi. Fra le tante possibilità abbiamo scelto un prodotto diffusissimo e di si cu¬
ra affidabilità: il 2940UW. Dunque questa scheda PCI è una parte della nostra catena di rife¬
rimento insieme al letto¬
re e scrittore Plextor.
Tutti i componenti che
andremo a provare do¬
vranno confrontarsi con
il 2940UW. È bene sot¬
tolineare come la nostra
scelta è stata di fatto ob¬
bligata vista la diffusione
di questo controller e le
sue prestazioni. L'AHA
2940UW supporta tutti i
protocolli SCSI fino all'Ul¬
tra Wide SCSI capace di
ben 40 MB/s massimi
con la possibilità di colle¬
gare fino a 14 diversi di¬
spositivi È una banda
passante certamente so¬
vrabbondante per le ope¬
razioni di lettura e scrittu¬
ra di CD R, ma per questo dovrebbe mettere al sicuro da spiacevoli sorprese. Inoltre in se¬
guito sarà possibile utilizzare dischi rigidi SCSI (UW) senza problema alcuno. Nelle prove
eseguite l'AHA 2940UW si è comportato esattamente come ci aspettavamo owero in mo¬
do affidabile e trasparente: nessun problema o limite riconducibile al controller SCSI.
Adaptec Easy C D Creator De Lux e 3.5
Easy CD Creator è uno dei pacchetti per scrittura di CD R più diffusi in assoluto. La ca¬
ratteristica sostanziale e vincente è la facilità con cui l'utente inesperto è in grado di realiz¬
zare qualsiasi tipo di CD, sia esso un disco ISO multisessione, un CD Audio, un CD Vi¬
deo... Questa semplicità operativa certo non risulta sgradita anche all'utente più smaliziato
che può facilmente personalizzare le varie operazioni per raggiungere il risultato voluto. In
realtà non ci si può riferire ad Easy CD Creator DeLuxe come ad un semplice software di
masterizzazione: in realtà si tratta di un insieme di programmi, oltre al CD Creator lui si ve¬
ro e proprio programma di scrittura di CD R, in grado di risolvere tutti i problemi e le opera¬
zioni inerenti il progetto
e la realizzazione di CD
R in tutti i formati. La de¬
scrizione particolare sa¬
rebbe molto lunga, ci li¬
miteremo a segnalare
CD Spin Doctor, pro¬
gramma per la estrazio¬
ne e registrazione di file
audio in grado di elimina¬
re, se necessario difetti
della registrazione origi¬
nale come rumore di
fondo 0 rumori impulsivi,
oppure Video CD Crea¬
tor, un applicativo che
permette la realizzazione
di CD Video a partire da
filmati presenti sull'HD.
Attualmente la versione più aggiornata di Easy CD Creator De Luxe è la 3.5b. Per tutti i
possessori della versione 3.5a consigliamo l’aggiornamento in modo di avere il supporto
pieno degli ultimi scrittori presentati sul mercato e la soluzione di una serie di piccoli pro¬
blemi presenti sulla release iniziale. I file di aggiornamento sono liberamente scaricabili dal
sito Adaptec: www, adaptec.com. L.A
Adaptec ine.
691 South Milpitas Boulevard - Milpitas, CA 95035
Prezzi: (iva esclusal
HA2940UW L it 625.000 Easy CD Creator Lit. 199.000
102
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Masterizzare che
Yamaha CRW4416EZ e CRW4416S
A Yamaha appartiene il primato del masterizzatore per CD
RW più veloce: si tratta del modello CRW4416 in grado di ope¬
rare sia con I CD R e CD RW ad una velocità di scrittura pari a
4x. È un limite piuttosto elevato soprattutto se si pensa che
l'operazione di riscrittura di un CD RW prevede la necessità di
riscaldare il supporto e raffreddarlo con un ciclo preciso per ot¬
tenerne la cancellazione e la successiva scrittura. Inoltre il pick
up laser di uno scrittore per CD RW è più pesante di quello ne¬
cessario per un CD R a causa della maggiore potenza necessa¬
ria. Sono differenze in assoluto ridotte, ma che per le minime
inerzie necessarie per le operazioni di scrittura a 4x risultano
consistenti.
Dunque onere alla Yamaha per questo primato che, come tut¬
to quello che accade nel mondo informatico, e destinato presu¬
mibilmente, a durare ben poco Oltre a questa caratteristica pe¬
culiare il CRW4416 è un apparecchio assai versatile permetten¬
do come detto la scrittura dei supporti CD R a 4 x e la lettura di
tutti 1 CD-ROM ad una velocità massima di 16x, certo non eleva¬
tissima rispetto a quanto offerto ultimamente di lettori, ma co¬
munque rimarchevole per un riscrivibile (anche per la lettura va¬
le il discorso riguardante l'inerzia del pick up laser),
Il CRW4416 à disponibile in vane versioni con due tipi di in¬
terfacce, SCSI e EIDE. In questo modo l'utente è in grado di
scegliere la periferica che più si confà alle propri esigenze ed al
suo budget: la scelta della versione SCSI interna 0 esterna im¬
pone l'acquisto di un controller SCSI dunque un aumento dei
costi In questo speciale abbiamo considerato le due unità per
uso interno al mobile del PC con interfaccia SCSI-2 ed EIDE de¬
nominate rispettivamente CRW4416S e CRW4416EZ
Questo scrittore Yamaha è in grado di realizzare tutti i più co¬
muni formati CD (CD-ROM mode 1 e 2, CD XA, CD I. CD Au¬
dio. ..) operando nelle modalità disc ad once, track at once, mul-
nsessione, scrittura a pacchetti e ovviamente multisessione.
L'apparecchio à dotato di una memoria buffer di 2 MB ed ha un
tempo di accesso di 160 ms. Il filmware è aggiornabile via
software dall'utente finale.
La dotazione di accessori é completa prevedendo oltre che il
manuale anche i cavi di connessione (EIDE 0 SCSI a seconda
del modello) un supporto CD R ed un supporto CD RW, il
software di masterizzazione Easy CD Creator, Direct CD (scrittu¬
ra a pacchetti), oltre che Adobe Photo Deluxe e Adobe Page
Mil) 3.0.
Nessun problema è stato riscontrato nell'uso alle massime
velocità con un tasso di successo nelle masterizzazioni prossi¬
mo al 100% Inspiegabilmente però il con CDRW4416, almeno
con gli esemplari in nostro possesso, non siamo riusciti ad ese¬
guire scritture a 1x Problema invero sul quale torneremo so¬
prattutto dopo aver controllat o se l'ultima versione de l filmware
disponibile sul sito Yamaha iiwww vamanavst c<7m> risolva o
meno il problema Inoltre nella estrazione del file audio lo Ya¬
maha presenta un errore di sincronizzazione costante all'inizio
della traccia audio.
LA.
Gli scrittori Yamaha sono stati forniti da:
Infoware
Via M. Boldetti. 29 - 00162 Roma
Tel 06/86.32 15.76 (r.a.l
Fax 06/86 32.15 96
l’.’.vv. "'Vy.yiVP il
Prezzo: (iva esclusa)
Yamaha CRW4416EZ Ut. 665.000
Yamaha CRW4416S Lit. 685.000
La differenza fra 1 due
apparecchi è dovuta al
tipo di interfaccia utiliz¬
zata nel modello EIDE
ovviamente non e ne¬
cessario scegliere l'indi¬
rizzo ID e impostare o
meno la terminazione
della catena SCSI, ma
solamente impostare
l'unità come Master o
Slave tramite la serie di
jumper presenti sul pan¬
nello di fondo .
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
103
Masterizzare che passione!
sono 1x, 2x, 4x. 8x. Delude un poco
la mancanza della modalità 6x che
forse avrebbe permesso l'utilizzo di
un maggior numero di supporti e co¬
munque aumentato un poco la versa¬
tilità della macchina. Il PleXwriter
8/20 è dotato di un buffer da ben 4
MB, il più grande finora incontrato su
di uno scrittore, capacità certamente
motivata dalla massima velocità di
scrittura. Lo scrittore è in grado di in¬
cidere CD R praticamente in tutti i
formati esistenti in modalità track at
once, disc at once, multisessione,
scrittura a pacchetti (UDF). Ora è be¬
ne ribadire per i meno esperti che sia¬
mo di fronte ad un apparecchio in gra¬
do di incidere solamente CD R e non
CD riscrivibili (CD RWI che pure è in
grado di leggere (ad una velocità di 8x
in modalità CLV). Anche questo scrit¬
tore, al pari del lettore UltraPlex
40max è dotato di un dispositivo di
stabilizzazione del disco in grado di
contenerne le vibrazioni durante il
moto.
Il PleXwriter 8/20 è corredato del
software di masterizzazione Wi-
nOnCD 3.6 e di PacketCD 3.00 per la
scrittura UDF entrambi della CeQua-
drat, oltre che del manuale di installa¬
zione e uso, del Plextor Manager e di
due supporti vergini. Alla prima instal¬
lazione è necessario rimuovere un
pannellino posto sul carrello di carica¬
mento che blocca la meccanica per il
trasporto
L'installazione è semplicissima con
l'unica banale indicazione di imporre
al mastenzzatore un ID superiore a
quello del lettore in modo che Win¬
dows 95/98 all'avvio veda il lettore
prima dello scrittore e gli dedichi una
lettera "più bassa" ad esempio D, ma
è una questione di comodità.
Il PleXwriter 8/20 è garantito per un
anno ed ha un MBTF ( tempo medio
tra i guasti) di 60.000 ore. L'unico ap¬
punto che possiamo muovere a que¬
sto ottimo scrittore è il fatto che non
siamo riusciti a scrivere nessun disco
alla velocità massima pur utilizzando i
supporti consigliati dalla casa madre
Problema che impone un' attenta va¬
lutazione e la possibilità di.esammare
il nuovo firmware messo a’disposizio-
ne dalla casa sul suo sito web. Ne ri¬
parleremo nella prossima puntata.
Massima anche in questo caso la
compatibilità con i sistemi operativi
più diffusi: Windows 95/98/NT, Sola¬
ris, Nowell NetWare, UNIX, OS/2, Ma¬
cOS.
L. A.
Waitec WT1644EXT
Il mastenzzatore
Yamaha CRW4416'
e commercializzato
in Italia con diversi
marchi, fra cui Wai-
tec Trattandosi so¬
stanzialmente dello
stesso apparecchio
non esistono diffe¬
renze tecniche fra
l'una 0 l'altra pro¬
posta, diverso è il
discorso riguardan¬
te gli accessori ac¬
clusi nella confe¬
zione come
software di scrittu¬
ra, cavi, supporti
vergini che effettivamente possono fare la differenza quanto a rapidità di installazione ed
impiego. Inoltre è possibile che alcune proposte risultino economicamente più convenienti
di altre dunque sta all'utente finale valutarle per trovare la migliore II WT1644EXT è un ma-
sterizzatore esterno ovvero dotato di un proprio contenitore alimentatore che va connesso
al computer II vantaggio sostanziale è dunque la portabilità ovvero la possibilità rapida di
connessione a PC diversi, per questo tutti 1 comandi e 1 connettori necessari all'installazione
sono nportati sul retro dell'apparecchio. L A.
Artec srl
Via Begli AidoOrandeschi. 47 - Roma - tei. 06/665001 - Fa» 06/66418380 - hvI
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Per l'installazione
dell’hardware e del
software necessario a tut¬
te le prove ed i test abbia¬
mo utilizzato il sistema
CentroHL K6-2 400 prova¬
to sullo scorso numero di
MCmicrocomputer Si trat¬
ta di una macchina che ha
dimostrato una stabilità e
una compatibilità molto
buona e queste peculiarità
ne hanno determinato la
scelta Brevemente ne
riassumiamo le caratteri¬
stiche sostanziali: scheda
madre AOpen AX59pro
con 1 MB di cache, pro¬
cessore AMD K6-2 400
MHz. 64 MB di RAM. HD
Maxtor Diamond Plus 5
GB EIDE. CD-ROM Pioneer 36x. scheda video STB 4400, cabinet mid tower Nel
è stato installato il controller Adaptec AHA 2940UW e le periferiche di lettura e
utilizzate per le prove, nonché i software di scrittura Easy CD Creator, Nero ver
WinOnCD 3.6. L.A.
sistema
scrittura
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104
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Masterizzare che passione!
Come misurare
le "copie digitali"?
Naturalmente non ha senso parlare di
misure su CD contenenti programmi o
documenti, siano essi fogli elettronici, da¬
tabase o altro. In questo caso infatti l’uni¬
ca analisi che si può fare è quella sulla
correttezza dei dati registrati ed un even¬
tuale controllo incrociato con i file origina¬
li. Nel caso dei dischi contenenti materia¬
le audio, parlare di misure è legittimo e
anzi indispensabile. Il disco utilizzato co¬
me disco di riferimento per la copia è lo
Standard Test Disc CD-I della CBS. Que¬
sto disco contiene numerosi segnali (in
particolare quelli definiti dallo standard
EIA. Electronic Industries Association)
che vengono utilizzati nei laboratori di tut¬
to il mondo per la misura di apparecchia¬
ture digitali, in particolar modo CD Player.
Le copie sono state fatte a diverse velo¬
cità sia di lettura che di scrittura secondo
la tabella 1 : mantenendo la velocità di
scrittura pari ad 1 x si è via via incrementa¬
ta quella in lettura, ogni volta raddoppian¬
dola, da Ix a 16x. Si sono fatte altre due
copie con le velocità di scrittura più alte
(2x e 4x) ogni volta con una velocità di let¬
tura pan al doppio di quella in scrittura.
Non si è riusciti, anche se il masterizzato-
re di riferimento lo avrebbe in teoria per¬
messo, a copiare con velocità di scrittura
pari a 8x.
I dischi così copiati sono stati innanzi¬
tutto confrontati tra di loro e con il disco
originale, e poi "misurati" utilizzando tre
lettori CD player diversi, collegati ad un
analizzatore computerizzato Audio Preci-
sion System One, sia dall'uscita digitale
che da quella analogica
Il confronto bit a bit
Il segnale musicale è memorizzato in
un Compact Disc seguendo una codifica
piuttosto complessa, come riportano nel
riquadro "La codifica del segnale audio
nei sistemi CD” I programmi di masteriz¬
zazione hanno la possibilità di estrarre le
tracce audio incise in un CD e convertirle
m formati più adatti all’utilizzo con il com¬
puter, Questa possibilità ci è utile per ca¬
pire se la fase di lettura un CD audio e
successiva riscrittura su CD-ROM regi¬
strabile è affetta da errori o meno. In pra¬
tica abbiamo "estratto” i dati audio di un
determinato brano sia dal disco CBS che
dalle sue copie, realizzate, come già detto
a velocità di lettura/scrittura differenti. Ab¬
biamo confrontato i file cosi ottenuti otte¬
nendo risultati interessanti I parametri
per l'estrazione dei dati audio sono stati
naturalmente gli stessi per tutti i dischi. Si
è dapprima estratto il primo brano del di¬
sco CBS, contenente una sinusoide regi¬
strata a 0 dB digitali, ad 1 kHz, e poi il pri¬
mo brano di tutti gli altri dischi ottenuti
per copia dal primo. Tutti i file ottenuti per
estrazione dalle copie sono risultati identi¬
ci tra loro, indipendentemente dalle velo¬
cità di lettura e scrittura. Tutti questi file
erano poi apparentemente diversi dal file
ottenuto per estrazione dal disco originale
CBS Da una analisi byte a byte del file
corrispondente all'estrazione 1 x 1 x con
quello estratto dal disco CBS si è visto
che i due file sono invece identici, a parte
una parte iniziale contenente campioni
pari a zero, che nel caso del disco CBS è
lunga 7255 sample, e negli altri file è inve¬
ce lunga 7901 sample. Quindi i file sono
identici, a parte la presenza di una par¬
te iniziale di campioni, posti a zero,
più lunga nelle copie che nel file origi¬
nale Tralasciando per ora questi byte ini¬
ziali posti a zero, e che quindi nulla modifi¬
cano nel file originale, possiamo dire varie
cose:
1 - Che il fatto che i file copiati sono tut¬
ti uguali fra loro implica che il processo di
lettura e successiva scrittura dei dati au¬
dio porta sempre agli stessi risultati, e
questo indipendentemente dalla velocità;
2 - Che il fatto che i vari file copiati sia¬
no tutti uguali al file originale implica che il
processo di copia sia stato fatto in manie¬
ra corretta.
Quindi, per dirla in parole povere, du¬
rante il processo di lettura/scrittura i
file non vengono modificati in maniera
qualitativa, in pratica il processo di copia
è completamente trasparente.
Le misure
elettriche
Le misure da noi
scelte sono state due:
la risposta in frequen¬
za e la distorsione ar¬
monica ai bassi livelli.
La risposta in frequen¬
za viene rilevata misu¬
rando l’uscita (in que¬
sto caso analogica) del
CD player mentre riproduce la traccia 11
del disco CBS, contenente una sweeppa-
ta logaritmica da 5 Hz a 22 kHz. In pratica
all'uscita del CD player troviamo un se¬
gnale sinusoidale la cui frequenza varia
nel tempo, dalle frequenze più basse. Se
il livello di questo segnale rimane costan¬
te la risposta è piatta. Questa misura è la
meno significativa, per quello che voglia¬
mo andare a scoprire; c'è da aspettarsi
che la risposta in frequenza non venga
modificata nei passaggi di copia, anche
se quest'ultima fosse fatta in maniera
non corretta. Gli eventuali errori presenti
nel file infatti porterebbero solamente o
ad una correzione effettuata con il meto¬
do della correzione degli errori, oppure,
nei casi più gravi, ad un'interpolazione da
parte dei circuiti di estrazione e conversio¬
ne del CD player, con successiva nascita
di distorsione.
La misura di distorsione armonica si ot¬
tiene facendo riprodurre al CD player una
sinusoide ad 1 kHz di livello molto basso:
-70 dB rispetto allo 0 dB'digitale. L'accu¬
ratezza della conversione si manifesta
con un grafico il più possibile pulito, con
assenza di prodotti di distorsione e tappe¬
to di rumore basso. Questa misura è
quella, tra le misure tradizionali, che più si
adatta a mostrare differenze, se ci sono,
tra un disco copiato ed il suo originale.
Tutte le alterazioni che potrebbero aversi
(perdita di campioni, o solo di bit, perdita
del sincronismo tra i dati, interpolazioni ed
intervento dei circuiti di correzione degli
errori) si manifesterebbero infatti sotto
forma di distorsione. La misura da noi ef¬
fettuata tende a rivelare proprio la distor¬
sione ai livelli più bassi del segnale.Nella
pagina a lato sono riportati tutti i grafici da
noi rilevati. Ogni colonna si riferisce ad un
CD player diverso: abbiamo utilizzato un
sistema bitstream di prima generazione e
due sistemi multibit di recentissima co-
Tabella 1
Combinazioni velocità di lettura/scrittura delle copie
Velocità di Lettura
Velocità di scrittura
1x
1x
X
2x
4x
2x
4x
8x
16x
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
105
1 £ .- Masterizzare che passione!
La codifica del segnale audio nei sistemi CD
Come tutti sapranno il segnale digitale contenente campioni audio
(per intenderci quello che si presenta all'ingresso del convertitore D/A
digitale/analogico di un CD player» è costituito da una successione di
campioni a 16 bit, acquisiti con frequenza di campionamento di 44.100
Hz. con i due canali stereofonici sincronizzati tra loro e interallacciati
(per primo viene il canale sinistro). Tale segnale, per essere registrato
su un CD deve essere codificato La codifica consente di nlevare e cor¬
reggere gli errori che si verificano durante la nproduzione e vana in fun¬
zione del supporto utilizzato e del modo in cui il segnale viene riprodot¬
to e registrato. Si avranno codifiche diverse quindi per i sistemi CD,
DAT o DBS (Digital Broadcasting Satellite).
La codifica adonata per la registrazione su CD è molto complessa; in
pratica si hanno tre blocchi funzionali distinti
La codifica vera e propria consistente in un'aggiunta al segnale ongi-
nario di un certo numero di bit che consentono la sincronizzazione tra i
vari campioni, la rilevazione e correzione degli errori, e contengono del¬
le informazioni accessorie.
L'interleaving consistente in un rimescolamento dei dati in maniera
da separare nel tempo i campioni adiacenti. In questo modo se durante
la lettura si "perdono" alcuni bit consecutivi, questo non comporta la
perdita di grandi porzioni del segnale, ma solamente di campioni isolati
in mezzo ad altn che invece sono corretti II filtro presente all'uscita del
convertitore D/A è capace di correggere automaticamente i dati man¬
canti con una interpolazione.
La modulazione consente di eliminare dal segnale eventuali compo¬
nenti continue. Questo fa si che il clock del segnale sia ricavabile dal
segnale stesso.
La prima fase è quella di codifica ed interleaving. svolta da un circuito
denominato CIRC (Cross Interleave Reed-Solomon Code). Ogni parola
di 16 bit, contenente il generico sample audio, viene dapprima divisa in
due "simboli" da 8 bit. Questi simboli vengono poi elaborati dal codifi¬
catore CIRC a gruppi di 24 In pratica i 24 simboli vengono prima rime¬
scolati (nel circuito denominato C2 Scramble) quindi inviati al primo dei
due codificatori Reed-Solomon, che da questi ne calcola altri 4, per la n-
levazione e correzione degli errori. I 28 simboli cosi ottenuti vengono
sottoposti ad un interleaving ed entrano in un secondo codificatore che
ricava altn 4 simboli. A questo punto i simboli dispari vengono ritardati
di un simbolo ed inoltre gli 8 simboli di verifica e correzione vengono
negati Al termine di questa lunga e laboriosa codifica abbiamo quindi
32 simboli. Viene ora aggiunto un ulteriore simbolo detto di subcode,
che contiene informazioni accessorie, ed i 33 simboli vengono inviati al
modulatore EFM (Eight to Fourteen Modulation, modulazione da otto a
quattordici) In base ad una determinata tabella ciascun simbolo ad 8 bit
viene modificato in un simbolo a 14 bit. La corrispondenza tra ogni sim¬
bolo ad 8 bit ed il corrispondente simbolo a 14 bit viene scelta in modo
che gli " 1 ” risultino separati tra di loro da un numero di zeri compreso
tra due e dieci Affinché sia mantenuta questa regola anche tra un sim¬
bolo e l'altro tra due simboli vengono inseriti tre bit, detti di "mergmg"
Al tutto viene inoltre aggiunto un gruppo di 24 bit per la sincronizzazio¬
ne A questo punto abbiamo ottenuto un "frame" composto da 33
simboli da 14 bit, un "syncro" da 24 bit e 34 "merge" da 3 bit, per un
totale di 588 bit. che corrispondono a 192 bit di segnale audio, come ri¬
portato nel disegno C. I frame vengono quindi scritti, in maniera seriale
si intende, sul CD, in blocchi di 2352 byte, e cioè in blocchi di 32 frame.
SENZA INTERLEAVING
Segnale
audio
' originale
CON INTERLEAVING
sequenza
di dati
sul disco
dati dopo
lalettura
(con errori)
dati dopo
de-interleaving
Figura A - L'interleaving disperde i dati di campioni adiacenti ed Figura B - Schema a blocchi di un codificatore CIRC
evita cosi la perdita di larghe fette di segnale nel caso di errore di
lettura Figura C ■ Struttura del Freme nel sistema CD
Frame 588 bit
M REGISTRATI
friunu
V B*
ITM
DATI AUDIO
rivelazione erro» 1
, E CORREZIONE f
DATI AUDIO
RIVELAZIONE ERRORI
n E CORREZIONE $
II
>
| g (204W)
§RI»I>M>| h |>MiUiI h |iI»I>U>I»I>U>U>
(MIX.
■J j|'*l jIiJ ,M j
i20*M>
|MM)
struzione, appartenenti quindi alla ultimis¬
sima generazione, uno molto economico
e l'altro più costoso. Il primo grafico si ri¬
ferisce alla risposta in frequenza, rilevata
misurando il segnale dall'uscita analogi¬
ca. Come si vede i grafici sono identici
tra le velocità, a conferma di quello che
avevamo detto prima, e cioè che la misu¬
ra non è significativa. Questo significa
che la copia di CD audio non compor¬
ta alterazioni nella risposta in fre¬
quenza del segnale I grafici successivi
si riferiscono alla misura di distorsione ai
bassi livelli effettuata uscendo dall'uscita
analogica del sistema, questo perché so¬
no i circuiti di conversione i più sensibili
ad eventuali alterazioni del segnale. Co¬
me si vede però i grafici (partendo dal se¬
condo in alto e procedendo verso il bas¬
so. si hanno situazioni sempre virtual¬
mente "peggiori" riguardo a velocità di
copia e sistema scelto) sono praticamen¬
te identici tra di loro, a parità di apparec¬
chio utilizzato per la prova. Questo signi-
106
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
RI -W1
Risposta in frequenza
R16-W1
R8-W4
•ì
[UBI -
♦1
CANALE SINISTRO_ CANAI f DE
1oT
.
w
CANALE SINISTRO Canai p OPSiRO
_
goo
» 1 W 4
Lettore bitstream
Distorsione armonica R 1 - W 1
Lettore multibit 1
Distorsione armonica R 1 - W 1
Lettore multibit 2
Distorsione armonica R 1 - W 1
l
10 |k.
20
Distorsione armonica R 8 - W 4
Distorsione armonica R 8 - W 4
Distorsione armonica R 8 - W 4
•60
IdBJ
-100
40
J
1
10 [k
-tei 20
.
V
1
1
ili
L
>ll,
1
!li
a»
fica che la copia di un CD audio non
comporta modifiche nella distorsione
armonica del segnale
Conclusioni
Abbiamo capito che la copia di CD au¬
dio permette di creare CD perfettamente
identici agli originali, che la copia non in¬
troduce alterazioni nella risposta in fre¬
quenza e non introduce distorsioni, né
udibili né tantomeno misurabili. Possia¬
mo dormire sonni tranquilli? Certamente
no: come si spiega infatti che le "identi¬
che" copie digitali di CD suonano in ma¬
niera diversa (attenzione, non meglio o
peggio, ma in maniera diversa) dall'origi¬
nale? La risposta non è nel processo di
copia, che viene svolto, come abbiamo
visto, in maniera corretta; il problema
non è nei dati registrati sul CD-ROM, che
sono i dati giusti, ma nella maniera in cui
sono registrati. In pratica le eventuali dif¬
ferenze che si avvertono durante l'ascol¬
to sono più da ricercarsi in problemi lega¬
ti al corretto riconoscimento dei dati da
parte del pick-up laser del CD player piut¬
tosto che nella struttura e nella bontà dei
dati registrati. Chiaramente l’argomento
non si esaurisce qui. Nei prossimi numeri
proseguiremo a sviscerare questo inte¬
ressante argomento andando ad analiz¬
zare la cosa che appare più importante
per la risoluzione del problema della co¬
pia digitale: il supporto, con prove e mi¬
sure dei dischi CD-ROM registrabili e ri¬
registrabili. P. F.
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
107
di Franco Paiamaro
Olidata Alicon 3
Il Pentium III è ormai disponibile, e
macchine dotate del nuovo processore
stanno per essere immesse sul merca¬
to; la strategia di vendita sarà di propor¬
re il Pentium III come macchina evoluta
a fianco del "vecchio" Pentium II, per
poi sostituirlo completamente in breve
tempo. Il nuovo processore presenta
moltissime novità interessanti, come le
"nuove istruzioni" KNI, utilizzabili però
esclusivamente da sistemi operativi e
software applicativi appositamente com¬
pilati: per il momento, i programmi in
grado di sfruttare appieno le nuove istru¬
zioni sono pressoché inesistenti, mentre
tra i S O. troviamo Windows 98 e NT4
(con Service pack 4 e la patch Intel). Tra i
primi OEM Italiani ad essere riusciti a far
pervenire una loro macchina con la nuo¬
va CPU in redazione c'è Olidata con il
suo Alicon; questa macchina è un esem¬
plare di preproduzione, con il package
della CPU in versione Beta (non definiti¬
va) e la stampigliatura “Intel Confiden-
tial"; per questo motivo, i benchmark e
le prestazioni rilevate potrebbero non
essere allineate alle aspettative.
Il modello Wintosh di Olidata, estratto
dal generoso imballo, si presenta abba¬
stanza accattivante le morbide e arro¬
tondate forme del frontale potrebbero ri¬
cordare l'aspetto di alcune macchine
Mac.
L’accesso frontale al floppy disk po¬
trebbe risultare leggermente penalizzato
per chi ha dita relativamente più grandi
della media, ma nell’uso comune non si
sono riscontrati problemi e, in fondo, il
vano "biomorfo” ricavato sul frontale dà
all’insieme una connotazione stilistica
affatto male Dietro ad uno sportellino
troviamo altri due vani da 5,25 pollici di¬
sponibili per futuri aggiornamenti (ma-
sterizzatori o DVD, per esempio).
Tutti i comandi e le spie si trovano
raggruppate su di una fascia laterale, a
destra del cabinet; la disposizione risul¬
ta razionale e logica.
Un vero peccato che la progettazione
del frontale sia stata concepita per l’im-
plementazione di un solo tipo di lettore
CD-ROM: il vano anteriore presenta del¬
le "fresature” per agevolare l’utilizzo di
tasti che. purtroppo, non si trovano in
corrispondenza di queste; il risultato, ol¬
tre che esteticamente sgradevole, risul¬
ta anche funzionalmente penalizzato
108
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Olidata Alicon 3
(soprattutto per quanto riguarda il co¬
mando del volume per le cuffie).
È importante, però, ricordarsi che si
tratta di una macchina di preproduzio¬
ne, e che probabilmente questo picco¬
lo inconveniente non lo troveremo nel¬
le macchine che saranno immesse sul
mercato. A sottolineare il fatto che si
tratti di una macchina sperimentale tro¬
viamo. sul frontale, il logo "Intel Inside-
Pentium II",
La qualità delle plastiche è decisa¬
mente "OEM", ma di spessore e robu¬
stezza molto superiore alla media: si
tratta di ABS stampato ad alta pressio¬
ne (HIPS ABS).
La robustezza del telaio è discreta:
niente flessioni, e il sistema di apertura
laterale è abbastanza pratico, Per acce¬
dere all'interno della macchina si deve
asportare il frontale in ABS afferrandolo
da sotto e tirando: successivamente,
sarà necessario togliere solo due viti
per rimuovere il pannello laterale.
Assieme al com¬
puter troviamo una
buona dotazione
software, quasi tut¬
ta personalizzata
per il produttore: ol¬
tre al sistema ope¬
rativo (Microsoft
Windows 98), è
presente una copia
di Lotus SmartSuite
(Millennium Edi-
tion), Norton Antivi-
rus, WordPoint di
Accent in italiano e
un corso di Win¬
dows 98 su CD. An¬
che la manualistica
è buona: peccato
che il manuale della
scheda madre sia in
Inglese, consideran¬
do che si tratta di
una edizione appo¬
sitamente studiata
dal produttore della
M/B per Olidata, sa¬
rebbe stato bello
averlo in Italiano...
Da lodare la presen¬
za di un cavo stam¬
pante e di una co¬
pertina in plastica
antipolvere per il
computer, oltre al
consueto corredo
consistente in mou¬
se, tastiera, cavo di
alimentazione e di
collegamento per il
modem.
Olidata Alicon 3
Olltlata
Via Fossalta, 3055
Zona Imi Pieveseslina
47020 Cesena IFOI
tei 0547/354111
http://www.olidata.it
Prezzi: (iva esclusa)
Alicon 3 - 450Mhi
Ut ? 946 000
monitor 17"
Ut 594 000
E dentro?
Aperta la macchina, l'accessibilità in¬
terna è buona, anche se per poter ag¬
giornare la memoria e il processore' bi¬
sogna rimuovere anche l'alimentatore.
La struttura del telaio permette la rimo¬
zione di entrambi i pannelli laterali per
consentire l'accesso alle viti che fissa¬
no i dispositivi di memorizzazione di
massa. Da apprezzare il fatto che le la¬
miere componenti il telaio hanno tutti i
bordi ripiegati e arrotondati, in modo da
non presentare "lame" pericolose per
le mani.
Scopriamo che sarebbe disponibile
un altro vano da 3,5 subito sotto il
floppy, ma il disegno del frontale ne
preclude l'accesso dall'esterno; questo
porta a ben due vani internamente di¬
sponibili per hard disk aggiuntivi.
Interessante l'uso di un alimentato-
re, da 200 watt, provvisto di presa pilo¬
tata per il monitor, soluzione che le
specifiche ATX non prevedono e che è
molto raro trovare in PC di produzione
corrente.
All'interno della macchina troviamo
una scheda madre, che ha tutta l'aria di
essere una Asustek P2B, personalizza¬
ta per Olidata e ribattezzata Oli-BX; due
La classica foto del frontale . dove possiamo notare l'antieste¬
tico vano per il CD-ROM, che in realtà e stato pensato per un
lettore diverso
Il retro, nulla da dire, fin qui si tratta di una classica macchina
ATX, notare comunque la presenza di una presa pilotata sul re¬
tro dell'alimentatore
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
109
Olidala Alicon 3
Prestazioni in 3Dmark 99 Pro
3DCPUmarks 3Dmarks
□ Pentium II 450
■ Pentium III 450
3Dmark 99 il test confronta le prestazioni complessive della macchina tra una
CPU Pentium II e la CPU Pentium III alla stessa frequenza di clock si nota una
differenza pressoché trascurabile CPU Ceometry speed. il test misura le pre¬
stazioni del processore in virgola mobile hn pratica, simula il calcolo di due
scene di un gioco In movimento, ma senza inviare i dati alla scheda grafica), e
la differenza tra un PII e il Pili e praticamente dei 1.5 per cento
Norton SystemWorks il test misura le prestazioni del processore, della me¬
moria e della scheda madre, il confronto e latto tra un PII e il Pili, mantenendo
costanti gli altri fattori
Ir. questo caso le differenze sono dell'ordine dell'un per cento orca
dei quattro slot PCI disponibili sono oc¬
cupati da un modem da 56K, una sche¬
da audio Sound Blaster PCI 128 con
chip audio 5507, mentre lo slot AGP è
occupato dall'equilibrata Matrox G200
Millennium, con 8 Mbyte; sono anche
presenti ben quattro slot ISA, ormai
praticamente inutili, a meno che non si
possieda, da un PC precedente, qual¬
che scheda che si voglia provare a rici¬
clare (l'importanza dello slot ISA in am¬
bito industriale è di ben altro livello, ma
qui parliamo di PC
domestici..,).
Sulla scheda ma¬
dre troviamo anche
una DIMM tipo
SDRAM da 64
Mbyte, di produzio¬
ne Samsung e cer¬
tificata PC 100, e
ovviamente il pro¬
cessore. dall'inedi¬
to aspetto a metà
tra un Celeron e un
Pentium II; si trat¬
ta. ovviamente, di
una versione non
definitiva: quando
leggerete queste
righe, le macchine
integranti il Pentium III dovrebbero es¬
sere già sul mercato, e l'aspetto fisico
della cartuccia della nuova CPU sarà
perfettamente identico a quello del
Pentium II; le differenze saranno per lo
più di livello grafico.
Il disco rigido è un buon Samsung
VG38404A EIDE da 8,4 Gbyte, con pre¬
stazioni complessivamente buone, e
molto silenzioso; per quanto riguarda il
CD-ROM. è stato installato un bel
40xmax, veloce e affidabile è riuscito
a leggere tutti i dischi, anche i più rovi¬
nati. Si tratta, in effetti, di una macchi¬
na relativamente convenzionale, a par¬
te la CPU: difatti, questa prima versio¬
ne del Katmai (nome in codice del Pen¬
tium III) e totalmente compatibile, a li¬
vello logico ed elettrico, al Pentium II,
richiedendo, per l'installazione, sola¬
mente una scheda madre 440BX re¬
cente ed un aggiornamento del BIOS
Il cablaggio interno è decente, con i fa¬
sci di cavi ordinatamente raccolti da
delle fascette autoserranti Come di
consuetudine Olidata. tutti i materiali
impiegati e l'ingegnerizzazione sono di
ottima qualità notevole lo studio di
compatibilità hardware tra i singoli
componenti.
Come va
La macchina é stata provata con la
consueta suite di programmi applicati¬
vi: Microsoft Office. Adobe Photo¬
shop, CorelDraw, Jbuilder di Borland,
giochi come Quake II e qualche appli¬
cativo di modellazione e rendering,
particolarmente "pesanti" per quanto
riguarda le richieste di potenza di cal¬
colo in virgola mobile Oltre a ciò, sono
stati usati alcuni benchmark commer-
110
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Olidata Alicon 3
ciali, come il Norton e il
3Dmark 99 Pro di Futuremark,
Accesa la macchina, il BIOS
riporta l'implementazione di un
Pentium II; solo il Norton rico¬
nosce il processore, identifi¬
candolo come "Katmai" a 450
MHz.
Il sistema operativo è prein¬
stallato sul disco rigido, come
anche alcuni dei software in
bundle con la macchina.
Che dire? Rispetto alla stes¬
sa macchina equipaggiata con
un processore Pentium II a 450
MHz le differenze sono dell’or¬
dine dell'un per cento, nel mi¬
gliore dei casi, ed in alcuni test
si è arrivati al 1.5 per cento e
questo, ovviamente, in quanto
nessuno dei software o dei
Benchmark utilizza le nuove
istruzioni Tutti i benchmark so¬
no stati eseguiti almeno 10 vol¬
te, ed è stata fatta la media dei
risultati; questo, a causa della
minima differenza di prestazio¬
ni. A cosa è dovuto il minimo
incremento di prestazioni ri¬
scontrato: l’architettura interna
del core è comunque diversa,
utilizzando, per esempio, otto
registri a 128 bit anziché a 64,
e sicuramente l’efficienza della
cache è migliore, per cui, an¬
che non usando le istruzioni
specifiche (le Streaming SIMD
Extensions per la cache), è
possibile un piccolo aumento
di performance. Soggettiva¬
mente, sembrerebbe che il
nuovo processore sia più stabi¬
le, in pratica non sono stati os¬
servati blocchi anomali della
macchina o del sistema opera¬
tivo con nessuno dei software
applicativi provati, ed, in effetti,
alcune routine apparirebbero più fluide
senza quel fastidioso effetto "a scatti"
tipico dell’esecuzione, per esempio, di
programmi come CorelDraw (nel ridi¬
segno dello schermo, oppure nell’ese¬
cuzione dei vari effetti lente).
I filmati sono fluidi, le prestazioni in
3D sono più che decenti e quelle in 2D
sono ormai "definitive": merito anche
dell'ottima G200 Matrox, oltre che del¬
la generosa dotazione di memoria; si
potrebbe affermare che il Wintosh di
Olidata sia una macchina particolar¬
mente ben equilibrata nelle prestazio¬
ni. Insomma, si tratta di una macchina
veloce, stabile e ben costruita. Forse,
inconsapevolmente, trattandosi di un
Pentium III, ci aspettavamo qualcosa
L'interno della macchina il cablaggio è sufficientemente ordinato e l'accessibilità é ottima per Quel che riguarda le
schede di espansione, ma dovendo espandere la RAM di sistema e necessario rimuovere l'alimentatore, per poter
smontare le periferiche di memorizzazione bisogna nmuovere anche il pannello destro
in più, ma tant'è: Intel garantisce le
prestazioni dichiarate esclusivamente
utilizzando le KNI, e per poterle usare
dovremo aspettare ancora un po’...
Concludendo
Si può affermare che una macchina
dotata di un Pentium III 450 sia un in¬
vestimento tutto sommato prematuro,
viste le prestazioni pressoché sovrap¬
ponibili a quelle di un Pentium II di
identica frequenza operativa. In realtà
è solo l’attuale mancanza di software
compilato per le KNI a determinare ta¬
le sovrapposizione. E’ quindi da consi¬
derare che la massiccia campagna di
supporto alle nuove istruzioni promos¬
sa da Intel (molto più capillare di quella
promossa a suo tempo per le MMX)
presso i principali sviluppatori e pro¬
duttori di software porterà alla disponi¬
bilità, a breve, di versioni apposita¬
mente ricompilate della maggior parte
dei pacchetti commerciali che siamo
generalmente abituati ad usare ren¬
dendo. in tempi brevi, il Pentium III
una scelta quasi obbligata. Il prezzo ci
sembra onesto, e la differenza rispetto
alla media è ovviamente da imputare
alla presenza del ben più costoso pro¬
cessore di nuova generazione.
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
111
di Franco Paiamaro
FRAEL
Leonhard Pentium III
Il secondo Pentium III arrivato in reda¬
zione è nientemeno che il processore
IA32 con la più alta velocità di clock in
produzione: 500 MHz di core speed, con
una frequenza operativa della cache di
250 MHz
La macchina che lo utilizza, il Frael
Leonhard Pentium III oggetto di questa
prova, appartiene alla fascia alta del
mercato consumer, oltre che per la
CPU, per la presenza di ben 128 Mbyte
di memoria centrale e per il controller e
relativo disco rigido SCSI. Inoltre, le di¬
mensioni non proprio contenute del ca¬
binet lo rendono indicato per l'uso in un
ambiente lavorativo.
L'aspetto molto squadrato della mac¬
china è abbastanza convenzionale; si
tratta di un midtower. con un sistema di
apertura simile ad altri modelli, e cioè
con i pannelli laterali individualmente ri¬
movibili; il frontale è spartano, ma fun¬
zionale e pratico. La qualità di realizzazio¬
ne del telaio è ottima e il PC si rivela ab¬
bastanza pesante: le lamiere sono suffi¬
cientemente spesse, e quindi niente
flessioni. Anche la qualità dello stam¬
paggio dei particolari in plastica è ottima,
anche se, in effetti, il frontale è tra quelli
stilisticamente più semplici in commer¬
cio. La disposizione dei due unici co¬
mandi presenti è abbastanza pratica, for¬
se il tasto di accensione si trova troppo
vicino al tasto di espulsione del floppy; il
pulsantino di Reset si trova incastonato
nella sottile fascia di plastica scura semi-
trasparente posta circa a metà altezza,
assieme ai due LED indicanti l'accensio¬
ne e l'attività disco.
NeH'imballo troviamo i soliti mouse e
tastiera, un cavo di alimentazione, la se¬
rie di cavi di collegamento SCSI e SCSI
112
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Frael Leonhard Pentium III
Frael Pentium III
FRAEL
Via del Roseto, 50
50010 Vallma-Bagno a Ripoli IFI)
Tel 055/696476
http://www.trael.il
Prezzi: (iva esclusa)
Leonhard Pentium Ili Lit 4.000.000
Monitor Hitachi 640ET Llt. 611.000
non si sgancia; sem¬
plice, pratico e so¬
prattutto non si deve
penare per richiude¬
re il tutto una volta fi-
Wide per periferiche aggiuntive, la ma¬
nualistica (come al solito, parte in Italia¬
no e parte in Inglese), il sistema operati¬
vo ed i CD-ROM con i driver ed un gio¬
co (Incoming),
Ma come, niente modem? E niente
software? Che so, qualche utility...
Il target dichiarato di questa macchina
è l’utenza evoluta; e secondo me lo spi¬
rito con cui si deve acquistare un PC co¬
me questo è di considerarlo una solida
base per una perso¬
nalizzazione avanza¬
ta, ed in quest'ottica
ben si comprende la
scelta del produttore
di non inserire acces¬
sori come modem,
schede di rete o
software in bundle;
una volta comprato il
computer, saranno
scelti gli accessori ed
i software applicativi
adatti alle proprie esi¬
genze.
Per accedere all’in-
terno della macchina
è necessario rimuo¬
vere un paio di viti
poste sul lato con¬
nessioni del telaio, e
spingere il pannello
sinistro verso il retro
del PC fino a che
Il Pentium III in versione non ancora delimtiva.
nito.
L'interno dello
chàssis si presenta
abbastanza ordinato,
anche se i cavi sono
veramente tanti, ed
è lodevole lo sforzo
del produttore per
tentare di raccoglierli
in modo da non es-
II Frael Leonhard 500 . Il frontale è appena ingentilito dai due ta¬
gli posti nella parte inferiore e dalla striscia di plastica scura in¬
tegrante i LEO ed il pulsante di Reset
Sul retro della macchina troviamo i consueti connettori per mou¬
se. tastiera, alimentazione, eccetera, da notare i connettori per le
entrate ed uscite video sull'acceleratore grafico. È anche possibi¬
le utilizzare le forature pretagliate per accomodare i connettori
"half-pitch " del controller U2SCSI Wide integrato su M/B
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
113
Frael Leonhard Pentium III
Prestazioni in 3Dmark 99 Pro
3DCPUmarks 3Dmarks
□ Pentium III 500
■ Pentium III 450
3Dmark 99: il test confronta le prestazioni complessive della macchina tra la
CPU Pentium III 450 e la CPU Pentium III 500 a favore del processore funzio¬
nante a 500 MHz vi è una differenza di circa il 15 per cento; CPU Geometry
speed, il test misura le prestazioni del processore m virgola moPiie. e la diffe¬
renza tra il 450 e il 500. a parità di macchina, e di circa il IO per cento
Norton System Benchmark
Pentium III Pentium III
500 450
Norton SystemWorks il test misura le prestazioni del processore, della me-
mona e della scheda madre, qui confrontiamo due CPU Pentium III, una a 450
e una a 500. mantenendo costanti gli altri fattori. In questo caso, le differenze
sono dell'ordine del IO per cento Circa
sere d'intralcio; l'alimentatore è da 235
watt, ben dimensionato per i compo¬
nenti scelti e per le possibilità di espan¬
sione offerte dal telaio e dalla scheda
madre. L'accessibilità è ottima, è possi¬
bile raggiungere ogni parte del personal
computer con relativa facilità; solo ag¬
giornare o sostituire i dispositivi di me¬
morizzazione di massa è un po' più
complesso in quanto è necessario apri¬
re anche l’altro pannello. Sono presenti
tre vani da 5,25, di cui uno occupato
dall'ottimo lettore CD-ROM Asus 40x
Eide, e di quattro vani da 3,5: due occu¬
pati rispettivamente dal drive per floppy
disk e dal disco rigido Quantum Viking II
WLS da 9,1 Gbyte e 7200 gin al minuto;
questo disco utilizza l’interfaccia Ultra2
SCSI Wide, con tecnologia LVD (Low
Voltage Differential), che permette tran¬
sfer rate massimi di ben 80 Mbyte al
secondo.
La macchina è basata sull' ottima
scheda madre P6SBU di SuperMicro,
con integrato un controller U2SCSI
Adaptec, implementante lo stesso chip
del controller 2940U2W, il AIC7890. si
tratta di una scheda madre professiona¬
le, con quattro slot PCI, di cui uno dota¬
to di RAIDport per l'implementazione di
un controller aggiuntivo RAID (Redun-
dant Array of Inexpensive Disk) 0/1/5
con cache AROI130CA2/SA/2 Adaptec,
tre slot Isa (uno condiviso con uno slot
PCI) e uno slot AGP 2x. Gli slot per la
memoria sono quattro, e permettono di
installare fino ad un Gbyte di SDRAM
(ammettendo di potersi permettere le
costosissime DIMM da 256 Mbytel). Lo
slot AGP è occupato da un acceleratore
2D/3D Asus V3400TNT/TV, con 16
Mbyte di RAM video, e il chip grafico Ri¬
va TNT di Nvidia; questo acceleratore è
anche provvisto di entrate e uscite S-Vi-
deo e RCA/Videocomposito. Della sezio¬
ne Audio si occupa una bella Live! Value
di SoundBlaster, su un altro slot PCI
Anche in questa macchina il processore
utilizzato è m versione sperimentale,
con la tipica forma "semi-celeron" della
nuova cartuccia SECC2, molto più eco¬
nomica da produrre (e dalle prestazioni,
per quanto riguarda la dissipazione ter¬
mica. certamente migliori), e le scritte
"Intel Confidential"; interessante notare
che comunque il guscio in plastica ripor¬
ta la scritta "Pentium II". Questo è so¬
prattutto dovuto al fatto che Intel non
voleva che trapelassero informazioni sul
nome e il logo che il "Katmai" avrebbe
assunto una volta in produzione.
Prestazioni
All'accensione, la prima cosa che si
nota è il forte rumore che proviene dal
disco rigido: a lungo andare potrebbe ri¬
sultare fastidioso. D'altronde, le eccel¬
lenti caratteristiche di questo bel dispo¬
sitivo della Quantum fanno perdonare
questo piccolo neo... Anche su que¬
sta macchina, che come da tradizione
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Frael Leonhard Pentium III
SuperMicro implementa un
BIOS American Megatrends
(AMIbios, mentre la Asus mon¬
tata su Olidata utilizza Award), il
processore non viene ricono¬
sciuto correttamente e riporta
installato un Pentium II alla fre¬
quenza operativa di 500 MHz.
Sulla macchina è preinstallato
Windows 98; e la prima cosa
che si nota è la rapidità alla qua¬
le si arriva al desktop. Merito
del summenzionato disco, oltre
che dell'eccellente interfaccia
SCSI.
Il Frael Leonhard si è "fatto
onore"; con la suite di program¬
mi di riferimento e i benchmark
ha fatto registrare punteggi al¬
tissimi, superati solamente da
macchine professionali con
CPU di classe Xeon. In effetti, I
500 MHz di frequenza interna si
sentono tutti, e sarebbe inte¬
ressante vedere quali potrebbe¬
ro essere le prestazioni di que¬
sta CPU con dei programmi
compilati per utilizzare le istru¬
zioni KNI (per maggiori informa¬
zioni su queste istruzioni si può
consultare l'anteprima Pentium
III sul numero scorso). Nel cal¬
colo puro è velocissima; i pro¬
grammi che fanno uso intensi¬
vo dell'unità in virgola mobile,
come i software di rendering
che usano il Raytracing o Ra-
diosity, ne trarranno il massimo
beneficio, e per quanto riguarda
il trattamento di immagini è su¬
perlativa (un possibile uso po¬
trebbe essere l'applicazione di
effetti o filtri a filmati in post-
produzione; si tratta di una ope¬
razione particolarmente onero¬
sa per la FPU). Questa macchi¬
na potrei persino raccomandar¬
la per applicazioni di number
crunching, . ormai la potenza
nel calcolo puro in virgola mobi¬
le della piattaforma IA32 ha
raggiunto quella di molti processori RI¬
SC (utilizzando le nuove estensioni
SIMD si potrebbero raggiungere picchi
di 4 GigaFLOPS, cioè ben quattro mi¬
liardi di operazioni in virgola mobile al
secondo), ad un prezzo molto più
"umano"; certo, non potrà competere
con sistemi Mips RI0000, ma che vole¬
te. è un processore "consumer"
Nell'uso ludico, si fa apprezzare per la
grande velocità e fluidità dei giochi,
complice anche l'eccellente qualità
dell'acceleratore grafico; anche la qua¬
lità di visualizzazione è molto buona. Da
L'interno
lizzazìone
della macchina i cavi sono molti, ma l'accessibilità resta discreta, e gli interventi di manutenzione o persona-
sono relativamente agevolati
apprezzare l'uscita S-Video dell'accele¬
ratore grafico; avendo un televisorone
di quelli da 42 pollici, giocare a Quake
diventa... spaventoso! Peccato che le
prestazioni siano in pratica dovute solo
all’aumento della frequenza di clock.
Conclusioni
Vale quanto detto nella prova del
Wintosh di Olidata, con la differenza
che, in questo caso, la velocità operati¬
va del Core del processore è di 500
MHz, e quindi è la più potente CPU
IA32 su slot 1. Questo fatto, per chi de¬
sidera avere "il massimo” da un PC,
potrebbe avere il suo peso.
Per quanto riguarda il prezzo, certo
non è stratosferico, resta comunque
molto superiore alla media a causa del¬
la presenza di materiale di alta qualità
(ricordiamo l'integrazione di un control¬
ler e di un disco U2SCSI, oltre alla ab¬
bondante RAM), ponendo la macchina
in una fascia di mercato più professio¬
nale che domestica
MS
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
115
di Luca Angelelli
Facal
Proxima Dual Processor
Nella continua corsa alle massime
prestazioni del personal computer as¬
sistiamo ad un continuo aumento del¬
le frequenze di lavoro dei processori.
L'Intel oramai è sul mercato con il
Pentium III in funzionante a 500 MHz,
ovvero mezzo gigahertz. Frequenza
certo elevata in assoluto da vedere si¬
curamente come un record momenta¬
neo, in assoluto già superato da pro¬
cessori utilizzati in computer monopro¬
cessori non di classe x86. Presto que¬
sto traguardo è destinato ad esser su¬
perato sia dai processori di Intel, sia
dalle CPU della concorrenza. Dunque
abbiamo già in casa personal compu¬
ter funzionanti a frequenze omologhe
a quelle di apparecchiature per teleco¬
municazioni come ad esempio i telefo¬
ni cellulari. Inutile ricordare come gli
uni e gli altri concorrano ad aumentare
l'inquinamento elettromagnetico, un
nemico subdolo di cui comprendere¬
mo pienamente la pericolosità con il
tempo.
L'aumento della frequenza di lavoro
della CPU non è il solo modo per po¬
tenziare la capacità di calcolo di un
computer: consideriamo un esempio
molto semplice. Supponiamo di avere
un camion pieno di sacchi di farina da
scaricare. Anzi, lasciamo stare la farina
e consideriamo il riso. In questo modo
possiamo pure ipotizzare di essere in
un paese del Medio Oriente, scarsa¬
mente meccanizzato, dove la manodo¬
pera umana è a buon mercato. Ora un
solo operaio, peraltro dotato di buona
volontà, grande senso di abnegazione
e scarsa autocoscienza sindacale im¬
piegherà un certo tempo a completare
il lavoro Probabilmente due operai
dello stesso tipo ne impiegherebbero
metà, e via dicendo. Superato un’cer¬
to numero di esseri impiegati nell'im-
116
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Facal Proxima Dual Processor
Facal Proxima Dual Processor
Distribuiate
Facal Products s r l.
Via Val Silicella, 84 00169 Roma
Tel 06/2389887
Fax 06/2389877
Internet bnp;/www.iacai i
Prezzo: (iva compiesa)
Facal Proxima Dual PII 450 Processor
Lit. 5 376 000
presa, il tempo necessario non dimi¬
nuirebbe in modo proporzionale al loro
numero, causa il mutuo inciampo che
l'operaio avrebbe dalla presenza di
molti colleghi, problema che può es¬
sere contenuto da un supervisore con
il solo compito di coordinare la "forza
bruta". Va da sé che esiste comunque
un numero massimo di persone che
possono essere impiegate proficua¬
mente nell'operazione di scarico, oltre
il quale è sconveniente andare pena il
rallentamento delle operazioni,
Allo stesso modo le operazioni di
calcolo possono essere divise su più
processori funzionanti in parallelo. Se
ognuno svolge una parte del compito
parallelamente agli altri, il tempo com¬
plessivo impiegato è inferiore a quello
necessario ad un solo processore-
operaio che debba eseguire sequen¬
zialmente tutte le operazioni. Il guada¬
gno di tempo e quindi di capacità di
calcolo cresce con il numero di pro¬
cessori impiegati. Questo ovviamente
in via teorica. In pratica è necessario
che il compito da dividere sia effetti¬
vamente frazionabile e frazionato per
un'esecuzione parallela. Se ad esem¬
pio il problema da risolvere è si suddi¬
visibile in una serie di operazioni, ma
ognuna necessita dei risultati della
precedente per essere eseguita, un
sistema parallelo avrebbe ben pochi
vantaggi rispetto ad un sistema con
un solo processore. In generale vi so¬
no problematiche che ben si prestano
ad essere affrontate con sistemi di
calcolo parallelo, altri meno. Classico
esempio sono gli algoritmi impiegati
per le simulazioni di fluidodinamica,
con particolare attenzione per quelli
impiegati nelle previsioni del tempo.
Normalmente i PC non sono impiegati
in simili imprese pur tuttavia possono
trarre vantaggio dall'uso di più CPU.
Ricordiamo fra l'altro che nei proces¬
sori vi sono già più unità di calcolo
specializzate nella esecuzione di ope¬
razioni diverse, dunque già un Pen¬
II disco utilizzerò è un IBM Ultra 2 SCSI dalle ottime prestazione e da una capacità un pochino contenuta
per una macchina di questo tipo 4.5 GB Ovviamente per esigenze diverse è possibile chiedere l'installa¬
zione di un disco rigido più capiente
Sul retro è riportata una connessione alla catena
SCSI in modo da permettere la connessione al bus
di periferiche esterne
tium, o ancor di più un AMD K6, sono
sistemi "multiprocessore”.
La Intel dai tempi del Pentium "li¬
scio" ha dato la possibilità agli OEM
di realizzare sistemi dotati di più pro¬
cessori dotando della logica necessa¬
ria al controllo di più CPU alcuni chi-
pset di grande diffusione, come ad
esempio il 430 HX, ampiamente im¬
piegato in passato per realizzare sche¬
de madri monoprocessore. In seguito
il Pentium Pro ed i chipset dedicati
raccolsero il testimone con la possibi¬
lità di utilizzare con "semplicità" fino a
quattro in contemporanea. Il Pentium
Il in questo senso ha rappresentato
una involuzione potendo impiegare in
contemporanea due soli processori
con i chipset "standard" di Intel, limi¬
tazione superata con l'avvento dello
Xeon.
I concorrenti di Intel non hanno mai
approntato prodotti in grado di intac¬
care il monopolio Intel, considerando i
sistemi multiprocessore un prodotto
di nicchia, come di fatto è Infatti pre¬
supposto indispensabile per l’impiego
di Personal Computer multiprocesso-
re è l’impiego di un sistema operativo
in grado di gestirli. Ovviamente que¬
sta è una possibilità preclusa a Win¬
dows 95 e 98, come lo era per il DOS
e Windows 3.1. Ad oggi esistono si¬
stemi operativi "multiprocessore" dal
costo accessibile: IBM OS2, BeOS e
Windows NT. Di questi tre la sola piat¬
taforma dotata della necessaria diffu-
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
117
Facal Proxima Dual Processor
Adobe Photoshop 5 6 un programma dichiarato dalla casa madre come ~multiprocessmg~ In realtà non
tutte le operazioni e filtri sfruttano proficuamente la presenza di più processori Ad esempio il filtro Ma¬
schera di contrasto non si giova dell ambiente multiprocessore. ma addirittura risulta leggermente più ve¬
loce con un solo processore installato I valori riportati sono i secondi impiegati per completare le operazio¬
ni sulla nostra immagine campione
sione e compatibilità è NT.
Anche disponendo dell’hardware e
del sistema operativo adatto si rischia
di non sfruttare le potenzialità dell'in¬
sieme se i programmi utilizzati non so¬
no scritti appositamente in modo che
le operazioni possano essere smistate
sui vari processori ed eseguite paralle¬
lamente. E' un problema sia di codice
sia di algoritmo utilizzato dal program¬
matore. Purtroppo non sono molti i
programmi utilizzabili proficuamente
su sistemi multiprocessore, fra questi
poi ancor meno sono quelli ampiamen¬
te diffusi. La situazione sta cambiando
pian pianino sia per la diffusione di
software adatto sia per la diminuzione
continua dei costi dell’hardware. Inol¬
tre le possibilità offerte dalla elabora¬
zione parallela cominciano ad interes¬
sare anche i produttori di applicazioni
ludiche (denominazione vagamente
snob a definire i giochi per PC) voracis¬
sime quanto a capacità di calcolo,
enormemente di più dei consueti pro¬
grammi per ufficio.
In pratica l'ultima versione di Quake
è compilata in modo da fruttare il mul-
tiprocessing. Questo accadimento in
pratica aumenta, seppur di poco, il ba¬
cino di utenti interessati a questo tipo
di configurazione ed apre nuove pro¬
spettive.
Ma m pratica quanto è difficile e
quanto costa realizzare un sistema
con più processori? Per rispondere a
questa domanda abbiamo chiesto ad
uno dei migliori rivenditori romani di
assemblare un sistema e recapitarce¬
lo per una prova. La Facal Products ha
risposto al nostro invito con la macchi¬
na in prova in queste pagine.
Facal Proxima Dual
Processor
Il cuore della macchina di Facal è la
scheda madre Asus P2B-2S dotata di
due slot 1 per ospitare due processori
che possono essere sia Pentium II
che III. Ovviamente per la totale com¬
patibilità con l'ultima generazione di
processori Intel è bene procedere
all'upgrade del bios. Il chipset utilizza¬
to è il 440 BX. un classico oramai di
Intel destinato a rimanere sulla brec¬
cia per diversi mesi ancora. La scheda
madre mette a disposizione-due slot
ISA, quattro slot PCI e l'immancabile
AGP. I banchi a disposizione delle me¬
morie DIMM sono quattro di cui uno
solo è occupato da un modulo da 128
MB ovviamente classe PCI00. Vicino
ai connettori per i dispositivi EIDE è
posto il controller Ultra Wide SCSI 2.
capace di ben 80 MB per secondo di
picco. Il chip utilizzato è in questo ca¬
so l’Adaptec AIC-7890AB ovvero
quanto di meglio disponibile sul mer¬
cato. Al sistema possono essere col¬
legate fino a 14 periferiche SCSI a tre
diversi connettori adatti rispettiva¬
mente a componenti SCSI-2 (connet¬
tore a 50 pin), Ultra Wide SCSI (64
pm) e Ultra Wide 2 (64 pin). La dota¬
zione delle altre porte è standard pre¬
vedendo due seriali, due USB, una pa¬
ralleli e le connessioni PS/2 per mou¬
se e tastiera. Memoria di massa è un
IBM DDRS-34560 Ultra Wide SCSI 2
collegato al connettore dedicato sulla
scheda madre e di una capacità di 4 5
GB. La scheda video è una ATI 3D Ra-
ge Pro AGP 2x con 4 MB di memoria
video espandibile all'occorrenza trami¬
te un modulo dedicato. La scheda è
dotata di uscita video per un opzionale
collegamento a schermi video o video
registratori, possibilità che riportiamo
per dovere di cronaca.
Il CD-ROM è il collaudato ASUS 40X
installato come master sul primo ca¬
nale IDE visto che il disco di boot è
SCSI. Completano la dotazione
hardware il floppy da 1.4 M, la tastiera
e il mouse PS/2. L'insieme dei com¬
ponenti è assemblato in un cabinet
tower in modo da evitare qualsiasi
problema per future espansioni. Fra
l'altro un mobile grande aiuta a mante¬
nere la temperatura nella zona dei pro¬
cessori contenuta permettendo i moti
convettivi. Vista la presenza di due
processori il calore prodotto è sostan¬
zialmente superiore a quello di una
macchina "normale". Il che ci porta a
suggerire l'impiego di una ventola ag¬
giuntiva in modo da aumentare il ri¬
cambio d'aria all'interno del mobile, in
questo caso assicurato dalla sola ven¬
tola dell'alimentatore. I due processori
impiegati sono Pentium II a 450 MHz,
il top di gamma fino a qualche setti¬
mana fa in casa Intel Fra l'altro il Pen¬
tium III, come leggerete su queste
stesse pagine, permette un incremen¬
to molto contenuto delle prestazioni,
qualche punto percentuale, a meno di
non utilizzare programmi contenenti le
nuove istruzioni SSE
Sulla macchina è installato Win¬
dows NT 4 aggiornato con il Service
pack 3.
Sul campo
In pratica la macchina di Facal si è
comportata decisamente bene per¬
mettendo un aumento delle prestazio¬
ni con quei software che effettiva¬
mente supportano l'utilizzo di due pro¬
cessori. Óra la questione è abbastan¬
za delicata in quanto è possibile che
programmi dichiarati dalle software
house adatti a questo tipo di utilizzo,
in pratica non lo siano completamen¬
te: ad esempio Adobe Photoshop nel¬
la sua ultima versione, la 5, non è
"multiprocessore" in tutti i suoi com¬
ponenti, Vi sono alcuni filtri il cui codi-
118
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Facal Proxima Dual Processor
ce è scritto opportunamente e dun¬
que traggono consistenti vantaggi dal¬
la presenza di più CPU, altri invece an¬
che se il sistema lo permetterebbe,
utilizzano un solo processore. E' mol¬
to facile accorgersi del problema: si
considera un'immagine decisamente
grande, sui 30 MB, si apre il monitor
di sistema e si chiede il controllo con¬
tinuo della percentuale di impiego di
ognuna delle due CPU, si fa partire
uno dei filtri o l'operazione considera¬
ta da Photoshop e si osserva, passan¬
do al monitor, l'andamento del carico
di lavoro sui due processori. Se un
processore rimane pressoché inattivo
e l'altro schizza al 100 %, certo que¬
sto è un buon indizio per arguire che
l'operazione in corso non sfrutti com¬
pletamente il sistema. In realtà spes¬
so capita che il sistema operativo cari¬
chi alternativamente i processori o
meglio distribuisca il carico di lavoro
ora jpll’una ora sull'altra CPU, lascian¬
do lina delle due praticamente inatti¬
va Ovviamente questo scambio alter¬
no avviene a detrimento (minimo) del¬
le prestazioni complessive perché il
sistema perde tempo nella commuta¬
zione da un processore all'altro.
Le cose cambiano e di brutto se sul
PC devono operare più applicazioni
contemporaneamente. In questo caso
il vantaggio di un sistema multiproces-
sore è evidente nel senso stretto del
termine ovvero l'operatore percepisce
immediatamente la velocizzazione del¬
le operazioni rispetto ad un sistema
monoprocessore.
In figura 1 riportiamo i tempi impie¬
gati dal sistema con uno o due pro¬
cessori alle prese con alcune opera¬
zioni su file grafici eseguite con Ado¬
be Photoshop 5. Le operazioni di ridi¬
mensionamento e il filtro Disturbo in¬
termedio sono effettivamente divise
in modo eguale sui due processori, la
conversione da RGB a CMYK e la Ma¬
schera di contrasto non mostrano
questa proprietà. Se la prima comun¬
que mostra di trarre vantaggio dalla
presenza di più processori la Masche¬
ra di contrasto appare non beneficiare
affatto della presenza del secondo
processore, anzi risulta essere appena
più veloce con una sola CPU. Parados¬
si del mondo PC (non dell'informatica
che è scienza esatta!). In generale il
vantaggio di una macchina dual pro¬
cessor è sensibile, ma risulta pagante
solo in casi ben determinati, con appli¬
cazioni pesanti e multithread (ovvero
adatte all'uso con più processori). La
macchina di Facal ha il grande vantag¬
gio di proporre una potenza di calcolo
La vista dell'interno del Proxima mostra lo spano a disposinone per t installazione di tutti i componenti che
l'utente vorrà aggiungere I due Pentium II 450 sono ospitati uno vicino all’altro, una vicinanza forse ecces¬
sive visto che la ventola del secondo processore è tanto vicina al primo che il flusso d'aria aspirato ne risul¬
ta un poco compromesso. Nessun problema reale
namento del secondo processore rispetto al primo
enorme ad un prezzo relativamente
contenuto. Sta poi all'utente finale,
come sempre, calcolare prò e contro,
e soprattutto specializzare l'hardware
sulle proprie esigenze. Da questo pun¬
to di vista questo Proxima impone
ben pochi limiti potendo impiegare la
grande maggioranza dei componenti
non una leggera differenza di temperatura di funzio-
sul mercato direttamente: pensiamo a
HD sia SCSI che EIDE, alla possibilità
di utilizzare i Pentium III quando effet¬
tivamente ve ne sarà necessità, a pe¬
riferiche di vario tipo (magneto ottici,
masterizzatori, scanner .,.).
E non è detto che il futuro non riser¬
vi qualche sorpresa... £S§
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
119
di Raffaello De Masi
Norton System Works 1.1
Partii per servire la Patria nel lontanis¬
simo 1970, dopo aver fatto di tutto per
esonerarmi da quest'onore. Mi racco¬
mandai a non so quante stellette del fir¬
mamento militare per restare vicino a
casa, e, dopo una formale promessa da
parte di un amico di mio padre di farmi
restare nella regione, fui quello stesso
giorno, dopo il CAR, sbattuto a Civita¬
vecchia, dove, dopo due giorni, mi giun¬
se il trasferimento per Novara. Poco
male, col senno di poi posso dire di es¬
sermela goduta, e mi sono anche im¬
mediatamente reso conto che con me
l'Italia avrebbe avuto le più forti retrovie
del mondo. Mio compagno di trincea
era un bersagliere di Perugia, di nome
Paimiro, con cui dividevo fraternamente
sigarette, pacchi di vettovaglie coleste-
roliche portati da casa durante le licen¬
ze, e impegno d'ufficio quando non an¬
davo a fare doposcuola alle figlie del ca¬
po. Fatto sta che dopo averne combina¬
te un paio di grosse, grazie alla mia vigi¬
le presenza a me stesso, fui trasferito al
magazzino vestiario, dove si concluse la
mia esperienza bellica distribuendo set¬
timanalmente coperte e lenzuola, e
rifornendo di completini taglio Dior, di
tutù e di scarpine di vernice le reclute
che arrivavano fresche fresche da casa.
Il magazzino affidato alla mia oculata
e vigile gestione era enorme, ed ero
coadiuvato, nel mio stressante lavoro,
da due giovincelli di primo pelo. Tanta
manovalanza certo non si ammazzava di
fatica; il nostro lavoro si riduceva a una
mezz'ora d’impegno il mercoledì (cam¬
bio della biancheria), e in un più arduo
impegno mentale quando, ogni tre me¬
si, occorreva valutare a occhio le taglie
dei vestiti da assegnare ai nuovi villeg¬
gianti. Da buon nonno, manco a dirlo, io
"soprintendevo", vale a dire che stavo
a guardare mentre i miei due direttori di
sartoria valutavano cavallo di Pantalone,
giro di vita e misure del piede, affidan¬
dosi all'estro personale e alla buona sor¬
te (tanto, per dirla probabilisticamente
alla Bernoulli, quello che non riusciva
bene in base all'occhio, veniva risolto
da scambi camerateschi). Per il resto,
ozio salutare e sfrenato, condito da visi¬
te di cortesia di altri militari impegnati in
analoghi lavori di concetto. Per preveni¬
re problemi legati a ispezioni pericolosa¬
mente inattese, mi sistemavo su un
120
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Norton System Works 1.1
giaciglio di cuscini sistemato in cima a
una pila di coperte da cui si dominava¬
no le scale di accesso al fabbricato. Di
qui potevo controllare tutto l'andirivieni
di un'ampia area del piazzale; inoltre
avevo opportunamente allentato un
paio di viti di un ganghero del caposca¬
la, in modo che la porta strusciasse a
terra preavvisando inopportune visite
non gradite. Insomma, nulla era lasciato
al caso per prevenire eventi indesidera¬
bili. Insomma, il sistema operativo del
mio magazzino era costruito per impe¬
dire crash di sistema. Un po' come
questo System Works di Symantec.
Solo che non avevo ponderato l'impon¬
derabile.
Svendite di fine
stagione, ovvero,
allacciate le cinture di
sicurezza
Abbiamo parlato, su queste pagine,
in diverse occasioni di pacchetti Nor¬
ton. E, in attesa della nuova sventaglia¬
ta di prodotti appena arrivati e su cui
abbiamo appena messo le mani, ecco
un pacchetto che riunisce tre di quelli
che gli americani chiamano gli Old Fa¬
vorite. legati insieme da un filo comu¬
ne, la perfetta gestione del complesso
ecosistema macchina-s.o. e che. in
questo package, vengono riuniti in una
sorta di offerta speciale, interessante
per il prezzo e per le garanzie che offre.
Quella maledetta cartella Windows,
che ad ogni mese diviene sempre più
elefantiaca e più piena di angoli bui del
Norton System Works 1.1
Symantec Corporation
10201 Torre Avenue
Cupertino ICA) 95014. USA
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Distributore:
Symantec S.r.l
Via Abbattesse, 40
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Tel. 02 695521
Prezzo (VA esclusa)
L 199 000
porto di Hannover, sembra viva, nella
nostra macchina, di vita propria Ogni
giorno, praticamente, prolifica generan¬
do nuovi vicoli, e. se avete esperienza
di porti vecchi e labirintici, capirete be¬
ne come praticamente nessuno ne co¬
nosca davvero l'intera topografia e le
parti di cui questo è costituito.
Cosi pare essere anche la nostra car¬
tella di sistema; nessuno, credo, sa ef¬
fettivamente cosa ci sia davvero den¬
tro, a che serva quel file, e, in caso di
disinstallazione di un programma, non
esiste persona che possa giurare che
davvero sia stato tolto tutto (ne so io
qualcosa, visto che dopo la prova
dell'ultima Sound Blaster sto, a distan¬
za di tre mesi, ancora togliendo roba).
Certe volte Windows si pianta senza
spiegazione, visto che non abbiamo
eseguito procedure diverse da tutti gli
altri giorni. Cert'altre volte l'infame
messaggio "questo programma ha ese¬
guito un'operazione..." sembra abbia
deciso di svernare a casa nostra. Poi ci
si mettono i ragazzini a installare i loro
infami giochi e siamo già ad un passo
dal collasso totale; fino, magari, a quan¬
do interviene un bel virus a dare il colpo
di grazia. Beh, System Works è un in¬
sieme di utility che si frappone tra noi e
la macchina e che ci consente di vivere
sonni più tranquilli garantendoci una via
di "escape" quando le cose si mettono
male.
Compri uno, prendi
cinque, anzi quattro
La suite di utility è fornita su un clas¬
sico CD giallo senape, che scarica sul
nostro HD la bellezza si circa 150 MB di
materiale. I programmi girano su una
configurazione minima di un 486 e, al¬
meno dall'lnstaller. non possono esse¬
re parzializzati.
Quattro e non cinque, dicevamo nel
titolo del paragrafo, visto che, sebbene i
programmi forniti siano tanti, uno di lo¬
ro. Norton Web Service, non è un'utility
per cosi dire di recupero, ma un servizio
su Web di una discreta utilità. Le utility
principali sono tutte state già descritte
su queste pagine ma, per coloro che si
sono persi i miei portentosi articoli, ec¬
co, descritte in breve, le funzioni dei
tasselli che compongono il mosaico
Certamente il pacchetto più pregevo¬
le è Norton Utilities che è. per cosi dire,
diversi programmi in uno. Si tratta di
una serie di pièce concorrenti, che pos¬
sono essere raggruppate in tre famiglie
principali: ricerca ed eliminazione dei
problemi, aumento delle prestazioni del
sistema, manutenzione ordinaria e
Il servizio di Norton Web Service, che ha ereditato le funzioni di Uve Update
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
121
■fe Norton System Works 1.1
straordinaria (con recupero anche di si¬
tuazioni in ambiente DOS).
Nell'ambito di Norton Utilities le uti¬
lity (perdonate il gioco di parole) più in¬
teressanti sono senz'altro Win Doctor e
Disk Doctor II loro compito è quello di
fissare una serie di problemi legati a
conflitti erratici o non risolti nell'ambito
di WIN95/98, come pure quello di risol-
Una sene di schermale, relative ai diversi programmi compresi in System
Works Si tratta, ovviamente, di materiale già veduto, ma che fa piacere scopri¬
re riunito insieme.
vere tutti i tipi di errore di software (non
solo dì sistema operativo), di configura¬
zione dell'hardware. di errori di registro,
di cluster dovuti a installazioni mancate
o parziali, e molto altro II grande van¬
taggio di Wm Doctor sta nel fatto che la
risoluzione del problema avviene quasi
automaticamente, legata com'è all'ac¬
cettazione, da parte dell'utente, delle
proposte del pacchetto stesso. Il moni¬
toraggio è continuo, e Doctor interviene
immediatamente, senza per questo di¬
sturbare il programma corrente. Esso
lavora in congiunzione con Disk Doctor,
suo gemello, il cui compito è quello di
verificare l'integrità delle strutture logi¬
che delle memorie di massa (come re¬
cord di boot, tabelle di allocazione dei
file e directory), oltre ad eseguire una
serie di test fisici relativi all'integrità
della superficie dei dischi; Disk Doctor
riesce anche, nella maggior parte dei
casi, a recuperare errori legati a questa
categoria di problemi.
Sempre in Norton Utilities è da evi¬
denziare la presenza di Unerase
(dall'ovvio compito) e File Compare,
una straordinaria pièce che permette di
verificare lo stato dei file di startup pri¬
ma e dopo l'installazione di un program¬
ma. Speed Disk è la ben nota utility per
la deframmentazione delle memorie di
massa (piu veloce di quella di sistema
operativo) e Space Wizard identifica file
che andrebbero compressi o. magari,
gettati via in quanto inutili. Utile, anche
se non sempre utilizzabile, è Speed
Start, la cui funzionalità è stata poi rea¬
lizzata direttamente da Microsoft in
W98. e, ancora, accanto a Win e a Di¬
sk, ecco System Doctor, che integra le
precedenti funzionalità monitorando
tutti i segnali di attenzione e di pericolo
che si sviluppano durante l'uso del
computer. Accanto ai filtri di attenzione
già inseriti nel programma l'utente può
crearne di propri, obbligando il sistema
a eseguire determinate operazioni nel
caso si verifichino congiunture partico¬
lari. E non è finito; Rescue Disk è l'ulti¬
mo salvagente quando l'errore ha supe¬
rato tutte le barriere ed ha davvero col¬
pito a fondo. In questo caso si può ri¬
correre al Rescue Zip, un vero e proprio
S O. di sicurezza su una cartuccia o, per
i più imprevidenti, al Floppy Rescue,
che almeno toglie dagli impacci.
Guerra ai virus e ai
residui delle
installazioni
Dei virus e della loro protezione si è
troppo parlato su queste pagine per
continuare a ripeterci. Preciseremo solo
che Norton AV è uno dei pacchetti più
aggiornati e potenti presenti sul merca¬
to, e gode di ampia rispettabilità dovuta
al contìnuo e completo aggiornamento,
122
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Norton System Works 1.1
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'Slop' »o Uop ih« dtògnoii:
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Wnòowi R*gsliy Sc«n ActortX/COM Stelloni Analy*ng
V/ndo*i Rtptiiy Sctr» Aciiv«X/COM $ub*>ey S
Wndom RtQSVy $C4n Acc*C*»on P*hi Secdon
Wtndowi Regiiry $c«n Fort* Stelo*
Windovn RtgWy Set* Hdp Stelo*
Windows Rtgitiy Set* M«o»oll Shaitd Stelo*
Wndowi Regj'ry Set* Ru* Stelo*:
WndowiRtgttrySct* SourwJCutlowthonSt _•]
Wlndov* Rtgihy Sem AciivtX/COM Stcfion» Sctmng
Pro&D • ITS FILE
Swp |
pressoché giornaliero, del suo database.
Altrettanto pregevole è Norton Unin-
stall, capace di eseguire, sulle nostre
memorie di massa, operazioni di pulizia
automatica o guidata, oltre a monitorare
completamente nuove installazioni e a
ricavarne una dettagliata descrizione dei
movimenti dei file connessi. Ancora
Norton Crash Guard è la migliore difesa
contro perdita di dati causata da crash di
applicazioni. E' un pacchetto che è un
vero fiore all'occhiello di Symantec, vi¬
sto che non esista a dichiarare che, pur
occupando solo 150 k di memoria, inter¬
cetta più problemi di qualunque altro
prodotto dello stesso tipo.
Ma vera novità, almeno per i program¬
mi descritti finora, è la presenza di un
servizio sussidiario, chiamato Norton
Web Service. Finora il compito svolto da
2257, || >bi>UuUfck »'Ju»ìuh fJùlmMI JtìJaia:
Il contenuto di
Norton SystemWorks
Norton Utilities 3.0
Norton Antivirus 5.0
Norton Uninstall 1.0
Norton CrashGuard 3.0
Norton Webservice
questo pacchetto
era affidato all’uti¬
lity di Live Upgrade
che, attraverso una
chiamata da menu,
"interrogava" il sito Symantec (attraver¬
so WWW) per verificare se fosse stata
realizzata una versione più nuova del
pacchetto in nostro possesso.
Oggi la nuova utility (che sostituisce
solo in parte la precedente, visto che
poi il vero lavoro è ancora eseguito da
Live Update Pro) esegue una scansione
dei programmi (non solo Symantec)
presenti sulla nostra macchina, e ci
informa delle novità disponibili ed even¬
tualmente recuperabili attraverso Inter¬
net. Il servizio (perché in fondo di que¬
sto si tratta) viene attivato usando alcu¬
ni dati inseriti nella cartolina di registra¬
zione, e resta attivo per sei mesi, dopo
di che occorre pagare una piccola quota
periodica per continuare a disporre dei
suoi servigi.
Conclusioni
Il maresciallo della fureria aveva ben
capito come mi fossi organizzato e,
mentre dormivo il sonno dei giusti,
provvide a entrare da una porta laterale
di cui ignoravo completamente l’esi¬
stenza. E cosi anche la mia carriera di
magazziniere finì, e mi ritrovai centrali¬
nista.
System Works certo funziona molto
meglio di quanto abbia io saputo fare
(ma non è che ci voglia molto, per la ve¬
rità!) e permette di bloccare tutti i ma¬
rescialli. Quindi, sebbene in fondo si
tratti di una svendita promozionale, il
fatto di trovare riuniti a basso prezzo
quattro pacchetti funzionali ed efficien¬
ti, tutti mirati a farci vivere sonni più
tranquilli, rende System Works un pac¬
chetto che non dovrebbe assolutamen¬
te mancare sulla scrivania di qualunque
utente, sia esso un principiante che
uno smaliziato e capace di visitare gli
anditi segreti della sua macchina. E’ da
notare, inoltre, che attraverso SW è
possibile realizzare anche diversi di¬
schetti di recupero, da utilizzare in base
al problema che, di volta in volta, ci si
presenta. Non è certo poco!
«e
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
123
di Raffaello De Masi
Adobe PageMill 3.0
In Fahrenheit 451, Ray Bradbury im¬
magina una società in cui i libri non
avranno alcun posto La parola scritta
sarà sostituita del tutto dall'immagine, e
già il solo pensare di leggere sarà consi¬
derato reato. Bradbury non indica come
si è arrivati a questa situazione ma, si¬
curamente. quando scrìsse il libro, non
immaginava che di II a qualche decen¬
nio la supremazia millenaria del libro sa¬
rebbe davvero traballata sotto i colpi di
una nuova forma di comunicazione
scritta-visiva di cui certo non sospettava
la rapidità di estensione, se non l’esi¬
stenza.
Non vorrei, con questo, essere taccia¬
to di immodestia (tanto immodesto già
lo sono), ma vorrei precisare che a que¬
st'intuizione ero già arrivato, manco a
dirlo, io. Fin da ragazzo avevo pensato
che i libri fossero un inutile ingombro e
peso da portare a scuola, e valeva la pe¬
na portarli solo per fare lo scemo con la
compagna di classe. A scuola avevo un
mio compagno che, a fronte di un ver¬
gognoso mercimonio di versioni di gre¬
co. s'impegnava all'inizio dell'anno a
portarmi i libri, mentre io portavo quelli
di lei Cosa non ho fatto per Maria, nera
del Sud come una carbonella, con ten¬
denza al baffetto e alta un metro e ven¬
ti! Ma l'amore è cieco, e io per quella
ragazzina ci perdevo il sonno (non l'ap¬
petito, visto che il padre aveva una ro¬
sticceria accorsata, e ogni mattina lei mi
faceva provare la specialità della giorna¬
ta). Poi, un bel giorno, superata la matu¬
rità, ognuno se ne andò per la sua stra¬
da e, all'università, non persi l'occasio¬
ne di "intrattenermi" con una ragazza il
cui padre aveva un ristorante dalle parti
di Piazza Carità.
E i libri, direte voi? Continuavo ad
odiarli, ma con loro ho dovuto, per forza
di studio, convivere. Il mio incubo tutto¬
ra notturno è il Feldhofer. chi lo ricorda?
Ma non dimentico neppure le visite po¬
meridiane alla biblioteca provinciale, per
l'ennesima ricerca assegnata da questo
o quel professore, che poi si riduceva a
un'infame copiatura, un rigo si e uno
no, tanto nessuno se ne accorgeva. E
ieri, ho avuto la mia lezione con France¬
sco, mio nipote, che volevo portare a ci¬
nema. Vado a prenderlo e mi fa: "Un
momento, zio, devo fare una ricerca
sulla bomba atomica" E dopo dieci mi-
124
MCmicrocomputern. 193-marzo 1999
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dei pulsanti superiore e
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«wcaqutf ni dtom doto* eu tor** r-j0» tee tv, rt n-o aio» a»
•ctumito di Mao oOo Oomiim qui MarvH |<mwi ktfatucn i;nl ttotod
J eu*ja dwn ddtoa la feiga4 nata toc** loto» »aw» doto M amai
: -1
■l^“3
»*. I
nuti esalti arriva pronto imbacuccato
nel cappotto. "E la ricerca?", faccio.
"Tutto a posto, ho trovato tre siti pro¬
prio fichi, manco la fatica di cambiare
qualche cosa". Ah, Maria, che trent'an-
ni fa mi hai messo a copiare cinque pa¬
gine della Enciclopedia Italiana!
Adobe PageMill, la
macchina da stampa
del Duemila
Ovviamente, non solo Mill. ma anche
FrontPage, HomePage di Claris, Bbedit
e tutto l'infinito rosario degli editor di
WWW. campo del software che pare
sia divenuto talmente tramante da non
lasciare nulla di intentato. Nessuna
software house di un certo nome di¬
sdegna di offrire un prodotto in questo
campo, e anche lo shareware mette a
disposizione eccellenti esempi di pro¬
dotti che nulla hanno da invidiare ai
commerciali s.s. E, a mano a mano che
questi editor divengono sempre più raf¬
finati e capaci di produrre documenti
piacevoli, rapidi da consultare, disponi¬
bili all'interscambio e all’interazione con
l'utente, tanto meno il libro saprà im¬
porre le sue indubbie qualità e tante mi¬
nori possibilità avrò io di poter, in una
nuova vita, accompagnare Maria a
scuola con la scusa dei libri
Di prodotti di questo genere ne ho
provati diversi, sulle pagine della rivista,
e di Adobe PageMill ricordo di aver par¬
lalo, diverso tempo fa, nella rubrica
Mac Oggi siamo alla versione tre, e
l'atmosfera particolare allora notata
(aspetto pulito e vagamente severo,
grande pulizia nei comandi e nelle fine¬
stre, un che di asettico quasi da ospe¬
dale) appare qui ancora una volta poten¬
ziata. Tanto Front¬
Page è ricco e fra¬
stornante come un
albero di natale,
tanto HomePage è
amichevole e ripo¬
sante nell'uso, cosi
PageMill è pulito e
ordinato, tutto al
suo posto, e capa¬
ce di mettere im¬
mediatamente a
disagio un disordi¬
nato come me.
Specchio dei
tempi, la versione
3 sta su un CD (ri¬
cordate la 1, su un
floppy?), ma, an¬
che qui, si tratta solo di quello, visto
che il manuale di accompagnamento, di
una quarantina di pagine, non si può
certo definire né un tutorial né una gui¬
da dell'utente Seguendo questo libret¬
to, ancora più dimesso perché redatto
in un tetro inchiostro grigio su carta rici¬
clata, si riesce, sì e no, a capire come il
pacchetto parte e come si possa redi¬
gere una pagina WWW di quelle sem¬
plici. Il resto è affidato alla buona vo¬
lontà dell'utente, alla sua curiosità e alla
capacità di seguire una guida in linea
senza buttare tutto dalla finestra. Grazie
a Dio, c’è, nascosto nel CD, un manua¬
le più "cristiano", seppure in formato
.PDF, da potersi stampare a spese pro¬
prie. E. fortunatamente, non ci si mette
molto a impadronirsi dell'ambiente e ad
imparare.
Adobe PMill abbisogna, per funziona¬
re, di una macchina della classe 486,
dotato di Windows 95 e di almeno 16
MB di RAM. Una volta installato, creerà
sull'HD una cartella del "peso" di una
ventina di MB, oltre ovviamente altro
materiale sparso nella cartella Win¬
dows. In default, l'installer non carica
altro materiale, come manuali in .PDF,
esempi, pagine già pronte, e una nume¬
rosa serie di utility e programmini colla¬
terali (come editor di immagini viene
fornito, manco a dirlo, Photoshop in
edizione LE), che restano sul CD e van¬
no caricati o utilizzati alla bisogna.
Usando PageMill
Abituati al fasto di FrontPage, aprire
PMill lascia all'inizio un senso di delu¬
sione. Ci troviamo di fronte una finestra
scarna, con in testa uno scarno righello
dotato di una serie di icone e, a destra,
un Inspector di chiara marca Photoshop
e Illustrato). Ma è un'impressione pas¬
seggera, se appena si vanno a sfogliare
i ricchissimi menu.
Per la creazione di un sito, PMill si af¬
fida alla gestione personale del dise¬
gnatore e, pur consentendo di struttu¬
rare elementi e layout comuni, lascia
all'utente la completa regia delle opera¬
zioni. Cosi niente tavole di struttura ini-
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Adobe PageMill 3.0
ziali, ma pagine che vanno realizzate
una per una e, alla bisogna, collegate
tra loro secondo un disegno iniziale
che, in ossequio ai suggerimenti del
manuale, va almeno abbozzato con car¬
ta e penna (occorre precisare, comun¬
que, che PMill offre, se lo si desidera,
un ottimo gestore di struttura).
E i comandi per realizzare tutta la
componentistica della pagina stanno,
meravigliosamente, tutti a portata di
mano. Certo, HTML non è proprio il re
dei linguaggi e non può certo permette¬
re tutto, ma la realizzazione di un sito è
fatta anche di sapiente uso delle utility
disponibili nell’editor. Cosi ecco realiz¬
zati in un tocco link, tabelle, testo strut¬
turato, ma anche particolari come scel¬
ta del carattere e dello stile, correzione
ortografica, uso d'alfabeti non latini (an¬
che il kanji e il cirillico, ovviamente se si
sono eseguite le necessarie configura¬
zioni di Windows), elenchi puntati o nu¬
merati. Grande supporto è fornito al
corretto uso dei link, siano essi da im¬
magini o da testo, e PMill consente
l'uso di file PDF e di oggetti multime¬
diali, ovviamente tenendo conto che chi
leggerà dovrà disporre degli add-in
adatti A tal proposito Adobe certifica la
compatibilità di PMill solo con i moduli
aggiuntivi previsti e certificati per Net¬
scape; di sene vengono forniti con il
programma solo QuickTime e
Shockwave. Questo non vuol dire che
altri moduli non funzioneranno, significa
solo che occorre testare bene la pagina
o la struttura prima di tramandarla ai po¬
steri. Le pagine prodotte possono inol¬
tre contenere due tipi di controlli, gli
Applet (.class) e gli ActiveX (,ocx).
A tal proposito occorre ricordare che
PMill offre tre tipi di visualizzazione:
quella di editing, quella di visualizzazio¬
ne specifica del programma e quella di
anteprima in un browser, Quest'ultima
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Benvenuti Al site Web della nostra società
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Alcune delle finestre delle preferenze, si noti la scelta della sintassi HTML, la possibilità di abilitare gli Acti¬
veX e gli applet dava, la facoltà di ignorare le maiuscole negli URL
Al
1=-
u*.p— p=~3
è certo la piu completa, visto che mette
in moto il plug-in di diversi controlli, che
altrimenti non darebbero alcun effetto
in ambiente PMill; ovviamente la cosa
soffre di una certa lentezza, ragion per
cui si ricorre alla vi¬
sualizzazione su
browser solo nelle
fasi finali di messa
a punto.
Sempre in ambi¬
to link, grande at¬
tenzione è stata
prestata anche alla
gestione delle map¬
pe immagine. Il
manuale fornito sul
CD è molto preciso
La curiosa e iconografi¬
ca finestra che indica i
tempi necessari per il
download degli oggetti
selezionati nella finestra
principale.
—*— rn 3
J
e puntuale nell’illustrare l'uso e la per¬
sonalizzazione di questo mezzo potente
ma talvolta scarsamente utilizzato, per
certe sue idiosincrasie che trasferisce
all'utente. Il manuale separa accorta-
mente le due aree di mappa immagine
per il Client e mappa immagine per il
server, e insegna ad usare al meglio la
tecnica degli hot-spot attraverso nume¬
rose pagine di esempi minuziosi e parti¬
colareggiati.
Un tocco di
raffinatezza
Ma HTML, con ampio merito per Bo¬
schi che disserta sulle sue pagine di tal
idioma, non è solo link e immagini, ma
è anche tabelle. Questa tipologia d'uso,
talora sottovalutata, viene offerta
all'utente di PMill in una forma piana e
ben accessibile, con ampio supporto di
126
MCmlcrocomputer n. 193 - marzo 1999
La possibilità di maneg¬
giare gli oggetti e di
creare link attraverso il
tasto destro risulta co¬
moda e intuitiva.
esempi che dimo¬
strano come non si
tratta solo di sem¬
plici elenchi (inte¬
ressante l'illustra¬
zione del sistema
per trasformare
una tabella in una serie di link), Ma dav¬
vero interessante è la gestione dei mo¬
duli, area la cui creazione ha, in PMill,
uno spazio particolare,
Una pagina Web può essere usata
come "modulo", struttura che consen¬
te all'utente di scrivere informazioni e
inviarle a un server Web. che lo memo¬
rizza e analizza in base a una serie di
informazioni in suo possesso. Quando
si inviano dati per la sottoscrizione di
una mailing list, quando si ordina un
prodotto su WWW, quando si inviano i
dati di login per accedere a un servizio,
quando solamente si firma un guest¬
book, si utilizza un modulo e le proce¬
dure ad esso collegate.
La gestione di un modulo non è sem¬
pre né semplice né agevole, e si può
considerare rappresentata da tre fasi;
definizione dell'aspetto del modulo e
dei campi che conterrà, aggiunta dei
controlli (invio, verifica, annullamento) e
delle opzioni (es, campi obbligatori, liste
di scelta, ecc.) e, infine, collegamento a
uno script che gestisce i dati immessi
dall'utente. La cosa si fa complessa se
si pensa appena che, quando un utente
invia un modulo (vale a dire quando
schiaccia il pulsante che spedisce i da¬
ti), si attiva nel server una serie di pro¬
cedure secondo uno o più script CGI
(Common Gateway Interface) scritti in
un linguaggio di programmazione (co¬
me il Perl). Le istruzioni contenute pos¬
sono svolgere diverse funzioni, come
semplice trasmissione di notizie, raccol¬
ta di dati in un database, creazione di
operazioni più o meno complesse.
A ogni modulo deve corrispondere,
nel server, uno script CGI, fornito
dall'utente stesso, dal fornitore di servi¬
zi o dal programmatore dello script In
altri termini lo script CGI deve "ricono¬
scere” i dati inviati dall'utente, per po¬
terli trattare secondo le richieste del
cliente. Sebbene il manuale rinvìi espli¬
citamente l'utente desideroso di creare
moduli fortemente personalizzati allo
studio di documentazione esterna rela¬
tiva ai CGI, PMill, basandosi sul fatto
che molti fornitori di servizi offrono alla
clientela script già pronti per il maneg¬
gio delle più comuni forme di modulisti¬
ca, permette facilmente di creare pagi¬
ne modulo più o meno standard, adatte
a molte delle esigenze più diffuse e
correnti (compreso l'uso di menu a di¬
scesa, verifica di password, gestione
dei riepiloghi, variazione dinamica del
contenuto del modulo secondo risposte
già inserite). Un'apposita sezione del
programma offre quindi tutti i tool, le
aree di campo e i bottoni per gestire al
meglio una pagina modulo standard; se
poi si desiderano prestazioni particolari,
ci sono numerosi siti capaci di fornire
tutta l’assistenza necessaria.
Grande attenzione è stata anche po¬
sta alla gestione dei riquadri (frame),
aree della pagina che non intervengono
nel diretto contenuto della pagina stes¬
sa Gestire riquadri è molto comodo
quando si creano siti dominati da layout
comuni (es. un catalogo di un rivendito¬
re, in cui avere Sempre a disposizione
link fondamentali come passaggio ad
altre sezioni o alla home page). I riqua¬
dri possono essere dotati, come noto,
di riferimenti assoluti e relativi, e posso¬
no variare dinamicamente in base al
punto della gerarchia in cui si trovano
visualizzati. Tutto questo PMill lo gesti¬
sce in maniera pressoché automatica,
esonerando l'utente da fastidiose sedu¬
te di aggiustamento e debug del dise¬
gno iniziale. In questa ottica anche mol¬
ta cura è dedicata alla gestione della
manutenzione del sito; modificare pagi¬
ne, singole o in forma comune, in ma¬
niera rapida e in forma semiautomatica
è, attraverso PMill, molto facile e rapi¬
do, e un'utile sezione di riverisca totale,
in sede di link attivi o persi, permette
rapidamente di "mettere a posto" la
struttura di tutto il sito; questo poi può
essere sottoposto a test sul campo, pri¬
ma di essere scaricato sul server, visto
che si possono verificare, in fase pre¬
ventiva, i tempi di caricamento sul
browser, apportando, eventualmente,
le più opportune modifiche.
Infine, per chi proprio si sente padro¬
ne dell'ambiente, è sempre possibile
accedere direttamente al codice HTML
per aggiungere un tocco personale al
Adobe
Adobe PageMill 3.0
La pagina iwww aanTm~iì dedicata a PageMill; utile anche il sito preposto alle FAQ e ai consigli in linea, sotto forma di database di soluzioni tecniche
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gffEBll Adobe PageMill 3.0
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D'INFORMAZIONI
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Alcuni esempi di sili
già pronti, traiti dalle
librerie tornite sul CD
Si noti la pulizia e la
severità del design,
nello stile Adobe.
sorgente, sia attraverso inserimento di
comandi, sia per gestire commenti, se¬
gnaposto, script particolari (es. banner
scorrevoli) e caratteri speciali come en¬
tità (la tecnica che HTML utilizza per vi¬
sualizzare simboli speciali non presenti
in tastiera, cioè quel particolare formali¬
smo che inizia con una & - e commer¬
ciale - e termina con un punto e virgo¬
la). E, infine, la presenza sul CD di una
vasta libreria di routine Perl aggiunge di
fatto quella marcia in più che ci aspetta¬
vamo da questa nuova versione.
Conclusioni
PageMill, nel rispetto della tradizione
Adobe, è un pacchetto di grande qua¬
lità. capace di creare rapidamente pagi¬
ne HTML ben costruite ed esenti da
problemi e difetti; il pacchetto è anche
e soprattutto interessante per la buona
libreria di layout già pronti, che occorre
solo personalizzare per trasformarli in
un sito personale piacevole ed elegan¬
te Giocando in casa, Adobe offre come
bonus la versione LE di Photoshop per
gestire le immagini; il pacchetto, pur in
questa versione ridotta, può fare cose
egregie, ma se desiderate qualcosa in
più sarà sufficiente aggiungere un pac¬
chetto dedicato (ad esempio Auraline o
GrWeb, per citare qualche nome a ca¬
so) per avere a disposizione un ambien¬
te potente e completo, ad un prezzo
concorrenziale e, comunque, perfetta¬
mente accettabile.
«e
128
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
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La prima catena europea dell'Informatica
di Raffaello De Masi
Command Antivirus 4.5
Passato Natale e svaniti, come neve
al sole, gli ultimi spiccioli della tredice¬
sima, occorre rimboccarsi le maniche
e provvedere, anche perché moglie e
figlia hanno adottato la perversa abitu¬
dine di mangiare ogni giorno, Cosi ec¬
coci di nuovo, a guisa di piccolo scriva¬
no fiorentino, chino in una notte tem¬
pestosa, mentre fuori Giove Pluvio pa¬
re abbia dichiarato guerra alla terra, a
scrivere, mentre la mente va lontano,
sulle coste di Fortaleza, in compagnia
di Naomi o Afef.
Per la verità, più che piovere sta ne-
vicchiando. Casa mia è un poco al di
fuori del paese, lontana dal rumore, e
da qui si può vedere Atripalda debol¬
mente illuminata tra i fiocchi di neve.
Sono solo in casa (per lo studio, col
freddo che fa. non ci sono neppure
passato), ho riattizzato il fuoco nel ca¬
mino e. nella stanzetta di Ania, con il
suo computer, ecco a rimettermi a
scrivere d'infezioni virali e di HD che
esalano l'ultimo respiro.
Certo è che 'sto Natale ha colpito
abbondantemente. Mi pare che pure
la sedia mi vada stretta! Lo stomaco
langue. dopo la soglioletta alla mu¬
gnaia (timido tentativo per dire poco
più che scaldata) e la cicoria (ma una
volta non si dava alle capre?) di mez¬
zogiorno. con cui mia moglie sta ten¬
tando di mettere freno alla mia espan¬
sione; ma non mi farò tentare dal fri¬
gorifero e sarò più duro del mattone,
almeno per i prossimi venti minuti,
giusto il tempo di scrivere questa in¬
troduzione.
Ma perché poi ci sono delle persone
che realizzano virus? Posso capire chi
si gode la beffa in presenza del malca¬
pitato, ma cosi, mi pare proprio il som¬
mo della stupidaggine, peggio degli
untori del buon Manzoni. Figuratevi
che, per essermi espresso in maniera
simile in non ricordo più quale articolo
di ABC, un certo Sandokan, nascosto
dietro la solita casella di posta di co¬
modo di yahoomail, mi ha mandato
una lettera di complimenti con un file
130
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Command Antivirus 4.5
Command Antivirus 4.5
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Command Software Systems
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Tel. 02 97291291
Prezzo: Uva esclusa)
in base alla configurazione, a partirò da
Ut. 125 000
La piccola linesira dì la¬
voro e selup di Com¬
mand Antivirus: partico¬
lare curioso. Command
non accetta che. sullo
stesso sistema, sia pre¬
sente anche F-secure
Antivirus, e provvede a
cancellarlo durante l'in¬
stallazione. Invece igno¬
ra Norton AV questione
di preferenze I
I C Cornatane! ArtliViiui
laak y«w Etoterencoi Help
HlDlal v|8 ìi|-'1 RTl-I-IìbI t|v|
i - ■
| Exocute T aik
Scan Drive A
Scan D«ve 8
Piopeilioi.
MewlMk
e©
e©
Vtu*|rto
Scan Haid Diivei
Scen Network
d
fa Help pie» FI
attached (secondo lui io poi l'avrei
aperto così) che si è rivelato portatore
di ben tre virus. Oohh, Sandokan, ma
ci credevi proprio nati con la testa nel
sacco?
Command Antivirus,
ovvero monta e
dimentica
Per la cronaca i venti minuti sono
passati, tra le sofferenze più atroci, e
mi sono rifocillato con pane coi cicoli
con, in mezzo, capicollo "paesano". Il
tutto unge un po', ma il mio stomaco
mi sta guardando con occhi grati che
farebbero compassione a
una pietra. E adesso,
all’attacco dei cattivi!
Dopo i grandi, vale a di¬
re Norton e F-Secure, ec¬
co la prova di un ambiente
non molto noto da noi, ma
che gode fama di virus
hunter spietato e infallibi¬
le. Si tratta di un pacchet¬
to che si presenta di
aspetto un po’ dimesso,
con un manualetto stam¬
pato su carta riciclata e un
semplice CD. Troppo po¬
co, sembrerebbe, per me¬
ritare attenzione.
E invece Command è un fior di pro¬
gramma antivirus, di quelli che vale la
pena di acquistare e, se pur non ha la
fama di più blasonati concorrenti,
svolge egregiamente le sue funzioni,
offrendo un ambiente di protezione
ben progettato e funzionale. Per dirla
tutta, Command è anche uno dei pac-
C Curri ninni) AnliVrtui Reputi Winrlow Senti D M[-l E
E«e E<* delo
Flea icanned 0
Scanning
Viute* lound. 0
Dote
SeatdvAA
Action Report only
Iaiget* Boot/File/Packed/Ooct
Fles: Spectfted fdes
Command-lme argomenta: <none>
Scanning M8R on disk 0.
Scanning boot secloi ol pa/Mion 0 on disk 0.
Scanning bool sector ondtiveA.
A _I
Command in azione. Insolitamente e piacevolmente rapide
le operazioni di scansione.
chetti meglio integrati nell'interfaccia
Windows, con certe facility d'uso che
lo rendono immediato e piacevole.
Una volta installato, Command crea
una "C" nella barra dei comandi. Seb¬
bene l'applicazione sia fatta in modo
grammi del genere, gli elementi
presenti sono dei task, delle ope¬
razioni preorganizzate dipendenti
da un'ulteriore finestra di setup,
in cui vengono programmati gli
interventi relativi alla operazione
stessa. La finestra è organizzata
nella solita barra di menu e nella
barra delle icone. I task possono
essere organizzati in un modo
pressoché infinito, e diversi task
possono essere assegnati allo
stesso driver. Lo scan relativo
può essere estesamente riferito
a diverse configurazioni od opzio¬
ni, come selezione di uno, più o
tutti i drive, scelta dei tipi di
scansione, possibile esclusione
di file, possibilità di includere file
compressi da pacchetti diversi,
ricerca di virus nel boot-file e nel boot-
record, schedulatura stabilita a certi
intervalli, ad un certo orario, e/o dopo
un certo tempo di attesa.
Ma la grande carta di Command è la
sua avanzata integrazione nei sistemi
J
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Schedule
n
P £n*b*o rchodiing
),rw uiiy »
0K
Canee!
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P Weefay r Hot r lue C &ed T Tbu
r E« P S*l r Sgn
C Mfinltyr | ^
P Ipaeloicen l'OOO |24hr|
C Sten alter every | nrnutei et neetrwty
Help |
La finestra dì setup dei task e l'organizzazione dello schedu-
ling dì scansione.
da girare senza interventi ester¬
ni, cliccandola si entra nella fine¬
stra principale del programma.
Si tratta, come potete vedere
dalle immagini, di una videata ab¬
bastanza semplice, e del tutto
autoesplicativa. Cosa d'altro can¬
to comune a diversi altri prò-
Piopeilioi - Scon Mairi Diivea
Progetto* 1
Scanmethod
Action lo |*ke
1 □
r
|Reportonl)i
u uve» poni* tu
Storne |
W Include tub-loldets
Make UNC
r Select al jloppy drive*
r Select al network diivea
W Select al b*<d dovei
f~ Select al dnyet
rm lype» io «con
P Spfdred Irle*
AH Irle*
f? fackedfle»
W Bgotaectois
Schedule
OK
Annui*
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
131
Command Antivirus 4.5
Vimi Inlmmation
Vnusname
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Chnilmai Vrolali—I
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TNt « an enctypled reiidenl rieclor ol EXE Ilei. Il irVecli
Bei when riti and alto tlayt reiidenl and riseli when olher — 1
Mei are acceited Amount ol Iree memoiy il noi decreaied
Viui contami Ihti lei*
d
• Denotai root lamfc
La finestra di informazio¬
ni sui virus, molto parti¬
colareggiata ed esaurien¬
te; interessanti le notizie
riguardanti te famiglie.
Ctoo | C°py | Help |
CSS Central, l'ambiente
di protezione di network;
possibile, da esso, ese¬
guire installazione e veri¬
fiche remote.
1 DÌÌÌm*»
1 Vaà» ^
- 7-t CSAV Nn^bortwod
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Pieieive lei* ecce» dai*
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Action *M>en rtcctoi lound
Reoc*
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Scan Memoiy
F * 5E A
d__
_ l_
zT
Il sito http://www.com-
mand.co.uk, da cui scari¬
care periodicamente gli
aggiornamenti
di network. Qui le caratteristiche del
programma la dicono lunga sulla sua
professionalità; un ambiente particola¬
re è infatti destinato a gestire le speci¬
fiche opzioni proprie della comunica¬
zione tramite network (una per tutte, il
sistema tiene traccia di tutti gli accessi
e permette, individuato il file infetto, di
risalire al server originario e isolarlo fi¬
no all’intervento di disinfezione. Una
volta che questo avviene, non solo vie¬
ne bloccata la sorgente, ma il pro¬
gramma provvede autonomamente a
evidenziare su tutti i Client un messag¬
gio di prompt, e, volendo, anche a in¬
viare via e-mail a tutti un report dell’ac¬
caduto. Inoltre, attraverso un ambien¬
te appositamente definito (CSS Cen¬
tral) viene fornito all'amministratore un
ambiente operativo per creare gruppi
di utenze a livello distinto, per quanto
attiene ai privilegi d’uso di CAV.
Il pacchetto include ancora alcune
interessanti caratteristiche. Una di
queste è il cosiddetto "Task Path”,
che, riservato agli amministratori di
network, permette di schedulare gli
interventi di Command AV in maniera
selettiva, creando scansioni persona-
lizzate per ogni stazione e, volendo,
per ogni utente. Dalla stessa finestra
di menu si può anche attivare l’Auto-
matic Update, che provvede ad ag¬
giornare programma e/o file di suppor¬
to automaticamente quando il Client si
collega al server. Ma la cosa va ben
oltre, visto che l'amministratore può
ampiamente controllare l'utenza disa¬
bilitando l’utente dal lancio dello scan¬
ning e da relativa, eventuale, disinfe¬
zione; l'amministratore può anche pre¬
venire interventi di disabilitazione di
CAV da parte di un Client, e consentire
o meno la gestione e la modifica dei
task.
Sono ovviamente incluse tutte le
caratteristiche e le funzionalità che ci
si aspetterebbe da un pacchetto desti¬
nato a questo scopo, vale a dire up-
grade continuo (che può avvenire via
Internet) del "signature file”, disinfe¬
zione attraverso lo startup, recupero
da infezioni direttamente da DOS; ad¬
dirittura è compresa un'utility di test,
realizzata dalla EICAR (European Insti¬
ate for Antivirus Research), che per¬
mette di testare l'efficienza del pac¬
chetto simulando un attacco da virus.
Conclusioni
Command Antivirus è uno dei più
pregevoli pacchetti reperibili oggi sul
mercato: potente, semplice nell'inter¬
faccia e nel funzionamento, fortemen¬
te orientato verso l'ambiente network
pur senza mancare di alcuna caratteri¬
stica quando usato in monoutenza, of¬
fre, pur disponendo di un solo motore
di ricerca virus, sicurezza e garanzia di
eccellenti risultati. La tecnica del
"mount and forget" cui si ispira ha
buon gioco quando viene richiesto, da
parte dell’utenza, impegno minimo
nell'ambito degli interventi. Potenti le
caratteristiche di gestione.e le prero¬
gative a disposizione degli ammini¬
stratori di rete; il fatto poi che, nello
stesso CD, siano comprese tutte le
versioni per i diversi ambienti lo rende
anche particolarmente conveniente,
considerando che, nella licenza d'uso,
è incluso anche l'upgrade gratuito per
un anno del file delle stringhe di rico¬
noscimento.
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di Bruno Rosati
OverView
Ulead WebRazor
e Cool3
Ulead, oltre a produrre i conosciuti non¬
ché apprezzati MediaStudio e Photolm-
pact, ha ultimamente realizzato WebRa¬
zor IO e la seconda versione di Cool 3D.
Il primo dei due pacchetti è un insieme di
piccoli tool di utilità e di estensioni per ap¬
plicativi di image-processor (compatibili
con la tecnologia "plug-in " di Adobe) en¬
trambi per l'ambito della Wethgraphics.
Per quanto invece riguarda Cool 3D. la
nuova versione che presentiamo in que¬
sta OverView rappresenta un vero e pro¬
prio salto di qualità nell'ambito del rende¬
ring 3D di titolazioni e titoli animati indiriz¬
zagli verso il più ampio mondo del multi¬
media in genere. Dal Desktop Video alle
presentazioni ipermediali, senza ovvia¬
mente trascurare il Web-mastenng
WebRazor
WebRazor, per come è stato concepito
da Ulead, è costituito da una suite di pic¬
coli tool di utilità grafica e da una serie di
estensioni grafiche (in tecnologia Adobe
Plug-in) con indirizzo verso la Web-
graphics. Mentre i tool funzionano a sé
stante, 1 Web.Plug-in sono invece conce¬
piti in modo d'appoggiarsi ad un applicati¬
vo di painting/image-processor (purché
compatibile con l'omonima tecnologia di
Adobe). Attraverso l'assunzione del kit, il
nostro image-processor è così in grado di
estendere ulteriormente le sue capacità di
creazione e manipolazione grafica. Va su¬
bito segnalato che i Web.Plug-m sono di¬
retti discendenti delle WebExtensions
che è possibile rintracciare nei pulldown
di Photolmpact, l'ottimo image-proces-
sing prodotto dalla stessa Ulead e presen¬
tato su queste pagine il numero scorso.
Il numero di applicativi presenti nella
suite WebRazor è abbastanza articolato.
Al momento del setup, che si avvia da un
pannello in autorun. dal CD-ROM di We¬
bRazor è difatti possibile installare nel pro¬
prio sistema:
- GIF SmartSaver, Ammation SmartSa-
ver e JPEG SmartSaver, tre tool simili tra
loro e rispettivamente dedicati all'ottimiz¬
zazione della palette d'immagini ed ani¬
mazioni GIF e del fattore di compressione
imponibile a foto-immagini in formato
- GIF Animator 2.5; uno tra i migliori e
più diffusi assemblatori di animazioni GIF,
con wizard ed altri automatismi per la ge¬
nerazione guidata di banner-text ed una
nutrita serie di effetti di transizione (split,
spirai, wipe, zoom, ecc.). Altro plus
dell'applicativo è il supporto Input/Output
verso vari formati grafici e, per il solo in¬
put, anche con file video in formato avi,
che possono esser quindi caricati e con¬
vertiti in GIF animate.
- Photo Explorer; un image browser
orientato al Web attraverso il quale è pos¬
sibile archiviare immagini e filmati video
nonché creare pagine HTML, sia come
thumbnail (insieme di miniclip in lista
scrollabili e dotati di link verso immagini e
video a pieno formato) che come slide-
show Soluzione ideale per mettere vari
generi di cataloghi multimediali sul Web.
- PhotoViewer; un praticissimo visua¬
lizzatore d'immagini e convertitore di for¬
mato “in punta di mouse".
Appresso all'icona del setup dei tool
quella dei Web.Plug-in che, una volta in¬
stallati, potranno essere attivati dal pro¬
gramma d'image-processing ospite sele¬
zionandoli dal menu standard Effect. Nella
lista dei Filter, una volta imzializzate le
estensioni di controllo Ulead, apparirà di¬
fatti un ulteriore submenu denominato
Plugin FilterA/Veb.Plugins. Da questo sarà
possibile scegliere tra:
- Buttonizer Wizard per la realizzazio¬
ne di bottoni interattivi di forma sia regola¬
re (opzione Rectangle) che irregolare (op¬
zione Any Shape) e con la possibilità di
scegliere l'effettizzazione sull'area interna
(Inner) 0 il tratto perimetrale dell'oggetto
selezionato (Outer).
- Drop Shadow Effetto per la resa di
134
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Plìotolmpact
VVEBEXTENS10N5
Frame 81 Shadow
Ulead WebRazor e Cool3
fjtfgj-ocomputer Dropshadow
fMIomm kny hiWT (Oliti» J
MG' ...n,
OJT Wfiwil
^mnputcf Si^^ldeo I
Butlonlzer Any Shape (Inner...)
ombreggiature dotato di vari parametri di
controllo quali direzione (con calibratori
X/Y Offset), percentuale di trasparenza e
l'Edge blending, con il quale è possibile
rendere più graduale o meno il fade
dell'ombra dall'oggetto verso lo sfondo.
- Frame and Shadow Componente
automatico per l'inserzione di cornici ed
ombreggiature agli oggetti selezionati. Al
riguardo l'apposito pannello di rendering
mette a disposizione dell’utilizzatore op¬
zioni per la scelta del colore e della textu-
re per i frame e di valori d’angolazione X/Y
offset, livelli di trasparenza e scale di blen¬
ding per la resa graduale dell'ombreggia¬
tura.
Image Map Tag Plugin utilizzabile
per la realizzazione di aree sensibili (hot-
spot) su immagini GIF. Attraverso l'uso di
tale wizard è quindi possibile realizzare
ogni singola tag <AREA SHAPE...> con la
relativa stringa di coordinate numeriche
ed eventuale link, che vengono memoriz¬
zati nella clipboard. Copiandoli da questa
in un editor HTML si potrà quindi proce¬
dere alla realizzazione della mappatura di
un'immagine, sfruttando oltretutto la
massima precisione delle forme che lo
zoom e la varietà dei selettori disponibili
negli image-processor mette a disposizio¬
ne (e sicuramente più potenti e precisi
che non quelli di Image-Mapper dedicati).
Oltre a Photoshop (non a caso compre¬
Vista d'insieme di alcu¬
ni progetti di animazioni
IGIF e/o AVI) con in evi¬
denza, sulla metà bassa
dello schermo, la strut¬
tura dell'Easy Palette.
so nella denominazione completa data al
pacchetto; Ulead WebRazor for Photo¬
shop) risultano compatibili con le esten¬
sioni Web-graphics applicativi quali Micro-
grafx Picture Publisher, Corel Photo Paint
e l'ormai classico PaintShop di Jasc.
Va infine segnalato che per il corretto
uso dei Web.Plug-in è indispensabile che
le librerie dinamiche MFC40.DLL, MSV-
CRT20.DLL e MSVCRT40.DLL siano in¬
stallate nella directory System di Win¬
dows. Nel caso in cui il nostro PC ne sia
sprovvisto, le tre DLL sarà possibile rin¬
tracciarle nella directory Systems presen¬
te nel CD-ROM d'installazione di WebRa¬
zor. Un CD tra l'altro generosissimo in fat¬
to di gadget grafici messi a corredo (una
galleria di GIF, animate e non, sfondi, tex-
ture, ecc.) e con i quali è possibile arricchi¬
re graficamente un intero Website.
Dal punto di vista pratico l'utilizzo dei
Web.Plug-in, da noi installati nelle direc¬
tory di lavoro del PaintShop 5.0, si realizza
in maniera facile e rapida. La loro resa è
stata immediata e, impegnati soprattutto
nell'ambito della Web-graphics, è pratica¬
mente scontato apprezzarne subito le
qualità aggiuntive. Particolarmente ap¬
prezzabili risultano poi essere quelle
dell'lmage Map (facile da pilotare e in gra¬
do di garantire una precisione massima
nella creazione della perimetrazione, gra¬
zie allo zoom e i selettori, il "lazo" in parti¬
colare, che l'image-processor in questio¬
ne ci offre) e del Drop Shadow (più raffi¬
nato rispetto a quello offerto di serie dal
PSP 5.0).
Ulead Cool 3D 2.0
Web-page, titolazione video, produzioni
multimediali, spot 3D e presentazioni ani¬
mate. Sono questi gli ambiti più immediati
cui un programma di titolazione 3D come
Cool 3D si rivolge e ai quali, con questa
versione 2.0, fornisce nuove caratteristi¬
che applicative e prestazioni ancora mi¬
gliori rispetto alla già ottima versione 1.0
che pure, quando la provammo sulle pagi¬
ne di Computer & Video, ci sorprese per
facilità e velocità applicativa.
firn* IO 3591
511
-I -
.
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c
AbgU
Insieme degli effetti portati dalla sene dei We¬
bRazor Web.Plugins.
WebRazor Image
Map Idall'interno di
PaintShop Pro 5.0).
In evidenza è posto il
pannello di lavoro sul
guale. nella specifica
area “Tag string",
vengono inserite le
coordinate assegnate
ad ogni singola
<AREA SHAPE> in
via di realizzazione
grazie allo zoom e ai
selettori di PaintShop
Pro
WebRazor Pannel¬
lo di selezione
dell elleno Bulloni-
zer
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
135
jm-1 • •
Una semplice e rapidissima dimostrazione di quello che si può realizzare
con Cool 30 Una volta assegnato lo stondo, il tipo di carattere, la sua gran¬
dezza e quindi la texture da fargli "indossare passeremo all'assegnazione
di una path di animazione
Ulead WebRazor e Cool3
FrontPage.
Dal punto di vista dell’utilizzo pratico,
Cool 3D conserva intatta la facilità della
versione precedente. In tal modo l'utente
è subito messo in grado di guidare le fasi
del rendering con una curva d'apprendi¬
mento rapidissima. Tutte le funzioni di cui
Cool 3D dispone sono disponibili nelle
aree di lavoro del workspace, distribuite
tra le tre toolbar che si dividono la parte
superiore dello schermo (Standard, per il
read/write, l'Undo/Redo, il controllo e la
selezione dello stile, il taglio e l'orienta¬
mento dei caratteri; Attribute, per la visua¬
lizzazione. in concerto con le opzioni sele¬
zionate nell'Easy Palette, degli attributi as¬
segnati o assegnabili agli oggetti in lavora¬
zione; Text Toolbar, che contiene tutti i
tool delegati alla formattazione del testo)
e il pannello dell’Easy Palette, che occupa
la metà bassa dello schermo e dal quale è
possibile selezionare oggetti, texture, ef¬
fetti, sfondi, template, punti di ripresa e
path di animazione. L'Easy Palette, ormai
portata da Ulead su tutti i suoi applicativi
maggiori, si rivela un vero e proprio centro
di controllo dal quale è possibile importare
nella finestra in lavorazione ogni genere di
texture, background e, dal punto di vista
dinamico, path di animazione, punti di ri¬
presa e rendering della luce. A testimo¬
nianza della massima facilità d'utilizzo
l'imposizione di effetti, path e motion av¬
viene semplicemente trascinando il
thumbnail prescelto dall’Easy Palette alla
finestra di lavoro
Ulead Cool 3D è in grado di esportare i
suoi progetti finali sia in formato GIF
(quindi verso le Web-page) che in formato
AVI (quindi verso il mondo delle applica¬
zioni per desktop Video)
COOL 3D costa solo 40 dollari e. come
upgrade, appena 25! Disponibile sul mer¬
cato shareware è anche una versione trial
funzio nante (scaricabile anche dal sito di
Ulead I. • ■ "-ini! cu"I. al quale vi consi¬
gliamo comunque di andare a fare visita).
La trial, una full version attiva per quindici
giorni, è in grado di farci provare tutte le
funzioni dell’applicativo per una valutazio¬
ne completa ed efficace. ras
j Dalla libreria degli
Ob/ect Effecis dell'Ea-
sv Palette abbiamo evi¬
denzialo le vane combinazioni
di burnmg animation a nostra
disposizione II preset pre¬
scelto potrà essere imposto
all'oggetto in lavorazione
semplicemente dragandolo
dall'Easy Palette nella finestra
dell'oggetto stesso.
Storyboard dell'animazione Irica¬
vata con una delle centinaia di
preset-path a disposizionel rea¬
lizzata per t'efietto Spicy-color.
Procedendo all'Overview della 2.0, gra¬
zie al supporto delle specifiche DirectX
(dalla versione 5.0 in poi), al miglioramen¬
to degli algoritmi di estrusione e ad un an-
tialiasmg compiutamente realtime,
l’enhancement prestazionale è assoluta-
mente significativo e il prodotto sembra
avviarsi decisamente verso una matura¬
zione del codice che lo eleva al rango di
applicativi già consolidati e di chiara fama,
come ad esempio le Crystal Flymg Fonts
Tant'è evidente il salto di qualità che il
confronto è ormai da fare proprio con pro¬
dotti come quello appena citato e non più,
ad esempio, con lo Xara 3D Ovvero, con
il programma concorrente della prima ver¬
sione. Quello che stupisce ulteriormente
in Cool 3D è che tale salto qualitativo non
si ripercuote affatto sul prezzo d'acquisto,
che rimanendo più o meno allineato alla
precedente versione conferma quella che
è da sempre la politica commerciale
dell'Ulead Systems: proporre prodotti di
qualità a prezzi inferiori. A conferma di ciò
è sufficiente prendere in considerazione
gli altri applicativi Ulead. quali il Photolm-
pact e il MediaStudio. con i
quali la software-house
taiwanese riesce ad otte¬
nere il binomio alta-qua-
lità/prezzo-basso sfruttan¬
do non tanto i normali ca¬
nali di distribuzione quanto
le joint (MediaStudio è il sistema di edi¬
ting digitale delle schede di Fast Multime¬
dia) e il mercato dello shareware
Venendo alle caratteristiche di nuova
implementazione, la 2.0 di Cool 3D è ora
in grado di supportare l'inserimento del
testo da renderizzare sfruttando linee
multiple di scrittura (la 1.0 aveva a disposi¬
zione un semplice campo di testo) e di¬
versificazione degli attributi (font, size. co¬
lore. angolazione, texture, ecc.) per ogni
singolo carattere inserito. L'effetto, defini¬
to Spicy-Color, è quello che ha fin qui di¬
stinto e fatto scegliere le Crystal Flymg
Fonts. Inoltre, con la 2.0 è ora diventato
possibile importare nello sheet di lavoro fi¬
le WMF (Windows MetaFile) e renderli in
estrusione al pari dei caratteri TrueType;
marcare key-frame multipli nelle varie fasi
di rendering animation; introdurre il forma¬
to Ulead Plugins per implementare effetti
di resa supplementari (non a caso gli ef¬
fetti Burning, Ice, Twist ed Explosion so¬
no stati sviluppati da terze parti). Ulteriore
plus di Cool 3D 2 0 è infine la possibilità di
passare i titoli realizzati direttamente in
136
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
e i tempi
al passato
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di Pierfrancesco Fravolini
OverView
ASUS CD-S500
La corsa alla velocità, che ultima¬
mente ha portato alla nascita di pro¬
cessori sempre più performanti, ha
contagiato anche gli altri componenti
del computer. Ecco cosi le varie sche¬
de video con accelerazione 3D, gli hard
disk da 7200 e 10.000 RPM. le stam¬
panti da 12 pagine per minuto e cosi
via. Naturalmente non potevano man¬
care all'appello i lettori CD-ROM, che
da subito sono stati "turbizzati" pro¬
prio per sopperire all' intrinseca caren¬
za delle prestazioni originali. Ecco quin¬
di i lettori CD-ROM da 2x, poi 4x, poi
16x, 32x, 40x e ora addirittura 50x.
Facciamo un po' di conti: la velocità
di rotazione di un CD audio, il progenito¬
re del CD-ROM, è variabile da 200 a
500 RPM (rotazioni al minuto). Dato che
il CD audio è inciso a velocità lineare co¬
stante (CLV: Constant Linear Velocity)
quando il pick-up laser si trova nella par¬
te interna del disco la velocità è quella
più elevata. Quest'ultima diminuisce poi
gradatamente man mano che il pick-up
si sposta verso l'esterno del disco fino
a raggiungere, nella parte più esterna,
200 giri al minuto. L'incisione a velocità
lineare costante fa si che la densità su¬
perficiale dei PIT, cioè l'unità elementa¬
re di informazione (praticamente i bit re¬
gistrati sul disco), è costante. Inoltre an¬
che il bit-rate intercettato dal pick-up la¬
ser, e quindi in uscita dalla meccanica,
è costante. Questo perché il CD audio
deve garantire un flusso continuo di dati
dal pick-up all'elettronica di conversio¬
ne. operando l'estrazione e la successi¬
va conversione in analogico in "tempo
reale ",
I lettori CAV
Per un CD-ROM dati le cose sono
sostanzialmente diverse. Dato che non
è importante in questo caso avere un
flusso continuo di dati, visto che nor¬
malmente i lettori CD-ROM hanno dei
buffer di memoria dedicati proprio alla
sincronizzazione tra i dati letti dal pick-
up e quelli spediti al computer, alcuni
sistemi operano a velocità angolare co¬
stante (CAV: Constant Angular Velo-
city). In questo modo il controllo di ve-
CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
Interfaccia: ATAPI/Enhanced IDE con supporto di PIO mode 4. Multi-word DMA mode 2,
Ultra DMA/33 mode Formati del disco: Audio CD. CD-ROM (mode 1 & mode 2), Mixed
mode, CD-ROM/XA (mode 1 & mode 2). Video CD. CD-I, Photo CD (single & multi-session),
Karaoke CD, CD Extra, l-Trax. CD-R. CD-RW. Dimensioni del disco: 8 cm e 12 cm Siste¬
mi operativi supportati: DOS 6.xx. Windows 3.1 x/95/98/NT, OS/2 Warp, NetWare, SCO
Unix Buffer dati: 128 kb Data Transfer Rate: 50x massimo (3300-7500 kb/sec). Tempo
di accesso: 75 msec. Velocità di rotazione: 10.400 RPM Dimensioni: 149x 415x197 mm
(L x A x P). Peso: 1 kg.
138
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
ASUS CD-S500
locità del motore che fa girare il disco
è più semplice (e più stabile). Questo
significa che dalle zone più interne a
quelle più esterne non cambia la velo¬
cità di rotazione ma cambia invece il
bit-rate in uscita dal pick-up laser (que¬
sto perché comunque il CD. ROM o
audio che sia. è inciso con una densità
costante di PIT). A causa della migliore
stabilità di rotazione è possibile avere,
nei lettori CAV, una velocità di rotazio¬
ne più elevata dei 200-500 giri al minu¬
to. Nel caso del lettore ASUS, la ridu¬
zione delle vibrazioni dovute alla velo¬
cità di rotazione (mediante il DDSS II,
Doublé Dynamic Suspension System)
e il miglioramento della dissipazione
del calore proprio del motore ha con¬
sentito di raggiungere e superare i
10.000 giri al minuto. La velocità di ro¬
tazione elevata, e costante, da sola
però garantisce che vi sia un alto tran¬
sfer rate, ma fa sì che questo transfer
rate non sia costante ma vari da un va¬
lore minimo, per i dati incisi nelle parti
più interne del disco, fino ad un massi¬
mo, per i dati incisi nelle parti esterne.
Il 50x dichiarato dalla Asus per il suo
CD-S500 è presente solo per i dati
esterni e quindi quelli incisi "in segui¬
to". In particolare la Asus dichiara un
transfer rate variabile tra 3300 e 7500
kbyte al secondo, una rotazione di
10.400 RPM e un tempo di accesso di
75 millisecondi. Facendo ancora un po'
di conti si può vedere come i transfer
rate dichiarati corrispondano a "fattori
moltiplicativi" che variano da 22x all'in-
terno del disco a 50x all'esterno. Un
comune lettore 32x ha di norma tran¬
sfer rate che variano da 2100
kbyte/sec (corrispondente a 14x) fino a
4800 kbyte/sec (32x appunto). Il CD¬
ROM Asus è quindi più veloce del
56% di un comune 32x. Gli alti transfer
rate verso il computer hanno reso ne¬
cessaria l'adozione di protocolli di co¬
municazione Enhanced IDE PIO mode
4, Multi-word DMA e Ultra DMA/33.
Utilizzazione
Ho montato il CD-S500 nel mio com¬
puter di casa, non aggiornatissimo se¬
condo le ultime tendenze ma comun¬
que discretamente performante. Natu¬
ralmente Windows 95 ha riconosciuto
automaticamente il dispositivo e non
c'è stato bisogno di installare alcun dri¬
ver aggiuntivo, ma questa, come sap¬
piamo, è (o dovrebbe essere...) la re¬
gola. Nella confezione vengono forniti
un cavetto per il collegamento analogi¬
co alla scheda audio, ed un dischetto
contenente i driver per l'installazione
sotto DOS. Il lettore ha anche un' usci¬
ta audio digitale in standard S/P-DIF
che può essere collegata ad esempio
ad una scheda audio con lo stesso in¬
gresso (a quanto mi risulta al momento
è disponibile, tra le schede consumer,
solamente la SoundBlaster Live! con
questa possibilità). In tutti i casi in cui
si faccia un numero notevole di acces¬
si al disco il sistema trae sicuramente
giovamento dal basso tempo di acces¬
so, ma la differenza con un lettore me¬
no performante è, in questo caso, po¬
co percettibile. La superiore velocità di
estrazione fa invece sì che il CD-S500
si comporti quasi come un hard disk
abbastanza veloce soprattutto nella let¬
tura di file lunghi, che beneficiano
maggiormente dell'elevato transfer ra¬
te. Ho dato in pasto al dispositivo un
CD-ROM contenente dei file AVI acqui¬
siti con un sistema di cattura video,
con fotogrammi PAL a schermo intero,
oltre 700 x 600 pixel, compressi in MJ-
PEG, file da 300 mega per pochi minuti
di filmato, e il lettore li ha "digeriti"
senza scomporsi troppo, con solo qual¬
che tentennamento e qualche "intop¬
po" ogni tanto Da notare che file di
questo genere possono essere ripro¬
dotti senza problemi se letti diretta-
mente da hard disk, ma solamente se
non ci sono altri processi ed altri pro¬
grammi in esecuzione, e soprattutto se
fatti girare "con le dita incrociate dietro
la schiena". MS
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
139
CD ROM
La Sfida per Agrabah
Ogni volta che esamino un prodotto
della Disney, spero sempre di potervi
trovare qualche difetto evidente, indi¬
scutibile e inconfutabile, per poterne
parlare da queste pagine e dimostrare
la mia indipendenza di giudizio e la ca¬
pacità di criticare anche i potenti... Se
continuo a parlare bene dei prodotti Di¬
sney, a qualcuno potrebbe venire in
mente che io sia un "lacchè dell'impe-
rialismo canonistico disneyano".
Ahimè, devo correre questo rischio, per¬
ché anche "La Sfida per Agrabah" non
mi ha voluto offrire appigli per criticare
più di tanto l'operato del più famoso pro¬
duttore mondiale di canoni animati.
Al contrario, sin dall'installazione del
programma si riceve la precisa sensa¬
zione che questo gioco abbia la classica
"marcia in più": un software ben pro¬
gettato, tale da rendere le animazioni
così fluide che si ha la sensazione di as¬
sistere ad un cartone animato alla TV
Questo anche sul mio Pentium 100 con
24 MB di RAM (ma la casa indica come
standard minimo il 486 da 66 MHz e 16
MB di RAM).
Chi si porterà a casa questo gioco non
riceverà la brutta sorpresa di non poter¬
lo far funzionare per mancanza di risor¬
se adeguate.
Certo, con i sistemi meno potenti, vi so¬
no momenti d'attesa di un paio di se¬
condi quando il programma carica i dati,
ma questi momenti d'attesa non distur¬
bano, perché si hanno solo tra un'atti¬
vità e l'altra, e mai durante quelle di gio¬
co vere e proprie.
Cosa troverete ne "La Sfida per Agra¬
bah", è presto detto: un gioco d'avven¬
tura per bambini dai quattro anni in su,
che non prevede le frustrazioni tipiche
che il gioco d'avventura comporta (a
volte non si sa davvero cosa fare e non
si riesce ad andare avanti se non attra¬
verso soluzioni spesso arbitrarie o
astruse).
I percorsi del gioco (i progressi sono re¬
gistrabili su disco) portano a spasso il
piccolo giocatore in vari ambienti virtuali
in cui s'imbatte in prove - manifeste,
non nascoste - da superare.
Nelle Segrete s'imbatte in mamma ra¬
gno che gli consente di prendere uno
strumento, lo scalpello, a patto che i
suoi "ragnolini" siano adeguatamente
sfamati.
La Sfida per Agrabah
Buena Vista International Italia
Via Sandro Sandn. 1
20121 Milano
Requisiti multimediali standard
Ambiente: Windows e Macintosh
Target: bambini dai a anni
Prezzo: lira 85 000
Nel muro dei numeri di Yazoul, usa lo
scalpello per raschiare le combinazioni
di numeri che. una volta indovinate, por¬
tano al crollo del muro ed alla possibilità
di accedere al mercato di Agrabah.
Nel chiosco di Wacky Wakeem, effet¬
tua alcuni calcoli su di una tavoletta per
barattare dei frutti e liberare il compa¬
gno d’avventura, la scimmietta Abu.
Jasmine, altro personaggio della com¬
pagnia, dovrà essere liberata dalla sua
prigione, fatta di un mosaico di cristallo.
Anche in questo gioco, non c'è alcun
elemento astrusamente nascosto, quel¬
lo che deve fare il bambino lo capisce e
lo fa intuitivamente (anche aiutandosi
con un'immagine in scala del mosaico,
se necessario).
Anche la liberazione di Aladdin (perché
non Aladino? Ecco, ho trovato un ele¬
mento in qualche modo criticabile!) pre¬
vede un gioco con cristalli colorati, sicu¬
ramente intuitivo e totalmente visivo,
che al suo completamento consente
l'ingresso nel vortice, un nuovo passo
140
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
CHTBTHP
avanti verso la libertà.
Questo passo porta ad un altro gioco,
quello dell'azzeccanumeri, che consiste
nello spostare una pietra di una griglia
sino a raggiungere la luce del vortice e
afferrare Aladdin.
Una volta esauriti questi percorsi, il
bambino può entrate nella bottega delle
meraviglie, in cui sfida l’astuto mercan¬
te di Agrabah in un gioco che prevede
la sistemazione di biglie colorate su di
una scacchiera per formare, per primo,
un quadrato.
C’è poi il gioco delle carte magiche, che
consiste nell’effettuare le giuste combi¬
nazioni di carte per eguagliare un nume¬
ro dato. Il bambino, ancora, può giocare
ai numeri mancanti: un quadrato di 10
numeri per lato, da 0 a 99, presenta dei
vuoti che il giocatore deve riempire con
il giusto numero nel tempo minore pos¬
sibile.
Il gioco de "Il tempio” prevede un’atti¬
vità di ricostruzione dei pilastri rotti, per
renderli di altezza uniforme. Nel gioco
dell’incastro c’è ancora una sfida con
l’astuto mercante, questa volta per in¬
castrare in una sorta di puzzle vari pezzi
ed essere quello che posa l’incastro
conclusivo.
Si torna a giocare con i numeri nel gioco
de ''L'acchiappainsetti", in cui il bambi¬
no deve collocare il giusto numero di
cavallette nei tre vasi.
Si continua poi con il gioco de "la Pira¬
mide e le chiavi triangolari”, con quello
de "I guardiani e i gioielli” e altri ancora.
"La Sfida per Agrabah" è un gioco pia¬
cevole. divertente e istruttivo, visto che
impone al bambino (senza darlo a vede¬
re) degli utili esercizi matematici e spa¬
ziali. Da non mancare.
Encydopédie
Il sapere di questa enciclopedia è de¬
cisamente superato, vogliamo paragona¬
re le moderne enciclopedie su CD-ROM
all'enciclopedia di Diderot e D’Alem-
bert? Sarebbe come paragonare un tru¬
meau d’antiquariato ad un armadio quat¬
tro stagioni in ottimo truciolare super¬
compresso, ricoperto con laminato pla¬
stico ad alta resistenza e dotato di cas¬
settiere a scorrimento veloce, appendia¬
biti automatizzati, eccetera.
Prima che qualcuno equivochi, si ar¬
rabbi davvero e mi scriva un messaggio
e-mail "di fuoco”: si tratta solo di uno
scherzo per introdurre quello che davve¬
ro penso di quest’opera
Mi piace, infatti, paragonarla ad un bel
mobile d’antiquariato, ovvero ad un og¬
getto la cui utilità pratica può essere li¬
mitata, se comparata a quella d'un mo¬
bile moderno, ma la cui capacita di sod¬
disfare intelletto e sensi è molto supe¬
Encyclopédie
De Agostini Multimela
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20156 Milano
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Internet
riore.
L’enciclopedia moderna diventa vec¬
chia quasi giorno per giorno e dopo un
paio d’anni diventa quasi obsoleta, men¬
tre l’Encyclopédie non è più da conside¬
rare vecchia, ma antica, e quindi prezio¬
samente immutabile.
Per il lettore che apprezza i fatti, più
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
141
( L - v -^o. 2 -, r -. « i ■—
che i commenti di natura abbastanza
personale, passo a specificare, almeno
per sommi capi, i contenuti dell'opera.
Cominciamo dai numeri: 2.794 tavole
accompagnate da didascalie. Queste
Planches sono ordinate per argomento
rispettando la numerazione originale e
possono essere consultate, con l'uso
d'una barra a scorrimento, per argomen¬
to o, direttamente, per numero di tavola
(certamente utile, ma solo quando già si
conoscono i numeri delle tavole d'inte¬
resse).
Le tavole presentano il testo e. accan¬
to, l'immagine che può essere ingrandi¬
ta a vari livelli, e anche fatta scorrere
nelle varie direzioni, per consentire di
apprezzare i dettagli al massimo ingran¬
dimento possibile.
I testi contengono collegamenti iper¬
testuali e numerosi rimandi di approfon¬
dimento degli argomenti o di spiegazioni
relative a termini specifici.
Come in ogni opera multimediale, an¬
che in questa si trovano delle funzioni di
ricerca, che operano sull'indice generale
(titoli e sottotitoli).
La Galleria di un'epoca offre anche
una sezione più "scenografica", con
quadri animati: La residenza. L'arte mili¬
tare, La manifattura, La campagna, Il
mare, La città. Le animazioni, rese pos¬
sibili dalle moderne tecniche digitali, so¬
no basate sulle tavole originali e consen¬
tono di vedere, ad esempio, due spa¬
daccini in duello, delle macchine d’epo¬
ca m movimento, eccetera.
Il tutto è accompagnato da musica del
'700, eseguita con strumenti d'epoca.
Come il lettore può immaginare, vi so¬
no degli approfonditi profili degli autori
dell'opera, Diderot e D'Alembert, e dei
collaboratori più famosi come Buffon,
Rousseau. Montesquieu.
Nella sezione Cronologia è ripercorsa
la storia dell'Europa all'epoca della pre¬
parazione dell’enciclopedia, con una pa¬
noramica su politica, scienza, musica,
tecnica, arte, filosofia e letteratura.
Nella sezione intitolata "L'albero del
sapere" viene illustrata graficamente
l'impostazione gerarchica dell'intera
struttura dell'opera, così come fu voluta
dagli autori.
Nella sezione dedicata alla bibliografia
si trovano, infine, i riferimenti necessari
per eventuali approfondimenti
Mi sembra di poter concludere affer¬
mando che quest’opera riesce a centra¬
re il suo obiettivo, quello di riproporre in
chiave moderna un sapere "d'epoca".
Chi sa apprezzare le cose dei "bei
tempi andati", troverà piacevolissimo
passare numerose serate davanti al mo¬
nitor, esplorando le migliaia di "schede
del sapere" di quest'opera. Consigliato
specialmente a chi. come alternativa, ha
la sola possibilità di sedersi davanti allo
schermo TV: francamente, trovo che, ul¬
timamente. la rosa dei programmi offerti
si possa legittimamente definire
sconfortante.
Eureka!2000
Il fatto di avere un libro di riferimento
che possa rispondere al volo ad una do¬
manda - senza troppe pretese - che ci
siamo posti, senza bisogno di accendere
il computer, è indubbiamente comodo.
Sarà sufficiente a farci accettare che i
contenuti generali non si possono defini¬
re entusiasmanti?
Ho visto molte enciclopedie, negli ulti¬
mi anni, e ho capito che un buon siste¬
ma per verificarne la qualità generale è
quello di guardare gli atlanti, siano essi
geografici, astronomici o riferiti al corpo
umano: il loro livello di dettaglio riflette
la qualità generale dell'opera. Gli atlanti
di quest'opera non sono certamente ca¬
paci di suscitare entusiasmi.
Neanche la qualità grafica generale
suscita emozioni e meno ancora quella
dei filmati, che mi hanno fatto per un
momento pensare di essere tornato ad
esaminare i primi tentativi di creazione
d'opere multimediali (oggi la qualità TV è
disponibile su ogni PC. non vedo perché
dovremmo accontentarci di meno)
Per quanto riguarda i contenuti, mi
guardo bene dal tentarne un esame criti¬
co completo, non ho un anno a disposi¬
zione per scrivere quest’articolo. Posso
solo affermare che ho verificato la pre¬
senza di schede su personaggi contem¬
poranei, come Bill Clinton e Oscar Luigi
Scalfaro: qualche ri¬
ga biografica e una
fotografia di gruppo
per Clinton, meno
righe e nessuna fo¬
tografia per Scalfa¬
ro. Tecniche Nuove
ha importanti azio¬
nisti americani? Per
la cronaca, non ho
trovato il nome del¬
la Lewinsky... e ho
segnato un punto a
favore dell'opera
(non ne potevo più.
di quel nome, cre¬
Eureka!2000
Tecniche NuoveSo A
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Fax 02 7570205
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detemi!).
Ma cosa si trova nell'enciclopedia
multimediale - vi chiederete. Bene, ve lo
riassumo in poche parole, facendo riferi¬
mento alla schermata d'apertura, in cui
appaiono le voci "Consultazione”, "Me¬
diateca", "Percorsi tematici", "Miscella¬
nea". "Siti Internet”, "Codici", "Quiz" e
à"Aggiornamenti".
La consultazione prevede la ricerca
delle voci in due modi: semplice o avan¬
zato. Quest'ultimo modo prevede l'uso
dei classici operatori booleam (AND e
OR). Una volta individuata la scheda, è
possibile copiarne o stamparne i conte-
142
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Russia
7^ ULAN^ATOS^f ShmjTM.».', Ma,del
&"^-kSE
' !
Harhln ■
OB mthm,/
Itmpta
Ni
BST
SkMdiui
Tlijaii
I *»’■
W„h„
’Cboogkiai
Taiwan
.) Knnmint Hong Kong
Birmania
Macao
nuti.
La sezione Mediate¬
ca offre immagini, fil¬
mati e tabelle di vario
genere: la prima voce
cliccabile è quella di
Adolf Hitler, ma poco
più sotto si trova un fil¬
mato dedicato alla col¬
lisione dei corpi (certi
personaggi della storia
li abbiamo già visti, fin
troppo, personalmen¬
te preferisco i filmati
d'animazione che spiegano t vari feno¬
meni fisici).
Nella sezione Percorsi Tematici c'è la
possibilità di esplorare specifici rami del¬
la conoscenza. Sono d'accordo con l'edi¬
tore quando afferma che la possibilità di
attivare i percorsi tematici è una delle
caratteristiche più interessanti delle en¬
ciclopedie multimediali, perché sono
uno strumento di apprendimento rapido
(anche se solo superficiale) di una data
materia (meglio una "infarinatura" che
niente...). .
Nella sezione Miscellanea si trovano
ricette, calendario, frasi celebri e antolo¬
gia. Quest'ultima è costituita da una rac¬
colta di poesie che si possono ascoltare
a comando.
Immancabile la sezione dedicata ai siti
Internet e, visto che l’editore è Tecniche
tegmen*
Nuove, altrettanto immancabile la sezio¬
ne dedicata ai Codici, a cominciare dalla
Costituzione.
Per chi ama verificare lo stato delle
proprie conoscenze c'è anche una sezio¬
ne di quiz culturali.
Neanche in questa enciclopedia man¬
ca la Linea del Tempo, ovvero lo stru¬
mento capace di collocare e collegare
nel periodo giusto i fatti più disparati,
siano essi letterari, musicali, politici,
scientifici o quanto altro.
Posso essere chiaro, nelle mie conclu¬
sioni: il mercato offre di meglio. Questo
non toglie che Eureka 12000 possa avere
t suoi spazi, sia per questioni di accessi¬
bilità del prezzo, sia per il fatto che offre
l'agile volume su carta, capace di risol¬
vere dei problemi al volo. Se potessi
permettermelo, certamente viaggerei
solo su grandi automobili di gran lusso,
almeno sui lunghi percorsi. Per girare in
città, preferisco però un'utilitaria o il mo¬
torino. A buon intenditor...
Zanichelli
La Zanichelli aveva esordito nel mondo
delle enciclopedie per computer pensan¬
do che fosse sufficiente trasporre i con¬
tenuti della versione su carta a CD-ROM.
L'operazione, all'epoca, era stata affidata
ad informatici puri, probabilmente risorse
interne, che non prestavano certo molta
attenzione alla grafica (e si vedeva).
Con una partenza siffatta, non c'è da
sorprendersi se anche le versioni d'oggi
delle enciclopedie Zanichelli (qui mi oc¬
cupo della versione "Giovani", ma le co¬
se non cambiano con quella "Professio¬
nal") rimangano essenzialmente traspo¬
sizioni su disco di versioni pensate per la
carta.
Zanichelli, infatti, ha scelto di privilegia¬
re i fatti piuttosto che il "folklore multi¬
mediale". Cosi, in pratica, vi rimanda ad
altre opere se desiderate vedere filmati
(ne presenta solo una mezza dozzina).
Sbagliato? Giusto?
Certamente vi sono più scuole di pen¬
siero, su questo soggetto.
La realtà è che certi "contributi multi¬
mediali" delle enciclopedie lasciano il
tempo che trovano, sono veramente
inessenziali, e in ogni modo troppo scar¬
si per avere qualche peso.
Non è improbabile che con l'avvento
del DVD questo cambi in modo significa¬
tivo. Le grandi capacità di questo suppor-
Giovani
Zanichelli Giovani
Opera Multimedia
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to potranno consentire di inserire filmati
in quantità abbastanza significative.
L'inserimento dei filmati rimarrà sem¬
pre e comunque, a mio parere, un fatto
di scarso rilievo nell'economia generale
di un’enciclopedia. Non si può dire lo
stesso dei filmati d'animazione, che pos¬
sono essere di grande utilità ai fini della
trasmissione della conoscenza.
Tanto per fare un esempio: un'anima¬
zione che illustri il funzionamento del
motore d'automobile potrebbe riuscire a
fare capire anche a mia moglie l'utilità di
fare controllare il livello del lubrificante,
di tanto in tanto...
^ n Vile,,.
Le animazioni mancano, in questa en¬
ciclopedia, che tuttavia ha più che dirit¬
to d'essere chiamata multimediale gra¬
zie a numerosi riferimenti musicali ben
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
143
organizzati. Non sapete cos'è un ''alle¬
gretto"? Potete sentire un brano di Mo¬
zart. d'adeguata durata, che vi fa capire
cos'è. Volete rinfrescarvi la memoria
sulle melodie della "Sinfonia dal Nuovo
Mondo" di Dvorak? Trovate un brano
abbastanza lungo, capace di farvi ricor-
'GT O* dare i tratti essen¬
te ziali della sinfonia.
La veste grafica
è piuttosto piace¬
vole e Zanichelli
Giovani supera an¬
che l'esame degli
atlanti, come si
può vedere dalle
immagini proposte, che sono abbastan¬
za curati.
Per il resto, che dire? Non posso fare
analisi approfondite dei contenuti, pos¬
so solo fidarmi della grande tradizione
editoriale di Zanichelli.
Debbo però aggiungere, concluden¬
do, che l'editore include nell'enciclope¬
dia uno strumento abbastanza interes¬
sante, il dizionario multilingue. In prati¬
ca. si sceglie una delle cinque lingue
presenti (italiano, francese, inglese, te¬
desco e spagnolo) e si ottiene in con¬
temporanea la traduzione nelle restanti
quattro del termine prescelto.
A cosa serve? Non certo per risolvere
i problemi posti dalle traduzioni di livello
professionale, ma allo studente questo
strumento può servire magnificamente
come riferimento linguistico rapido. Lo
aiuterà anche a ricordare d'essere non
solo un cittadino del proprio paese, ma
anche un vero europeo
Djsney Studio Grafico
Disney Mulan
La sola cosa che non va in questo pro¬
gramma è il titolo, che specifica due vol¬
te che si tratta di un prodotto Disney
Non sarebbe bastato Studio Grafico Mu¬
lan? Forse qualcuno comincia a temere
la concorrenza degli agguerriti nuovi pro¬
duttori di animazioni al computer?
A giudicare da questo programma,
credo proprio che alla Disney abbiano
fatto molti progressi in campo informati¬
co e che stiano affilando le armi per con¬
trastare la nuova concorrenza sul loro
stesso terreno
Posso solo augurarmi che questa bat¬
taglia tra i nuovi arrivati nel campo
dell'animazione e la vecchia, cara Di¬
sney, possa portare solo ad un migliora¬
mento generale della produzione, senza
vincitori né vinti. Riuscite ad immaginare
un mondo senza i cartoni animati di Di¬
sney? Credo proprio che sarebbe un
144
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Disney Studio Grafico. Di-
sney Mulan^
Buena Viaia International Italia
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Ambiente: Windows 95
Target bambini dai 4 anni, e loro genitori
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sere riassunte in un diario, potete tarlo.
Se volete inviare una serie di inviti agli
amici, potete anche stampare dieci eti¬
chette alla volta.
Quando volete, potete anche stampa¬
re gli indirizzi direttamente sulle buste.
Non avete voglia di andare a comprare
un biglietto d'auguri? Non ha importan¬
za, perché potete confezionare tutti i bi¬
glietti d’auguri che desiderate, per le più
disparate occasioni.
Ancora, potete confezionare biglietti
d'invito, carta intestata, cartellini per il
nome, segnaposto, tovagliette, cartoli¬
ne, adesivi.
Tutti questi tipi di produzioni grafiche
mondo più triste, quanto meno per i no¬
stri bambini.
In questo Studio Grafico, la Disney
non offre molte animazioni (solo quelle
di apertura e le evoluzioni del grillo men¬
tre si usa il programma), perché più che
di un gioco si tratta di un vero e proprio
programma di grafica, che si distingue in
due modi: per efficienza e per sempli¬
cità d'uso.
L'interfaccia in questo caso è intera¬
mente grafica, non vi sono menu in cui
perdersi, ma solo pulsanti sensibili che
sono graficamente significativi e che so¬
no accompagnati in ogni caso da scritte
dì specifica (apri, chiudi, stampa, eccete¬
ra).
Il genitore potrà ridurre al minimo i
suoi interventi, dopo la semplicissima in¬
stallazione, anche nel caso di bambini
molto piccoli (la Disney non dà indicazio¬
ni, almeno sul libretto, cosi mi sono as¬
sunto io la responsabilità di giudicare il
programma adatto a bambini dai quattro
anni in su).
"Si, va bè, ma Lancillotto?" - recitava
un'animazione pubblicitaria di tanti anni
fa, per invitare ad "arrivare al dunque".
Certo, è arrivato il momento di specifica¬
re cosa offre questo Studio Grafico, che
deve essere grosso modo tutto quello
che potete desiderare nel campo della
grafica per famiglia.
Volete preparare uno striscione per
scendere in piazza per protestare per le
tasse troppo alte? Potete.
Volete confezionarvi un segnalibro
che vi assicuri un modo più piacevole e
civile delle "orecchiette", per tenere il
segno delle vostre letture? Come già
fatto.
Avete finito i biglietti da visita e ne
avete bisogno urgente? Potete già riporli
nel portafoglio.
Non siete riusciti a mettere le mani
sul calendario Pirelli? Consolatevi prepa¬
rando il vostro calendario personalizzato.
Avete bisogno di dare una "gonfiati-
na" al vostro ego? Convincete i vostri fi¬
gli a confezionare un attestato che vi di¬
chiari il migliore genitore del mondo (im¬
pedite loro di scrivere che siete il genito¬
re migliore che hanno, seguendo
l'esempio dei miei figli...).
Se ritenete che le vostre giornate sia¬
no cosi piene e interessanti da dover es-
sono accompagnati da una buona serie
di immagini che possono essere scelte
a piacere, ruotate e personalizzate agen¬
do sui pulsanti della luminosità e del
contrasto, ad esempio.
La dotazione di immagini e fotografie
è certamente adeguata per ottenere dei
risultati più che soddisfacenti. Ovvia¬
mente, le immagini messe a disposizio¬
ne non possono bastare quando si desi¬
dera personalizzare le proprie opere gra¬
fiche in modo inequivocabile, aggiun¬
gendo le proprie foto. Studio Grafico
provvede anche a questo, offrendo la
possibilità di importare delle foto dalla
macchina fotografica o dallo scanner di¬
gitali.
Il programma consente di miniaturiz¬
zare tutte le immagini personali presenti
su disco, cosi che si possono scegliere
le immagini a video, con grande facilità.
Tutte le operazioni, dalla digitazione
dei testi alla scelta delle immagini, dalla
rielaborazione delle foto all’anteprima dì
stampa, eccetera, si possono effettuare
con grandissima semplicità.
Divertente per i bambini, utile ai gran¬
di. Cosa possiamo volere di più?
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
145
LIBRI
I Libro dei
I fatti sono fatti, e possono essere
trasformati in cifre o informazioni preci¬
se; quasi sempre.
II quasi non dipende dall'editore e dal
suo impegno a fornire informazioni, ma
dalla loro natura.
Per esempio, se trovo delle informa¬
zioni sulle forze armate di qualunque
paese, il dato fornito sarà necessaria¬
mente, sempre, approssimativo e in¬
completo (l'Iraq, ad esempio, credo che
non fornirebbe dati attendibili...); se in¬
vece voglio sapere chi era il Presidente
del Consiglio italiano nel maggio del
1983, l'informazione sarà precisa e cer¬
ta
Novecento pagine di fatti nudi e crudi
possono essere moltissime e racchiu¬
dere informazioni essenziali, su cui ela¬
borare ampiamente.
Nel Libro dei Fatti si trova di tutto,
dalle maggiori cause di morte alle stati¬
stiche sulle nascite, dai dati sulle impor¬
tazioni di equini alla pressione fiscale
nei paesi UE, dall'elenco dei deputati
all'elencazione dei maggiori disastri nel
mondo, eccetera.
Mi sentirei di raccomandare questo li¬
bro a chiunque desideri avere una miria¬
de di fatti a portata di mano, per docu-
Fatti
IL LIBRi
I FATTI
Libro dei Fatti
AdrMuonos Uon
Dittriburorne disponibile ■
coi*
Prezzi
solo libro. lue u 000
Ifero e CO-eOM. lire 29
mentarsi in ca¬
so di necessità.
Mi piacerebbe
raccomandarlo
caldamente a
certi giornalisti
televisivi, che
non sono sem¬
pre dei mostri
di precisione,
nei loro servizi.
Potrebbero così
forse smetterla
di affermare
ogni paio d'an¬
ni, ad esempio,
che l'inverno in
corso è il peg¬
giore che si ricordi a memoria d'uomo
ANNUALE DELL INFORMAZIONE
PER IL LAVORO
LO STUDIO
IL DIVERTIMENTO
IL CDROM
I FATTI
Forse dovrebbero dire
a memoria di giornali¬
sta televisivo..
In questo milione di
informazioni che rac¬
chiudono l'anno pas¬
sato. tutti possiamo
trovare il fatto utile, la
cui scoperta o ricon¬
ferma può ripagarci
ampiamente del prez¬
zo, peraltro modesto,
sborsato per l'acquisto.
Virus
Veri rischi e false
infezioni virtuali
Sono d'accordo con l'autore di questo
libro. Alessandro Fronte (chimico e gior¬
nalista scientifico che collabora con la
RAI e con numerose testate): ci sono
leggende a proposito dei virus, ma esi¬
stono anche dei veri rischi,
Chi non conosce come stanno le co¬
se potrebbe trovare beneficio dalla let¬
tura di questo libretto di poco più di
cento pagine, in cui è spiegata la natura
dei virus informatici, le tipologie, le for¬
me classiche e quelle moderne, i loro
sistemi di diffusione.
Naturalmente, sono indicati anche i
sistemi di prevenzione, sia per gli attac¬
chi da disco che per quelli telematici,
via Internet.
leggende sulle
Virus
Veri rischi e false leggende sulle
infezioni virtuali
Avverbi Edizioni
C.P. 19180
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Distribuzione: disponibile in libreria
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La lettura di questo libretto non met¬
te al riparo dai virus, ma certo sensibiliz¬
za il lettore al problema e lo mette in
condizioni di studiare difese appropriate
con maggiore competenza.
Kg
146
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Premio
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Windows UH, Mac O'e con un pazzo elle li sorpn-ndi-ral .alluni
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QuickCam'* Pro
Uulirch Italia IH Uw • <>ti*~(ir>l Kix.049 (*oV.r;
Tips&Tricks
un anno dopo
di Raffaello De Masi
Seconda parte
Domenica scorsa ero solo in casa (la
mia signora era fuori per un corso d'ag¬
giornamento e Anja è a svernare a Cher-
nobyl) e, preso dalla malinconia, ho deci¬
so di scacciare la solitudine cucinandomi
io stesso il mio parco pranzo di mezzodì.
Dicono che Napoleone fosse solito
non perdere più di dieci minuti a tavola.
Sarà stato un gran generale, senza dub¬
bio, forse il più grande della storia, ma
certo è che, se non apprezzava il bel de¬
sinare, Giuseppina chissà che sbobbe gli
cucinava. E neppure la mamma doveva
essere stata di suo gran conforto ("Na-
poleo', bell'e mammà, vieni a pigliarti il
beverone che ti ho fatto; ti faccio vedere
che diventi no' bello generale, tale e
quale a nonnol); e pensare che come
Imperatore poteva invece permettersi le
prelibatezze più saporite, dal Manzanar-
re al Reno! Altro che conquistare mezzo
continente.
Bene, solo soletto ho pensato di am¬
mazzare la tristezza e la solitudine cuci¬
nandomi due filini di pasta al burro, giu¬
sto trecento grammi, appena per non
morire di fame. Poi ci ho pensato bene
su, chiedendomi se questo improvviso
spirito francescano non potesse farmi
male (amici miei, se non mi "sparo" la
giornaliera dose di insaccati, rischio di
andare in coma da astensione) e, per
non rischiare, ho ripiegato su una
confortevole frittata di maccheroni, co¬
techino al cartoccio sulla brace del cami¬
no, patate farcite con la mozzarella, e,
nell'attesa, una rimanenza di pasta e fa¬
gioli con i cicoli rimasta dal giorno prece¬
dente e debitamente "attaccata sott'a
tiana" che ci si potevano incollare i ma¬
nifesti.
E qui subentra ihgenio, il maestro, che
trasforma un frugale pasto in un convito
da re! La frittata diviene alimento da dei
se ci si aggiunge salsiccia sbriciolata, il
volgare insaccato risveglia gli umori di
tutto il palazzo se lo si avvolge in una
fettina di pancetta che tiene stretta una
foglia di alloro, la pasta e fagioli brilla di
148
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
luce propria se la si riscalda condendola
con un cucchiaio di olio tartufato. Quasi
quasi pensiamo, alla fine, di rinunciare
alla fetta di cassata siciliana che aveva¬
mo riservato per dessert (niente paura,
è stata solo una larvata intenzione). In
poche parole, ecco un ascetico spunti¬
no trasformato, grazie a una serie di tip
& trick gastronomici, in un rinfresco
pontificio.
Dopo la cura del
corpo, quella del bit
E visto che i tip culinari hanno avuto
cosi grande effetto, perché non appro¬
fittare e proseguire il discorso del mese
passato, cosi sperando di trasferire nel¬
la rubrica ABC almeno il profumo che
invade ancora tutta casa (già mi imma¬
gino le urla di mia moglie quando rien¬
trerà)? Dove eravamo rimasti? Ah, già,
a come accelerare le procedure del si¬
stema operativo.
Se siete spartani e vi interessano po¬
co le belle maniere, eliminate tutte
quelle animazioni che accompagnano le
finestre. Installato TweakUl, andare
sotto General e deselezionare "Win¬
dows animation” che eliminerà anche
quelle animazioni della barra delle appli¬
cazioni che servono solo a rubare tem¬
po prezioso e a sprecare impegno del
microprocessore (per chi vuole arrivarci
in maniera più diretta, diremo che l'ope¬
razione cambia il valore di HKEY_CUR-
RENT_USER\ControlPanel\Desktop\Wi
ndowMetricsWImAnimate settandolo a
zero. Se proprio siete rudi e insensibili
alle raffinatezze, si può "spegnere" lo
Smooth Scrolling; il risultato porterà a
un video dal lampeggio un po' fastidio¬
so, ma si guadagnerà un poco di velo¬
cità.
Molto tempo si perde nella sequenza
di boot. Sempre attraverso TweakUl,
andare in MSDOS.SYS e modificare (o
inserire) la linea BOOTDELAY al valore
0 ed AUTOSCAN, anch'essa allo stesso
valore. Cambiare Autorun Scandisk a
Without Prompting (in modo che Scan¬
disk parta senza chiedere permessi,
quando necessario). Per fare le cose
per bene, aprire il drive C:\ e assicurarsi
che tutti i file siano visibili. Trovare il file
MSDOS.SYS e accedere alla finestra
"Proprietà", deselezionando l'opzione
"Sola lettura". Aprire il file in Notepad
(ovviamente la stessa operazione si
può fare in DOS con "Edit", ma questa
via è più semplice), assicurandosi pri¬
ma, e la cosa è molto importante, che
II frammento mimmo
sull'HD considerato uti¬
le dal sistema operati¬
vo per iniziare il salva¬
taggio di un file è di
512K. Aumentandone
le dimensioni si otten¬
gono file meno fram¬
mentati, ma attenzione
allo spazio disponibile
sull'HD . Per ottenere
questa funzione occor¬
re creare un nuovo dri¬
ver, dopo aver navigato
la path HKEY_LO-
CAL_MCHINE\Sy-
stem\CurrentControl-
Sel\FileSystem
• _|»S0
- FMptMm
_J COFS
_| Metalli.
_J G'0*OuJ«l
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|35B-
In
r
ir Dmuk
I « I I
Eliminare le animazioni
durante le operazioni di
sistema operativo ren¬
de la visualizzazione
più "dura ", ma il gua¬
dagno in velocità è
consistente.
non si abbiano drive compressi. Aggiun¬
gere al file la linea DBLSPACE=0 e
DRVSPACE=0, e salvare; come ultima
operazione, cancellare i file drvspace.
bin e dblspace.bin dalla directory C:\.
Scopo dell’operazione è aumentare la
memoria del DOS e accelerare le opera¬
zioni di Boot.
Un comando nascosto che vale un tesoro
Office ci ha abituato a usare la sua brava combinazione di comandi per passare da
un’applicazione corrente all'altra Ma se Office non l'abbiamo o non abbiamo installata
la relativa opzione? Semplice, esiste, in sistema operativo, una funzione che esegue la
stessa funzione: provate a premere Alt-Tab. Pratico, no? E inoltre, perché non tenere
a portata di mano sempre un elenchino degli-shorteut da tastiera? Certo, tutti sanno
che il tasto Tab e Shift-tab ci fanno navigare, nelle cartelle, in base all’alfabeto, ma me¬
no persone ricordano che il tasto BackSpace sposta la corrente directory dietro quella
di provenienza, che Ctrl-Esc apre il menu Start, che Ctrl-Shift crea automaticamente
uno shorteut (mentre il solo Ctrl esegue un'operazione di copia), che F2 permette di
cambiare immediatamente nome a un documento o a una directory, che Win-E apre
Explorer e che Win-R apre la finestra di Esegui (che, tra l’altro, "ricorda" sempre l'ulti¬
mo programma lanciato). Ma è interessante anche tenere presente che, facendo dop¬
pio-click su un'icona mentre si tiene premuto il tasto Alt. si apre la finestra delle Pro¬
prietà, e, se avete necessità di recuperare megabyte di spazio dal disco rigido, se ne
possono recuperare circa 7 cancellando i file animati di aiuto (conservati come file AVI
in C:\Windows\Help). E, giusto come ciliegina sulla torta, ricordate che si può selezio¬
nare un brano, una parola, una citazione in Word e trascinarla (r-click) sul desktop per
creare un efficiente collegamento che ci riporterà rapidamente alla frase desiderata.
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
149
Aggiriamo gli ostacoli
|boot|
«ystem.tlrv-systeni.drv
uici.exe' BEEE2T
j"‘ gdl.exe^s 20 15 DI U
u "«ound.d!\;\OPTi93l
dibrng ilr/s 000;C:\WINUOWS OOmfOMMANII CAOPII93I.H()»lliKCV J tRSON-|
*” comm.dr\ And
„! 3heH=Ex|, 95 Network C:\WINOOWS.OOO\nd InMallit
keyboard . 95 Network CAWINOOWS.OOO\madlc.exe
Ionia.ton , 95 Network C:\WINDOWS.OOO\nel alari
1 , llxedfon.l'ì 95 MSDIC net start
i r 95 MSDLC • nel start
ge prepare-((850| C:\WINDOWS.OOO\COMMAND\ega.cpll
: gc select=850
•WS.OOO\COMMANDVkeytio«rd.*ya
6 i
L editor di configurazio¬
ne del sistema permet¬
te di ridurre, ancne di
molto, l'accesso al di¬
sco. momento di ritar¬
do sempre fastidioso
Nel testo, una tecnica
per seguire il Dootstrap
piu rapidamente
Adesso vi racconto una cosetta sim¬
patica assai. Pochi si sono accorti che il
pulsante di Start reagisce e si "srotola"
con un tantino di ritardo, esattamente
quattrocento millisecondi, uno più uno
meno. Questo ritardo non corrisponde
ad alcuna operazione interna, sta li solo
per rendere più confortevole l'uso del
pulsante. Fa d'uopo eliminarlo, andando
ad operare direttamente nei registri.
Andiamo in Start->Esegui Lanciamo
il solito Regedit e l'editor di registro
sarà ai nostri ordini, come al solito. Gio¬
cherellando con le directory arriviamo a
HKEY_CURRENT_USER\ControlPanel\D
esktop, in questa cercare MenuShow-
Delay (se non c'è, niente paura, click¬
destro sulla finestra e selezionare Nuo-
vo->Stringa, e creare MenuShowDe-
lay); doppio click sul valore e cambiamo
(0 inseriamo) il valore della stringa a 0.
Questo valore rappresenta il ritardo, in
millisecondi, prima che il menu appaia
(ovviamente si può ricambiare il valore
ad uno più opportuno, in base a una se¬
rie di prove) Chiudere Regedit ma. per¬
ché il cambiamento abbia effetto, oc¬
corre rilanciare la macchina.
Molto spesso, per ottenere maggiore
velocità dal sistema, può essere non
opportuno affrontare di petto gli ostaco¬
li, ma trovare il modo per aggredirli alle
spalle. Ecco qualche modo per recupe¬
rare velocità giocando su certi parame¬
tri non proprio immediati
E' indubbio che uno dei maggiori colli
di bottiglia per la velocità del sistema
sia l'accesso alle memorie di massa. Il
sistema operativo adotta una cache per
il drive di accesso (32 bit) chiamata
VFAT.386, che, se non offre valori di
preset, è automaticamente settata a
64K. Lanciare Sysedit (dal menu Ese¬
gui) e andare alla finestra System.ini
Da qui raggiungere la sezione "vca-
che", che definisce il quantitativo di
memoria riservato dalla cache al driver
d'accesso ai file a 32 bit In assenza di
un valore indicato, è sottinteso 64K Au¬
mentando tale valore l'applicazione avrà
minori necessità di accedere periodica¬
mente al disco (ma verrà ovviamente ri¬
dotta la quantità di memoria RAM di¬
sponibile). Ancora, se si hanno almeno
32 MB di memoria, aggiungere le se¬
guenti linee:
MinFileCache=0
MaxfileCache=4096.
Chi bello vuole sembrare...
Ma che divertimento giocherellare con i setup del sistema ope¬
rativo! Ma come è bello aver tutto a portata di mano! Ma com’è
comodo accedere alla barra dei comandi per lanciare un program¬
ma che, si e no, ci servirà una volta al mese. Amici, un poco d'or¬
dine può essere piu efficace di qualunque operazione sui registri
Ecco di seguito certe piccole considerazioni, forse ovvie, ma,
proprio perche tali, talvolta dimenticate o sottovalutate II principio
di massima che le anima è semplice. Il sistema operativo, cosi
come configurato alla prima installazione, è il miglior compromes¬
so tra efficienza e comodità d'uso, ogni piccolo cambiamento che
vi apportiamo non potrà che rallentarne l'efficienza.
Partiamo con l ordine e la pulizia; ogni tanto rimettiamo a posto
la scrivania, cancellando o nsistemando in una cartella specifica il
materiale e i file che tendono ad accumularsi sul desktop Può
sembrare che ci debbano sempre servire, ma è sorprendente co¬
me, nella maggior parte dei casi, si può fare a meno della loro im¬
mediata disponibilità. A rigore sarebbe sufficiente avere visibile
solo l'icona "il mio computer" (o come diavolo l'abbiate chiamata)
e il cestino (tanto il floppy ormai lo si usa poche volte, e il CD par¬
te da solo). Provate a eliminare quanto più potete e vedrete la dif¬
ferenza.
Stesso discorso per gli sfondi, tenete presente che, ogni volta
che si chiude o si sposta una finestra, chip e SO sono chiamati a
"rinfrescare" la parte mancante. Questo vale ancora di più se,
sulla scrivania, ci sono icone (che vanno rinfrescate una per una)
Curioso e invece il discorso relativo alla risoluzione grafica: men¬
tre una volta si raccomandava di mantenere basse risoluzioni, og¬
gi le schede sono soprattutto ottimizzate per la gestione di colora¬
zioni complesse. Perciò mantenete la risoluzione al più alto livello
possibile (ad esempio la Matrox Millennium e la Diamond Viper
funzionano al meglio solo quando "tirate” al massimo) Ricordate
infine che, anche ad altoparlanti spenti, la sezione Suoni è sem¬
pre in funzione. Poiché l’ascolto dei messaggi sonori di alert non
interessa nessuno (anzi, dopo qualche minuto, infastidiscono sol¬
tanto) perché non disabilitarli tutti, visto che creano sempre una
piccola pausa per la loro esecuzione?
Ed infine, alcuni piccoli consigli per dare una pulitina ai cycler,
come si faceva una volta, periodicamente, dal carburatorista Eli¬
minare appena possibile i file non necessari dal disco di avvio
(eventualmente trasferendoli allo slave), usare, per le installazioni
e le disinstallazioni, l'opzione Aggiungi-Rimuovi dell'Installazione
Applicazioni del Pannello di Controllo. In particolare, l'opzione "ag¬
giungi”, purtroppo molto poco usata, almeno in confronto al "ri¬
muovi", monitora puntualmente l'elenco dei file installati, consen¬
tendo una chirurgica eliminazione Ovviamente, non cancellare
mai programmi trascinando solo la cartella nel cestino, e, per buo¬
na misura, usare un'utility di "Uninstall" Ice ne sono diverse in
circolazione e un paio sono state testate anche su queste pagi¬
ne). sempre capace di scovare e “tagliare'' applicazioni e docu¬
menti inutili. Ricordarsi di eliminare i driver quando si toglie o si
cambia qualche parte hardware, e. infine, per i più bravi, dare con¬
tinuamente una controllata ai file Config.sys e Autoexec.sys, per
dare una spolveratine alle ragnatele Ci si accumula di tutto, roba
da non crederci!
150
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
rlr?ion.i unità
Sctgkeio fi*** dì detiammenlaie
Un<4 C UmUi luca
E
Cop>nsM ® 1381 1938 MooioH Cocpcnahon
CownrfH €.1988-1992 Symanlce Capcàhw,
Intel Acptc«bon laurch Acctfef «a
OC
E*.
Irrpodìfiort
II deframmentatore di si¬
stema delle unità di me¬
moria di massa Un suo
uso frequente assicura
sistemi sempre pronti e
dischi ottimizzati al me¬
glio La nuova versione
di I/V98 offre prestazioni
ottimizzate e migliorate,
ma la velocità di scansio¬
ne e riorganizzazione del
disco lascia, talvolta, a
desiderare Meglio fa il
comspondente program¬
ma inserito nelle Norton
Utilities
Avendo più memoria a disposizione, il
secondo valore può essere aumentato
ma, nella maggior pane dei casi, non si
avrà un apprezzabile miglioramento.
Qualcosa si può fare per aggirare il
problema della frammentazione del di¬
sco, inevitabile e che, come ben noto,
può diminuire consistentemente la ve¬
locità del sistema. Indipendentemente
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WWW* taw «fag*M é corxatm
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P gc»C€ mi 07 . fa* corto*
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"3
6'*c
dal consiglio, mai
sottinteso, di ese¬
guire la defram¬
mentazione con
costante regolarità, si può migliorare an¬
cora un poco l'efficienza dell'accesso al
disco incrementando la grandezza del
frammento minimo utile per la scrittura.
Nel Registro, andare a HKEY_LOCAL_
MCHINE\System\CurrentControlSet\Co
nlrol\Fyle System. R-Click e selezionare
New\DWORD. Quest'operazione per¬
metterà di creare un nuovo valore. Cam,-
biare il nome in ConfigFileAllocSize Fa¬
re doppio click su esso e inserire il valo¬
re (decimale) di 2048. Questo sarà il va¬
lore minimo di spazio libero che il siste¬
ma operativo riconoscerà utilizzabile per
conservare file e dati (il valore di default
é 512K); il valore massimo può essere
portato fino a 2 MB II rovescio della
medaglia sta, ovviamente, nel fatto che
si rischia più facilmente la saturazione
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Quitte *rpoH«Mr» dcrnbbmo •«»•>• modfacote tdo 6» uterft *ip*>*i 0
Utà* mime*
Uria semplice verifica delle proprietà del sistema
può. quasi sempre, migliorare le prestazioni di
una macchina poco ottimizzata
Ita
FU
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Co
K
« fi«o.w
r inxMuo*
«•Mìo.
• Ma» IkM* cona^MI
~3
In»
Attenti alla finestra dei driver
delle periferiche, sovente
può riservare sorprese, mo¬
strando ospiti non graditi o
non invitati
dell'HD. per effetto della mancata consi¬
derazione di frammenti più piccoli (la so¬
luzione sta nel deframmentare il disco a
intervalli di tempo più stretti).
Conclusioni
Ed eccoci a conclude¬
re, anche per questa pun¬
tata di ABC. E ci rendia¬
mo conto che di tip per il
novello 98 non abbiamo
ancora parlato. Ci rifare¬
mo la volta prossima. Nel
frattempo ricordate che
se vi piacciono barre di
scorrimento più ampie 0
più strette, la soluzione è
a portata di mano, andate
sul desktop, r-click per
Proprietà e. nella finestra
"aspetto", allargate o
stringete lo spessore delle barre di scor¬
rimento. E visto che ci siete, potete an¬
che cambiare colore. Però, stava sotto
gli occhi di tutti! «e
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
151
TEORIE & TECNICHE
a cura di Andrea de Prisco
KPT5
Kai Power Tools 5.0
di Raffaello De Masi
E' sabato pomeriggio
e sto scrivendo questo
pezzo che, manco a
dirlo, il buon (hai voglia,
la bontà gli sprizza da
tutti i poriII ADP mi ha
chiesto gentilmente di
consegnargli per lunedi
mattina, non senza
avermi precedente-
mente spedito via e-
mali il disegno di
un'orecchia mozzata
(chissà cosa voleva di¬
rei). Non c'è tempo
per gli aneddoti d'aper¬
tura, così faccio una
volta contenti i miei de¬
trattori (anche le mino¬
ranze composte di un
paio di membri hanno i
loro diritti) e poi lo spa¬
zio è pochino, stavolta,
e il pacchetto da prova¬
re è davvero interes¬
sante. Ma non è detto
che la vena poetica non mi prenda la
mano, nel frattempo. Occhio quindi, e
non vi distraete!
L’immagine,
questa conosciuta
Perdonate l'impareggiabile gioco di
parole, è stato più forte di me! Fatto
sta che mai come adesso l'area grafica
e d'elaborazione digitale offre un cam¬
pionario di programmi, parti, plug-in,
add-m, utility che fanno davvero spa¬
vento. Le aree dello shareware traboc¬
cano di pacchetti pressoché gratuiti
dalle prestazioni inimmaginabili solo un
paio d'anni fa. e non c'è straccio di
scanner da centomilalire che non offra,
come corredo gratuito, un pacchetto di
elaborazione di immagine che, pur in
versione lite, non possa essere traspor¬
tato, con la macchina del tempo, a due
o tre anni or sono per venderlo a fior di
milioncini.
Così va il bit, cosa volete farci, e me¬
glio per noi, non vi pare? Fatto sta che
il comune denominatore di quest'im-
mensa messe di pacchetti, ognuno con
i suoi ammiratori, è, purtroppo, uno so¬
lo; sono pressoché tutti simili l'uno
all'altro. E poiché sono solo pochissime
le persone dotate di senso artistico e di
genio del colore tali da proporre risultati
originali e capaci di catturare attenzione
e plauso, per la maggior parte degli
utenti esiste una dura condanna:
"Sembrano tutti uguali!", forse ancora
peggio del sentirsi dire: "Quanto è
brutto!”. Ma non disperate, grazie al
buon (stavolta veramente buono, buo¬
nissimo, quasi angelico!) De Masi avre¬
te la chiave per dare alla vostra debole
vena creativa freschez¬
za creativa, originalità
di spunti, tavolozze de¬
gne di Leonardo e Dall,
creatività da far impalli¬
dire gli scenografi di
Spielberg e di Ridley
Scott.
KPT5 è questa chia¬
ve per il mondo della
creatività. Bello e po¬
tente, innovativo e im¬
prevedibile nei risultati,
è, cosa da non credere,
un plug-in, vale a dire
che sfrutta le risorse
"maestre" di altri pac¬
chetti, da cui preleva e
cui restituisce oggetti
manipolati. E. proprio
grazie alla tecnica del
plug-m, qualunque pac¬
chetto grafico che ne
accetta in formato Pho¬
toshop, può adottarlo
con piena soddisfazio¬
ne; questo significa che qualunque sia
l'ambiente di grafica preferito, ad
esempio Photoshop, ma anche Painter,
Corel Draw o qualunque altro compati¬
bile, KPT5 aggiungerà a questi un bel
set di tool grafici di grande effetto e ori¬
ginalità.
Per la prova di queste pagine è stato
usato ImageReady, il bel paqkage pro¬
vato sul numero scorso; nessuna ma¬
nia di snobismo, per carità. Solo che mi
è parsa, per il tipo di tool già in essa
compresi, l'applicazione più vicina allo
spirito di KPT5. Comunque qualunque
altra verrà usata allo stesso modo.
KPT5, il pacchetto
5 si installa in maniera semplice, con
l'unica accortezza di indicare, nella fine¬
stra di set up, la cartella dei plug-in del
152
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
pacchetto grafico di nostra scelta. Se.
comunque, ci si fosse resi di aver fatto
la scelta sbagliata, nessun problema,
basta trasferire il grosso KAI Folder
(una cinquantina di mega) nella nuova
locazione (rispettando la cartella plug-
in) e l'applicazione (perché in pratica di
questo si tratta) diviene immediata¬
mente disponibile. Per rendere 5 dispo¬
nibile in diverse suite grafiche basta
creare un opportuno shortcut, sempre
nella cartella nominata. Nient'altro.
Lanciando il pacchetto ospite, ritrove¬
remo 5 nel menu Filter o Èffects. An¬
dandoci su si aprirà un submenu, sud¬
diviso in voci (dieci) che apriranno la
porta a una serie di ambienti di lavoro
tutti relativi a particolari effetti. Questi
potranno essere applicati a parti
dell'immagine del programma principa¬
le, ma sovente essi saranno relativi a
tutta l'immagine presente.
KPT5 è organizzato in pannelli. Seb¬
bene questi siano tutti diversi l’uno
dall'altro nelle funzioni, hanno diverse
caratteristiche comuni; Esse sono re¬
golate dalle preferenze di ambiente, tre
in tutto, che permettono di settare le
diverse finestre in auto pop-up (la fine¬
stra si apre passandoci sopra), manual
popup (forse quella più pratica) e Panel
Solo mode, che espande solo il pan¬
nello corrente.
Vediamone qualcuno, giusto per
prenderci un poco la mano. La prima
opzione si chiama Blurrrr, e permette di
"macchiare", appunto l’immagine.
Questo effetto può essere particolar¬
mente piacevole se si tiene conto che
è possibile dare effetti di velocità, spi¬
llatura tipo schiuma del caffè, effetto
zoom, cristallizzazione, ecc. Si tratta, in
fondo, di effetti già visti, su cui non è
necessario spendere altre parole. Nem¬
meno molto originale è il secondo me¬
nu, Noize, che applica fantasie di colore
all'Immagine. Il suo compito è essen¬
zialmente quello di applicare tinte agli
oggetti, ma qui la cosa è stata meglio
raffinata aggiungendo il solito tocco di
originalità. Infatti 5 include, in questo
pannello (ma verrà usato anche in altri)
un "mutation generator" che funziona
in questo modo; la tessitura viene po¬
sta in una griglia 9x9 che crea versioni
"mutate" dell'immagine attorno a quel¬
la centrale; basterà cliccare sulla tinta
desiderata per vederne l'effetto sull'im¬
magine principale. Ma se non ci sentia¬
mo ispirati dalle proposte, cliccheremo
su quella centrale e una nuova serie di
possibilità ci saranno mostrate.
Kai_ PowerTooIs 5 _
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L. 349.000
Oltre rimmaginazione
Fin qui siamo nell'ordinario, per così
dire. Ma spostiamoci nel fantastico
mondo del bizzarro e dell'inaspettato.
Uno dei filtri più originali e. sotto certi
aspetti, imprevedibili è FiberOptix,
che, letteralmente, fa crescere i capelli
agli oggetti Una volta applicato, esso
ricopre l'immagine o parte di essa con
una fitta capigliatura. Detto cosi sem¬
bra semplice, ma le possibili combina¬
zioni. nel pannello, sono letteralmente
milioni; questo porta al fatto che so-
I moduli di KPTS. instal¬
lati sul paccnetto Ado¬
be Imageready. provato
nel numero 192 di Me-
microcomputer
Una chiamata al menu "About..." ci ha mostrato la faccia di un baffuto capellone stile
sessantottino che ci ha permesso di conoscere più da vicino Kai Krause, gran patron della
MetaCreation e leggendario creatore di tutta la serie Powertools, oltre che di Bryce e
Powergoo.
Originario tedesco e trasferito in California da bambino al seguito dei genitori, narra la
sua storia nel sito MetaCreation, da quando realizzò il suo primo pacchetto. Bryce. nella
versione 1, fino alla fusione con Fractal Design. Leggenda metropolitana vuole sia inviso ai
produttori di pac¬
chetti più conven¬
zionali, ma è indub¬
bio che l'interfaccia
dei suoi prodotti sia
quanto di più sofi¬
sticato ed avveniri¬
stico si sia mai vi¬
sto. Addirittura,
qualche mese fa,
annunciò di avere
intenzione di pro¬
durre un sistema
operativo alternati¬
vo a Windows. Se
tanto dà tanto, non
ci resta che aspet¬
tare con ansia!
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
153
J
vente, giocherellando con i parametri,
è ben difficile raggiungere il risultato
desiderato. In altre parole raggiungere
effetti gradevoli è il risultato di una cer¬
ta padronanza del mezzo e di una serie
continua di prove. Molto meglio, alme¬
no all'inizio, affidarsi ai setup di base
Wrap offre altri curiosi effetti, come
quello della riflessione dell'oggetto in
una sfera traslucida, mentre Frax4D ap¬
plica all'oggetto stesso una superficie
riflettente in cui si specchia un'altra im¬
magine. FraxFlame permette di realiz¬
zare fantastici effetti speciali, somi¬
glianti a linee di fumo, lingue di fiam¬
ma, scintille (anche qui le variazioni so¬
no infinite, ma, almeno all'inizio, con¬
viene affidarsi a combinazioni di effetti
generati dalla solita matrice) Sempre in
FraxFlame (forse l'ambiente più origina¬
le e creativo del pacchetto) è possibile
stabilire il gradiente delle tinte da usa¬
re. la loro saturazione e trasparenza.
Molto spettacolare, specie per chi
non è abituato alla complessità delle
forme dell'ambiente, è FraxPlorer, un
9 ®
I diversi moduli compo¬
nenti il pacchetto, e al¬
cuni effetti da essi pro¬
dotti Fantastico l'am¬
biente di deformazione
dell'immagine, con ap¬
plicazione di una super¬
ficie riflettente, e
profondamente esplo¬
rabile duello di creazio¬
ne dei trattali
i)
■pi ^ A
ì(*
generatore di mappe di Mandelbrot,
che ha dalla sua la rapidità di refre-
shing delle immagini generate e un ca¬
leidoscopio di immagini e colori da te¬
nere legati allo schermo per ore ed r^nrìf N lllQÌnnÌ
ore. Orb-lt distribuisce sull'immagine wnuiuoivill
sfere con caratteristiche di colore e ri¬
flessione regolabili a piacere (esiste
qui anche un sofisticato modulo di re¬
golazione delle luci), mentre ShapeFil-
ter permette di giocare su una nume¬
rosa serie di parametri di base, come
distribuzione delle ombre, mascheratu-
re, sfondi di ambiente, contrasto, lumi¬
nosità.
KPT5 è ben più di un plug-m, è un ve¬
ro e proprio ambiente di manipolazione
da aggiungere a pacchetti che di base
offrono già sofisticati tool di editing di
immagine. Abituati ad altri pacchetti,
specializzati nel produrre due o tre parti¬
colari effetti o nell’eseguire una partico-
154
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
lare funzione, dopo l'installazione di 5 ci
si ritrova come uno che non mangia da
un paio di giorni trasferito in un negozio
di fornaio, Le possibili combinazioni di
effetti sono, letteralmente, milioni, ed è
ben difficile che, tentando, si possa ri¬
petere lo stesso risultato due volte.
Questo forse è, insieme, il pregio e il
difetto di 5. Se non si sa bene cosa si
desidera o come ottenerlo, si rischia di
girare in tondo e di ritrovarsi alla fine
senza un risultato preventivato. Purtrop¬
po concorre a questo la mancanza di un
qualsiasi manuale su carta (il pieghevole
che accompagna il CD è praticamente
mutile) che, dato anche il costo del pac¬
chetto, ci saremmo aspettati ci fosse.
Alcune immagini, che
evidenziano le possibi¬
lità insite nei diversi
moduli
Se però si supera questo scoglio, at¬
traverso un attento esame e studio dei
differenti tool, e si è in possesso di una
macchina molto potente (sebbene il
produttore assicuri essere sufficiente
un Pentium da un centinaio di MHz, oc¬
corre salire molto nelle velocità e nella
serie dei processori per ottenere, per
certe opzioni, risultati soddisfacenti
quanto a velocità), i risultati sono molto
interessanti e integrano perfettamente
quello spirito creativo che sovente ci fa
difetto. Cosa volete farci, si è spento al
momento in cui abbiamo scalato la por¬
ta di una chiesa, vestiti di scuro e con la
gardenia all'occhiello! e mammà che
strizzava il fazzoletto e mormorava alla
signora a fianco: "Povero (chissà per¬
ché) figlio mio, quant'è bello!".
MS
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
155
Novità multimediali
Questo mese spazio alle news che riguardano la nuova versione di Astound, di Microsoft
OnDemand Producer e del Morgan MJPEG.
Il primo è il tool per Desktop Presentation più diffuso in assoluto (ed ora, proprio con la
versione 6.0, in grado di assurgere a livello dei tool per Computer Based Training).
Il secondo è uno streaming editor, che Microsoft ha realizzato in joint con Sonic Foundry,
capace (oltre che di comprimere via template nel formato ASF di NetShow) anche di potenti
wizard per la realizzazione di pagine HTML autocostruite, con player in embedding e FTP
verso il server compreso.
Il terzo prodotto che metteremo in evidenza è il Morgan MJPEG, il primo software engine per
la compressione in tempo reale via software!
Infine spazio ad un mini-speciale sul mondo di JavaScript, con indirizzi utili a cui attraccare
(per prelevare Manual Training, vedere esempi in linea e scaricare liberamente migliaia di
script gratuiti...). A conclusione un’altra puntata di mediaWORK (trucchi e trucchetti
ipermediali per il Web, ma non solo).
di Bruno Rosali
Astound 6.0:
CBT e siti interattivi
(www.astound.com]
Astound, il Desktop Presentation piu
diffuso, con l'appena commercializzata
versione 6.0, aumenta significativamente
il suo range applicativo ed estende le sue
funzioni fino alla realizzazione di sistemi
di apprendimento (CBT, Computer Based
Training) gestibili online sul Web. Al ri¬
guardo, oltre all'enhanced apportato al
tool con la nuova versione, Astound Inci-
sion ha assegnato al software di sviluppo
anche delle estensioni da vero e proprio
system-server. Astound 6.0, una volta
prodotto un CBT, può gestire lo stesso in
linea sul Web ed abilitarne tutti i livelli di
utilizzo e consultazione grazie al system-
server, che va installato sul proprio Web¬
site (in accordo con il provider). Al riguar¬
do Astound sembra decisamente avviata,
anche per un'intelligente politica di pro¬
mozione, a favorire l'installazione delle
estensioni sul proprio server (www
La versione 6.0 di Astound, disponibile
già dal mese di febbraio, avrà un prezzo
orientativamente attestato intorno ai
cento dollari per la versione upgrade (da
installare su Astound 5.0) e verrà realiz¬
zata in tre distinte soluzioni (Enterprise,
Learning & Conferencmg - Enterprise,
Automatic Updating - Enterprise Com¬
plete Solution) che vedremo più avanti
nel dettaglio. In generale, tra le caratteri¬
stiche più innovative portate dalla versio¬
ne 6.0 sono rintracciabili:
✓ la possibilità di attivare effettivi di
transizione in 3D (like TV);
✓ realizzazione ancora migliorata della
conversione automatica da codice pro¬
prietario a Dynamic HTML equivalente
per la riproduzione On The Web;
✓ moduli Q&A (wizard predisposti alla
realizzazione tabellare di quiz basati su
"domanda/risposta" con contributi mul¬
timediali e controlli a livello di codice sul¬
la giustezza delle risposte, nonché coun-
ter di riferimento per il punteggio conse¬
guito);
✓ moduli wizard per la realizzazione di
Web-conference eventualmente basate
sul server predisposto da Astound
(astound.com). E' interessante sottoli¬
neare che lo sfruttamento di tale server
è assolutamente gratuito.
Questo il dettaglio delle caratteristiche
applicative delle tre soluzioni Astound 6.0
realizzate dalla stessa software-house:
Astound Enterprise - Learning and
Conferencing (www astound com\
learnconfserver html ). Praticamente è il
server software attraverso il quale è
156
MCmicrocomputer n. 193- marzo 1999
possibile sviluppare CBT. sia in formato
proprietario che in DHTML (soluzione
quest'ultima che risulta ovviamente da
preferire, viste le possibilità d'interazione
sul Web). Tra le caratteristiche di spicco
vanno citate l'uso intensivo di:
✓ audio e video "calls", ovvero gli aiuti
in versione multimediale che si sentono
o si vedono ad ogni passaggio del mou¬
se su determinati punti attivi;
✓ controlli per lo score dei risultati e lo¬
ro archiviazione in un database relazio¬
nato.
Astound Enterprise - Automatic
Updating ( www.astound.corrAautoup-
date.html ). E’ la versione, sempre ser-
ver-software (come la Learning & Confe-
rencing Edition), attraverso la quale è
possibile:
✓ tenere contatti online con visitatori ed
aggiornare l'elenco degli ''iscritti” al cor¬
so ed essere avvisati (grazie al supporto
del server astound.com);
✓ attivare l'avviso automatico nel caso
di nuove versioni o patch di miglioramen¬
to sia del tool autore (per il Webmaster)
che dei moduli di training da questo svi¬
luppati (per l'utilizzatore finale);
✓ pubblicazione online di informazioni
da database (via ODBC) con funzioni di
scrittura, lettura e cancellazione di re¬
cord;
✓ generazione di mailing list e mini-fo¬
rum.
La terza soluzione applicativa che vie¬
ne proposta con Astound 6.0 è la
Astound Enterprise Complete Solution
(www.3stound.com\aeright.html), attra¬
verso la quale diviene possibile combina¬
re le opzioni offerte dai due sistemi ser¬
ver-assistiti.
Windows Media
OnDemand Producer
OnDemand Producer, sviluppato da
Microsoft in joint con Sonic Foundry. è
un applicativo indirizzato a vari livelli di
Configura n
MORGAN MuHimeiia
■ ■■ VW . —J MJPEG codec
32 bit: vO 91d
Copynsft C Megan Multnieda 1990-1998
P E natile codec V weiFouCC |
Decomptenion
P Enabted P .ipptrt '.'Heive
t" Fa»l «Hegel P
r Ini egei P MMX
P Float r Fancy upsairpkng
frsn1 Canee! | Aboul |
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
157
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JavaScript World i -■■ u iv inverni toìtti // regno dello JavaScript non poteva
non avere un link con il poderoso archivio dell'ideatore del linguaggio (Net¬
scape, ol coirseli.
HTMLGoodies Iwww
htmlgoodies comi Per¬
sonalmente lo ritengo il
luogo piu bello tra quelli
visitati- Di esempi ce ne
sono veramente a mi¬
gliaia e tutti pronti al
download hn versione
tst/zipl direttamente
dalla pagina d'esempio
preparata per ogni scrit¬
to
vanno intesi dei punti di ancoraggio (sul
singolo frame o il jitter di una traccia au¬
dio) utili ad esempio per visualizzare
(avanti/indietro) nominativi, date, avveni¬
menti, ecc.
I comandi, probabilmente l'esempio
massimo delle potenzialità degli ASF-
script. sono dei batch che una volta piaz¬
zati in determinate posizioni del file ASF
possono far eseguire ulteriori rappresen¬
tazioni ipermediali. Esempi di tali poten¬
zialità applicative sono i comandi:
attività Webmastering, sia amatoriali che
professionali.
Caratteristica essenziale di OnDemand
Producer è quella di operare alla conver¬
sione di file multimediali dal formato
d'origine (in prevalenza AVI e WAV)
nell'equivalente ASF di Microsoft Net-
Show in tecnologia streaming
Alla base del progetto di realizzazione
dell'OnDemand Producer, Microsoft e
Sonic Foundry vi hanno posto l'intensivo
utilizzo di specifici wizard. Ne deriva cosi
che l'editor, oltre a diventare facilissimo
all'uso, sia soprattutto ricco di moduli
presettati che garantiscono precisione e
rapidità nelle fasi di realizzazione dei file.
Discendendo da due wizard principali,
Save As Windows Media e Publish Win¬
dows Media, possiamo trovare a nostra
disposizione altri wizard, come quelli de¬
dicati alla singola conversione dei file
multimediali in ASF, oppure al settaggio
dei parametri audio-video relativi al rate
di riproduzione, alla scelta del quadro vi¬
deo ed alla creazione di template para¬
metri riutilizzabili successivamente.
Anche la sezione di pubblicazione fina¬
le Publish Windows Media dispone a
sua volta di un notevole numero di wi¬
zard, a partire da quello per la pubblica¬
zione dei file ASF (post-conversione) e
per la realizzazione degli ASX file (non si
tratta di file audiovisivi, ma piu semplice¬
mente di un batch file nel quale vengono
listati gli ASF da riprodurre in sequenza e
la path di dove ogni singolo ASF presen¬
te in lista sia rintracciabile) per arrivare a
quelli sviluppati per la realizzazione delle
pagine HTML connesse agli ASF/ASX ed
alla creazione di template HTML. Al ri¬
guardo. una volta attivato l'apposito pan¬
nello sono già disponibili una serie di
template in grado di organizzare le no¬
stre informazioni (compresa la lista dei fi¬
le ASF/ASX) all'interno di pagine che in¬
globano l'embed del MediaPlayer, oppu¬
re realizzano Tavole dei Contenuti, o ge¬
nerano automaticamente SlideShow
(URL flip). Interessantissimi sono poi i
moduli WMCIoseCaption e WMText,
con i quali la pagina HTML sarà in grado
di visualizzare determinati testi di riferi¬
mento in sincronismo con la riproduzio¬
ne audiovisiva di concetti e rappresenta¬
zioni attinenti al testo stesso.
Tale ultima possibilità ci porta di con¬
seguenza ad amplificare questa partico¬
lare caratteristica di OnDemand Produ¬
cer. il quale ha proprio nella possibilità di
sincronizzare file ASF con riferimenti te¬
stuali in HTML, sottotitolazioni, ecc., il
suo punto forte. Non a caso feature pe¬
culiare di OnDemand Producer è proprio
quella che i file AVI e WAV possono es¬
sere codificati unitamente ai cosiddetti
"marker" e "command". Per marker
✓ URL che, in seguito al click del mou¬
se sul frame, può indirizzare verso una
specifica locazione del Web;
✓ TEXT con il quale è possibile sincro¬
nizzare delle informazioni testuali (che
verranno visualizzate nell'apposita zona
preposta nel MediaPlayer 6 0).
✓ WMClosedCaption; comando prepo¬
sto alla visualizzazione (sempre sincroniz¬
zata e temporizzata) di "sovrimpressio-
ni” utili ad esempio per la traduzione lin¬
guistica in sync del commento audio o
l'identificazione dell’eventuale commen¬
tatore, ecc;
✓ WMTextBodytext; comando che per¬
mette la visualizzazione (alla destra del
player) di testo a commento o di ap¬
profondimento ai contenuti audiovisivi in
esecuzione;
✓ MMTextHeadline; tale comando svol¬
ge la stessa funzione del precedente,
ma aggiunge al formato del testo una ve¬
ste grafica più ricercata (ombre, colore,
ecc.)
L'OnDemand Producer è attualmente
scaricarle, a partire dalla pagina del
Download Free, in pre-release Al mo¬
mento di scrivere queste note non ci è
dato sapere se il prodotto rimarrà in que¬
sto elenco oppure verrà commercializza¬
to nella versione definitiva (e quindi avrà
un suo preciso prezzo d'acquisto) dalla
158
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
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JavaScript di HTML pomt lwww.html.it/jscnpt). E finalmente un luogo tutto
nostrano, in italiano purissimo e con un'ottima dotazione online di esempi
scaricabili
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|H aii^v
Con VisualX foi Ja¬
vaScript è possibile
realizzare rapida¬
mente e facilmente
controlli ActiveX
««• W Mtt Inm HO «l ■ mMWKMtti
Ci«lk OOW liuto un
Netscape Visual Java¬
Script. Al caricamento ci
viene chiesto se aprire un
progetto preesistente op¬
pure a quale tipo di "nuo¬
vo progetto " cì vogliamo
dedicare Isi noti il wizard
per la creazione di data¬
base "dinamici" online II
atiZSV sr“» I-UIM Iil— leicto |g~» le!»' I3-» Ut»
Sonic Foundry (www.sonicfoundry.comN
wmodp).
MediaLABS:
Morgan MJPEG,
il compressore
software in tempo reale
Una delle caratteristiche che fanno di
Morgan MJPEG la soluzione più interes¬
sante attualmente sul mercato dei de¬
compressori software (oggettivamente
un po' dimenticati per via dei codec in
hardware presenti sulle schede d'acqui¬
sizione proposte dai vari produttori) sta
senz'altro nei livelli di compatibilità (con
gli altri engine) in base ai quali Morgan
ha sviluppato il codec. Compatibilità che
si estende dai player multimediali al
software di editing più diffuso fino all'in¬
terscambio di file (sia per la produzione
che per la riproduzione) con gli engine
proprietari di miroVideo, Matrox e Iome¬
ga Buz.
Scorrendone la lista delle caratteristi¬
che, l'engine in questione dimostra di
avere dei "plus" rispetto a tutte le altre
implementazioni software in circolazio¬
ne. Nello specifico il Morgan MJPEG è
in grado di garantire:
✓ Il playback M-JPEG di file AVI prodot¬
ti da encoder hardware (specificamente
il Rainbow Runner delle Matrox, miroVi¬
deo DC30, Iomega Buz) senza lo specifi¬
co decoder hardware di cui tali schede
dispongono. Si ricorda al riguardo che i
file prodotti da tali schede fino ad oggi
possono essere riprodotti solo utilizzan¬
do PC dotati delle stesse schede. Il
Morgan MJPEG, garantendone la piena
compatibilità, riesce a riprodurre tali file
decodificandoli perfettamente via
software attraverso qualsiasi player mul¬
timediale compatibile (MediaPlayer e
ActiveMovie in primis).
- - 1 * !••» *•«»•**• «ce
* Mimiin c iMtftafrui
•J dia»
✓ Esportazione dei file prodotti dal
Morgan MJPEG e piena compatibilità al¬
la riproduzione attraverso gli engine
hardware delle schede sopra menziona¬
te. A piena conferma dell'interscambio
di file tra tale soluzione software e quel¬
le hardware, va segnalato che oltre alla
possibilità di riprodurre (e quindi decodi¬
ficare via hardware) gli stessi Rainbow
Runner, miroVideo e Iomega Buz sono
in grado di importare nei loro sistemi di
editing anche i file project messi a punto
dal Morgan MJPEG.
✓ Compressione MJPEG in tempo rea¬
le via software in abbinamento con
schede d'acquisizione prive del codec in
hardware. Schede come TATI All-ln-
Wonder Pro, l'Hauppauge WinTV, Miro
PCTV, WebBlaster, ecc., se usate in ab¬
binamento con il Morgan MJPEG posso¬
no garantire all'utilizzatore acquisizione e
compressione allo stesso tempo. Ciò è
vero nella misura in cui il sistema
hardware sia almeno un Pentium MMX.
Con un PC dotato di Pentium II (anche
un umile 233 MHz) la perdita dei foto¬
grammi è azzerata anche alle risoluzioni
maggiori e viene garantito il full-motion.
Per completezza segnaliamo che il Mor¬
gan MJPEG, oltre alle specifiche MMX,
supporta pienamente anche le 3Dnow.
Il codec (tutto in una libreria denomi¬
nata M3JPEG32.dll e disponibile sia per
piattaforme Win95 che NT) è scaricabile
in versione trial con scadenza aprile '99
all'indirizzo hitpV/moiaan-multimedia
com . Il file zippato (m3jpeg.zip) pesa ap¬
pena 254 kbyte ed una volta installato
può funzionare sia con le versioni a 16 e
32 bit del Microsoft VidCap che con i più
blasonati Adobe Premiere (4.x e 5.0) e
Ulead MediaStudio 5.0. Per quanto inve-
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
159
MediaWORK: trucchi e trucchetti ipermediali per il Web
(dall'HTML al JavaScript)
Secondo incontro con questa rubrica dal "fondo colorato" e se¬
conda serie di "dritte". Nell'ordine, in questa occasione parlere¬
mo di:
• esecuzione casuale di file MIDI;
• gestori d’eventi: come andare oltre ai soliti OnMouseOver e
OnMouseOut (avete mai provato l’OnMouseDown?),
• come rendere interattivo le indirizzarci specifici link) il testo di
un <MARQUEE>.
■4 I Per quanto riguarda l'esecuzione casuale di file mediali (non
I / solo MIDI quindi, ma anche Avi, Wav, MP3. ecc.) lo script
che vi presentiamo oltre ad essere pienamente funzionale risulta
essere anche abbastanza semplice da comprendere, riutilizzare e
modificare a proprio piacimento
Questo è il codice:
«SCRIPT LANGUAGE="JavaScript"»
nummidi = 3
day = new Date!)
z = day.getTimeO
y = (z - lparselntlz/1000,10) * 1000)1/10
x = parselnt(y/100*nummidi,10) + 1
if (x == (1 ))
midi=l"mid1.mid")
if (x == (2))
midi=("mid2.mid")
if (x == (3))
midi=("mid3.mid"|
document.write('<EMBED SRC= ' + midi ♦ ' autostart=true
loop=true hidden=false ')
document.write('volume=100 align="center" width=70 hei-
ght=45 controls=smallconsole>'l
// End —>
«/SCRIPT»
Da notare è che la prima istruzione dello script assegna il numero
degli eventi midi lo altri file mediali, purché tutti dello stesso for¬
mato) che dovranno essere selezionati per l’esecuzione casuale
Quindi segue l'assegnazione di una serie di variabili che, attraver¬
so un originalissimo ricalcolo sull’ora in corso, utilizza il variare dei
secondi per operare il ricalcolo del numero casuale che verrà
"estratto". E’ ovvio che maggiore sarà il numero degli eventi pro¬
grammati. maggiore sarà la possibilità di variare il fattore di casua¬
lità.
Lo script, anonimo, l’ho scovato in un mucchio di impolveratissimi
file dentro l’archivio più antico di HTMLgoodies!
OI Quando si realizzano immagini-bottone per la visualizzazione
/ delle immagini alternative, oltre alla classica accoppiata
"Out/Over”, in alternativa oppure ad integrazione dei due, con Ja¬
vaScript è possibile utilizzare anche il gestore di eventi OnMouse-
Down Questo, istruito al rilevamento del click del mouse sull’im-
magine-bottone, ci permette (se supportato da un'idonea resa
grafica dell’immagine) di simulare al click l'effetto della pressione
del bottone.
OnMouseDown potrà cosi essere utilizzato in alternativa all’On-
MouseOver
«img src="image1a.gif"
onMousedown="(src=’image1c.gif')"
onMouseout="(src='image1a.gif')"»
oppure ad integrazione dell’accoppiata di cui prima
«img src="image1a.gif" onMouseOver="(src='image1b.gif)"
onMousedown="(src='image1c.gif)''
onMouseout=”(src='image1a.gif')"»
In quest’ultimo caso sarà facile realizzare l'effetto delle "im¬
magini-bottone" introdotto con i moduli di Office 97 e di Ex¬
plorer. Quando cioè il mouse non è suH'immagine-bottone è
attivo l'evento "out", che farà visualizzare l’immagine "ima-
gela.gif" (ad esempio dei bottoni in scala di grigi). Quando
invece il mouse passa suU'immagine-boftone interverrà
l'evento "over", che visualizzerà l'immagine "b" (la stessa di
"a", mettiamo, ma con il colore al posto dei grigi!). Infine,
quando si far click suH'immagine-bottone, ecco attivarsi
l’evento "down", che a sua volta potrà visualizzare una terza
immagine (ad esempio la stessa della versione a colori, ma
con i bordi ombreggiati di colore contrapposto). A livello
d'istruzione sempre la stessa sintassi che, lo ricordiamo an¬
che stavolta, permette il corretto funzionamento dell'effetto
"evento" solo su Explorer 4.0. (E' ovvio che, pure se non ap¬
paiono nelle TAG d’esempio, all’interno dell'«IMG SRC...»
possono essere inseriti tutti i controlli più usuali del TAG
stesso, come border, height, weight e alt).
Se l'istruzione è facile:
«img SRC=’’image1a.gif'
onmouseover= " (src='image 1 b.gif’)”
onmousedown="(src='image1c gif'l”
onmouseout=''(src=’image1a.gifT’ BORDER=0 height=20
width=104 alt=" C&V "> </a>
... un po’ più d'impegno dovremo metterlo nella fase della
realizzazione grafica.
3)
Come rendere un MARQUEE interattivo (inserendo un link)?
Sempre per i "tipi" di Explorer ecco una piccola raffinatezza da
utilizzare su di un banalissimo testo scorrevole all’interno di un'al¬
trettanto banale istruzione «MARQUEE»
Si prenda un tag «MARQUEE» appena confezionato
«marquee behavior="SCROLL" align="CENTER"
width="500" class="normar»Mcmicrocomputer presenta...
Computer & Video... da oltre dieci anni la rubrica per chi fa
Desktop Video!
«/marquee»
e. prima delle parole che si vuole contengano il link (ad esem¬
pio Computer & Video), s’inserisca il codice
«a href= ’ ffiTTp://www.mclink.it/n/mcm/cv- weban.htm "»
relativo al TAG degli hyperlink. Si saltino le parole che costituiran¬
no il link e quindi si chiuda il tag con "</a>"
Fatto ciò. il Marquee può comunque continuare con altro te¬
sto da far scrollare e quindi possiamo ancora inserire altre
parole per poi concludere con il tag «/marquee». Questo, in
definitiva, è l'insieme dei tag da utilizzare:
«marquee behavior="SCROLL" align="CENTER"
width="500" class="normal"»Mcmicrocomputer presenta...
«a href="http7/www.mclink.it/n/mcm/cv-web98.htm>
Computer & Video«/a»
... da oltre dieci anni la rubrica per chi fa Desktop Video!
«/marquee»
Provare per credere!
160
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Netscape Visual Java¬
Script Sempre seguen¬
do il wizard preposto alla
realizzazione della strut¬
tura JavaScript dell'ar¬
chivio relazionale su
"browser ", eccoci nel
pannello di settaggio di
un form d'mterrogazio-
no
• ylJf»13— la 1 '!3-*Ia** 13*fc*~via*)
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>*Urc B lM9rtb.(f ff
■-(«fiiTMiric.prr
■>rc-T ^ ii i ,»rr»
La sequenza del tasto
Search dì Explorer nei
suoi tre stati: attesa
l"out"l, passaggio del
mouse Cover") e click
sul bottone /"down")
Con JavaScript, purché
se ne ridisegmno bene i
rilievi gralìci tbianco-ne-
ro, colore e bordi con¬
trapposti), si può ripro¬
durre lo stesso, raffina¬
to, effetto
ce riguarda la decodifica è garantita la
piena compatibilità con riproduttori stan¬
dard, quali il MediaPlayer di Windows,
l'ActiveMovie e il conferencing CU-See-
Me della Cornell.
mediaWORK: mini¬
speciale su JavaScript
Benché ce ne siano degli altri, più o
meno consolidati come il Dynamic
HTML e Java. oppure prossimi a diveni¬
re (forse persino gli standard del futuro)
come l'XML e il +Time... a tutt'oggi, per
fare bello l'HTML, non si può prescinde¬
re dallo JavaScript. E questo sia per la
facilità di programmazione che per i li¬
velli di compatibilità con tutti i browser e
le loro varie versioni.
JavaScript è un linguaggio ("batch"
oppure di "scripting" come viene defini¬
tivo) comunque facile da usare, imme¬
diato nelle sue prestazioni e alla portata
del maggior numero di utenti creativi
che. senza invischiarsi in codici di svilup¬
po ostici e articolati, trova nel JavaScript
soluzione alle proprie esigenze. Per
usarlo non c'è bisogno di essere degli
affermati Webmaster, ma basta un po'
di buona volontà e, pescando qui e là
dalla rete, qualche spunto ispiratore.
Di posti verso i quali navigare ed in¬
contrare JavaScript, sulla rete, ce ne so¬
no a migliaia. Posti dov'è possibile trova¬
re Reference aggiornatissime. FAQ, fo¬
rum, tutorial online e (ovviamente...) mi¬
gliaia e migliaia di sample, spesso e vo¬
lentieri pronti per il download e il conse¬
guente libero utilizzo.
Da quando fu introdotto da Netscape
(che lo chiamò LiveScript) e quindi bene¬
detto da Sun (e per l'occasione ribattez¬
zato in JavaScript, proprio per enfatizza¬
re il forte connubio con Java... applet
docetl) il linguaggio è decisamente ma¬
turato, diffondendosi ulteriormente fino
ad assurgere a utilizzi ben più impegnati¬
vi che non la gestione di "function” per
banali orologi o semplici gestori d'even¬
to per il click del mouse. Netscape stes¬
sa, ad esempio, con l'Enterprise System
Server e grazie all'Authoring tool Visual
JavaScript, lo indica per la gestione dina¬
mica di archivi relazionali da consulta¬
re/modificare in linea. E ciò alla stregua
dei più famosi IDC e ASP di Microsoft.
Altre software-house, come Intergroup
Technology, hanno pensato alla facilità
di programmazione offerta da Java¬
Script, al momento di realizzare un tool
di sviluppo per codice ActiveX come Vi-
sualX per Java Script (il primo che non
considera l'utilizzo del Visual Basic o an¬
cora meglio le costose strutture del Vi¬
sual InterDev di Microsoft).
Anche da queste pagine sono spesso
e volentieri partite campagne in favore
di JavaScript, promuovendolo per con¬
trollare moduli di quiz, punteggi, la giu¬
stezza di quanto scritto nei campi di te¬
sto, la gestione del suono, la resa esteti¬
ca (ma anche funzionale) di bottoni inte¬
rattivi e banner rotanti per la gestione di
link e pubblicità. L'esempio massimo
all’uso intensivo di JavaScript l’abbiamo
infine dato con la messa a punto di
"Una favola per la rete".
In questa occasione proveremo ad ag¬
giungere ancora del nostro, grazie alla
neonata rubrica mediaWORK ma, ancor
prima, vi proporremo una lista di URL
dove JavaScript è di casa.
Nel caso in cui siate nuovi al linguag¬
gio, recarvi nei posti che più sotto elen¬
chiamo vi aiuterà a capire meglio cos'è
JavaScript e come si programma (con
l’ovvio "valore aggiunto" del download
libero su tutti gli script disponibili!).
✓ JavaScript World (www.jsworld.
com). Il sito è un po' il regno dello Java¬
Script, dotato di moltissimi esempi pra¬
tici, reference e un preciso elenco di
sample divisi per cat egoria.
✓ Developer.com |www developerl
com/directories/pages/dir,javascript htm
I). Qui gli esempi online si sprecano, an¬
che se il grosso del codice preparato si
cela in un immenso archivio accessibile
solo dopo essersi registrati (cosa que¬
sta che è gratuita e praticamente imme¬
diata).
✓ JavaGoodies (www.javagoodies.
com). Personalmente lo ritengo il luogo
più bello tra quelli visitati. Di esempi ce
ne sono veramente a migliaia e tutti li¬
beri al download (in versione .txt) diret¬
tamente dalla pagina d'esempio che è
stata preparata per ogni scritto.
✓ JavaScript di HfML point (www
html.it/jscript). E finalmente un luogo
tutto nostrano, In italiano purissimo e
con un'ottima dotazione online di esem¬
pi scaricabili (saranno circa 300) e conti¬
nuo aggiornamento.
✓ JavaScript.com (www.javascript
com). Dotato di Newsgroup in tema,
FAQ infinite, archivi particolareggiati e
sample a volontà.
Salpate tranquilli verso questi luoghi e
cominciate a provare le pagine online
Quindi scaricate i file del codice e prova¬
teli offline, modificando dapprima qual¬
che semplice impostazione e via via
unendo più codici. Tra orologi (numerici
o grafici), counter, formulari, (mini)video-
game, agendine elettroniche, jukebox di
file MIDI, database online e (mini)appli-
cativi dedicati al mondo della scuola o
dell'astrologia, riuscirete a mettere a
punto anche il codice più articolato. Nel
frattempo, andate a leggervi (e a trovare
spunti!) cosa c'è scritto proprio questo
mese sul fondo di mediaWORK... WS
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
161
Lavorare si,
ma senza esagerare!
Meglio ancora, lavorare lasciando ad altri una parte della fatica e raccogliendo interamente i frutti, senza
riconoscere nulla ad alcuno. Folosofia discutibile, ma sempre redditizia!
Se poi questi “altri” sono pacchetti e utility, che non verranno mai a reclamare la loro parte, ancora meglio.
Programmi, utilità e curiosità, Internet grande serbatoio di comodità.
Prima parte
di Raffaello De Masi
massaia mn-tamm
3 4 « ^ 4 < I
C'è geme che ha fatto della
comodità il fine ultimo della pro¬
pria vita. Mio fratello minore,
cresciuto "a mullichelle" da
mamma mia, e passato poi sot¬
to la tutela della moglie che lo
serve come un prete all’altare,
ha vissuto sempre cercando di
lavorare il meno possibile, di im¬
pegnarsi ancora meno, di riser¬
vare il suo tempo a soddisfare
interessi e passioni personali
(tutto questo lui lo chiama "ozio
operoso"). Fino al giorno prima
di sposarsi mia madre gli porta¬
va la colazione a letto, gli accen¬
deva la radio e la stufetta nel ba¬
gno, gli accendeva l'impianto
stereofonico che aveva in came¬
ra. con la cassetta o l'LP che lui
le aveva indicato fa sera prece¬
dente E ovviamente raccomandava a
tutti in famiglia di non accendere radio
e di tenere la voce bassa, per cantò,
mentre lui tentava di sollevare le augu¬
ste membra dal giaciglio
A mio padre la cosa non garbava più
di tanto, visto che teneva a precisarmi:
"Per me tua madre certe premure le
ha tenute solo per una settimana dopo
sposati". La risposta ce l'ho ancora
nelle orecchie: "Ma che parlate voi",
chissà poi perché anch'io ero coinvolto
immediatamente nel discorso, "sem¬
pre contro quella povera criatura!" Una
"orlatura" da un metro e ottanta per
novanta chili! Fatto sta che mio fratel¬
lo, di utility (perché di questo si parlerà!
se n'era costruite parecchie, con gran
soddisfazione sua e di mammà
("Quanto è intelligente, 'sto figlio
mio", visto che bello già lo era!). Ma la
giustizia divina non poteva certo tarda¬
re. Cosi, dopo i primi mesi di matrimo¬
nio. con la moglie prona ai suoi voleri,
sono arrivati tre figli, maschi, di cui due
gemelli (quando il ginecologo l'avvisò
del futuro arrivo, Michele dovette affer¬
rarsi alla porta per non cadere), che lo
hanno ridotto una larva e mi hanno ta¬
citamente vendicato di tutte le anghe¬
rie subite in gioventù
E invece no. visto che. da qualche
settimana, mio fratello sta rifiorendo.
Non ho ancora capito bene cosa stia
succedendo, ma la cosa è stranamen¬
te concisa con il fatto che si è dotato
anche lui del suo bel collegamento a
Internet. Devo perciò presumere che
abbia trovato un sito di suoi pari (più
nascosti e segreti dei Carbonari) che si
scambiano utility esistenziali via rete.
Purtroppo non posso indirizzarvi verso
questi lidi, sono tenuti più
segreti della pietra filoso¬
fale; visto lo spazio rima¬
stoci. approfittiamone, in¬
vece, per parlare di utility
che ci interessano più da
vicino.
Ma cosa può
mancare, a un
pacchetto da
una cinquantina
di mega?
I due grandi browser ce
la mettono tutta, per non
lasciare niente all'avversario (salvo poi
la comparsa del terzo incomodo, nei
panni di Opera o di Tango, che, con un
codice dieci volte più piccolo fanno, a
ben vedere, le stesse cose) e cercano
di mettere nei loro prodotti il massimo
Ma forse finora nessuno aveva pensato
di dare una mano al povero utente chia¬
mato sovente a riempire ripetitivamen¬
te le infami form (per la verità un'utility
in tal senso è compresa nella versione
5 di Communicator, ma almeno fino al
lancio ufficiale, previsto per fine apri¬
le ..). Che barba scrivere e riscrivere no¬
me, indirizzo, e-mail e via dicendo. Ecco
che ci viene in aiuto FormoED, un pac¬
chetto non proprio leggero (oltre sei
mega) che si assume il fastidioso com¬
pito. Prodotto da Ostrofod, 1 mp
I- '• • • ~l
rumi, poco costoso (13 US S), è. per au-
162
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
VS»&Talba <i a itfro** ctxca
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• >1 " 1 *
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| Itemi Say | Sofie
E*
CopytigM 1998 by Giove» (nAabiM
todefinizione, una FFF (Fast Form Fil-
ling) Utility. Esso automatizza le opera¬
zioni di completamento delle schede
che Internet ci propone quando ci iscri¬
viamo a una newsletter, partecipiamo a
una delle tante estrazioni in linea, scri¬
viamo un ordine d'acquisto. Il program¬
mino è customizzabile in vario modo, e
permette di creare set precostruiti di
gruppi di informazioni, che, con un
semplice click, riempiono le form più
diffuse e comuni.
Pregevole pacchetto è anche Down¬
load Butler, giunto alla versione 2.2, di
Lincolnbeach Ine., httpV/www.lincoln-
beach.com . una specie di Explorer per
WWW, che permette di organizzare
tutto quello che transita e che si scarica
da WWW. offrendosi tra l'altro di gesti¬
re automaticamente la cosa, visto che
estrae autonomamente alcune fonda-
mentali informazioni dai file scaricati. A
tal proposito Butler si rivela un eccel¬
lente collaboratore, visto che ricorda
dove i file scaricati vengono conservati,
associa ad essi sempre le URL che li
ospitavano, gestisce operazioni di ZIP e
UNZIP attraverso una routine interna.
Sorprendentemente ridotto il codice
(poco più di un MB); il costo è di 30 $,
ma LincoInBeach Ine. offre il rimborso
immediato ai clienti non soddisfatti per¬
fino dopo due mesi dall'acquisto. Ha un
unico, fastidioso, difetto. In maniera del
tutto casuale i file .ZIP vengono inter¬
pretati come proprietari di questa appli¬
cazione. Lincolnbeach, contattata, ha
assicurato trattarsi di un problema tran¬
sitorio, che sarà prossimamente elimi¬
nato.
Un programma
per mio fratello
Vado ieri sera a casa di mio fratello e
trovo la moglie preoccupatissima. Il Di¬
letto accusa trentasettevirgoladue di
febbre e giace, affranto, in una poltro¬
na sotto tre plaid, abbracciato a due
borse d'acqua. Annalisa è preoccupa¬
tissima perché accusa inappetenza e
Lui stesso, con flebile voce, mi chiede
cosa posso fare per aiutarlo (quasi mi
aspettavo che chiedesse un prete!).
Fratello mio, pos¬
so solo consigliarti
l'utility che segue,
così non ti sforzi
neppure a usare il
mouse per colle¬
garti con il club
NetComfortable!
WebTalklt re¬
centemente pre¬
sentata da Grover
Industries (siamo
alla versione 1.0),
htto://www.arove-
rind.com/
webtalkit.html . ap¬
plica la tecnica del
voice recognition,
recentemente
esplosa sui PC,
per fornire un utile
mezzo di navigazio¬
ne su WWW. Seb¬
bene altri program¬
mi si possano adat¬
tare alla stessa bi¬
sogna, WebTalklt è
costruito e custo-
mizzato appunto
per il Web. Facile intuire il suo utilizzo;
esso si integra nel browser preferito,
accettando comandi vocali per scrolla¬
re la pagina, andare avanti e indietro
lungo la rotta di navigazione, scegliere
i siti favoriti, lanciare applicazioni ac¬
cessorie, come newsreader e Client di
posta. Basta adagiarsi in poltrona,
completare qualche seduta di acclima¬
tazione e di istruzione, integrarsi un
po’ nei comandi e organizzare alcune
preferenze e il gioco è fatto. E’ scari¬
cabile, in versione trial (durata dieci
giorni) o finale, dal sito indicato, e co-
_I New Group
□ NhIM
you. Click on thè
field you uant to
corresponding ite
in FornoEd (that
Select next
("Snith"). And so
that easy?
If you selec
attached text, no.
"Fir
hat*
“3
There are nore good ne«s for you. R
fornoEd. Fron pop-up
nenu select "Options" then "Noue Io Next
ite» fron FornoEd
to your forn cursor «ili autonatlcally n.
I nimoi «I lrv.Jo.ilmn! O
Ou»oSo« FornoEd Vi 0008
lo» MciotoA WraJow» S5/N T
CotwWIC) 0*c»Soll 1990
Enei o»lro»oK@**d(* coro
URL www oHiowft «tt coro
Ropatrebonleea S13
Vouhtv* 15 dayt loft
OK I
click on
pace in
send
J
What if there already is text in thè field you want to fili out?
Coto pop-up nenu, select
’Options" then "Replace Text" .Fron now euerything that «as in field
«ili be replaced with
your text.
The best thing: uhen you haue itens in FornoEd group in exactly
thè sane order as
fields on thè forn - select first field on thè forn, right-cllck on thè
sta solo una quindicina di dollari.
Altrettanto efficace e utile è un altro
rogrammino della Navis cope Ine,
UP//w\!YVy,nfl,Y.I5fiaBSAginl 9' unt0 alla
versione 7.0, che riprende, in parte, il
concetto di SurfExpress, pacchetto
commerciale recensito su queste pagi¬
ne. Naviscope accelera le funzioni dei
motori di ricerca preanalizzando le pos¬
sibili richieste durante momenti di sta¬
si del collegamento. Ma non è solo
questo; esso utilizza una tecnica pro¬
prietaria di "mappatura" dei siti, forni¬
sce informazioni sul progresso delle
operazioni di download, bada a filtrare,
intelligentemente, il contenuto dell'Hi-
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
163
Curiosando
WWW è, inutile nasconderlo, un potente mezzo di svago, almeno per la maggior parte degli utenti singoli Quante volte, scaricata la po¬
sta o dopo esserci collegati al sito necessario per il nostro lavoro, ci siamo lasciati prendere la mano e ci siamo avviati senza meta in mari
sconosciuti, per il solo gusto e capriccio di scoprire qualcosa di curioso, strano, e magari anche inutile? Perciò, tutti in mare aperto, e at¬
tenti a non perdere la bussola I
Giusto per parlare di qualcosa d'inconsueto, un altro sito dedica¬
to all'incorreggibile WilliamI E chi sarebbe? Ma lui, Bill! Vedo che
avete capito! Ebbene, non è mica detto che debba essere sempre
Monica a scegliergli le cravatte. Volete essere voi a vedere come
gli stanno? Collegatevi a nuo:/rwww oaDvsDice.oemon.co.uKj
Bill.him e aiutatelo dove falliscono Hillary e Monica.
Un sito dedicato ai professionisti e studiosi del clima, ma anche
una serie di pagine in cui curiosare per scoprire, ad esempio, quan¬
to è piovuto nell'ultima settimana a Bogota o se a Belo Horizonte si
morendo dal caldo. Collegatevi a
|-"c ; /.wiv ■■■•■;-ac i .ma;e ceni per avere notizie sul clima di
qualunque parte del mondo.
Volete sempre essere aggiornati sugli ultimi film, sui pettegolezzi
del mondo del cinema e volete conoscere i più recenti retroscena
story, tiene sotto controllo i siti (nella
scheda dei bookmark) abbandonati e/o
dimenticati e, infine, come bonus, ve¬
rifica a ogni collegamento e, eventual¬
mente, corregge il clock di sistema
sincronizzandolo con siti collegati con
segnale atomico distribuito nei singoli
continenti. Costa 20$, ma li vale dav¬
vero tutti.
E, per finire...
Un programma piccolo piccolo, una
cosetta da nulla, ma che pare fatto ap¬
posta per farci dire. "Ma perché nessu¬
no ci aveva pensato, finora!". Mi fa ri¬
cordare un gioco degli albori del Mac,
manco mi ricordo come si chiamava.
Girava sui 512 di allora, formato dado, e
come scenario aveva una sanguinosa
battaglia spaziale con alieni assatanati e
cannonate da "cecato”.
Aveva però un'interessante voce da
menu. "Hide, thè boss is coming!”. Se¬
lezionandola, la schermata spaziale era
coperta da uno spreadsheet su cui si
poteva fingere di concentrarsi fino allo
scampato pencolo. Il pacchetto che vi
164
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
del mondo della celluloide? Vi interessa sapere se Kevin Costner,
dopo gli ultimi flop, ha cambiato mestiere e lava le macchine a una
stazione di servizio di Beverly Hills. e se Annette Bening si è dav¬
vero innamorata di Denzel Washington sul set di "Attacco al Pote¬
re"? Il punto più accorsato è http.://vyww.ronen-tomatoes comi ric¬
co di tantissime altre curiosità
Preparatevi per il prossimo Festival Internazionale del Whisky
che si tiene, ogni anno, in novembre in Scozia, ovviamente. E tante
altre curiosità, offerte speciali di soggiorno, indirizzi utili, calendari
di manifestazioni a htto://www.hoiidav.scotiand.neTl
Il 17 novembre 1998 è stato celebrato l'United Nations Interna¬
tional Day for Eradication of Poverty. Troverete i particolari presso
htto://www un,orai il sito ufficiale delle Nazioni Unite.
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« UNHDXMWmi
r EMDpk**»
r Ht4D***V»w*
irvwri xc«.,i
illustriamo è invece molto più ricercato,
e permette di cancellare ogni traccia
delle nostre navigazioni su Internet.
Se, durante pomeriggi non proprio
pieni di lavoro, vi collegate in ufficio alla
Rete per passare una mezz'oretta tran¬
quilli, o se desiderate nascondere a vo¬
stra moglie tracce di visite a siti "a luci
rosse", "Cover Your Tracks", giunto al¬
la versione 3.11 è
quanto fa per voi.
Il pacchetto, nep¬
pure tanto ingom¬
brante (qualche
centinaio di kap-
pa, sta su un di¬
schetto) ha il solo
e dichiarato scopo
di cancellare ogni
traccia, appunto,
delle nostre sedu¬
te Internet (sup¬
portati Netscape
ed Explorer in ver¬
sione 3 e 4). Si
possono cancella¬
re, in maniera au¬
tomatica o mirata,
URL singole o in blocco, modificare
quelle esistenti, eliminare cookie (solo
IE), ripulire l'history, far sparite tracce di
collegamenti a newsgroup (solo IE); e,
per buona misura, il programma si
preoccupa di eliminare ogni collega¬
mento anche dal menu Start. In altre
parole viene, lo ripetiamo, rimossa ogni
traccia di visite collegate a un'intera se¬
duta o a particolari siti in una seduta. La
versione registrata permette addirittura
di far cancellare lo stesso programma,
una volta terminata la seduta.
Il pacchetto è disponibile su diversi
siti di shareware o direttamente dalla
home page h.t.tp.V/ ww y yffsC>ftwgre.
com . La versione trial consente 30 lanci
del programma; registrarlo costa 10
buck e ne esiste anche la versione per
NT (così accontentiamo tutto l'ufficio).
Marco, sei avvisato!
Conclusioni
La pagina a fianco inaugura una rubri-
chetta nella rubrica che parte da questo
mese e ha lo scopo ben preciso che
leggete nelle prime righe. E', per cosi
dire, un assaggio di qualcosa che spero
si possa sviluppare, in forme e modalità
diverse, al più presto. Mi auguro, pur
nella sua ristretta forma e sostanza,
che possa ricevere gradimento e, se
proprio non vi costa grande fatica, plau¬
so. A risentirci a presto!
«E
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
165
AWISI Al NAVIGANTI
Un uomo solo
al comando...
Una frase che è stata la sigla di un’epoca, di un modo di
essere atleta, di un tempo in cui la competizione sportiva
era fatta anche d'estro momentaneo, di reazione del
momento affidata aH’improvvisa intuizione e all’istinto, di
pietà e conforto per l’avversario che sta cedendo. Una
frase divenuta anche il simbolo di uno dei più grandi atleti
di tutti i tempi, Fausto Coppi.
di Raffaello De Masi
Era il 1953, frequentavo le elementari,
e Coppi vinse, quell'anno, il Giro D'Italia.
Tempi diversi da quelli di oggi, ricordo
che il Giro passava anche per il mio pae¬
se (punto obbligato per attraversare
l'Appennmo verso Potenza), prima che
interessi commerciali e laute prebende
di municipi più ricchi lo escludessero dai
comuni toccati dalla Carovana Allora il
passaggio del Giro era un evento stori¬
co. le scuole chiudevano in anticipo o,
se proprio non si poteva, le scolaresche
erano accompagnate dai loro insegnanti
a seguire per strada il grande evento, at¬
tendendo per ore seduti sul marciapie¬
de. Ricordi di quei tempi ne ho tanti, ri¬
cordi di "controre" passate ad aspettare
sul balcone di casa; a un certo punto,
chissà perché sempre intorno alle due.
la strada si animava e cominciavano a
vedersi le prime moto, le auto pubblici¬
tarie che lanciavano pacchetti di lamette
da barba, piccoli tubetti di dentifricio
che noi ragazzi tenevamo caparbiamen¬
te in tasca fino a che si rompevano e
schizzavano pasta bianca da tutte le par¬
ti, caramelle, i primi pacchetti di
chewing-gum formato lastrina. E infine
ecco la gran carovana, preceduta, talvol¬
ta. da qualche ardito in fuga che ci sfor¬
zavamo di rico¬
noscere. seguito
dal gruppo, un
nugolo di colon
indistinti in cui
ognuno giurava
di aver ricono¬
sciuto i suoi be¬
niamini. I nomi
erano quelli di al¬
lora, Banali, Ma¬
gni, Bevilacqua,
Van Steenber-
gen, Koblet. Kubler, Bobet (un grande di
Francia che ebbe solo la sventura di es¬
sere un contemporaneo del nostro; gli
stessi suoi conterranei gli dedicarono
questa rima; "Rien à taire mon cher ami
/ pour aller (ferrière Coppi / il faut pren-
dre un bon taxi!”); e lui. il grande tra i
grandi. Fausto Coppi E Gino Paoli, da
par suo, ci ha scritto anche una canzo¬
ne!
Fausto mi è stato compagno immagi¬
nario nella mia vita di ragazzo; strana¬
mente ero il solo, nella mia classe, a ti¬
fare per lui, essendo i miei compagni
asserviti all'altra fazione, quella di Barta¬
li. Era molto diffuso anche un povero
gioco tra ragazzi, chiamato proprio "Il
Giro d'Italia", inventato con un poco di
gesso e i tappi a corona ribaditi delle bi¬
bite, che poi, allora, erano per la mag¬
gior parte quelli rossi della birra Peroni.
Webografia:
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166
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
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sava meno di due chili, e rischiò di mori¬
re nei primi giorni); e di Aldo Zambrini,
patron della Bianchi, che lo amava come
un figlio e che dopo la sua morte cadde
in una crisi depressiva profonda, di Gio¬
vanni Tragella, direttore di gara, che lo
trasportò in braccio dopo la più clamoro¬
sa delle sue vittorie, la Milano-Sanremo
del '46, quando, dopo una fuga solitaria
che durò praticamente tutta la corsa,
diede ben 14 minuti di distacco al secon¬
do arrivato (si narra che lo stesso Tragel¬
la, dopo aver accolto Coppi e saputo del
suo distacco, abbia detto: "Beh, vado a
pranzo e ritorno per l'arrivo!").
Coppi disputò 666 gare in tutta la sua
carriera; la prima fu quella organizzata a
Boffarola nel '37 e la sua prima vittoria ri¬
sale al '38, in una corsa locale organizza¬
ta a Castelleno d'Orba. dove vestiva la
maglia del locale dopolavoro. L'ultima
vittoria fu al Trofeo Baracchi nel 1957
con Baldini. Percorse, in tutta la sua car¬
riera ciclistica, circa 120.000 km in gara,
indossò 31 volte la maglia rosa e 19 vol¬
te quella gialla, cercava di farsi assegna¬
re in gara, quando poteva, il numero 36,
tagliò il traguardo 179 volte davanti a
Bartali.
E quel 2 gennaio del 1960, alle otto
del mattino, Fostò, come lo chiamavano
i francesi, spegneva la luce; e iniziava la
sua leggenda Mi auguro che il 2 gen¬
naio del duemila, ancora tra i fumi e i ru¬
mori della celebrazione della fine del mil¬
lennio. qualcuno vorrà ricordare la vita e
la morte di questo leggendario perso¬
naggio, amico ideale della mia vita di ra¬
gazzo. lo, Fausto, non dimenticherò! MS
Coppi,
un mito italiano
WWW offre, a chi desidera conoscere
o solo ricordare questo campione, più di
altri "uomo", numerosi siti e una biblio¬
grafia interessante e variegata. C'é, a
cercare negli indirizzi appresso indicati,
la storia della sua vita, della sua nascita e
della sua sfortunata morte, le leggende
che l'hanno accompagnato, le immagini
delle sue vittorie, la stona della Bianchi
indissolubilmente a lui legata, le vite che
girarono parallelamente alla sua. come
quella di Biagio Cavanno, il massaggiato¬
re cieco che l'aveva scoperto e incitato
quando altri manager, dotati, si fa per di¬
re, della luce degli occhi l'avevano rifiuta¬
to per quella sua cassa toracica da con¬
tadino denutrito e per quelle sue gambe
esili da rachitico (Fausto, alla nascita, pe¬
si tracciava sul
marciapiede una
striscia più o meno
tortuosa e la si divi¬
deva in "tappe"; il
gioco consisteva
nel percorrere col
tappo tutto il per¬
corso, senza uscire
dai bordi; chi vince¬
va prendeva i tappi
degli avversari e si
ricominciava. Più o
meno come i gio¬
chi di VR di oggi!
Ma ci si divertiva lo
stesso!
Fausto Coppi: una leggenda senza confini
Nel ripercorrere, attraverso le immagini, le cronache, le testimoniarne, la sua epoca e la sua vicenda,
ci sembra che il tempo si annulli e che Coppi non appartenga a nessun oggi, ieri o domani, ma sia ora¬
mai consacrato a restare un'emozione eternamente viva
I miti, si sa. non hanno paura del tempo Anzi. Il tempo li coltiva, li arricchisce, sollevandoli molto
spesso da quella che fu la loro realtà Ma io penso che Coppi sia diverso Nella sua epopea sportiva non
c’è nulla da aggiungere e tanto meno da inventare é tutta là scolpita, catalogata, consacrata nei ricordi,
nelle cifre e. magari, nei primi approcci scientifici che accompagnarono il mestiere di campione L enfasi
con la quale vennero salutate in tutto il mondo le imprese di Fausto sviluppa, semmai nelle generazioni
più giovani la tentazione di approfondire, di venficare. di stabilire il confine tra la grande favola e la nuda
realtà Quante volte ci siamo sentiti dire: "Ma fu tutto vero questo campionissimo?'
Si. il mito sportivo sopravvive ad ogni controllo. Ma io penso che quel lungo immutato amore che ac¬
compagna il nostro indimenticabile compagno di vita non si leghi tanto al Coppi campione, quanto alla
contrastata, struggente, gloriosa e tristissima vicenda umana che Fausto impersonò
Cera un non so che di terribile, di vendicativo nel suo carisma di 'capo'. ma c era un'infinita dolcez¬
za nella sua anima, in lui si mescolavano la potenza divina del super atleta e la vulnerabilità dell uomo
qualunque E‘ lutto questo che di Coppi commuove, al di là di quel tanto di romanzesco che di lui re¬
sterà sempre scritto nei libri di sport Addio. Faustol
Candido Cannavo
da: "Una leggenda senza confini' supplemento a "La Gazzetta dello Sport" del 1 9 Dicembre 1989
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
167
a cura di Francesco Romani
Soluzione di problemi
mediante ricerca
in spazi di stati
Continuando la serie dedicata alla “Enigmistica Computazionale” vediamo
quello che forse è l’approccio classico alla risoluzione dei problemi complessi:
la ricerca nello spazio delle possibili configurazioni guidata dalla conoscenza
del gioco. Presentiamo un motore di ricerca generico e poi lo utilizziamo per
trovare la soluzione di un semplice rompicapo basato su cubetti colorati.
Introduzione
Consideriamo un solitario che richiede di effettuare una serie
di mosse (decise secondo le regole del gioco) fino ad arrivare
ad una situazione particolare detta goal.
L'esempio più famoso di gioco di questo tipo è il cubo di Ru¬
bile in cui si parte da una configurazione disordinata e si cerca
di ricostruire la configurazione con tutte le facce dello stesso
colore (in alternativa si parte dalla configurazione di base e si
cerca di ottenere un'altra configurazione esteticamente
valida).
I giocatori "umani" spesso effettuano
una serie disordinata di mosse appa¬
rentemente casuali e se il gioco è dif¬
ficile (come il cubo) si stufano, rinun¬
ciano e lo mettono da parte. I giocato¬
ri più abili invece sanno come muovere
e riescono in breve a trovare la soluzio¬
ne.
II nostro interesse consiste nel risolvere il gio¬
co attraverso l'uso del computer. L'algoritmo di risoluzio¬
ne che presentiamo consiste nell'analizzare euristica-
mente un albero di configurazioni fino a trovare una soluzio¬
ne (o a dichiarare fallimento).
Si parte da una configurazione iniziale, si calcolano tutte le
configurazioni raggiungibili da essa, per ognuna se ne dà una
valutazione per poi inserirla in una coda tenuta ordinata se¬
condo la "bontà”. Quindi si prende la configurazione piu pro¬
mettente (quella in cima alla coda), si calcolano la mosse pos¬
sibili a partire da questa, si mettono in coda le configurazioni
risultanti, si prende la configurazione migliore e cosi via.
Facciamo alcune considerazioni:
• Questo algoritmo non rispecchia il modo di comportarsi
di un giocatore umano. I giocatori umani in genere ragio¬
nano in termini di "mosse", e spesso non è possibile tor¬
nare indietro dopo avere effettuato una determi¬
nata mossa. Il nostro algoritmo invece
ragiona in termini di "configurazioni"
e può facilmente tornare indie¬
tro di molte mosse semplice-
mente scegliendo una configu¬
razione messa da parte tempo
prima. Vedremo in una puntata
successiva l’algoritmo più com¬
plicato che simula il giocatore
umano.
' È importante memorizzare le
configurazioni già visitate e non
prenderle più in considerazione, in
questo modo ci si muove in un albero di
configurazioni e non in un grafo (ovvero non
è possibile percorrere un anello di configurazio-
L'assenza di cicli ci garantisce che se una soluzione
168
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
esiste questa potrà essere trovata in un tempo finito.
• L'efficienza dell'algoritmo dipende dalla funzione di valu¬
tazione e dalla natura del problema, nel caso migliore la
soluzione viene trovata subito, nel caso peggiore l'algo¬
ritmo si riduce alla visita esaustiva di tutte le configura¬
zioni
• Anche se l’algoritmo ha sempre termine, le richieste di
memoria e di tempo crescono in modo esponenziale e
molti problemi sono intrattabili. Un programma di questo
tipo per gli scacchi richiederebbe molta più memoria del
numero di protoni dell'universo e un tempo di calcolo su¬
periore a quello trascorso dal Big Bang.
• Algoritmi di questo tipo sono molto usati in informatica
per risolvere in modo euristico problemi complessi.
L’algoritmo di ricerca euristica
Vediamo il programma Mathematica che implementa l'algo¬
ritmo per un problema generico.
Dapprima realizziamo una coda a priorità. mcoda[x,i] inse¬
risce in coda gli elementi di x che non sono ancora stati visi¬
tati, mettendo, nell'ordine, il valore della funzione, l’elemento
e un numero i che rappresenta il livello (il numero di mosse
dallo stato di partenza) di quella configurazione. L'uso di
union garantisce che gli elementi della coda sono tenuti in
ordine senza ripetizioni
Itili:*
InCoda[x_List,i_Integer]:=Modulo({v},
v=Select[x,new];
CODA = Union [CODA,
Transpose [{fv/@v, (i-*-l)Si/@v, v}] ] )
Outcoda rende l'elemento in testa alla coda e la aggiorna, se
la coda è vuota viene reso Nuli
Inl2l:=
OutCoda := Modulo [{f,l,s},
If[Length[CODA] > 0,
{£,1,8} = First[CODA];
CODA = Rest[CODA];
(f.l.B),
{ 0 , 0 ,Nuli)]]
Il programma di imzializzazione assegna il valore 0 alla funzio¬
ne di valutazione dello stato vuoto, definisce una funzione
new che ricorda gli argomenti con cui è chiamata e per ognu¬
no di essi rende True la prima volta e False le successive
Viene inizializzato lo stato e la coda.
Inl3l:=
initialize:=(
£v[Null]=0;
Clear[new];
new[x_] :=(new[x]=False;True);
STATO = StatoIniziale;
new[STATO];
CODA = {};
InCoda[Mosse[STATO],1])
Il programma di ricerca effettua l'inizializzazione e continua a
prelevare ed espandere lo stato in testa alla coda fino a che
si trova un elemento con funzione di valutazione nulla (suc¬
cesso) oppure la coda è vuota (fallimento)
Ititi:*
go ;= (
initialize;
While[fv[STATO]>0,
{£,1,STATO)=OutCoda;
trace[{f, 1>];
If[f>0,InCoda[Mosse[STATO],1]]];
If[STATO «!= Nuli,
Print["Successo"];
show[STATO],
Print["Fallimento"]])
Per avere un programma funzionante sono da definire
• statoiniziale : lo stato da cui si deve partire.
• Mosse [stato] l'insieme degli stati raggiungibili da
stato
• fv[stato] una funzione che calcola il valore di stato,
fv[stato] =0 significa che si è raggiunto l'obiettivo.
• show [stato] una funzione che stampa o disegna il va¬
lore di stato.
• trace [ {f, l}] ; una funzione che stampa o disegna
informazioni sul progresso dell'algoritmo. (N B trace
può restare indefinita).
Il problema dei cubetti
Il gioco che prendiamo ad esempio è un semplice rompicapo
da tavolo formato da 4 dadi che hanno punti colorati sulle va¬
rie facce e un supporto di legno che permette di assemblare i
4 dadi uno accanto all'altro in modo che solo i 4 punti colorati
laterali siano visibili. Il problema consiste nel disporre i dadi in
modo che ognuna delle sequenze in vista sia formata da
quattro colori diversi.
Non è evidente in base a quale legge siano stati assegnati i
colori e quante soluzioni esistano. Il gioco, in legno, è stato
comprato su una bancarella e non so neppure come si chia¬
ma; l'unica cosa certa è che mia moglie riesce sempre a ri¬
solverlo a mano ed io non ci riesco mai!
La prima decisione da prendere è il formato di rappresenta¬
zione interno. Decidiamo di rappresentare i colori con le lette¬
re maiuscole iniziali del nome inglese.
Itili:*
col[R]=Red;
col[O]=Green;
col[C]=Cyan;
col[Y]=Yellow;
col[M]=Magenta;
col[B]=Blue;
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
169
Le facce del dado sono ordinate in modo che alla lista
(r,g, y, c, m, b} corrisponde il dado di Figura 1
Definiamo ora due tipi di mosse: la mossa m ruota il dado in
avanti di una posizione, il dado {r,g,y,c,m,b} diviene quindi
{C,R,G,Y,m,b>, (Figura 2)
La mossa M 2 ruota il dado di una posizione a destra tenendolo
in piano avanti di una posizione, il dado {r,g,y,c,m,b} divie¬
ne quindi {R, M,Y, B, c,G}, (Figura 3)
La funzione show mostra le 4 linee di colori come righe di pal¬
lini e i colori laterali, invisibili nel gioco reale come linee colo-
Fìgura 3
rate. Il secondo parametro (opzionale) permette di mettere
una intestazione al grafico.
tn(21:=
show[mat_,opta_]:=Module[{arr,i,j},
l=Length[mat];
Show[Graphics[{
Table[{Thickness[0.01],
Line[{{j-0.4,0.2>,{j+0.4,0.2)>],
Line[{{j+0.4,4.2},{j-0.4,4.2)>],
col[mat[ [ j, 5] ] ] ,
Line[{{j+0.4,0.2),{j+0.4,4.2)}],
col[mat[[j » 6]]],
Line[{{j-0.4,4.2},{j-0.4,0.2)}]),
{d»i}]»
PointSize[0.15],
Tablet{col[mat[[j f i]]],Point[{j,4.6-i>]},
AspectRatio->1,
PlotRange->{{0.1,4.4},{0.1,4.4}},
opta];];
Lo stato iniziale consiste in 4 cubetti tutti diversi, in una posi¬
zione prestabilita, ed è raffigurato in Figura 4
Inl3]:=
cl={R,C f Y,R / Y / Y);
c2={R,C,Y,R,G,G};
c3={R,C,C,Y,G,G};
c4={R,C,G / Y,G,G>;
Statolniziale = {cl,c2,c3,c4);
show[Statolniziale,PlotLabel->"STATO INIZIALE"]
Vediamo quanti sono i possibili stati. Ai fini del gioco non ser¬
ve cambiare l'ordine dei dadi e quello lo consideriamo quindi
immutabile. Ogni dado può stare coricato su una tra 6 facce e
170
MCmicrocomputer n, 193 - marzo 1999
Figura 4
può essere orientato in 4 modi per cui vi sono (6-4) 4 =331776
configurazioni distinte.
Per muoversi attraverso tutto lo spazio degli stati bisogna tro¬
vare un insieme di mosse capace di mettere un qualsiasi da¬
do in una qualsiasi posizione. È facile mostrare che per ogni
dado è sufficiente realizzare le rotazioni di una posizione ri¬
spetto a due assi.
Le mosse vengono implementate come una permutazione.
Mosse [stato] calcola tutte le configurazioni raggiungibili da
stato con una sola mossa.
Inl41:=
MI[x. List]:=x[[<2,3,4,l,5,6}]];
M2[x_Li«t]:«x[[{l,5,3,6,4,2}]];
MI[x_,i_]:=Module[{v),
v=x; v[[i]]“MI[x[[i]]];v];
M2[x_,i_]:=Module[(v),
v=x;[[i]]=M2[x[[i]]];v] ;
Mosse[stato_]:=Flatten[
MI[stato,#],M2[stato,#]2,3,4), 1]
La funzione di valutazione è molto semplice e si limita a con¬
tare il numero di coppie di colori uguali sulla stessa riga.
In[51:=
fv[statoj:=Module[{s),
s=Take[Transpose[stato],4];
16-Plus@@(Length[Union[s[ [#] ] ]]&/<?{!, 2,3,4) ) ]
La funzione trace si limita a stampare il numero di elementi
nella coda e il livello della configurazione sotto esame.
Inl6l:=
trace[{f1_)]:=
Print[1," ",Length[CODA]];
Ora possiamo far partire il motore di ricerca e ammirare la so¬
luzione, (Figura 5). Quando viene trovata la soluzione (otte¬
nuta in 16 mosse) la coda conteneva 363 stati (tre ordini di
grandezza sotto la dimensione dello spazio degli stati).
Inl7]:=
go
Outl7]=
1 7
2 14
3 21
15 357
16 363
Successo
Conclusioni
Il nostro scopo è raggiunto! Guardando la figura 5 è possibile
mettere i dadi reali nella posizione giusta e dire alla moglie "ci
sono riuscito anch'io".
Con i dadi in mano si nota anche che esistono due possibili
posizioni per i dadi 3 e 4 e quindi vi sono almeno 4 soluzioni.
In una prossima puntata cercheremo di simulare il comporta¬
mento di un giocatore umano.
MCmicrocomputer n, 193 - marzo 1999
171
'0 famo strano?
Spesso le parole non bastano a colpire le persone, bisogna fare qualcosa di più: bisogna agire
sulla forma. Questo mese MC vi dà qualche suggerimento per pubblicare le vostre idee in forma
un po’ meno tradizionale del solito. Come dice Carlo Verdone in un suo film, “’O famo strano?”
Microsoft, dopo essere da tempo scesa nell’arena del desktop publishing con Publisher,
presenta ora un prodotto di disegno che vuole essere di supporto alle applicazioni.
MCmicrocomputer è riuscita a testare per voi in anteprima questo prodotto
e vi racconta cosa può fare per voi.
di Mauro Candirti
Svegliare l’attenzione
Negli ultimi 20-30 anni la vita moderna
ci ha abituato a sopportare carichi sem¬
pre crescenti di comunicazione; questo
ha significato differenti reazioni da parte
delle persone. C'è chi ormai è assuefat¬
to a questo sovraccarico e quindi ha
scarse reazioni, mentre altri hanno impa¬
rato a selezionare le informazioni e rie¬
scono a decidere molto velocemente
quali sono quelle di proprio interesse,
scartando tutte le altre; altri ancora non
riescono a sopportare questo sovraccari¬
co informativo per cui si comportano co¬
me bottiglie, una volta pieni si lasciano
scorrere addosso il resto rimanendone
impermeabili.
In tutti questi casi per comunicare si
devono adottare strategie sempre più
estreme per coinvolgere e sorprendere
il proprio target. Spesso tuttavia le azioni
sono scomposte e quindi attirano l'at¬
tenzione per la loro "bruttezza", piutto¬
sto che per la loro capacità di introdurre
elementi positivi.
Cercheremo in questo articolo di darvi
alcune idee pratiche in grado di aiutarvi
nella realizzazione di materiali al di sopra
della norma in grado di attirare l'attenzio¬
ne in maniera positiva: spazieremo da
semplici oggetti da produrre in piccole
quantità a materiali di più vasta distribu¬
zione.
Per realizzare il primo esempio del nostro arti¬
colo dobbiamo disegnare un rettangolo di 21
cm per lato e una linea che lo taglia a metà in¬
clinata di 1 5° Ila linea deve attraversare tl cen¬
tro del quadratoI.
Ha preso
una brutta piega
La maggior parte dei materiali come
inviti, cartoncini promozionali, auguri han¬
no formati standard, anche per ragioni le¬
gate alla disponibilità di buste per il loro
invio. Certo, volendo, si possono realizza¬
re buste di qualsiasi formato (per quanti¬
tativi mimmi di alcune migliaia di pezzi),
ma ciò comporta più oneri: primo il costo
stesso di una busta personalizzata nel
formato, secondo i costi aggiuntivi po¬
stali, se il formato esce dal bustometro
classico (solo in Italia si poteva inventare
uno strumento simile.. .).
Fermo restando il formato delle buste,
possiamo pensare a qualcosa di nuovo
nel formato del contenuto In questo ca¬
so la prima idea è quella di realizzare car¬
toncini sagomati; tecnicamente non ci
sono problemi, se non di costo e di tem¬
pi. Per realizzare un oggetto sagomato,
una volta effettuata la stampa dovremo
far fustellare l'oggetto, operazione che
comporta costi per la realizzazione di una
fustella e per il successivo taglio degli
stampati.
Andiamo oltre e pensiamo a qualcosa
di diverso: ci resta un altro parametro per
una possibile modifica, la piega dell'og¬
getto. Normalmente siamo abituati a ve¬
dere stampati la cui piega segue paralle¬
lamente i bordi: modificando questo con¬
cetto possiamo ottenere da uno stampa¬
to su formato classico rettangolare altri
formati non comuni.
Se per esempio dobbiamo realizzare
uno stampato da introdurre in una busta
formato americano (lunga e stretta, nor¬
malmente utilizzata per i cartoncini di for¬
mato chiuso 210x105 mm) possiamo uti-
172
MCmicrocomputer n. 193-marzo 1999
lizzare un quadrato di 168 mm di lato, a
cui applicheremo una piega inclinata di
15° rispetto ai lati facendola passare dal
centro della carta. Otterremo cosi un og¬
getto dalla forma estremamente inusua¬
le, ma in grado di essere inserito senza
problemi in una busta americana: giocan¬
do sui colori di fondo potremmo renderlo
ancor più interessante.
Per la realizzazione pratica non vi sono
particolari problemi: per praticità di stam¬
pa, dovremo disegnare l'oggetto parten¬
do dal formato quadrato di 168x168 mm.
In questo modo non avremo particolari
problemi con i crocim di taglio e con il ta¬
glio stesso. Successivamente bisognerà
indicare a chi dovrà eseguire la cordona-
tura (operazione che consente di agevo¬
lare le operazioni successive di piega)
l'esatta posizione e inclinazione in modo
da ottenere poi la piega inclinata di 15°.
Lavorando su un quadrato e volendo
far apparire eventuali oggetti e scritte pa¬
rallele alla piega inclinata, tutti gli ele¬
menti dovranno a loro volta essere incli¬
nati di 15°.
Sempre parlando di pieghe, se la ne¬
cessità è quella di realizzare una pubbli¬
cazione a più pagine potremmo optare
per un miniposter: normalmente siamo
abituati a ricevere oggetti a più pagine
che sono tenuti insieme da punti metalli¬
ci al centro della piega. Questi materiali
stampati sono generalmente realizzati su
fogli di carta di una certa grandezza, che
ripiegati su se stessi consentono di otte¬
nere una pubblicazione con più pagine:
dopo la piega vengono messi i punti me¬
tallici ed infine vengono tagliati due lati
per consentire alle pagine di essere re¬
golarmente sfogliate (per rifinitura viene
anche tagliato il terzo lato, mentre il
quarto porta i punti metallici).
Invece di effettuare le ultime operazio¬
ni (punti metallici e taglio) possiamo pen¬
sare di lasciare il tutto unito, consenten¬
do al lettore di aprire gradatamente que¬
sto foglio piegato fino ad ottenere una
specie di poster Per realizzare una pub¬
blicazione del genere possiamo adottare
due strategie realizzative.
La prima ci farà assemblare le pagine
come se continuassero ad essere delle
singole entità: questa modalità è consi¬
gliabile quando i contenuti siano tipo ca¬
talogo, con schede prodotto che consen¬
tono di suddividere gli spazi in formati
omogenei. Durante l'operazione sarà
possibile quindi realizzare pellicole stan¬
dard come se il tutto dovesse essere
stampato in forma classica, senza pro¬
blemi nell'utilizzo dei programmi di impa¬
ginazione né tanto meno di ‘fotolitista’.
Ora duplichiamo il quadrato, incliniamo la co¬
pia di 15° e la ridimensioniamo in maniera che
stia all'interno del nostro quadrato grande Ciò
è indispensabile per poter realizzare un ogget¬
to che poi entri senza problemi nelle buste
normalmente disponibili
Poi incliniamo nuovamente il quadrato piccolo
di 15° per tarlo tornare in posizione normale:
questo serve per evitare problemi di taglio.
Le scritte natu¬
ralmente an¬
dranno inserite
inclinate di 15°
Se, una volta
stampato il tut¬
to, effettueremo
la piega seguen¬
do la linea incli¬
nata di 15° ecco
cosa otterremo
fin formato chiu-
sol.
Non ti
preoccupare
se la vita
ti va storta...
Il pieghevole in formato aperto risulterà essere
naturalmente un normale quadrato
possibile con i programmi di disegno
dell'ultima generazione con FreeHand 8.
Oltre a ciò è necessario anche trovare un
'fotolitista' in grado di generare pellicole
di grande formato in grado di coprire l’in¬
tero foglio di stampa una volta aperto
Sarà tuttavia necessario informare lo
stampatore del risultato che si vuole ot¬
tenere, perché in questo caso le pellicole
devono essere montate in maniera diffe¬
rente rispetto aM'ottenimento di uno
stampato classico.
La seconda opportunità è decisamen¬
te più interessante, ma più impegnativa
dal punto di vista realizzativo: si tratta in¬
fatti di studiare tutte le differenti pagine
dello stampato di differente formato.
Non tutti i programmi di impaginazione
consentono di realizzare un unico docu¬
mento nel quale far convivere pagine in
differenti formati, mentre spesso ciò è
Diamoci un taglio
Dopo le possibilità di piega, vediamo
ora alcuni casi di "tagli" che ci consento¬
no di "guadagnare" (in attenzione dei
lettori...). Paniamo con dei semplici ade¬
sivi.
Spesso può capitare di avere urgente
bisogno di adesivi da porre sulle confe¬
zioni di un prodotto in promozione: nor¬
malmente dal momento della decisione
a quello della disponibilità degli adesivi il
tempo intermedio non dovrebbe esiste¬
re. Se si opta per i normali adesivi roton-
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
173
di c'è il problema della fustellazione (cioè
del loro taglio in tale formato): se invece
si decide ti fare un semplice rettangolo,
esso potrebbe attirare troppo poco l'at¬
tenzione. La soluzione potrebbe essere
un quadrato, ma girato a 45° tipo "rom¬
bo". In pratica, dopo la stampa non sarà
necessario eseguire tagli complicati a
45°: sarà sufficiente eseguire la stampa
delle scritte che devono essere contenu¬
te nel nostro adesivo inclinate a 45°. Ciò
consentirà di eseguire tagli seguendo i
lati della carta, senza altre complicazioni.
Vediamo qualcosa di diverso. Il 90%
dei materiali stampati ha una forma ret¬
tangolare: come visto in precedenza pos¬
siamo ottenere tutte le forme che voglia¬
mo tramite una fustella, ma anche in
questo caso, a costo di far arrabbiare chi
realizza questi utili strumenti, cerchere¬
mo di creare qualcosa che non ne richie¬
da l'uso.
Baseremo il nostro esempio partendo
sul formato classico A4: come tutti san¬
no si tratta di un rettangolo di 210x297
mm. Se noi eseguiamo un taglio diritto
lungo la diagonale, con una semplice, ba¬
nale e veloce operazione otteniamo dei
materiali di forma triangolare, formato
ben poco utilizzato e quindi subito notato
anche se mescolato ad altra documenta¬
zione.
Per la realizzazione di questo stampato
sarà necessario lavorare pensando di
avere a disposizione un A4 intero, che
poi andremo a riempire al 50% per poi
duplicare ruotando di 180° quanto otte¬
nuto. Alcune piccole cose a cui prestare
attenzione:
non ci risulta sia possibile in nessun im¬
paginatore lavorare su pagine di formato
che non sia rettangolare o quadrato;
spesso i programmi di impaginazione
non consentono di ruotare di 180° un in¬
sieme di oggetti senza perderne il posi¬
zionamento relativo;
ricordatevi, nel preparare la parte po¬
steriore dello stampato, che se sul fron¬
te avete adottato un taglio a diagonale
dall'alto a sinistra al basso a destra, ora
Ecco dei semplici adesivi, ma molto visibìli
non ci sono problemi di taglio poiché si pre¬
sentano come dei normali quadrati di 5 cm di
lato circa, ma una volta posizionati sulla scato¬
la del prodotto con le scrìtte diritte sembreran¬
no dei rombi
dovrete lavorare al contrario, cioè con il
taglio che parte dal basso a sinistra e sa¬
le verso l'alto a destra;
per ottenere un risultato migliore nel
taglio sarebbe consigliabile, prima dello
stesso, eseguire una leggera cordonatu-
ra di invito.
In questo modo, oltre ad avere uno
stampato di forma originale, potrete
mandare dei normali fogli A4, che una
volta tagliati vi offriranno un quantitativo
doppio da utilizzare.
Veniamo ora a qualcosa di più "casa¬
lingo'', come possono essere i biglietti di
auguri o gli inviti alle feste di complean¬
no dei nostri figli, Anche in questi casi
vogliamo realizzare un biglietto che sia
leggermente differente dal solito, utiliz¬
zando un trucco che spesso si vede nei
Per realizzare uno
stampato con una par¬
te sporgente mobile,
per prima cosa dovre¬
mo segnare gli ingom¬
bri attraverso dei ri¬
ghelli i due centimetri
circa a sinistra ci servi¬
ranno per lasciare una
parte del disegno al di
fuori del taglio, mentre
Il resto dello spazio
dovrà essere suddivi¬
so in quattro quadranti
identici
174
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
15 maggio 1999
Partita
del
FEGATO
Pro
AssOt'i.l/.ìotH’
*s:
Stadio ('oinilltale di Corbi
^oun.i|pnb opup|nir
oiSSiJdiuod |oq un
ajpssrd ion\
Ora possiamo inserire lesto e immagini La pane in grigio rappresenta l'area
che andrà tagliata II quadrante in alto a destra dovrà essere stampato rove¬
sciato poiché, piegando il loglio, esso dovrà apparire come copertina.
biglietti di auguri
prestampati che si
trovano in cartoleria.
Il risultato che vo¬
gliamo ottenere è
quello di un biglietto
che aprendolo mo¬
stra una parte che si
muove verso
l'esterno. Partiamo
da un formato di
carta classico e cioè
A4 in orizzontale:
per prima cosa con
il nostro programma
di disegno o impagi¬
nazione metteremo
un righello a circa
due centimetri (an¬
che 1,5 cm è suffi¬
ciente) dal bordo
esterno sinistro.
Questo righello ci
servirà a identificare
l'ingombro che avrà l’oggetto che deci¬
diamo di far uscire dal profilo del bigliet¬
to. Ora dobbiamo suddividere l'area re¬
stante in quattro quadranti: ci servono al¬
tri due righelli, uno orizzontale che va po¬
sizionato al centro della pagina e uno ver¬
ticale che dovremo inserire al centro del¬
lo spazio restante tra il primo righello in¬
serito (quello a due centimetri dal bordo
sinistro) e il bordo destro.
Possiamo passare ad inserire i testi e
le illustrazioni: sul lato sinistro utilizzere¬
mo sia la parte inferiore sia quella supe¬
riore; inoltre un'illustrazione potrà sbor¬
dare nei due centimetri oltre il primo ri¬
ghello, possibilmente centrata rispetto
all'altezza del foglio. È consigliabile inse¬
rire un sottile filetto
all'altezza del primo
righello verticale in
modo da avere un
riferimento, visto
che quella parte de¬
ve poi essere taglia¬
ta, ad esclusione del
profilo dell'immagi¬
ne che sborda (il fi¬
letto dovrà fermarsi
sotto e sopra a circa
1/2 cm dall'illustra¬
zione).
Dall'altra parte
possiamo utilizzare
solo la parte supe¬
riore: ricordiamoci
che poi piegando il
tutto questa parte
diventerà la coperti¬
na e dovrà essere
stampata rovesciata
a testa in giù. L'ultimo quadrante in bas¬
so a destra potrà al massimo essere uti¬
lizzato per mettere un indirizzo.
Una volta terminato il nostro lavoro,
potremo stampare il tutto: per maggior
precisione potrete decidere di inserire
dei sottilissimi filetti all'altezza del righel¬
lo verticale che taglia in due la pagina, in
modo da avere un riferimento preciso
per la piega (l'altra viene fatta al centro
del foglio ed è quindi più semplice da
realizzare).
Una volta eseguita la stampa, per pri¬
ma cosa dovremo tagliare la parte ecce¬
dente a sinistra seguendo il profilo
dell'Immagine che deve risultare spor¬
gente. Una volta fatto ciò passeremo alla
mue-rm-rosm
Un esempio di un biglietto di auguri che grazie a più pieghe consente, una
volta completamente aperto, di apparire come un poster: con questo si¬
stema è possibile raccontare una storia a più "quadri".
15 maggio 1999
Partita
del
4 a. FEGATO
Pro
Associti/.ione
sfegatati
Cwbiri
Stadio Conninale di Corbi
Ed ecco come appare il nostro stampato una
volta piegato: le due pieghe inclinate consen¬
tiranno all'illustrazione di rientrare al centro
del biglietto nel momento in cui esso viene
chiuso.
piega, piegando il tutto prima in vertica¬
le, poi in orizzontale. A questo punto la
parte sporgente risulterà appunto "spor¬
gente". Per farla rientrare sarà sufficien¬
te riaprire leggermente il biglietto e in¬
vertire la piega interna per circa il 50%
(comprendendo la parte sporgente): in
questo modo si creeranno altre due pie¬
ghe inclinate, che consentiranno alla par¬
te sporgente di richiudersi all'interno del
biglietto stesso. Il gioco è fatto: ora
aprendo il biglietto vedremo uscire a si¬
nistra la nostra parte sporgente.
In questo caso abbiamo preso in con¬
siderazione la possibilità di produrre in
casa dei semplici biglietti: ovviamente
sarà possibile realizzare la stessa cosa
anche attraverso la stampa normale. Per
fare ciò tuttavia sarà necessario realizza¬
re una fustella per ritagliare il foglio se¬
guendo il profilo dell’Immagine che deve
sporgere. In questo caso, oltretutto, è
possibile utilizzare tutto il formato A4
pieno per il biglietto e aggiungere i 2 cm
a lato per la parte sporgente.
Conclusioni
Come avete visto le nostre proposte
sono di semplice realizzazione, ma in
grado dì dare maggior impatto alle vo¬
stre idee: se poi utilizzeremo anche car¬
ta speciale, colori, ecc., il messaggio
sarà più vivo che mai. fi®
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
175
IMa
Linux 2.2
Con l’annuncio di IBM, Silicon Graphics e Hewlett-Packard di voler offrire e supportare Linux
nei propri prodotti hardware, ormai quasi tutte le grandi compagnie si sono interessate, in un
modo o nell’altro, al business di Linux. Il 25 gennaio è stata intanto rilasciata la versione 2.2 del
kernel. In questo articolo ne esamineremo le caratteristiche più interessanti.
Mentre SGI si limita ad offrire Li¬
nux come opzione per la propria
famiglia di prodotti basata
sull'architettura Intel, HP e
IBM fanno un ingresso piu de¬
ciso nel campo dell'Open
Software, Al momento in
cui sto scrivendo non si
conoscono ancora i det- <
tagli sull'offerta di Big 1
Blue, ma l'annuncio la- J
scia presagire che essa
stringerà accordi con più di un
venditore di distribuzioni Linux (Red Hat.
Pacific HiTech, Caldera Systems. S.u.S.E
e altri).
Hewlett-Packard ha invece già dichiara¬
to che, oltre ad offrire Red Hat come alter¬
nativa ad altri sistemi operativi su alcuni
modelli della famiglia NetServer, inserirà
Linux nel proprio programma di supporto
Secondo i comunicati stampa ap parsi su
http V/www hp.com/pressrel l/ian99/
27ian99b.htm e http://www.hp.com/pres-
srel/feb99/04feb99.htm, Hewlett-Packard
è infatti intenzionata a fornire consulenza
su Linux, sia mediante un accordo con
Red Hat. sia direttamente, mediante il pro¬
gramma HP Covision Internet Solutions
Ihttp7/www-hocovision.comn rivolto in
modo particolare al mercato degli ISP.
Per quanto concerne lo sviluppo del
software. HP si dichiara interessata a con¬
tribuire al porting di Linux su Merced, il
nuovo processore che la casa di Palo Alto
sta sviluppando in collaborazione con Intel.
L'uscita della versione a 64 bit di Linux per
Merced è prevista subito dopo l'uscita del
chip, probabilmente prima del rilascio della
corrispondente versione di Windows.
Nel campo del software applicativo. HP
annuncia di avere sviluppato la versione
per Linux di Web JetAdmin 5.1 (disponibi¬
le gratuitamente su http://www.hp.
di Giuseppe Zanetti
com/go/web|etadmin), il quale
permette l'installazione, la confi¬
gurazione ed il management
remoto di una vasta gamma
di periferiche di networking,
sia di HP che di altri produt¬
tori.
L'impressione più inte¬
ressante che traspare da
questi comunicati stam¬
pa è che Linux non ven¬
ga più offerto assieme a
prodotti entry-level, bensì in ab¬
binamento a macchine e a servizi di qua¬
lità e "costosi". Ciò significa che la conve¬
nienza economica viene posta in secondo
piano rispetto alle funzionalità che esso è
in grado di offrire.
Il fatto che ormai tuoi riconoscano Linux
come sistema operativo degno di essere
proposto all'utente professionale e che ne
apprezzino come valore principale l'essere
"Open Software", fa ben sperare per
l'evoluzione futura del sistema. Sia HP che
IBM si sono infatti mostrate interessate al¬
lo sviluppo di una versione di Linux in gra¬
do di funzionare sulle loro architetture RI¬
SC IA-64 e RS/6000.
Queste grandi aziende, se lo vorranno,
avranno la possibilità di portare in Linux
qualcuna delle tecnologie di cui dispongo¬
no. Ciò comporterà sicuramente un impie¬
go di risorse, ma esse potranno essere re¬
cuperate sotto forma di pubblicità oppure
di migliore interoperabilità con altri propri
prodotti L’offrire alternative compatibili
con Linux può essere infatti un ottimo in¬
centivo per far scegliere i propri prodotti
ad un cliente che si trovi a dover scegliere
fra più proposte molto simili le une con le
altre. Lo hanno capito quei fabbricanti di
schede add-on per PC che stanno inizian¬
do a fornire i driver per Linux e aziende co¬
me Novell nel momento in cui ha deciso
di fornire al kernel il supporto per la propria
architettura di rete.
Linux 2.2
Che fosse imminente l'uscita della nuo¬
va versione 2.2 di Linux lo si sapeva fin da
maggio, quando Linus Torvalds in persona
lo aveva annunciato in occasione del Linux
Expo.
Finalmente, dopo quasi otto mesi, il
nuovo kernel ha potuto vedere la luce.
Come di consuetudine, la seconda cifra
pari indica che si tratta di una versione "di
produzione", ovvero contenente funzioni
e driver il cui funzionamento è ritenuto or¬
mai consolidato e sicuro Nelle sottover-
siom della 2.2 - numerate come 2.2.x - non
verranno aggiunte nuove funzionalità, ma
solamente corretti eventuali bug in quelle
esistenti.
Le nuove funzioni verranno invece inse¬
rite nella 2.3, che è la versione "di svilup¬
po" per tutto ciò che dovrà essere inserito
nella 2.4.
Aggiornare
o non aggiornare.
Questo è il problema...
Il kernel da solo non è che il cuore del si¬
stema operativo. Per ottenere un sistema
completo devono essere aggiunti ad esso
i programmi, a partire da quelli per confi¬
gurare le periferiche e per gestire il siste¬
ma, che spesso dipendono dalla versione
del kernel in uso, fino a quelli pensati per
l'utilizzo da parte dell'utente. Questi ultimi
generalmente funzionano in modo indi¬
pendente dal kernel ma ne possono voler
176
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
sfruttare certe caratteristiche e perciò può
valere la pena prendere in considerazione
un eventuale aggiornamento anche di
questi ultimi
Per ora è ancora troppo presto per pen¬
sare a distribuzioni di Linux basate sul nuo¬
vo kernel, ma sono sicuro che su di esse
si sta già lavorando e verranno rese dispo¬
nibili non appena terminato un doveroso
periodo di rodaggio.
Personalmente sconsiglio l'utilizzo di
componenti troppo nuovi in un sistema di
produzione, se non in casi di estrema ne¬
cessità (se ad esempio servisse una fun¬
zione o un driver presente solamente nella
nuova versione), tuttavia nulla vieta di ini¬
ziare a prendere confidenza con le nuove
funzioni usando una macchina da esperi¬
menti. Fino a quando non ci sarà una di¬
stribuzione che faccia uso del nuovo ker¬
nel sarà però necessario fare l'upgrade
"manuale" dei componenti che servono.
Ciò significa prelevarsi i sorgenti del kernel
2.2 con ftp, compilarseli e verificare che
essi funzionino in modo corretto con i vec¬
chi programmi e le vecchie librerie. Per
fortuna ci viene in aiuto il documento di
nome Changes (sotto /usr/src/Linux/Chan-
ges), che contiene tutte le indicazioni sui
file che devono essere aggiornati.
Anche se la probabilità che accadano
problemi gravi è abbastanza remota, è
consigliabile comunque avere da parte un
backup del sistema prima di iniziare l'in¬
stallazione Personalmente non sottovalu¬
to di farlo da quando, da un giorno all'altro
e senza apparenti segni premonitori, mi
sono trovato col disco completamente in¬
servibile. La mia buona stella ha voluto
che il problema fosse dovuto ad un picco¬
lissimo jumper che si era staccato dal di¬
sco, probabilmente perché male inserito.
Il supporto per nuove
periferiche
Il nuovo kernel rappresenta un buon
passo in avanti, sia come aggiunta di nuo¬
ve funzionalità, che per il supporto di un
maggior numero di periferiche rispetto alle
versioni precedenti.
Non tutte le periferiche vengono gestite
direttamente dal kernel, bensi possono es¬
sere supportate da Linux anche mediante
appositi programmi funzionanti nello spa¬
zio utente (come si è visto in una scorsa
puntata a proposito dei CD-RW) o median¬
te una combinazione dei due.
Il supporto per i nuovi processori è mol¬
to completo e comprende praticamente
tutti i modelli che sono apparsi nel merca¬
to negli ultimi anni. Il nuovo kernel è in
grado di sfruttare le peculiarità delle diver¬
se CPU e di risolverne alcuni problemi, ad
esempio quelli che affliggono alcune ver¬
sioni del Pentium (divisione e istruzione
FOOF)
Per ottenere le migliori prestazioni può
essere necessario ricompilare il kernel con
un compilatore in grado di ottimizzare il co¬
dice per la macchina che si sta usando
(creando per esempio una sequenza di
istruzioni che sfrutti il parallelismo interno
della CPU). Esistono già delle distribuzioni
di Linux ottimizzate per Pentium (Stampe-
de), in cui non solo il kernel ma tutti i pro¬
grammi sono stati ricompilati in modo op¬
portuno. È probabile che in breve anch'es-
se saranno disponibili col kernel 2.2.
Il supporto per le CPU a 64 bit è già di¬
sponibile in Linux da anni e, in attesa del
Merced, è possibile sfruttarlo se si dispo¬
ne di un computer basato su Alpha o su
Sparc64.
Il numero di architetture supportate è
cresciuto rispetto alla versione precedente
e comprende, oltre a x86, anche Alpha,
Sparc, UltraSparc, m68k, PowerPC. ARM
ed altri.
La lista dei bus supportati comprende,
oltre all'onnipresente PCI. la cui gestione
è molto migliorata rispetto alla versione
2.0, anche i "vecchi" (E)ISA e MicroChan¬
nel, oltre ad alcuni tipi di bus proprietari o
tipici di particolari architetture (SBUS.
PCI04....).
È stato notevolmente migliorato, sia co¬
me affidabilità che per le prestazioni otte¬
nibili, anche il supporto per i sistemi multi-
processore, basati sullo standard SMP (in
grado di utilizzare fino a 16 CPU).
Non sono stati trascurati i sistemi em-
bedded. La versatilità e l'affidabilità di Li¬
nux lo rendono infatti adatto anche a que¬
sto tipo di applicazioni in cui l'informatica è
presente anche se in modo meno appa¬
rente e non nella forma a cui i PC ci hanno
abituati. Con Linux è ad esempio possibile
costruire una "scatola” che abbia funzioni
di router o di firewall (http://www.linuxrou-
ter.org), ma anche un sistema che si occu¬
pi di controllare un processo produttivo,
piuttosto che un ascensore o una sonda
spaziale. Linux è compatibile con i bus di
I/O tipici di questi sistemi ed offre un file-
system adatto ad essere utilizzato in ROM
o Flash EPROM (ROMFS).
Esiste un sottoinsieme di Linux che
può essere fatto funzionare su macchine
8086, 8088 e 80286, pur con le ovvie li¬
mitazioni dovute all'hardware (mancanza
di una MMU, limitata possibilità di indiriz¬
zamento della memoria, prestazioni ridot¬
te, ...).
Molto lavoro è stato fatto per permette¬
re di utilizzare con Linux le nuove periferi¬
che disponibili sul mercato. Alcune di que¬
ste funzionalità (supporto per USB) verran¬
no forse aggiunte alla versione 2.2 in una
revisione successiva, per altre bisognerà
invece attendere la 2.4, oppure ricorrere
ad una delle versioni di sviluppo.
Non è presente nel kernel neppure un
supporto diretto per le schede PnP, ma
non si tratta di un problema particolarmen¬
te sentito, in quanto è possibile ottenere
gli stessi risultati mediante un programma
esterno (isapnp). Sempre mediante un
programma esterno al kernel vengono fat¬
ti funzionare anche gli scanner (SANE), le
schede PCMCIA ed i CD-RW. Riguardo a
questi ultimi vale quanto già detto nella
scorsa puntata: tutti i modelli, indipenden-
Nella tabella sono riportati i requisiti minimi di versione che devono avere i pro¬
grammi piu importanti per funzionare correttamente con Linux 2.2.
1 Programma
Versione
richiesta
Come verificare (
il numero di versione 1,
moduli del kernel
2.1.121
msmod -V
binutils
2.8.1.0.23
Id -v
Linux libo 5 (libreria standard del C)
5.4.46
Is-1/lib/libc.so.*
Linux libc 6 (libreria standard del C)
2.0.7pre6
Is -1 /lib/Hbc.so.*
Id.so (linker dinamico)
1.9.9
Idd -version oppure Idd -v
procps
1.2.9
ps -version
procmfo
15
procinto -v
psmisc
17
pstree -V
net-tools
1.49
hostname -V
loadlm
1 6a
programma DOS
sh-utils
1.16
basename —v
autofs
3.1.1
automount —version
NFS
2.2beta37
showmount —version
bash
1.14.7
bash -version
ncpfs
2.20
ncpmount -v
pcmcia-cs
3.0.6
cardmgr -V
PPP
2.3.5
pppd-v
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
177
temente dal modo con cui sono fisica-
mente interfacciati al computer (SCSI o
IDE), vengono gestiti attraverso l'emula¬
zione di una periferica SCSI e scritti utiliz¬
zando un apposito programma (cdrecord),
Il kernel è compatibile con alcuni driver
DVD, anche se non sono ancora pronti i
programmi per accedere ai filesystem ed
alle informazioni multimediali in essi con¬
tenuti.
Il sistema di gestione delle periferiche
audio è stato completamente modulariz-
zato e il nuovo kernel permette anche
l'utilizzo di alcuni modelli di trame grabber.
A chi possiede un portatile farà senz'al¬
tro piacere sapere che potrà sfruttare an¬
cora meglio le funzioni del BIOS APM (Ad¬
vanced Power Manager), che consentono
di risparmiare le batterie "spegnendo" le
diverse parti del sistema durante le pause
del lavoro.
In attesa che arrivi il supporto per USB
ci si può accontentare collegando al com¬
puter una periferica che supporti il nuovo
standard Parallel Port IDE, il quale non è
altro che un adattamento su porta paralle¬
la del bus IDE. Continuano ad essere ge¬
stiti anche oggetti con interfacce proprie¬
tarie, come lo ZIP (che al suo interno ha
un controller SCSI) o il DITTO (la versione
interna utilizza l'interfaccia per i floppy, fta-
pe) In mancanza di questo si può ricorre¬
re per i propri backup ad un tape SCSI o
ad alcuni modelli IDE.
Rimanendo nel campo delle memorie di
massa, ora anche il driver IDE può essere
caricato su richiesta sotto forma di modu¬
lo. Ciò consente di utilizzare i nuovi con¬
troller IDE Plug & Play. Notevole anche il
numero dei controller SCSI supportati, da
sempre uno dei punti di forza di Linux.
Oltre ad alcuni controller RAID, il kernel
2.2 supporta vari livelli di ridondanza diret¬
tamente nel kernel, ad esempio la possibi¬
lità di duplicare automaticamente le infor¬
mazioni su più dischi. Ciò permette di ot¬
tenere una buona sicurezza contro perdite
accidentali di dati. Il backup però fatelo lo
stesso!
Novità nel sistema
Con la nuova versione è stato semplifi¬
cato il modo di utilizzare le porte seriali,
che ora necessitano di un unico file di tipo
/etc/ttyS, sia che vengano utilizzate per
chiamare con un modem che per ricevere
una chiamata.
Il nuovo kernel mette a disposizione un
frame buffer (fbcon) su tutte le piattafor¬
me su cui gira Linux, il quale offre ai pro¬
grammatori una interfaccia standard per
realizzare applicazioni grafiche, lasciando
al kernel il compito di gestire la SVGA.
Oltre alla possibilità, di per sé notevole,
di far apparire l'immagine di un pinguino
durante il boot del sistema (cosa che ho
sempre invidiato alle workstation Sun), fb¬
con dovrebbe consentire di centralizzare
la gestione dei driver per le schede video,
a tutto vantaggio dei programmatori, che
non dovranno più ricorrere a X o a svgalib.
Al boot si può perciò scegliere se attiva¬
re le classiche console virtuali oppure se
partire direttamente in modalità grafica.
Una terza opzione è quella di redirezionare
tutti i messaggi su una porta seriale.
Do you speak italian?
Con l’esplosione del fenomeno Linux è
divenuta urgente la necessità di avere del¬
le versioni internazionalizzate del sistema.
Il kernel 2.2 viene in aiuto al programma¬
tore con la possibilità di caricare mappe
della tastiera definibili dall'utente e me¬
diante il supporto per le tabelle UNICODE,
che risolvono il problema dei caratteri na¬
zionali sia per quanto riguarda le scritte sul
video che i nomi dei file. Vi sono poi, nella
libreria standard, delle API che consento¬
no ulteriori nazionalizzazioni, come la scel¬
ta del modo in cui scrivere la data o il for¬
mato da utilizzare per esprimere le valute
Supporto per nuovi
filesystem
È stato aggiunto o migliorato il supporto
per nuovi filesystem, che permettono di
scambiare dati in rete (CODA, smbfs) o
con altri sistemi operativi presenti nella
stessa macchina usando partizioni di disco
condivise (NTFS, Amiga FFS, Apple HFS,
UFS, HPFS, ,,.). Alcuni vecchi filesystem
poco utilizzati, come l'extended filesy¬
stem, non vengono più gestiti dalle nuove
versioni del kernel, mentre altri sono anco¬
ra vivi e vegeti nonostante l’età, come il
minix filesystem, che è ancora il migliore
quando occorra ridurre al minimo lo spazio
occupato, ad esempio nei floppy.
Networking
Innegabilmente il successo di Linux è in
buona parte dovuto alla capacità di parlare
e farsi capire dal resto del mondo. Nella
nuova versione del kernel è stato migliora¬
to il supporto per i diversi protocolli di
networking, sia per quanto riguarda il tra¬
sporto dei dati che la condivisione delle ri¬
sorse. È possibile collegare la propria
macchina Linux in modo che si integri
egregiamente in reti IPX, Appletalk o Lan
Manager. Non si nota particolarmente la
mancanza del protocollo netbeui, che an¬
che il mondo Windows sta abbandonando
in favore dell’onnipresente TCP/IP.
Il nuovo kernel offre una implementa¬
zione sempre più completa del TCP/IP, sia
della versione attualmente in uso (IPv4),
che della IPv6, che dovrebbe diventarne
l’erede. Quest'ultima offre un maggiore
spazio di indirizzamento (che dovrebbe ri¬
solvere una volta per tutte il noto proble¬
ma dell'esaurimento degli indirizzi) e la
possibilità di istruire i router a riservare ad
una connessione una determinata larghez¬
za di banda (RSVP), indispensabile per la
trasmissione di voce e video su Internet.
Funzioni di networking
Chi come me si interessa di
networking, apprezzerà certamente la
possibilità di utilizzare Linux come un rou¬
ter o come un firewall. Con la nuova ver¬
sione, il sistema che gestisce il routmg dei
pacchetti è stato notevolmente migliorato
La nuova tecnologia, ipchain, permette un
controllo più accurato delle access list e
funzioni evolute di logging È presente an¬
che una implementazione quasi completa
del NAT (Network Address Translation),
che ha lo scopo di permettere il collega¬
mento sicuro ad Internet di una intera rete
senza aver bisogno di centinaia di indirizzi
"validi".
Esso si occupa infatti di mappare in mo¬
do dinamico un insieme di indirizzi IP in
una rete interna realizzata con indirizzi fitti-
zi. Nella versione precedente del kernel
era possibile solamente la funzione di IP
masquerading, in cui tutte le macchine
"uscivano" utilizzando lo stesso indirizzo
del router,
Il nuovo kernel permette, impostando
delle "regole", un filtraggio dei pacchetti
in transito per un router Linux in base a
vari parametri, come gli indirizzi IP di mit¬
tente o destinatario e i servizi richiesti. Ciò
permette di realizzare con poca spesa ed
in modo semplice un firewall che proteg¬
ga la nostra rete da attacchi provenienti
dall'esterno. Sempre a proposito di sicu¬
rezza, con le versioni recenti di Linux è
possibile ottenere dei canali TCP/IP cripta-
ti per trasmettere dati su Internet in modo
sicuro (IPSEC).
Conclusioni
Per chi desiderasse saperne di più sulla
nuova versione del kernel, consiglio la let¬
tura dell'interessante articolo "The Won-
derful World of Linux 2.2", di Joseph Pra-
nevich, reperibile su http://linuxtoday.
com/stories/2 96.html.
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volevate avere una ragione per installare Xfree86/2 sul vostro PC? Eccovi Gimp, un
programma di grafica simile a Photoshop, ma completamente freeware. Infine vi pre¬
sentiamo le Power Utilities, per tenere sotto controllo il comportamento del nostro
S.O. preferito. Vi ricordiamo che è uscita la beta di Aurora, il nuovo Warp Server, con
ghiotte novità. Per saperne di più leggete JW! sul nostro sito Web.
a cura del Team OS/2 Italia
GIMP 1.0.2-
The GNU Image
ManipulatiorT
Program
• Genere: Grafica
• File: gimp102bin.zip
2.117Kb. gimplOdata.zip
1.257kb '
• Autore: vari
• Reperibilità Internet: hob
bes.nmsu.edu
• Autore recensione: Andrea
Penna Kapenna(g)dns 4net.it|
Nel numero di
aprile’98 (MCI 83). all'interno di questa
rubrica, si è parlato di XFree86/OS2.
un port dell'ambiente Unix per OS/2.
Fino a poco tempo fa però non avevo
trovato un motivo che ne giustificasse
l'installazione: infatti sotto OS/2 esi¬
stono moltissimi programmi e utiliy in
grado di soddisfare qualsiasi esigenza.
L'annuncio del port di Gimp per
XFree86 ha però attirato immediata¬
mente la mia curiosità, dopo aver
aspettato che venissero apportate
alcune rifiniture rispetto alle versioni
1.00 e 1.0.1, ora sto usando Gimp
1.0.2 con molta soddisfazione
Come spiega il nome stesso, Gimp
è un potentissimo programma freewa¬
re per l'elaborazione delle immagini
che ha ben poco da invidiare ad altri
programmi forse più noti e sicuramen¬
te costosi utilizzati su altre piattafor¬
me.
Potete visitare il sito http:/
|/www.gimp.orq| per avere dettagliate
informazioni sul progetto Gimp per
Unix, e il sito rittoy/w ww.net l alisi
org, per trovare altre informazioni sul
port realizzato per XFree86/OS2
I file necessari, reperibili sull'ormai
noto hobbes.nmsu edu. sono
''gimp 102 bin.zip" e "gimp10data.zip'',
per un totale di poco più di 3 MByte
Questi rappresentano il nucleo del pro¬
gramma. cioè sono i file sufficienti per
installare Gimp; il mio consiglio
comunque è di scaricare anche i
seguenti file: ''gimp10dataex.zip''
(poco piu di 4 5 MByte) che aggiunge
altri strumenti grafici e ''lighting.zip"
(20 Kb) che contiene un filtro che
aggiunge particolari effetti "di luce".
L'Installazione è molto semplice:
basta decomprimere i file dalla radice
della partizione in cui abbiamo prece¬
dentemente installato XFree86, salva¬
guardando ovviamente la struttura a
sottodir presente nei file ” zip. A que¬
sto punto, avviata la sessione
XFree86, possiamo digitare "gimp"
nella finestra comandi; basta seguire le
semplici istruzioni che compaiono a
video per poter completare l'installa¬
zione. Non è richiesto alcun riavvio né
della macchina né della sessione cor¬
rente.
Una volta lanciato, Gimp si presenta
con due piccole finestre: una di sugge¬
rimenti (che per le prime volte consi¬
glio di tenere attiva) ed una contenen¬
te il classico menù con i comandi per
creare un nuovo file, aprirne uno esi¬
stente. per settare le nostre preferen¬
ze, per aprire alcune finestre con ulte¬
riori strumenti grafici per la manipola¬
zione delle immagini e un altro menù
chiamato Xtns (eXtension) che permet¬
to
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
te operazioni quali il collegamento a
siti Web (per i quali bisogna però aver
installato Netscape o Linx, argomenti
che esulano da questa recensione) e la
cattura di una parte o di tutto lo scher¬
mo. Inoltre contiene una tavolozza di
icone rappresentanti i classici strumen¬
ti di disegno: selezione, pennello, riem¬
pimento, e cosi via.
I formati supportati da Gimp, sia in
lettura che in scrittura sono veramente
molti, anche se personalmente mi
dispiace non aver trovato la possibilità
d'importare direttamente i file in for¬
mato PhotoCD; ma in effetti basta
usare la comodissima funzione che
OS/2 mette a disposizione direttamen¬
te dal menu concatenato di ciascun file
e scegliere il formato in cui convertirlo.
Ad esempio non ho avuto nessuna
perdita di qualità scegliendo il formato
Targa.
Una volta aperto o creato un nuovo
file si possono scoprire le funzioni più
interessanti che sono disponibili clic-
cando col bottone destro suH'immagi-
ne stessa.
Gimp permette di sfruttare i "layer"
che possono essere considerati come
fogli (opachi, trasparenti, ecc.) sovrap¬
ponibili all'immagine sui quali operare
applicando filtri, inserendo immagini,
testi e quant'altro necessario.
In questo modo si possono sovrap¬
porre anche molte elaborazioni diverse
consentendo molta versatilità e,
soprattutto, avendo sempre la possibi¬
lità di ritornare sui propri passi, anche
in momenti successivi.
Inoltre un'efficiente funzione di
gestione dei layer permette di compie¬
re molte operazioni sugli stessi; tipo
scegliere il livello di trasparenza, le
dimensioni, l'ordine, il tipo di interazio¬
ne con i layer sottostanti (sovrapposi¬
zione, dissolvenza, addizione, sottra¬
zione e cosi via).
Le possibilità di editing dell'immagi¬
ne sono veramente sorprendenti, al di
là di ogni più ottimistica aspettativa;
oltre ai classici strumenti per la modifi¬
ca di colori, contrasto, dimensioni, tro¬
viamo potenti strumenti di disegno, di
riempimento, di conversione dei colori,
filtri sofisticati (dai classici effetti di
deformazione ai più affascinanti effetti
pittorici), funzioni di texture. mapping e
cosi via.
Inoltre sono presenti alcuni potenti
script (funzione script-fu) che, come
dei file batch, permettono di effettuare
complesse sequenze di operazioni con
un semplice click del mouse.
Molte delle funzioni di editing per¬
mettono un'anteprima in una finestra
ridotta o direttamente sull'immagine;
per quelle che non permettono un pre-
view l'ottima funzione di "annulla" (di
cui è impostabile sotto "preferenze" il
numero di livelli di undo) permette
comunque di fare delle prove non
" distruttive
Un'altra funzione molto interessante
è quella per la creazione di animazioni,
anche partendo da una singolo foto¬
gramma: ad esempio si può ottenere
un'immagine con i colori cangianti nel
tempo, oppure una sfera rotante sulla
cui superficie sia mappato il nostro file.
Tutto in modo molto semplice.
Durante l'uso del programma non
sono emersi particolari problemi;
aggiungendo che XFree86 e Gimp
sono freeware, direi che sia proprio il
caso di fare una prova.
Inoltre esiste un manuale in formato
PDF come pacchetto separato ma,
date le dimensioni non trascurabili
(circa 15 MByte) e la facilità d'uso del
programma, non ho sentito la neces¬
sitò di affrontare il lungo download.
Certamente alcuni strumenti ese¬
guono operazioni molto complesse
(come d'altra parte qualunque pro¬
gramma di grafica a livello professio¬
nale) e quindi può capitare di dover
aspettare qualche secondo perché
venga completata la trasformazione
scelta ma il sistema continua a essere
utilizzabile: cioè non ci si trova mai
davanti a quell'odiosa clessidra a cui
molti utenti di altri sistemi sono abi¬
tuati.
Tanto per dare un'idea del livello di
usabilità dell'accoppiata OS/2 - XFree86
ecco come ho affrontato questa recen¬
sione: mentre la sto scrivendo con l'e-
ditor di sistema di OS/2. Gimp sta
applicando un filtro che si chiama
"cubist" e sto ascoltando i miei oltre
250 MByte di file MP3 attraverso
PM123, un lettore mp3 per OS/2.
Tutto questo con un normalissimo (a
detta di alcuni ormai obsoleto) P200
con 32 MByte di RAM
Ancora una volta abbiamo una pale¬
se dimostrazione del fatto che non è
necessario utilizzare a tutti i costi un
PII a 400 MHz e 96 MByte di RAM per
poter lavorare tranquillamente: OS/2 si
dimostra spesso il sistema operativo
più adatto per sfruttare a fondo le
caratteristiche del proprio hardware.
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
181
Power Utilities
• Genere: Utility, freeware e
shareware
• FILE: MEMWATCH.ZIP, 17
KB - BUSTER.ZIP. 27 KB
PUSAVER.ZIP. 213 KB
• Autore: Jostein Ullstead,
|OStf | 1 '1
• Reperibilità Internet:
|http www.poerulilites nc
• Autore recensione: Marco
Bertim |(mber1ini(q?iname.com|
Le Power Utilities
sono un insieme di tre programmi che
rendono più facile e piacevole la vita
dell'utente di OS/2 Memory Watcher e
Buster, che tra l'altro sono freeware,
aiutano a mantenere sotto controllo i
processi attivi sul sistema e l'andamen¬
to dell'uso della memoria, mentre il PU
Screensaver è un simpatico salva-
schermo con alcuni dei più belli effetti
di colore che abbia visto finora, ed è
shareware
L'installazione delle tre utility è molto
semplice, è infatti sufficiente decom¬
primere i file nelle directory dove
vogliamo installarli; per quanto riguarda
lo screen saver, se vogliamo farlo parti¬
re automaticamente ad ogni avvio di
sistema basta mettere una copia del
programma nella cartella di Avvio auto¬
matico.
Cominciamo ad esaminare il Memory
Watcher: questo programma mostra
l'andamento nel tempo dell'occupazio¬
ne della memoria virtuale e di quella
fisicamente presente sul computer in
un modo simile a quello usato dal pro¬
gramma Impulsi deile utility fornite con
OS/2.
L'andamento del grafico è anche pro¬
porzionale alla quantità di memoria vir¬
tuale del sistema, dando cosi in un solo
colpo d'occhio l'andamento dell'occu¬
pazione di questa risorsa; in questo
modo è possibile rendersi conto delle
necessità dei programmi.
E’ anche presente un'opzione che
mostra in dettaglio il numero di kilobyte
disponibili della memoria virtuale e fisi¬
ca, la dimensione dello swap e la quan¬
tità di spazio in cui si può espandere.
Passiamo a Buster: come anticipato
è una utility che serve a mantenere
sotto controllo i processi attivi del
sistema, mostrandone vari dati e con¬
sentendone la terminazione
L'interfaccia è composta da vari pan¬
nelli: il principale è quello dei processi
che mostra tramite i quali si possono
monitorare varie informazioni come il
PID assegnato dal sistema, il numero
di threads, semafori, DLL e memorie
condivise di ogni processo, oltre al
tipo, la classe di priorità e il tempo di
CPU assegnato.
Una volta selezionato un processo in
questo pannello, se si scegli il pannello
dei threads, ne vengono mostrati i
rispettivi.
Un utile pannello è quello dell’albero
dei moduli dei programmi, che mostra
le dipendenze delle DLL dai vari pro¬
grammi e aiuta a capire quali applica¬
zioni usano quali librerie dinamiche.
Nel "tab" Sys Info vengono mostra¬
te vane informazioni su caratteristiche
del sistema che influenzano la gestio¬
ne dei processi, come la minima e la
massima quantità di tempo che viene
assegnata ad ogni processo quando
questo prende il controllo della CPU, o
la massima quantità di tempo che può
aspettare un processo a bassa priorità
prima che gli venga assegnata la CPU.
Per finire esaminiamo lo screen
saver: questo programma si differenzia
da altri della stessa categoria per la
presenza di una simpatica funzione di
preview del salvaschermo selezionato
che mostra su uno schermo ridotto il
funzionamento dell'animazione selezio¬
nata, e soprattutto dalla presenza di
una serie di effetti decisamente belli
basati sulle funzioni di animazione
DIVE di OS/2; tra questi c'è la simula¬
zione di un caminetto e quella di un
vulcano; è inoltre possibile utilizzare i
moduli del più noto Screensaver di
Siegfrid Hanisch, anche se in questo
caso non è disponibile la funzione di
preview.
Dal punto di vista tecnico è da nota¬
re il fatto che il thread che gestisce la
grafica gira al livello di priorità piu
basso, lasciando cosi il maggior tempo
di CPU alle altre applicazioni.
Inoltre gli utenti registrati ricevono
un kit per la creazione di nuove anima¬
zioni.
In conclusione tutti e tre i programmi
risultano ben fatti e decisamente facili
da usare; in piu MemWatcher e Buster
occupano ben poco spazio e sono gra¬
tuiti. KS
182
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Dealer o Leader?
s! ° Serta 4,
4-
S
o.
A
%
Se avete il pallino per gli al-
y 9 fari c’è un’offerta di connettività ad
Internet da proporre ai vostri clienti, che vi
farà fare molta strada. Basta diventare MC-link
Point. Insieme ai kit di installazione che leva ogni preoc¬
cupazione di configurazione, potrete offrire ai vostri clien¬
ti la serenità di un’assistenza che li segue ovunque. E molte
certezze in più. A partire dal supporto di un provider nazio¬
nale come MC-link, da più di 12 anni al fianco di grandi azien¬
de e piccoli utenti con tecnologie e prodotti avanzati. Per conti¬
nuare con una rete capillare estesa in oltre 110 città in Italia e
1200 nel mondb.' I finire con un'offerta completa e qualifican¬
te che presenta molti punti di forza: Kit di abbonamento bi¬
mestrale o annuale; connessione RTC anche in X2 e ISDN;
spazi web e domini; connettività Internet e Intranet dedi¬
cata per le aziende. I livelliate anche voi MC-link Point,
potrete usufruire di un’agile rapporto commercia- f 7)
le e un completo supporto di merchandising.
Contattateci scoprirete che differenza —
a v corre tra essere un Dealer e
~ / ; un Leader.
o-
G
MC-link Point, il punto che fa la Differenza.
Per saperne di più telefonate al (06)418921 o inviate una e-mail a: point@mchnK.il
K'f-rìtitt-fft
coordinamento di Andrea de Prisco
Panorama 3.1
di Raffaello De Masi
A voler guardare da
vicino le cose, ci si tro¬
va sempre un lato po¬
sitivo. E, certe volte,
non c'è neppure da
sforzarsi troppo. Tutto
sta a guardare la botti¬
glia sempre dal lato
giusto, la si ritroverà
sempre mezza piena.
Come mai questa
pillola di saggezza dal¬
la mente universale di
De Masi? Vi dirò che
la considerazione mi è
venuta spontanea du¬
rante una delle enne¬
sime discussioni con
mia moglie, la Divina,
dopo essere tornata a
casa con la carta di
credito riscaldata al
calor bianco. Senza
degnarmi neppure di
una spiegazione (ri¬
guardo soprattutto alla necessità indero¬
gabile di avere in casa uno sbucciaman-
ghi elettrico e una cornettiera automati¬
ca del tipo "mettete solo la farina e le
uova, al resto penso io!") ha iniziato una
lunga discussione con la sorella, a Firen¬
ze, su com'erano antiquati i vestiti di
Laetitia Casta al Festival. E io mi sono ri¬
trovato a dover montare un barbecue a
dodici posti che l'acceleratore di parti-
celle di Frascati era un giocattolo a con¬
fronto!
"Sturianno e controsturianno" final¬
mente ci sono riuscito, rimettendoci an¬
che un'unghia del pollice, e facendo in¬
tervenire nella discussione un paio di
residenti celesti venerati in mezzo mon¬
do. Ed ecco l'idea che distingue il genio
dall'uomo comune. Fio preso il coraggio
a due mani e ho proposto alla mia si¬
gnora, ancora intenta con la sorella a
massacrare la povera Laetitia ("hai vi¬
sto che gambe storte che ha?"), di pro¬
vare seduta stante se l'ordigno funzio¬
nava alla perfezione. Avuto un mugu¬
gno di risposta, che non significava né
s) né no, ma che ho immediatamente
184
interpretato nella maniera a me più fa¬
vorevole, ho tirato fuori circa quattro
chili di insaccati che parlavano da soli, e
ho cominciato a darci sotto! Non man¬
cando, dal balcone, di dare una voce a
mio fratello (abita al palazzo a fianco, e
si era affacciato pensando che il fumo
che usciva fosse per un incendio) e a
Gennaro, l'inquilino del piano di sotto
che mi passa, la mattina, i panini napo¬
letani per la colazione.
Insomma, la serata si è trasformata
in una gozzoviglia senza precedenti, e
Panorama 3.1.5
Produttore
Provue Developmont
IMI t Gorhard. Unii A
Huntmgdon Beach, CA
92648 USA
hRpVAvww provue com
prezzo:
295 00 USS
ha raggiunto l'apice
quando Gennaro ha
tirato fuori un pacco
di sfogliate di Scatur-
chio che aveva com¬
prato per il giorno
successivo, domeni¬
ca. Abbinate a del
cioccolato industriale
a tozzetti che tenevo
ben nascosto a mia
moglie, la serata non
poteva chiudersi me¬
glio.
Beh, mi direte, cosa
c'entra questo con
Panorama? Semplice,
ho deciso di usarlo
dopo aver recuperato
il fascio di scontrini
che la Signora tentava
di gettare nella spaz¬
zatura pensando che
non la vedessi. Mi
servirà quando arri¬
verà l'estratto conto della American Ex¬
press (già, perché le altre non le ha vo¬
lute, a lei serve l'importo illimitato!).
Panorama, un’idea
geniale mai invecchiata
La ruota è la ruota, non può essere di¬
menticata, passare di moda o divenire
obsoleta. E' un'idea vincente, e lo resta
anche se alcune alternative sembrano
più moderne e raffinate, dimostrando, al¬
la distanza, le sue qualità. Certo, parago¬
nare l'idea ispiratrice di Panorama alla
ruota sarà un poco azzardato, ma è altret¬
tanto vero che l’idea che ha animato, fin
dall'inizio, la progettazione di questo pac¬
chetto, dalle prestazioni indiscutibilmente
originali, ha dell'assolutamente originale
Il tutto, assieme a una progettazione
dell'interfaccia scarna ma mai lacunosa,
ne ha fatto per anni punto indiscusso di
riferimento quando si parlava di presta¬
zioni. Tanto per capirci pacchetti di gran¬
de prestigio come Filemaker, FHelix, e
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
perfino mostri sacri come 4D e, senza
ombra di smentita, esempi brillanti anche
nel campo PC come Access e DB nelle
varie versioni, impallidiscono di fronte al
nostro quando si parla di prestazioni pure.
Quello che in altri ambienti, raffinatissimi
e sulla bocca di tutti, si misura in termini
di manciate di secondi qui diviene secon¬
do e, talora, frazione di secondo. Questo
è il rapporto di forze, in termini di presta¬
zioni pure.
Ma procediamo con ordine. Intorno al
1994, agli albori dell'era Mac, Provue De-
velopment presentava un programma
che, in un momento in cui il mondo del
personal computer era molto più in fer¬
mento di quanto non lo sia adesso, ap¬
piattito dal rullo compressore Microsoft,
destò immediata impressione e scalpore.
Erano tempi in cui il DOS doveva misu¬
rarsi con piattaforme alternative, e nomi
prestigiosi come Hewlett-Packard, TRS,
Commodore, Sord non disdegnavano di
realizzare il proprio sistema operativo e
una serie di pacchetti software ad hoc.
Insomma, un'epoca da pionieri, dove ci si
arrangiava con quel che si aveva, un HD
da una ventina di Mega era un oggetto di
venerazione, e anche i programmi più
complessi stavano su un dischetto, spes¬
so a singola faccia.
Erano tempi in cui Mac rivaleggiava col
PC per ricchezza numerica di programmi
e il catalogo dei prodotti dedicati al nuovo
nato Apple si ingrossava giornalmente.
Ricordo che c'erano disponibili almeno
una diecina di wp, cinque o sei spread¬
sheet e almeno il doppio di database.
Certo rozzi e non paragonabili con i su¬
pernutriti esemplari di oggi, ma che, per
l'epoca e le prestazioni delle macchine di
allora, odoravano tanto di zolfo. In partico¬
lare questa ultima categoria si dimostrava
molto vivace, con esempi pregevoli co¬
me MacFile, MegaFile, MacLion (un bel¬
lissimo relazionale, quando la parola suo¬
nava straniera a molte orecchie, e che si
è trasformato poi in una grande occasio¬
ne perduta), FileVision, lo stesso MSFile,
che mantenne per molto tempo il top
delle vendite dei pacchetti Mac e che a
distanza di quindici anni ho visto ancora
girare nella versione originale sulle mac¬
chine di oggi senza problemi.
Proprio nella categoria database com¬
parve, in questa mattinata di animoso fer¬
vore, il nostro Panorama, che allora si
chiamava OverVue e che si staccava dal
gregge per molte sue caratteristiche; in¬
terfaccia spartana, rudezza di utilizzo, ri¬
dotta integrazione della filosofia grafica
Mac, ma prestazioni neppure lontane an-
Lo splashscreen di Pa¬
norama
La finestra di dialogo
di apertura di un file,
interessante la pos¬
sibilità di aprire vec¬
chi file Overvue e di
importare da altre
applicazioni .
. ni.- noi vvnr-,1, tori ~ihw Aiuto
E:
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13 Hard Jtulcal ~T|
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Cl ammiiiKtraiionv
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C| Applica,ioni
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d Carttlla filaMaktr Pro 3.0 [7
• Panorama Q OvarVIC Q Import
□ Apprnd To Currani Dalabof e
□ Replace Current Databaie
M Match lleldfby Nome
^ Hard Jestica...
I Ifrct |
I Krtvmu |
i m.i m
ni luce dalla più agguerrita concorrenza.
Ricordo che, nella prova di allora (che
strano come si accavallano i ricordi, era¬
vamo, con la redazione, ancora in via Val-
solda ed ho ancora davanti agli occhi lo
scaffale dove poi, per anni, il pacchetto è
stato lasciato), paragonai questo pro¬
gramma a una formula uno tanto potente
quanto difficile da maneggiare.
Poi tanta acqua è passata sotto i ponti;
lo schiacciasassi PC ha fatto giustizia, nel
bene e nel male, di tanta concorrenza e
oggi i pacchetti Microsoft sono divenuti
sinonimi dei programmi in generale, con
qualche rara e pregevole eccezione. E
questo non solo nell'area Mac, che poi
sarebbe il meno, ma anche nel segmen¬
to PC. I nomi che vi ho indicato giaccio¬
no, con o senza rimpianto, nell'oblio. Ep¬
pure...
Adrenalina
pura, col
turbo
Eppure, diceva¬
mo, qualcuno dei
nomi storici è so¬
pravvissuto. Magari
adattandosi alle
convenienze di bor¬
sa e convertendosi
all'altra parrocchia
per recuperare cre¬
dito e notorietà
(onestamente, chi
conosceva, se non
per sentito dire, Pa-
g e M a k e r ,
FreeHand, Minicad,
prima che passassero sotto l'ombra del
PC?). Ciononostante alcuni prodotti Mac
non hanno tradito le loro nobili origini e
sono sopravvissuti, coltivando una loro
nicchia di cultori poco inclini alle mode e
sicuri di poter contare su un prodotto
confacente alle loro esigenze.
Panorama è uno di questi prodotti, ri¬
masto intatto nella filosofia e nel suo pro¬
getto di base, su cui gli implementatoti
continuano costantemente a lavorare li¬
mando qua e là per ottenere sempre un
pacchetto rispondente a quel che il clien¬
te particolare chiede. E, curiosità nella
curiosità, è rimasto intatto anche il for¬
mato del manuale, rigorosamente scritto
in bianco-nero, rilegato alla vecchia ma¬
niera senza binder e sezioni amovibili. E,
cosa da non credere, il programma ri¬
spetta ancora i vecchi canoni, e sta co-
JJLìD
-T. r
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
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modamente su un floppy quando gli altri
debordano da un ciddì.
Ma cosa fa, davvero, Panorama e che
particolari caratteristiche ha per esaltare
cosi l'immaginazione di chi lo usa e lo ap¬
prezza? Innanzi tutto Panorama è, in ter¬
mini assoluti, straordinariamente veloce,
e questo ha ancora più importanza in
un'area come quella dei database, dove
bruciare le gomme nelle curve non è pro¬
prio di casa. Accanto a questa caratteristi¬
ca principale (e che è merito di una filoso¬
fia di progettazione unica) ne compaiono
altre, come facilità di utilizzo (grazie sia al¬
la interfaccia relativamente semplice e
immediata, sia a una serie di procedure
guidate, passo passo, molto convenienti
e pratiche), facility d'uso ben costruite,
tecniche, built-in di crosstab, per un'effi¬
ciente e rapida analisi di dati, outlining dei
dati in diversa forma e misura, utilizzo di
formati data più ampio e articolato di qua¬
lunque concorrente, potente ambiente
Prestazioni sensazionali, in¬
comparabili con qualunque
altro pacchetto.
Produce file compatti, es¬
sendo privi di qualunque in¬
dice.
Alcuni setup del pac¬
chetto con. in eviden¬
za. molli particolan re¬
lativi alla organizzazio¬
ne dei campi
Date Output Pattern: [
Sample:
09-06- 1991
OM/ti
OSun.lun 9.1991
O 06/09/91
Qlun.9lun.199l
O 9-11K-9I
Qlune 1991
Q9-lune-9l
0021991
O lune 9.1991
O20'99l
O lune 9th. 1991
O 2nd Qtr 1991
O Sunday. lune «ti. 1991
O Second Quarter 1991
QSunday.9 lune. 1991
O 1991 Week24
1 Caocel | |f = 0« = J
L
• i<! □
--u
d
Interfaccia essenziale.
Peccato non ne esista la ver¬
sione per PC.
macro, che ha il vantaggio di permettere
l'editing diretto degli script per un'agevo¬
le modifica. E ancora ecco una gradevole
serie di tool per il charting. la possibilità di
legare relazionalmente diverse basi dati,
tool grafici più che sufficienti (anche te¬
nendo conto della filosofia di base del
pacchetto), tecniche di mailmerge e di
gestione delle etichette, reporting di
buon livello, importazione da altre basi a
velocità elevate e, sovente, superiori a
1000 record/s, modeste dimensioni dei
file dati, accesso in multiutenza, possibi¬
lità di uso di formule molto complesse,
trasformazione di dati Panorama gode,
inoltre, della presenza di un potente lin¬
guaggio di programmazione, PanTalk, do¬
tato di comandi sofisticati (uno per tutti,
sono supportate anche le variabili locali),
che può realizzare basi con menu perso¬
nalizzati. L'utenza apprezzerà anche la
presenza, nel pacchetto, di una serie di
template già pronti e ben realizzati.
Usare Panorama è semplice, anche
grazie alla sua scarna interfaccia. Una vol¬
ta installato dai due floppy che lo conten¬
gono e lanciato, avremo a disposizione, in
default, la classica finestra a lista, dotata
di una scarna palette laterale. Strano a
dirsi, questa contiene in effetti solo tre
comandi (gli altri sono i classici taglia-co-
pia-mcolla) ma la barra di testa, meravi¬
gliosamente. si srotola per offrire una lun¬
ga serie di opzioni e informazioni che, a
prima vista, possono intimidire.
La finestra iniziale è il datasheet di ba¬
se, il mezzo più agevole per visualizzare
al meglio la più grande messe di informa¬
zioni. Da qui si possono generare i form, i
modelli caratteristici adattabili alle varie
esigenze Terzo modo di visualizzazione è
crosstab, uno speciale sommario, di
grande utilità pratica, che mostra le rela¬
zioni tra dati in campi differenti, permet¬
tendo di tenere sott'occhio collegamenti
e tendenze non visibili nelle normali
schermate dei database Infine l'ultima fi¬
nestra disponibile è quella delle macro,
un ambiente ben supportato anche dal
linguaggio PanTalk. di cui parleremo tra
poco.
Indipendentemente dal tipo di visualiz¬
zazione scelta, Panorama permette di se¬
lezionare i desiderati livelli di sicurezza
per la lettura dei dati, attribuendo restri¬
zioni ai diversi livelli di accesso. In default
ne sono già stabiliti due, Author e User,
molto diversi in quanto a caratteristiche.
186
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
' EOI! Aiuto
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llsoundillkr
(dop)
1*
Una finestra di ricerca; si noti come sia possibile creare filtri particolarmente
potenti Interessante la possibilità di creare un vero e proprio script di con¬
trollo.
Etili lloldt limetta» Aiuto
k
linllllod
0
vnan««
From:
lo:
Atripalda, capitale morale
Atnpalda, lupcrnova
d'Italia
dell'universo conosciuta
□ Adjuit Capitoh/ation □ Replace Entlre Wordt Only
I Cooctl | | Oioogo |
Una curiosa implemen¬
tazione del comando
Change; si intuisce la
potenza del tool, ad
onta della scarna fine¬
stra.
Comunque un'apposita chiamata permet¬
te di creare altri livelli, più o meno restrit¬
tivi, a seconda delle esigenze previste,
Chiave di accesso ai vari livelli è, ovvia¬
mente, la password.
Dati, tipi, relazioni
Panorama maneggia cinque tipi di dati
diversi; testo, numeri, date, scelte e pie-
ture. Per quello che riguarda le singole
categorie, molte e diverse opzioni per¬
mettono un'adeguata gestione del forma¬
to (soprattutto numerico). Il formato data
è "guidato" da un pattern ampiamente
configurabile (capace, ovviamente, di su-
SurfScout
Provue Ine. ha come prodotto di punta Panorama, ma com¬
mercializza un pregevole accessorio, sempre per Mac, dal pro¬
mettente nome SurfScout. L'ho trovato come bonus nella scato¬
la quando ho ricevuto il programma principale.
Cosa fa SurfScout? Semplice, supera quello che è il grande
problema della gestione dei bookmark in Netscape ed Explorer.
Esso aiuta a tenere traccia degli URL quando questi divengono
centinaia e anche migliaia.
Tutti avremo attraversato la fase snervante della gestione dei
bookmark nei browser Nessuno dei maggiori browser ha una
tecnica di gestione degli stessi comoda o. in qualche modo, faci¬
le, Dopo qualche tempo ci si ritrova con una lista infinita di strin¬
ghe incomprensibili e di collegamenti che non ci dicono più nulla.
SurfScout serve a risolvere questo problema, dando alla nostra
collezione di link un aspetto ordinato e organizzato.
Il principio regolatore di Scout è la creazione delle categorie,
teste d’indice che, rispetto alle cartelle dei browser. sono dotate
di procedure di "acquisizione" dei bookmark automatiche, una
specie dei filtri, tanto per capirci, dei pacchetti di e-mail. Non so¬
lo, ma Scout impedisce l'inserimento di file multipli, permette ri
cerche in base a parole chiave, permette di recuperare da pagine
WWW tutti gli URL presenti eseguendone poi la distribuzione
nelle categorie. Le ricerche possono essere ben personalizzate;
oltre a parole chiave e a contenuto, una ricerca può essere stabi¬
lita in base a un altro importante seme, il tempo. Ad esempio, si
può chiedere al programma di cercare un URL, in una categoria,
incontrato sei mesi fa.
Scout permette, inoltre, di costruire una vera e propria guida
personale al Web. Essa è accessibile direttamente dal browser
preferito, e, inoltre, i dati possono essere esportati per creare da¬
tabase gestibili separatamente _
(ad esempio la lista delle pub¬
blicazioni su un determinato ar¬
gomento, o la creazione di un
catalogo di riferimenti).
Manco a dirlo, data la pater¬
nità, Scout è fulmineo nel suo
servizio. Peccato che WWW
non faccia lo stesso, ad onta
dei nostri bei modem V90.
SurfScout, Versione 1.0
Provue Development
18411 Qothard, Unii A
Huntington Beach, CA
92648 USA
http://www.provue.com
prezzo 19.95 US$
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
187
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□ Currant Ownar Nama
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□ Currant Machina Nama
•rnmmtim***)
□ Currant Voluma Nama
□ Currant Fila Nama
□ CumMPUK
1 mw 1 L_«_J
perare anche lo scoglio del formato ame¬
ricano m-g-a), mentre dawero immediato
ed elegantemente implementato è il Se¬
tup delle scelte che permette, ad esem¬
pio. di inserire nello stesso menu opzioni
ed eccezioni. Addirittura, a dimostrazione
della grande cura posta verso questo
pacchetto, il database "ricorda" i valori
inseriti nello stesso campo nei record
precedenti e. se opportunamente regola¬
to. offre all'utente una serie di scelte, ag¬
giornate dinamicamente e automatica¬
mente; inoltre una lista di scelte, quando
viene inserita un'eccezione nel campo, ri¬
corda questo inserimento e. se l'eccezio¬
ne si ripete più volte, "accoglie" la nuova
entry, proponendola come sua opzione.
Addirittura, volendo, le scelte possono
essere riorganizzate in ordine alfabetico o
di frequenza, il tutto automaticamente.
Trovate un altro database capace di tan¬
to! Non vi basta? Eccovi un tool di grande
La definizione dei privi¬
legi d'accesso, per la
scelta dei livelli di sicu¬
rezza
qualità, il Clairvoyance (letteralmente
chiaroveggenza) che non solo anticipa la
battitura nei campi, ma assegna dinami¬
camente a una serie predefinita di short-
cut certe frasi e stringhe, automatica-
mente selezionate in base agli input dei
corrispondenti campi dei record già riem¬
piti. Ovviamente non manca la possibilità
di limitare i tipi di carattere, i valori nume¬
rici. le scelte, e tutte le entry possono es¬
sere controllate ortograficamente (pecca¬
to che sia disponibile solo il vocabolario
inglese; se qualcuno dispone della versio¬
ne 2 in italiano ne approfitti per recupera¬
re il relativo dizionario).
Due parole sui manuali; esaurienti al
massimo, ben organizzati e piacevoli da
leggere, offrono immediatamente la ri¬
Un programma che sta su un dischetto, ma
che dispone di una completa architettura Client-
server incredibileI
sposta giusta a ogni perplessità. Un am¬
plissimo Indice Analitico rimanda con
precisione all'argomento desiderato e la
grafica, ancorché in b/n, è accattivante e
piacevole, anche grazie a un testo redat¬
to in corpo 6 Palatino molto leggibile.
Passando alle formule e alle funzioni,
sarà piacevole notare l'ampia messe dei
comandi, degli operatori, delle funzioni
predefinite; si va da quelle scientifiche al¬
le numeriche, alle finanziarie, a quelle di
stringa, alle funzioni di conversione e di
estrazione, alle funzioni di tempo e di
Info. E se quella particolare funzione non
c'è? Niente paura, basta fare una scap¬
pata in PanTalk e costruirsene una prona
ai nostri desideri.
E, a proposito di macro, funzioni e au¬
tomazione, che ne dite di costruirci dei
bei bottoni o delle aree sensibili che ese¬
guano certi script di nostro gusto? Niente
paura, basta avviare il macro recorder e ci
penserà Panorama a fare tutto. E non ba¬
sta, visto che, alla fine, potremo scegliere
tra un'ampia libreria di simboli da usare
per personalizzare il bottone. Le macro
possono essere, inoltre, automatizzate,
vale a dire che possono entrare in azione
al verificarsi di certi eventi, come apertura
188
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
r a.."* ..'«gy-g*
■Panorama Online Help I
L'help in linea, ben rea¬
lizzato anche se non
context sensitive
lle< I«WI Mmj (OMlocs jr«*
f 1*4 Mmu co to J kcur (A-Z)
U*« co tfefOy kM co;*» in
□«♦and^co #nw* i*> and Axn» brtwcn co0o»
Um Q) co •*« addkoul «fcmac m afro* copfc
.....
o chiusura di un file
dati, overflow, su¬
peramento di certe
date e cosi via Non
manca un insolito
dialer, e un potente
debugger delle ma-
cro. I dati possono
essere esportati co¬
me testo, comma e tab-delimited, e in
formato WordPerfect, mentre Panorama
importa senza problemi da numerosi pro¬
grammi come 4D . Dbase Mac, DblHelix,
Omnis III e IV, Excel, foxBase e
MSWorks, oltre, ovviamente, FMPro. E
infine diamo un'occhiata benevola alla ta¬
bella delle funzioni. Ce ne sono più di 200
predefinite, ma
non spaventiamoci,
non è necessario
impararle tutte,
tanto, alla bisogna,
sarà sufficiente leg¬
gerne le istruzioni
per trovare quella
giusta.
(ProVUEÌ
numericamente attraverso comandi grafi¬
ci basati sulle coordinate e nuove opzioni
di stampa permettono di realizzare report
scritti ancora più automatizzati e corretta-
mente stampati. Questa versione, anco¬
ra, migliora la gestione su network, sup¬
portando qualunque server SQL per ope¬
razioni multiuser. Nessuna conoscenz-a
’ t n* KB torci) tot tot* «a
n«K i 1
1 - —i - w m <ii nm f—
SvfUMl
E non
basta!
Suri Seoul, il pregevole
pacchetto aggiuntivo
offerto come omaggio
a chi acquista Panora¬
ma
La versione 3 di
Panorama, disponi¬
bile dagli inizi
dell'anno, ha mi¬
gliorato notevol¬
mente il già prezio¬
so ambiente d'uso
e di programmazio¬
ne. Oltre a una se¬
zione grafica note¬
volmente migliora¬
ta offre un ambien¬
te di editing testua¬
le completamente nuovo, con l'inseri¬
mento, nel programma, di un text editor
e di un semplice wp di realizzazione origi¬
nale. Migliorata moltissimo anche la ge¬
stione dei bottoni e delle macroistruziom
automatiche, ancora più semplici da rea¬
lizzare, e ogni oggetto della base dati,
delle form o dei layout può essere sup¬
portato dal balloon help. Le form posso¬
no essere "elastiche", vale a dire che
possono dimensionarsi, a schermo e in
stampa, in base all'effettivo loro contenu¬
to, e nuovi formati di dati sono stati ag¬
giunti. L'interfaccia può essere gestita
della architettura e del funzionamento del
server SQL è richiesto all’utente Client.
L'ambiente di automazione è stato no¬
tevolmente migliorato, con inserimento
di nuove funzioni e di numerose procedu¬
re automatiche. A segno della cura posta
per questo ambiente, basti notare che
adesso gli script possono essere com¬
mentati su livelli nidificati, che è possibile
"catturare" eventi del tipo "on key" e
"on mouse", e che il debugger può im¬
mediatamente passare dal single step al
full e viceversa, senza influenzare la vi¬
sualizzazione passo passo delle variabili
implicate. Ancora, le operazioni di import
possono essere soggette a un prepro¬
cessing (per analizzare eventuali discre¬
panze prima di inserire dati in arrivo), e,
addirittura, arrivare a operazioni di I/O su
file in formato non proprietario senza
operare modifiche strutturali allo stesso,
neppure temporanee. Gli statement, le
funzioni, le istruzioni salgono a circa 700,
senza contare le macro precostruite (qua¬
le linguaggio può vantarne altrettanti), e
se si pensa che, a questo, si può aggiun¬
gere l'ambiente AppleScript, compieta-
mente supportato, ci si chiede come si
possa fare di meglio.
Conclusioni
Panorama, unico e irripetibile, solo per
Macintosh, rivaleggia senza problemi, in
fatto di prestazioni, con qualunque altro
pacchetto disponibile sul mercato, su
qualunque piattaforma. Vincendol La sua
filosofia originale, che gli impone di cari¬
care tutta in memoria la base dati, rende
qualunque operazione, anche il più com¬
plesso resort, fulminea. Con un codice
che sta nel pugno di una mano! Chi sarà
capace di fare al¬
trettanto?
Leggenda metro¬
politana narra che i
Pcisti dicano ai Ma-
cintoshisti: "Que¬
sto lo facciamo pu¬
re noi!''. E che,
ogni tanto, ricevano
come risposta;
"Guardate qui, que¬
sto lo facciamo solo
noil". Con Panora¬
ma ci si può toglie¬
re ampiamente
questo sfizio! Anco¬
ra una volta, abbia¬
mo ristabilito le mi¬
sure giustei
Kg
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
189
JmliiteiÀ
a curo di Amigo Group Italia
REBOL, il linguaggio dei liberi
di Gabriele Santilli
Da alcuni mesi è possibile
scaricare gratuitamente dal
sito pttp;//www rebol corri
l'interprete del linguaggio di
scripting multipiattaforma
orientato alla messaggistica
nelle reti. Si chiama REBOL,
acronimo di Relative Ex-
pression-Based Object Lan-
guage (linguaggio ad oggetti
basato su espressioni relati¬
ve) e ne esistono versioni di
Amiga, Windows95/NT, AIX,
FreeBSD, HP-UX, IRIX (SGI),
Linux x86 (rpm o gzip),
Macintosh PPC e Solaris 2.6
SPARO. Gli script sono porta-
bili al 100% attraverso le
piattaforme supportate (per
esempio, REBOL utilizza un
formato indipendente dal si¬
stema per i nomi dei file), ed
è possibile far comunicare
tra loro due script che girano
su macchine diverse (per
esempio un Amiga e un PC
con Linux) e che si trovano a
migliaia di chilometri di
Nonostante la sua semplicità,
gio è estremamente potente
le, e permette di risolvere i problemi di
un semplice utente come quelli del
Web master di una grande azienda.
Cos’è REBOL?
REBOL non è solo un interprete di lin¬
guaggio capace di automatizzare una
certa classe di operazioni, come ARexx,
Perl, ecc. Esso permette di comunicare,
con il computer e tra computer È que¬
sto il senso che REBOL Technologies
dò alla parola "messaggio" comunica¬
zione di informazioni.
Progettato da Cari Sassenrath (famo¬
so per il microkernel di AmigaOS,
Exec), REBOL si propone degli obiettivi
precisi. "Le cose semplici si devono po¬
ter fare in modo semplice”, scrive
Sassenrath.."Naturalmente, non tutto è
semplice. E importante anche poter
eseguire compiti sofisticati". REBOL in¬
fatti offre una sintassi molto semplice e
^ .«•*•** I.MtfMR* In* «IMl|i «mi ilM tMriM
ttfflCOC* a»**». ****>
«■NWCM
Ho- » —■ ~ - «t i » : a»* ori«A MM
e-v *• ftceoi/cw* 0*»% h»«i wj» «
La pagina Web di REBOL Technologies iNip /A-,ww rWW.óMv/l Da qui è
possibile scaricare l'interprete e la documentazione, trovare informazioni
sul linguaggio e iscriversi alla maiimg list
di flessibilità dei linguaggi na¬
turali: è possibile creare delle
parole specializzate a secon¬
da del campo di utilizzo.
Gli altri punti chiave di RE¬
BOL sono la comunicazione,
l'indipendenza dalla piattafor¬
ma e l'umanità. "In conclusio¬
ne, noi crediamo che i com¬
puter debbano servire gli uo¬
mini, e non viceversa. E tem¬
po per noi di smettere di
adattarci ai computer, e inizia¬
re ad adattare i computer a
noi. Dopo tutto, i computer
sono solo strumenti., giu¬
sto?", spiega Sassenrath.
distanza,
il linguag-
e flessibi-
comprensibile a tutti, ma allo stesso
tempo rende possibile ai più esperti la
programmazione di script molto sofisti¬
cati.
La produttività è un altro fattore im¬
portante per Sassenrath: "Mentre la
maggior parte dei linguaggi cerca di mi¬
gliorare la produttività con la tecnologia
orientata agli oggetti degli anni ’70, RE¬
BOL offre maggior espressività tramite
un concetto noto ai linguisti come sen¬
sibilità al contesto, ciò che REBOL chia¬
ma dialecting tramite espressioni relati¬
ve".
Col termine inglese "dialecting" si
vuole far riferimento alla specializzazio¬
ne del linguaggio: è normale nei lin¬
guaggi naturali che in alcuni campi spe¬
cifici si utilizzino terminologie specifi¬
che. Cosi i dottori comunicano tra loro
con un linguaggio medico ecc., e. come
sappiamo bene, anche tra gli appassio¬
nati di informatica è diffusa una termi¬
nologia tecnica (ahimè, spesso usata
anche per rivolgersi a persone comuni
che non possono comprenderla...). Il lin¬
guaggio REBOL permette lo stesso tipo
Un po’ di storia
In un recente messaggio
apparso nella mailmg list di di¬
scussione su REBOL offerta
dalla stessa REBOL Techno¬
logies, Cari Sassenrath ha sin¬
tetizzato il lungo percorso che ha porta¬
to il linguaggio da lui progettato fino allo
stato attuale.
"La storia di REBOL è lunga”, ha
scritto. "La sua prima implementazione
girava nel 1989 e si chiamava ABL/E,
Abstraction Based Language/Envi-
ronment (linguaggio/ambiente basato
sull'astrazione). Si trattava di un linguag¬
gio orientato agli oggetti puro, al costo
estremo di non avere delle prestazioni
sufficienti in campo pratico" ABL/E si è
poi evoluto attraverso molti stadi negli
anni, e Sassenrath ne realizzò una ver¬
sione altamente ottimizzata ed efficien¬
te che fu usata sul CDTV (un Amiga a
forma di videoregistratore con lettore di
CD-ROM venduto da Commodore
quando i tempi non erano ancora maturi
per questo tipo di apparecchi) per tutte
le dimostrazioni di full motion video.
Altre versioni del linguaggio furono uti¬
lizzate nello sviluppo di un set-top box
della VIScorp (ditta americana triste¬
mente nota agli amighisti).
"Durante la sua evoluzione, il linguag¬
gio ha avuto diverse interfacce grafiche
190
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
(GUI). La versione del 1992 per il CDTV
aveva persino la gestione di filmati e
suono", aggiunge Sassenrath. "So che
l'uso del dialecting è ciò che faceva la
differenza nella nostra abilità di creare
demo multimediali veloci e prive di
bug"
Con 10 anni di storia alle spalle, dun¬
que, quello che oggi si chiama REBOL,
nuovamente riscritto, si prepara ad af¬
frontare il futuro della tecnologia infor¬
matica.
Le caratteristiche
di Reboi
REBOL Technical Summary
In generai terms REBOL is a first class
functional language with
✓ Minimal syntax (free formi
✓ Powerful semantics
✓ Integrated networking
✓ System mdependence
✓ Compactness in size
Technically, thè language kernel provides:
✓ First class datatypes & functions
✓ Lexical scoping with rebindmg
✓ Strong typing
✓ Automatic Storage management
✓ Indefinite extern
✓ Higher order functions
✓ Function vanation (refinement)
✓ Objects & packages
✓ Nested definitions
✓ Continuation passing
✓ Tail recursion
✓ Exception handling
✓ Word aliasing
In addition thè language offersi
✓ Rich set of built-ln datatypes
✓ Consistent aggregate datatypes
✓ Symbolic use of words
✓ Dialecting (context dependent gram-
mars)
✓ Reflection (it's its own meta language)
✓ Consistent module headers
✓ Message ports
✓ Pattern matching dialect
✓ Output formatting dialect
Future revisions will also include:
✓ Multithreading
✓ Graphics, sound, and multimedia
y' Graphical user interface
Unicode support
✓ Embedded commenting
Le caratteristiche di REBOL cosi come sono
elencate sulla pagina iweonrtpy/www. reoot coni
Una sessione di lavoro
con REBOL Attual¬
mente l'interprete non
ha una GUI e l'intera¬
zione avviene in ma¬
niera testuale.
Parole,
parole...
L'annuncio della ver¬
sione 2.0 con l'elen¬
co delle sue caratte¬
ristiche.
A .m»» U4r*Msrd In ralWMfc. il» Ut. •*.<«
Attraverso degli
esempi, cerchere¬
mo ora di com¬
prendere meglio
questo innovativo
linguaggio Uno
script REBOL è un
insieme di espres¬
sioni che vengono
valutate dall'inter¬
prete. Queste sono
composte di parole
(word) e valori (va-
lue) raggruppati in
blocchi (block). Ad
esempio ('>>' è il
prompt dell’inter¬
prete)
2
*• ..—
anxs
&
Crnm* KUXL 19
v«i«" to««Ng *oto* "*•» rafaora o» fa* popufai RfOOl **ttogmg
iomuom r» Mina >»o>«3 ira» fa* grò» a tip fa o* fai** *o*« raMU*.
"*o*« ro"pa<t ani «ora UMitfM «rara ara a frw offa» «a»»
«•provala***! vou* ih •*» vanto»» 10
• Mony mora MntOI proto**»»
• r*a<r ••Iinrj» porti
• Mora «la ani «ractora ap**u
• rww 'Mtfvp* ftcfarfrog fan»» mi» fag» oavjry «m arsa «non
• Intorni ifang nantonq ptaimg. ani farmatBng
• fepport fa* dioiactttg
• S*fa*xuaraM*gfancfa»K
• Mnr»art am» miiomi
wnan «fa «fOOl ; 0 «"va* Suoni rha RtBOl Ttam * Du**n.j a »ua»v
o'ortwci «hi ma oo*o* torvo yow a*Mm* ano alatoci pra g r—ing nooai
»<*r.h fa*. *a*. io* t» fanno* .mnmmeaaara»
» send h , i il “Ciao Gabriele!*
è una espressione il cui risultato è in¬
viare una email all'indirizzo
| giesse(®arc.i< contenente il messaggio
"Ciao Gabriele!", 's end' (invia) è una
parola. |giessewarc~l e "Ciao Gabriele!"
sono valori, rispettivamente del tipo
'email' e ’string' (stringa). È possibile
raggruppare insieme dei valori con l'uso
di un blocco:
» colors: ( “rosso" “verde" “blu"
“giallo" )
» print third colors
che stampa a schermo blu' I due
punti (:) definiscono una nuova parola,
colors' (colori), che contiene il valore
'Crosso" "verde" "blu" "giallo")', os¬
sia una serie di stringhe. La parola
'print' (stampa) scrive a schermo il valo¬
re che la segue, che è in questo caso il
risultato della parola 'third' (terzo), la
quale restituisce il terzo elemento della
serie che la segue. Poiché in REBOL è
possibile assegnare dei sinonimi [alias)
ad una parola, avremmo potuto scrive¬
re:
>> colori: I “rosso" "verde" “blu"
■giallo" !
» stampa terzo colori
dopo aver definito 'stampa' e 'terzo'
come sinonimi per 'print' e 'third'.
I possibili tipi di dato primitivi in RE¬
BOL sono elencati nell'apposito riqua¬
dro posto nella pagina seguente. E pos¬
sibile creare degli oggetti composti a
partire dai tipi di dato primitivi:
» amico: 1
nome: “Mario"
cognome: “Rossi"
indirizzo: “Via Verdi 1, ROMA"
telefono: *06-234-567-891
note: (Con le parentesi graffe
è possibile inserire testi
più lunghi di una sola riga)
1
» print amico/nome
che scrive a schermo "Mario",
>> amico/note: "Qui sarebbe meglio
mettere un commento più interessante"
che assegna un nuovo valore al cam¬
po 'note' dell'oggetto 'amico' (o meglio,
lo ridefinisce).
Altrettanto semplice è definire una
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
191
funzione, che non è altro che un parti¬
colare tipo di valore:
» media: function [bloccol [totale! [
! calcola la media di un blocco
totale: 0
foreach numero blocco [
; per ogni numero contenuto nel blocco
totale: totale * numero
I
return totale 1 (length? blocco)
]
» print media 11 2 3 4 51
che stampa '3'.
Un’ altra particolarità di REBOL sono i
percorsi. La '/' (barra) è utilizzata per
specificare meglio un valore. Ossia, per
esempio, per localizzare la posizione di
un file all'interno dell'albero delle direc¬
tory (%source/image/g!obe.jpg). Ma an¬
che per selezionare un elemento in un
blocco:
» blocco : [
Stato "Italia"
Capitale "Roma"
Regioni [
Piemonte [
Capoluogo "Torino"
1
Toscana [
Capoluogo "Firenze"
1
Abruzzo [
Capoluogo "L'Aquila"
1
Sicilia [
Capoluogo "Palermo"
]
I
» print blocco/stato
che stampa Italia',
» print blocco/Regioni/Abruzzo/Capoluogo
'che stampa 'L'Aquila' Oppure per
specificare un'opzione per una funzione
(refmement ), o per richiamare un ele¬
mento di un oggetto (come mostrato
più sopra), elemento che può anche es¬
sere una funzione {metodo). Infine, è
possibile identificare anche una posizio¬
ne all'interno di un blocco:
» blocco: | uno due tre quattro cinque 1
» print blocco/3
che stampa 'tre' (si noti che in questo
caso 'tre' è una parola, non una stringa).
Script e modalità
interattiva
Eseguendo l'interprete, si entra nella
modalità interattiva, in cui esso attende
l'immissione di espressioni da parte
dell’utente È cosi possibile fare esperi¬
menti e verificare immediatamente il ri¬
sultato di qualsiasi espressione.
Uno script, invece, è un semplice file
di testo contenente le espressioni da
valutare. Deve iniziare con la parola RE¬
BOL seguita da un oggetto che ne de¬
scrive il contenuto. Tutto ciò che prece¬
de la parola REBOL viene ignorato, per
cui è possibile far eseguire all'interprete
una email così com'è, cioè con tutti gli
header e magari del testo. Un esempio
è mostrato nel riquadro "Un semplice
script di esempio".
Per eseguire uno script, quando ci si
trova in modalità interattiva o all'interno
di un altro script, è sufficiente usare la
parola ’do':
>> do %script.r
che esegue lo script contenuto nel fi¬
le 'script.r' 'do' permette anche di ese¬
guire una stringa o un blocco. La parola
'load' invece permette di trasformare
un file o una stringa in un oggetto di
REBOL: per esempio la stringa "uno
due tre" verrebbe trasformata nel bloc¬
co (uno due tre], ecc. Anche se a prima
vista queste due parole possono sem¬
brare banali, esse nascondono potenzia¬
lità interessantissime, che purtroppo
non è possibile approfondire in questa
sede.
Perché REBOL?
È lecito chiedersi, a questo punto (e
probabilmente lo state facendo), se
davvero ci sia il bisogno di un altro lin¬
guaggio di scripting. La mia risposta è
che c'è davvero bisogno di un linguag¬
gio come REBOL Infatti, esso è stato
progettato fin dall'inizio con le reti e la
comunicazione in mente, e quindi si
presta a questo genere di cose in ma¬
niera eccezionale.
In effetti, con la versione attuale
dell’interprete le porte, che sono quegli
oggetti che permettono la comunicazio¬
ne, non sono ancora implementate. E
questo il motivo per cui non avete visto
in questo articolo esempi di comunica¬
zione: attualmente è solo possibile leg¬
gere file tramite HTTP (il protocollo del
WWW) o FTP (il protocollo Internet di
trasferimento dei file) e inviare o legge¬
re E-Mail (la possibilità di leggere la po¬
sta non è documentata in questa ver¬
sione, ma è implementata). Tuttavia nel
momento in cui leggerete questo testo
sarà già disponibile la versione 2.0, che
colmerà queste lacune.
Un altro punto a suo favore: sebbene
linguaggi come Perl e JavaScript faccia¬
no molto bene il loro mestiere, essi non
sono affatto semplici, almeno non tanto
quanto REBOL.
La particolarità di questo linguaggio
sta infatti proprio nella capacità di offrire
un modo naturale per comunicare con il
computer. Un utente "normale" trova
in REBOL la possibilità di esprimersi in
modo naturale, senza dover imparare
strane sintassi. Allo stesso tempo però,
un esperto programmatore è capace di
esprimere in REBOL con poche righe
quello che ne richiederebbe molte di
più in altri linguaggi
Sono certo, però, che molto più delle
mie parole vi convinceranno ulteriori
, 1 tipi di dato di Reboi
Tipo di dato
Esempi
integer (intero)
0 1234 -1234 +1234 1234567890 123'456'789
decimai (decimale)
12.34 12,34 1.23E4
time (tempo)
1:22 13:47:52 0:01.5 :5,25
date (data)
30-Jan-1999 30-June-1957 30-1-1999 30-6-57 30/1/1999 1999-1-30
money (denaro)
$1234.85 $120'345 US$12.49 LIT$100'200'305.65
string (stringa)
per una sola linea si può racchiudere con delle
" (virgolette), per un testo lungo molte linee o
contenente virgolette ecc si può racchiudere in
0 (parentesi graffe)
binary (dati binari)
#(3A18427F 899AEFD8) 64#|LmNvbSA8yw9CB0aGvXmgUkVCu2Uz93)
email
into | greooi.cQrn
file
%memo.txt %script.r %System7Prefs/date
uri
Htto://www. reDoi.com noV/UD iutn se/ciocs/amiad.txt
filel//zen/Drets/date maiito:into@reboi. corri
issue
numero di telefono: #707-467-8000
numero di carta di credito: #1234-5678-9012
numero di serie: #0987654321-09876
tuple
numero di versione: 1 .2.0
indirizzo di rete IP: 199.4.80.1
colore RGB: 255.255 127
logie (valori booleam)
true false on off yes no
none (nessun valore)
none
La tabella elenca i tipi di dato primitivi di Reboi, insieme ad alcuni esempi per ognuno di essi Come si
pud vedere, per alcuni tipi di dato è possibile utilizzare diverse notazioni
192
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
Un semplice script di esempio
Tutto ciò che si trova prima della parola 'REBOL'
viene ignorato dall'interprete.
REBOLI
Title: "Cancella alcuni file"
Date: 18-Dec-1998
File: %delfiles.r
Purpose: (
Cancella tutti i file txt nella directory corrente che
contengono una particolare stringa.
I
; le righe di commento sono introdotte dal punto e virgola
I
Se si vuole introdurre un commento lungo più di una riga,
è possibile usare una stringa racchiusa tra parentesi graffe
Essa viene valutata dall'interprete, ma poiché non viene né assegnata
ad una parola né passata come argomento ad una funzione, viene
semplicemente ignorata.
)
. definiamo la parola pattern' contenente il valore "•cancellami*"
pattern: "•cancellami*"
; la parola prin' è simile a print', con la differenza che non
; inserisce un "a capo" dopo ciò che ha stampato a schermo.
pnn ("Sei sicuro di voler cancellare tutti i file che contengono" pattern “? (s/N) "I
, la parola input' è una funzione che restituisce la stringa
, immessa dall’utente
; se il primo carattere della stringa immessa è y' esegue il blocco
if (first input) = #"s" I
: 'load %* txt' restituisce un blocco contenente i nomi dei file
, nella directory corrente che terminano per .txt'.
; per ogni file in questo blocco esegue il blocco seguente
foreach file load %*.txt I
; Tead' legge un file e restituisce il suo contenuto
; find' cerca in esso la stringa pattern'
; se trova la stringa nel file esegue il blocco
if found? find read file pattern I
print ("cancello:“ file!
delete file
1
esempi. Supponiamo di voler gestire
una semplice rubrica telefonica.
Iniziamo col definire alcune funzioni per
semplificare ulteriormente le cose:
inserisci: Cune (cosa 'in dovei [
; inserisce il contenuto di cosa'
dopo la coda della serie dove'
insert/only tail :dove :cosa
1
rubrica: make block! 100
i Si commenta da sola...
aggiungi-persona: Cune [nome datil [
; provate a Carlo con un altro
linguaggio!
inserisci :nome nella :rubrice
inserisci :daei nella :rubrica
!
Ora, iniziamo ad usare la rubrica:
aggiungi-persona "Mario Rossi* (
Indirizzo "Via Verdi 1, ROMA"
Telefono #06-234-567-89 #0338-876-543-2)
Fax #06-234-567-90
E-Mail I . : . . : ..-TI
1
aggiungi-persona "Franco Bianchi" I
Indirizzo "Via Garibaldi 10. ROMA"
Telefi .i l »0t B7t 5-13-2:
E-Mail I: ran* ■proviaer . : t|
Ed ecco una sessione con l'interprete
REBOL
» rubrica/"Mario Rossi"
[Indirizzo Via Verdi 1. ROMA Telefono
[06-234-567-89 0338-876-543-2)
Fax 06-234-567-90
E-Mail mario.rossi8inter.net)
» rubrica/"Mario Rossi"/Telefono
[06-234-567-89 0338-876-543-2)
» rubrica/"Mario Rossi"/E-Mail
Iraris.rrssi-rir.tsi.neU
» rubrica/'franco bianchi"
[Indirizzo Via Garibaldi 10, ROMA
Telefono 06-876-543-21
E-Mail frank8provider.it]
» rubrica/'franco bianchi"/telefono
06-876-543-21
... e cosi via. Ovviamente potete sal¬
vare la vostra rubrica:
» save %rubrica.txt rubrica
e caricarla in seguito:
» rubrica: load %rubrica.txt
Ma non finisce qui:
» send rubrica/"Mario Rossi */E-Mail
(Ciao!
Ora ho una rubrica, cosi non scorderò
più il tuo indirizzo!)
che ci suggerisce un' interessante ap¬
plicazione:
: esegue qualcosa per ogni persona
presente nella rubrica
per-ogni-persona: fune [codice-da-ese-
guire] [
foreach [nome dati-personali) rubrica |
do bind codice-da-eseguire
)
1
per-ogni-persona [
testo: form ['Gentile Sig." nome (,
Le scriviamo per informarla che l'in¬
dirizzo E-Mail della nostra
Azienda è cambiato. Potrà, d'ora in
a vanti, contattarci scrivendo
a hnovn . indi ri zzpuazi enfia .nomi
Cordiali saluti)
send dati-personali/e-mail testo
I
Conclusioni
Dopo aver illustrato REBOL e averne
messo in luce le caratteristiche positi¬
ve, è il caso di guardare ai problemi da
cui è ancora afflitto. Nonostante la ver¬
sione 1.0.3 non sia mai andata in crash
sul mio Amiga, essa ha più le caratteri¬
stiche di una beta che di una versione
definitiva. Mancano ancora alcune cose
importanti, prima fra tutte la completa
implementazione delle porte, che rap¬
presentano l'elemento più importante
di REBOL: per ora per un linguaggio
orientato alla messaggistica le possibi¬
lità di inviare messaggi sono poche.
Inoltre, nella versione attuale REBOL è
piuttosto lento rispetto ad altri interpreti
(come ARexx, per fare un esempio).
Questo perché molte delle parole del
linguaggio sono scritte in REBOL e non
native. Nonostante questo, però, esso
progredisce molto rapidamente, e al
momento in cui leggerete questo arti¬
colo sarà disponibile la versione 2.0.0,
già annunciata.
Dunque, penso di poter consigliare a
tutti il download dell'interprete (circa
176 kb per la versione Amiga): magari
con un semplice script risolverete qual¬
che problema per il quale pensavate di
dover acquistare un costosissimo prò-
gramma.
MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999
193
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